Re: IL MOVIMENTO ANTI LIBERISTA E LA SCELTA NON VIOLENTA



Solo due cose: intanto non ho detto che per raggiungere gli obbiettivi tutti
i mezzi sono buoni. Ho detto che noi non facciamo lotte per raggiungere
l'obiettivo della violenza o della non violenza (non si fanno lotte per
raggiungere i mezzi). Se uno ritiene che sia giusto usare la non violenza lo
può fare tranquillamente, ma non credo che a Firenze si vada per discutere
di non violenza, mi pare che i temi siano altri e più variegati. Ora come si
fa a dire, e Davide lo dice apertamente che se uno non accetta la
pregiudiziale della non violenza è fuori dal movimento no-global? E' più
serio quello che dici tu, di discutere a Firenze anche di questo, ma non che
si dica chi non è daccordo resti a casa!!!
----- Original Message -----
From: Olivier Turquet
To: dirittiglobali at peacelink.it
Sent: Friday, November 01, 2002 5:07 PM
Subject: Re: IL MOVIMENTO ANTI LIBERISTA E LA SCELTA NON VIOLENTA


On 1 Nov 2002 at 11:02, huambo wrote:

> Ciò non vuol dire che noi abbiamo fatto la scelta della violenza. Per
> principio non mettiamo al centro delle nostre scelte i mezzi usati, ma gli
> scopi che vogliamo raggiungere.

Fantastico Huambo, e' esattamente quello che dice Bush, oppure
Sharon, complimenti.
Lo diceva anche Machiavelli, il fine giustifica i mezzi.
I nonviolenti mettono la questione della nonviolenza non sul piano
metodologico ma sul piano etico. Tra di noi c'e' dibattito e differenza di
posizioni, di priorita' e di strategie di lotta; per giunta amiamo la
diversita' :-)))
Rivendichiamo certo il diritto ad esistere e a dibattere a coloro che
pensano a una certa dose di "violenza necessaria", ne' mi pare che il
documento di Davide imponesse alcunche' a chi non era d'accordo;
semplicementesosteneva una posizione che ritiene che la scelta
nonviolenta debba caratterizzare la lotta ad un sistema violento.
A me questa scelta pare urgente e necessaria e necessario chiarire
nelle pratica questa faccenda.
Utilizziamo tutte le sedi, inclusa Firenze, per approfondire questo
dibattito a cui sono, ovviamente, invitati anche coloro che non sono
d'accordo.
Un abbraccio
Olivier