Re: urgentissimo ed importantissimo. forza antonello



Non mi hai risposto neanche tu. Inizio a pensare che i neocon non siano gli unici indottrinati.
Voglio sapere cosa avresti fatto nel 1939. Non mi interessa se il conflitto potesse essere evitato, o scongiurato, se fossimo stati tutti non violenti dal 1900. Sai bene che non era così, e sai bene che non lo è adesso. Nel 1939, tu cosa avresti fatto?

Francesco

Il 24/10/06, tiziano cardosi <tcardosi at indire.it> ha scritto:


Francesco Costa ha scritto:
> Mi dispiace, ma non mi hai risposto.
> Riformulo la domanda: sarebbe stato giusto o non giusto dichiarare
> guerra ad Hitler prima che invadesse la Polonia (quando si era già
> macchiato di crimini immondi ma non aveva ancora sterminato milioni di
> persone e dato inizio alla guerra più sanguinosa di sempre)?
>
> Se col riferimento a Gandhi intendevi dire che sarebbe stato ingiusto
> dichiarare guerra ad Hitler prima che invadesse la Polonia, mi
> permetto di farti notare come una tale posizione sarebbe stata
> piuttosto fallimentare, vista l'evoluzione dei fatti di allora.
>
> Francesco
>
Ti rispondo io. La nonviolenza non è una polverina magica che si spruzza
sulle guerre e queste spariscono. Anche Gandhi diceva che è meglio la
lotta armata contro l'ingiustizia che nulla. E comunque nonviolenza è
lotta, con metodi non convenzionali, ma lotta. In Danimarca la
resistenza al nazismo fu soprattutto nonviolenta, fu anche un calcolo
intelligente vista l'impossibilità di resistere alle armate tedesche.
Comunque non è solo rifiuto delle armi: è corrispondenza tra fini e
mezzi. E' prevenzione dei conflitti. La nonviolenza non va spolverata
dalla naftalina solo quando scoppiano le bombe e in mezzo alla battaglia
si chiede come fermare i proiettili. Il metodi nonviolento è quello che
non fa nascere l'esigenza di avere duci, capi, furer. Nonviolenza è
potere dal basso, è potere che non si concentra nelle mani di pochi.
Nonviolenza oggi è lottare contro una finanziaria che aumenta
vergognosamente le spese militari, che danneggia le classi più povere
(la reintroduzione delle aliquote per i milionari è fumo negli occhi).
Nonviolenza è lotta contro un potere che distrugge la democrazia e
aumenta il divario tra chi può molto e chi non può nulla.
Nonviolenza è rifiuto dei metodi che hanno portato e portano la violenza
nella società.
Per tornare all'esempio della seconda guerra mondiale, la sconfitta di
Hitler non ha significato la sconfitta della guerra, della morte ,
dell'ingiustizia. Anzi le tecniche di guerra elaborati da nazi e fasci è
divenuta la prassi per gli altri eserciti. Consiglio la lettura di un
racconto di Borges: Deutsche Requiem. Bello e illuminante: tra l'altro
comincia citando l'idea di Spengler delle società come organismi
autonomi in lotta tra loro: esattamente le castronerie che vivono
rigogliose nelle bugie neocon e nei media disinformanti.
Un saluto nonviolento


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