Re: [ecologia] Il Wwf compie 50 anni



In Toscana un medico (Michelangelo Bolognini) che si batte da tempo contro gli inceneritori (e non solo) ha la tua identica posizione che condivido. A Montale, paesino vicino Pistoia con inceneritore, hanno trovato la diossina nel latte materno in concentrazioni tali che se fosse stato di mucca non sarebbe stato commercializzato. Immagino che anche a Taranto e altrove ci siano realtà forse anche peggiori.
TC


Il 15/09/2011 17:41, Giovanni Malatesta ha scritto:
Ti ringrazio io per il nuovo link che hai mandato.
Volutamente non esprimo giudizi sull'articolo, che esula dalle mie competenze. Torno comunque a ripetere che abbiamo davanti agli occhi un incontestabile aumento dell'incidenza di cancro e che l'aumento dell'incidenza è particolarmente visibile, nel nostro paese in particolare, nei bambini: tra 0 e 14 anni l'incidenza negli ultimi 20 anni è cresciuta al ritmo del 2% all'anno, contro un 1.1% in Europa e lo 0,6% negli USA. Nel primo anno di vita poi crescono molto di più, ben oltre il 3%. Questo è un problema che, a differenza del dibattito sull'origine dei cambiamenti climatici, non passa sopra le nostre teste, bensì attraverso i nostri affetti e le nostre famiglie. Per questa crescita non sono valide le classiche spiegazioni che normalmente vengono addotte per giustificare l'aumento di incidenza del cancro: invecchiamento della popolazione, stili di vita, diffusione delle pratiche di screening ... Questo è un dato di fatto e l'unica plausibile spiegazione è quella della loro esposizione precoce, addirittura in utero, agli inquinanti ambientali accumulati nel corpo della madre e trasmessi al feto attraverso il cordone ombelicale e successivamente attraverso il latte materno. Il cancro nell'infanzia ed in particolare nei primissimi anni di vita, da evento eccezionale rarissimo sta purtroppo oramai diventando non più inusuale. Per questo dicevo che dovremmo prima di tutto preoccuparci della salute e del futuro dei nostri cuccioli, soprattutto qui in Italia. Purtroppo la ricerca epidemiologica raramente si occupa di questo, mentre il fenomeno è sicuramente uno specchio dell'inquinamento ambientale di origine antropica e, se nel nostro paese è più rilevante che in altri, viene il sospetto che la dilagante corruzione unita all'acquiescenza degli organi di controllo sempre più soggetti al controllo politico giochi un ruolo importante in tutto ciò. Occorrerebbero studi epidemiologici ben condotti e mirati per verificare questa ipotesi su tutto il territorio nazionale, ma chi si mette a farli? Oggi la ricerca indipendente praticamente non esiste più, perchè la ricerca necessita di finanziamenti e tutta la ricerca è orientata verso quei settori che consentono o promettono ricadute economiche, perciò in campo medico, ad esempio, tutta la ricerca è orientata alla diagnosi e alla cura e non alla ricerca delle cause ed alla prevenzione (quella autentica, che mira ad eliminare le cause). Questo è l'ambito sul quale occorrerebbe concentrare gli sforzi per una coscientizzazione ed una pressione politica, anche perchè realmente così si riuscirebbe a raccogliere frutti: in un paese come la Svezia, ad esempio, a seguito della messa al bando di una serie di pesticidi, il tasso delle neoplasie ematologiche (leucemie e linfomi) si è abbassato drasticamente, come del resto si sta abbassando l'incidenza nei maschi del tumore al polmone (un po' ovunque) per la diminuzione dell'abitudine al fumo tra gli uomini (purtroppo in crescita tra le donne). Questa è la dimostrazione più lampante che solo con serie politiche di prevenzione primaria è possibile sconfiggere il cancro, come in realtà sono state le misure igieniche e non le medicine a sconfiggere quelli che erano i flagelli del passato: peste, colera, tifo ...
Cordialmente
Giovanni Malatesta