Re: [pace] Fwd: CATANIA CONTRO CATANIA



Su questo episodio bisogna aggiungere alcune
considerazioni per non cadere nel banale:
= Il decreto Pisanu non è stato VOLUTAMENTE applicato
o modificato da chi governava ieri e governa oggi!
= Il businnes del calcio vale diecine e diecine di
miliardi di euro oltre ai ritorni di controllo
sociale: quindi è perfettamente e costantemente
monitorato e non esistono "fatti" non pianificati,
come ha ben dimostrato calciopoli!
= In questa pianificazione rientra l'attività di
questi "gruppi di teppisti", ben noti e lasciati
vivere perchè "necessari" ed "utili" al momento
giusto!
= Nel momento in cui il governo è sotto pressione per
la rinnovata militarizzazione dell'Italia e l'inaudita
rapina dei soldi dei lavoratori con lo scippo del TFR
una bella distrazione di tenore calcistico è una
manna!
= Quanto alla festa della Patrona di Catania: questa
festa era ed è stato giusto mantenerla perchè
appartiene al popolo! E' stato un tentativo di
scippare la vita autonoma popolare e piegarla ai
diktat mass-mediatici e del potere costituito che
vuole scandire i suoi ritmi ed imporre il suo pensiero
unico! La vittima di questo complotto è nel cuore dei
catanesi e deve essere sottratta agli sciacalli
governativi!
= L'attacco del "miracolato da sempre" Baudo conferma
la concertazione degli eventi!


--- mario bonica <ibacon at libero.it> ha scritto:

> 
> 
> Inizio del messaggio inoltrato:
> 
> > Da: mario bonica <ibacon at libero.it>
> > Data: 03 febbraio 2007 18:37:49 CET
> > Oggetto: CATANIA CONTRO CATANIA
> >
> > 2 febbraio 2007: Catania contro Catania.
> >
> > Perché stupirsi di quanto accaduto davanti allo
> stadio? Questa è 
> > Catania. E’ la città che meglio esprime tutti i
> mali e tutto il 
> > degrado culturale e civile della società italiana.
> E’ la città ascesa 
> > ai primi posti nella classifica delle città più
> invivibili d’Italia, 
> > col maggior tasso di criminalità minorile, una
> delle città più 
> > violente, più lassiste, dove l’illegalità diffusa,
> l’assenza di regole 
> > e dei più elementari criteri di convivenza civile
> sono stati elevati a 
> > sistema. Questa è la Catania roccaforte del più
> squallido 
> > berlusconimo, amministrata da più di sei anni da
> un sindaco che “non 
> > vuole rotti i coglioni” da chi si permette di
> denunciare la realtà 
> > catanese sulla base di dati inequivocabili ed
> elogia in più occasioni 
> > la sottocultura pseudo-popolare dei quartieri
> degradati dove il 
> > malaffare “non vuole rotti i coglioni” dalla legge
> e da ogni forma sia 
> > pur minima di legalità. Questa è Catania, una
> città che si sveglia la 
> > mattina del 3 febbraio come se la tragedia della
> sera prima la 
> > riguardasse solo in parte, anche perché qualsiasi
> porcheria, si sa, 
> > non deve intaccare il quieto vivere di una massa
> che vede nell’assenza 
> > di regole l’unica possibilità di sopravvivere e,
> in qualche caso, di 
> > arricchirsi. Questa è Catania, la Catania ascesa
> alla serie A del 
> > calcio nazionale, proprio quando il calcio
> nazionale non è più uno 
> > sport ma una delle massime espressioni del
> teppismo affaristico 
> > nazionale. Un’ulteriore conferma di quella verità
> che il sindaco 
> > Scapagnini rigetta con le espressioni proprie
> della parte peggiore 
> > della città, la Catania “spacchiusa” e
> strafottente che lo identifica 
> > giustamente come l’incarnazione dei propri
> “ideali” di illegalità 
> > diffusa, quegli ideali che le amministrazioni di
> centro-destra hanno 
> > riportato in auge in tutti i settori della società
> catanese con una 
> > gestione assolutamente clientelare e affaristica
> della cosa pubblica. 
> > In fondo, anche gli ultras e i teppisti del derby
> Catania-Palermo non 
> > volevano rotti i coglioni da chicchessia, volevano
> essere lasciati 
> > liberi (casino delle libertà) di divertirsi
> nell’unico modo 
> > “spacchiusu” di fare sport.
> > Oggi il sindaco Scapagnini sul quotidiano locale
> chiede unità contro i 
> > delinquenti e dichiara ovviamente il lutto
> cittadino. Ma chi dovrebbe 
> > unirsi a chi, se la maggioranza assoluta di questa
> città ignora ormai 
> > cosa voglia dire cittadinanza attiva, se Catania
> non è nemmeno una 
> > città ma una sommatoria di individui impegnati
> unicamente a farsi i 
> > propri affari e tirare comunque a campare? La
> mattina del 3 febbraio 
> > bastava girare una mezzora per le strade del
> centro o alla pescheria o 
> > fra le bancarelle di Piazza Carlo Alberto per
> verificare l’assenza 
> > totale di anticorpi della Catania scapagniniana.
> Lutto cittadino? 
> > Proprio ora che c’è la festa, la grande festa
> religiosa della patrona, 
> > con quintali di carne “arrusti e mangia” in tutti
> gli angoli delle 
> > strade e le candelore e i devoti col sacco bianco
> (anche qualcuno di 
> > quelli che hanno fatto festa a modo loro
> all’ingresso dello stadio)... 
> > proprio ora doveva morire questo poveraccio? C’è
> poco da fare, le 
> > vittime sono dei veri guastafeste. I catanesi
> “spacchiusi” lo hanno 
> > sempre pensato: la rovina della città sono sempre
> loro, le vittime 
> > della mafia, i paladini della giustizia che
> “rompono i coglioni” e non 
> > lasciano andare le cose per il loro verso. Questa
> è Catania, non si 
> > smentisce. Una città che sa anche “indignarsi” nel
> vedere la sorella 
> > di una vittima della mafia scendere in politica
> invece di piangere 
> > sulla tomba del fratello (citazione fedele da
> bocche catanesi doc), 
> > mentre trova perfettamente normale che un politico
> sia in odore di 
> > mafia o corrotto. Una città sempre pronta a
> inchinarsi al più furbo e 
> > al più potente, ad ammirare chi sa rubare senza
> farsi incastrare dalla 
> > giustizia, ad isolare e deridere cinicamente chi
> crede in qualcosa e 
> > agisce in coerenza. No, questa Catania non è
> capace di provare lutto o 
> > vergogna per niente e i politici che l’hanno
> amministrata in questi 
> > anni dovrebbero vergognarsi loro per primi ed
> evitare dichiarazioni 
> > ipocrite (almeno la dignità del silenzio!), perché
> loro stessi sono 
> > espressione e complici del degrado etico e civile
> che ha portato la 
> > città di Catania nella serie A del disastro
> nazionale.
> >
> > http://blog.libero.it/Bonica
> >
> >  



	
	
		
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