Re: [ecologia] Il Wwf compie 50 anni



Ti ringrazio io per il nuovo link che hai mandato.
Volutamente non esprimo giudizi sull'articolo, che esula dalle mie competenze. Torno comunque a ripetere che abbiamo davanti agli occhi un incontestabile aumento dell'incidenza di cancro e che l'aumento dell'incidenza è particolarmente visibile, nel nostro paese in particolare, nei bambini: tra 0 e 14 anni l'incidenza negli ultimi 20 anni è cresciuta al ritmo del 2% all'anno, contro un 1.1% in Europa e lo 0,6% negli USA. Nel primo anno di vita poi crescono molto di più, ben oltre il 3%. Questo è un problema che, a differenza del dibattito sull'origine dei cambiamenti climatici, non passa sopra le nostre teste, bensì attraverso i nostri affetti e le nostre famiglie. Per questa crescita non sono valide le classiche spiegazioni che normalmente vengono addotte per giustificare l'aumento di incidenza del cancro: invecchiamento della popolazione, stili di vita, diffusione delle pratiche di screening ... Questo è un dato di fatto e l'unica plausibile spiegazione è quella della loro esposizione precoce, addirittura in utero, agli inquinanti ambientali accumulati nel corpo della madre e trasmessi al feto attraverso il cordone ombelicale e successivamente attraverso il latte materno. Il cancro nell'infanzia ed in particolare nei primissimi anni di vita, da evento eccezionale rarissimo sta purtroppo oramai diventando non più inusuale. Per questo dicevo che dovremmo prima di tutto preoccuparci della salute e del futuro dei nostri cuccioli, soprattutto qui in Italia. Purtroppo la ricerca epidemiologica raramente si occupa di questo, mentre il fenomeno è sicuramente uno specchio dell'inquinamento ambientale di origine antropica e, se nel nostro paese è più rilevante che in altri, viene il sospetto che la dilagante corruzione unita all'acquiescenza degli organi di controllo sempre più soggetti al controllo politico giochi un ruolo importante in tutto ciò. Occorrerebbero studi epidemiologici ben condotti e mirati per verificare questa ipotesi su tutto il territorio nazionale, ma chi si mette a farli? Oggi la ricerca indipendente praticamente non esiste più, perchè la ricerca necessita di finanziamenti e tutta la ricerca è orientata verso quei settori che consentono o promettono ricadute economiche, perciò in campo medico, ad esempio, tutta la ricerca è orientata alla diagnosi e alla cura e non alla ricerca delle cause ed alla prevenzione (quella autentica, che mira ad eliminare le cause). Questo è l'ambito sul quale occorrerebbe concentrare gli sforzi per una coscientizzazione ed una pressione politica, anche perchè realmente così si riuscirebbe a raccogliere frutti: in un paese come la Svezia, ad esempio, a seguito della messa al bando di una serie di pesticidi, il tasso delle neoplasie ematologiche (leucemie e linfomi) si è abbassato drasticamente, come del resto si sta abbassando l'incidenza nei maschi del tumore al polmone (un po' ovunque) per la diminuzione dell'abitudine al fumo tra gli uomini (purtroppo in crescita tra le donne). Questa è la dimostrazione più lampante che solo con serie politiche di prevenzione primaria è possibile sconfiggere il cancro, come in realtà sono state le misure igieniche e non le medicine a sconfiggere quelli che erano i flagelli del passato: peste, colera, tifo ...
Cordialmente
Giovanni Malatesta

On 15/09/2011 13:40, tiziano cardosi wrote:
ringrazio Giovanni Malatesta delle precisazioni che condivido molto e mi sono statte di aiuto; essendo un non-esperto spesso mi trovo schiacciato da opposte tesi in cui mi perdo. Il link che avevo inviato era un altro e parla dell'assottigliamento dei ghiacci
http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/articolo/1349427

per chi interessato metto un link ad un articolo di alcuni mesi fa apparso su "Le Scienze" sulle estinzioni di massa avvenute in epoche passate. L'articolo comunque pone il problema che se gli aumenti di co2 dovessero mantenersi costanti tra un secolo si potrebbe arrivare ad una nuova estinzione di massa (compresi i cuccioli di homo sapiens)

https://docs.google.com/document/d/1KyRGQB0efIUO5OBsjf60YgfUW7-waHhz0elWGuROs8Y/edit?hl=en_US


Il 15/09/2011 12:49, Giovanni Malatesta ha scritto:
Non vedo l'inconciliabiltà, anzi, l'articolo di cui al link richiamato da Tiziano Cardosi (che però a me non ha funzionato per cui ne ricopio l'URL da me reperito autonomamente, che è http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/La_causa_della_più_grande_catastrofe_ambientale/1349421 ) potrebbe essere citato da chi sostiene che i cambiamenti climatici non siano dovuti tanto alla produzione antropica di CO2 quanto a fenomeni naturali (che includono anche produzioni abnormi di CO2 per eventi eccezionali come quello richiamato nell'articolo) a sostegno della propria posizione.

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