Reso riunione per 19 marzo



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Resoconto riunione per manifestazione 19 marzo e piattaforma in allegato


Martedi 22 febbraio si è tenuta la riunione del comitato promotore per la
manifestazione internazionale del 19 marzo contro la guerra. La riunione ha
concluso la discussione sull'appello- piattaforma per la manifestazione (lo
trovate in allegato) e si è passati alla discussione sull'organizzazione
della manifestazione del 19. I problemi non sono irrilevanti ma si possono
risolvere in positivo. Sul piano operativo queste sono le indicazioni
emerse:

1) Far circolare e raccogliere rapidamente le adesioni sulla piattaforma
del 19 marzo. Le adesioni vanno comunicate a:
<mailto:roma19marzo at libero.it>roma19marzo at libero.it


2) Avviare la preparazione locale della manifestazione con iniziative e
assemblee locali. Al momento abbiamo conferma che se ne terranno tra l'11 e
il 13 marzo a Cesena-Rimini (contro l'uso dell'aereoporto da parte delle
forze armate USA); a Firenze; all'aereoporto di Savino (Roma) da dove
partono gli elicotteri Mangusta e vengono addestrati gli elicotteristi che
vanno in Iraq (l'iniziativa sarà preceduta da una assemblea cittadina
probabilmente venerdi 4 marzo). In altre città (Pisa, Milano, Como,
Firenze, Napoli) ci sono assemblee questa settimana che rilanceranno già da
ora la manifestazione del 19 marzo. E' urgente sia raccogliere gli
appuntamenti già in cantiere per comunicarli a livello nazionale sia
spingere tutte le realtà locali a dare vita ad iniziative territoriali di
informazione, denuncia, dibattito in preparazione della manifestazione. Un
appello particolare va alle realtà della Lombardia e del Triveneto affinchè
mettano in evidenza la questione delle armi nucleari a Ghedi ed Aviano.

3) Si stanno avviando i contatti con le ferrovie per l'organizzazione dei
treni per la manifestazione del 19 marzo. E' decisivo che le realtà delle
quattro direttrici principali (Torino/tirrenica; Milano/Bologna/Firenze;
Trieste/Venezia/Adriatica; Sicilia/Calabria/Napoli) attivino da subito la
verifica su quanti ritengono di utilizzare i treni per venire alla
manifestazione. E' questione di giorni...occorre darsi una
mossa...ora...subito...adesso!!

4) Gli studenti universitari hanno sollecitato l'allestimento rapido del
materiale di propaganda e informazione per cominciare ad utilizzarlo negli
atenei (manifesti, volantini etc.)

5) Esiste un problema di soldi che un pò tutti devono prendere seriamente
in esame ...a seconda delle proprie possibilità (i nostri argomenti, per
quanto appassionanti non bastano a far muovere i treni nè a far sorridere i
tipografi). Questa volta la manifestazione dovrà contare molto sulle
proprie forze.


Nella riunione c'è stato anche confronto e discussione sui problemi
politici della manifestazione del 19 marzo sia alla luce della
manifestazione del 19 febbraio sia degli sviluppi della situazione (la
visita di Bush in Europa, le tensioni in Medio Oriente nel loro complesso).
E' indubbio che siamo in una situazione che per un verso punta ad una
"normalizzazione" dei rapporti tra le varie potenze e della regione
mediorientale e dall'altra continua ad essere piena di imprevisti. Il
giudizio sulla manifestazione del 19 febbraio - seppur non unanime e con
accenti diversi - è stato positivo nel senso che ha comunque rimesso in
moto il popolo pacifista dopo mesi di stasi. Si tratta ora di motivare
questo movimento - che per molti aspetti è più spontaneo che organizzato -
a non ritenere esaurita la propria funzione di soggetto autonomo contro la
politica di guerra. Alcuni interventi hanno sottolineato la necessità di
cominciare a mettere sotto pressione politica anche la Presidenza della
Repubblica cioè Ciampi e non solo il governo. Il fatto che il Presidente
"superpartes" - che dovrebbe essere il garante dell'attuazione dell'art.11
- in realtà legittimi la politica di guerra del governo, è una
contraddizione che va affrontata apertamente e portata dentro il dibattito
politico del movimento che si oppone alla guerra. Altri interventi hanno
ritenuto invece che l'obiettivo debba essere ancora il governo Berlusconi
ed intorno a questo chiamare alla mobilitazione del 19 marzo anche i
movimenti sociali. E' stato segnalato l'esistenza del problema di come
evitare la ritualità delle manifestazioni, aggiornare le motivazioni che
hanno mosso centinaia di migliaia di persone in questi anni e della rottura
del possibile cordone di silenzio che cercheranno di stendere intorno alla
manifestazione del 19 marzo. Il valore dell'appello e della dimensione
internazionale della giornata del 19 marzo ha bisogno di uno ulteriore
sforzo di iniziativa e comunicazione per raggiungere e motivare i soggetti
della mobilitazione. Tra gli argomenti di molti detrattori della
manifestazione del 19 marzo più che il disaccordo sui contenuti c'è lo
scetticismo sui numeri. E' evidente che dovremo mettere in campo una
manifestazione che smentisca le incertezze di settori importanti del
movimento e dimostri il contrario: cioè un forte adesione a contenuti più
avanzati.

Preghiamo tutti di iscriversi alla casella di posta elettronica aperta per
la manifestazione (<mailto:roma19marzo at libero.it>roma19marzo at libero.it) per
ricevere e comunicare tempestivamente appuntamenti, problemi e contributi.

Buon lavoro a tutte e a tutti.