Re: [pace] Formare le forze dell'ordine alla nonviolenza. Una proposta gandhiana



Concordo con Tiziano. La nonviolenza è nel fine, poi anche ugualmente nel
mezzo. Tuttavia, l'impresa di formare alla nonviolenza le forze dell'ordine
è giustissima. La formazione dovrà includere anche il fine, che è fermare i
violenti e non difendere comunque il potere dei potenti.
Ciao, Enrico

"Se pensate che l'istruzione sia costosa, provate con l'ignoranza"



----- Original Message ----- 
From: "tiziano cardosi" <tcardosi at indire.it>
To: <pace at peacelink.it>
Sent: Tuesday, November 04, 2008 12:03 AM
Subject: Re: [pace] Formare le forze dell'ordine alla nonviolenza. Una
proposta gandhiana


> Scusate se mi permetto di avere dei dubbi sulla proposta di addestrare
> alla nonviolenza le forze dell'ordine.
> Il problema non è solo dei metodi che la polizia potrebbe usare, ma i
> fini che questa persegue. Nelle righe di Gandhi si parla di "poliziotti
> riformatori"; non mi pare che queste parole siano riferibili alle
> attuali forze dell'ordine in Italia, proprio dopo l'esempio che la
> polizia ha dato in piazza Navona con gli studenti. Insomma mi pare che
> tutto l'apparato statale persegua oggi un progetto di società
> oligarchica, cioè strutturalmente violentissimo.
> Alberto, nel suo ultimo libro "Per un mondo senza guerre" ci ricorda
> proprio come il metodo nonviolento è stato usato anche dai servizi
> segreti americani per rovesciare governi filorussi; Alberto ci fa notare
> che il metodo soltanto senza che sia unito ad un "progetto costruttivo"
> non necessariamente porta a risultati buoni.
> A volte ho l'impressione che molti nonviolenti siano troppo concentrati
> sul metodo dimenticando il fine che si vuole, quello di una società
> senza violenza. La violenza strutturale, quella attivata anche senza
> armi, è talvolta peggiore di quella della guerra; un esempio? L'ONU ha
> detto che l'attuale aumento dei prezzi dei prodotti agricoli provocherà
> 100 milioni di morti, l'equivalente di due guerre mondiali, senza uno
sparo.
> Io sento il bisogno di una riflessione su tutto questo; credo che le
> sfide che stanno arrivando ce lo impongano. Insomma temo che lo
> strumento nonviolento in mano a questa polizia ci possa essere rivolto
> contro.
> Un saluto
> TC
>
> Alberto L'Abate ha scritto:
> > Sono d'accordissimo con la proposta. Mi ricordo che dopo le nostre
> > azioni nonviolente a Comiso, che hanno contribuito , come dimostrato
> > ampliamente da seri  studiosi, alla eliminazione della base dei
> > missili Cruise ed all'attuazione dell'areoporto civile Pio La Torre,
> > uno dei sindacati di polizia ci chiese di formare i loro membri  alla
> > nonviolenza.  L'iniziativa è andata avanti recentemente grazie  ad un
> > amico palermitano Andrea Cozzo (vedi il suo libro su questa
> > esperienza  edito da centro Gandhi di Pisa). Ma sarebbe estremente
> > opportuno che l'iniziativa si estendesse a tappeto. Un paese
> > democratico necessita di una polizia che sappia usare la nonviolenza
> > di fronte a lotte nonviolente, e non cerchi invece,come di solito le
> > viene insegnato, a provocare la violenza per poter intervenire con gli
> > stessi metodi. Spero che l'iniziativa prende campo Alberto L'Abate
> >
> > Alessandro Marescotti ha scritto:
> >> --- Perché formare le forze dell'ordine alla nonviolenza ---
> >>
> >> La proposta di un atto legislativo (o amministrativo, o
> >> regolamentare) che
> >> istituisca una specifica formazione e addestramento alla nonviolenza
per
> >> tutto il personale delle f
>
> ..........
>
> >> disordini, che saranno peraltro in continua diminuzione. La forza di
> >> polizia
> >> disporra' di alcune armi, ma ne fara' uso solo raramente, se non
> >> addirittura
> >> affatto. Di fatto i poliziotti saranno dei riformatori".
> >>
> >> Gandhi
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