sul wto



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> da   http://www.triburibelli.org/sito/modules/news/article.php?storyid=528
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>  IL WTO E' FALLITO !!!
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> Larroganza del nord e del grande business si deve fermare di fronte alla
sacrosanta rivolta del sud. Si apre una nuova era del multilateralismo.
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> La Campagna "Questo mondo non è in vendita" dichiara una vittoria storica
> di fronte al fallimento della quinta conferenza ministeriale del Wto a
> Cancun. La Campagna si sente vicina alle istanze di tutti quei paesi del
> sud del mondo, grandi e piccoli, che per la prima volta nella storia hanno
> trovato il coraggio di coalizzarsi contro larroganza dellUnione europea e
> degli Stati Uniti. Questo fallimento dimostra che il sistema Wto non regge
> più e quella lanciata a Doha non è unagenda di sviluppo. Sono stati
proprio
> i più poveri dellAfrica a trovare il coraggio di dire no all'inganno...
>
> ... E qualcosa di più di una nuova Seattle. Il New York Times aveva
ragione il
> 15 febbraio: esistono due super potenze al mondo, gli Usa e la società
> civile globale. Lalleanza delle Ong con il nuovo nuovo soggetto politico
> del Sud del mondo ha permesso di sconfiggere larroganza e legoismo dei
> paesi ricchi. Eun passaggio storico per il multilateralismo. Si apre uno
> spazio politico unico nella storia per la creazione di un mondo
multipolare
> che risolva in pace i drammi dellumanità e finalmente il dramma
> dellingiustizia e della povertà.
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> Il principale responsabile del fallimento del vertice è il cocciuto Pascal
> Lamy ed il vice-ministro Urso che guidava il consiglio europeo. Di fronte
> una tale debacle, sarebbe meglio che il commissario si dimettesse
> immediatamente ha affermato la "Campagna Questo mondo non è in vendita."
> Ufficio Stampa a Cancun
> Comunicato stampa Rete Lilliput - Questo mondo non è in vendita
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> IL VERTICE E' FALLITO!!
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> da Attac.org    di Marco Bersani
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> Siamo in attesa dell'annuncio finale, ma ormai dentro e fuori l'edificio
dove si e' tenuto il vertice del WTO militanti di movimento e delle ONG e
delegazioni del sud del mondo stanno cantando e ballando
> perche'
> IL VERTICE E' FALLITO!!
> La mobilitazione di questi giorni qui a Cancun e in ogni parte del Mondo
dei movimenti della societa' civile insieme alla resistenza esercitata Dai
G21 (i 21 Paesi che hanno promosso e difeso senza arretramenti un
Controdocumento sull'agricoltura) hanno ancora una volta battuto l'arroganza
delle multinazionali, degli USA e dell' Unione Europea.
> Dopo aver tentato invano di far proseguire il vertice fino a lunedi', dopo
aver esercitato inutilmente asfissianti pressioni sui paesi piu' deboli del
gruppo dei 21, hanno dovuto arrendersi all'evidenza: il WTO e' in
> crisi irreversibile tanto quanto il modello neoliberista.
> Nessun accordo e' possibile, tutti a casa.
> Una grande vittoria del movimento, ora e' possibile globalizzare la
speranza.
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>  WTO: CANCUN COME SEATTLE, FALLITO IL VERTICE
> A SORPRESA PAESI AFRICANI FANNO SALTARE NEGOZIATO
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> di Angela Carusone
> CANCUN (MESSICO), 14 SET - Cancun come Seattle. A distanza di quattro
anni, così come era fallito nella piovosa città Usa il vertice della Wto è
saltato anche qui, sotto il sole caraibico che inonda i grandi alberghi
della nota spiaggia messicana.
> E a bloccare l'intesa, ancora una volta i Paesi del Sud del mondo. A
sopresa, il tema della rottura non è stato l'agricoltura, da sempre ritenuto
il nodo cruciale delle trattative, ma i cosiddetti new issues, o temi di
Singapore: investimenti, concorrenza, trasparenza degli appalti, e
facilitazioni al commercio. E a puntare i piedi non sono stati i Paesi del
G21, il nuovo e potente gruppo coordinato dal Brasile, bensì gli africani, i
quattro del cotone (Benin, Mali, Ciad e Burkina Faso), più Kenya, Uganda e
Senegal, cui si sono poi aggiunti altri Paesi in via di Sviluppo. Il
> negoziato sulla bozza di documento si era appena aperto, con i new issues
al primo posto della discussione, e ciascuno ha messo sul tavolo la propria
posizione: gli africani hanno detto che la bozza non andava bene, gli Usa
hanno mostrato piena flessibilità a cambiarla, la Ue ha spiegato che era
pronta a rinunciare ad alcuni temi chiedendo che se ne lasciasse almeno uno
sul tavolo, ma giapponesi e coreani hanno insistito che il pacchetto
comprendeva quattro temi e quattro dovevano rimanere.
> E su questa richiesta si è consumata la frattura: gli africani hanno
abbandonato la riunione, seguiti via via da altri Paesi. Erano le 15,15 (le
22,15 italiane) quando il capo della delegazione del Kenya, Mukhisa Kituxi,
ha annunciato: "il vertice è fallito". Subito grida di gioia si sono levate
da alcune decine di delegati di organizzazioni non governative, mentre
all'esterno del centro in cui si svolge il vertice i new global hanno
cominciato a scandire "vittoria, vittoria".
> Nessuna conferma ufficiale, almeno fino a quando, alle 17,45 (le 0,45 in
Italia), il direttore generale della Wto, Supachai
> Panitchpakdi, e il presidente della conferenza, il ministro degli Esteri
messicano, Luis Ernesto Derbez, hanno dichiarato chiuso ufficialmente il
vertice senza alcun documento finale, ma solo il ringraziamento di
prammatica ai partecipanti per l'impegno mostrato e gli auguri per il lavoro
che ancora bisogna fare. Ma già dopo mezz'ora dalla dichiarazione di Kituxi,
quando sono state annunciate le conferenze stampa dei G21, degli Usa e della
Ue, è apparso chiaro a tutti che non c'era più nulla da fare.
> "Un fallimento grave, che mostra la fragilità della Wto e ne mette in
dubbio le sorti avrebbe detto il negoziatore Ue Pascal Lamy, in un incontro
a porte chiuse si apre ora un periodo di incertezza". "Sviluppati o in via
di sviluppo ha sottolineato il capo della delegazione Usa, Robert Zoellick
> - qui ci sono stati Paesi possibilisti e contrari. La retorica dei
contrari ha prevalso sugli sforzi concentrati dei possibilisti: i contrari
hanno portato all'impasse". Nessuno, d'altro canto, si aspettava un
fallimento della conferenza: le previsioni erano, piuttosto, per un
documento con molti spazi bianchi da riempire, tante parole e pochi fatti
per non scontentare nessuno. E la prima e unica bozza di documento prodotta
a Cancun sembrava andare proprio in questa direzione. Ognuno otteneva
qualcosa (qualcuno più degli altri) e ognuno sembrava insoddisfatto per non
> aver ottenuto abbastanza.
> Ma tutto sembrava indicare che alla fine, magari dopo un rinvio di alcune
ore, un'intesa sarebbe stata trovata. Nessuno
> aveva previsto la ribellione di quei Paesi che normalmente si alleano con
quello tra i protagonisti in campo che è più vicino ai propri interessi:
questa volta poi ce ne erano addirittura tre: oltre a Usa e Ue, era comparso
sulla scena anche il G21. E invece, a guidare la protesta, a dare
> il 'la' al fallimento del vertice, sono stati proprio loro, i più poveri,
i Paesi africani del cotone, gli unici che da quella bozza di documento su
cui si discuteva da oltre 24 ore, non avrebbero ottenuto nulla.
> ANSA 14/09/2003 01:42:52
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> "La pace non sarà mai sicura e tranquilla fino a quando i poveri, per fare
un passo avanti in difesa del loro pane e della loro dignità, saranno
lasciati nella diabolica tentazione di dover rigare di sangue la loro
strada"
>                                                         Primo Mazzolari
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> "il luogo dei profeti è la prigione, ma non è bello stare dalla parte di
chi ce li tiene"
>                                                         Don Milani
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