[Nonviolenza] Telegrammi. 2499



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2499 del 12 ottobre 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Tonio Dell'Olio: Quando si dice armi

2. "La lezione di Giorgio La Pira". Un incontro di studio

3. Alcuni testi del mese di dicembre 2015 (parte prima)

4. Una proposta alle persone di volonta' buona: alle elezioni una lista della pace

5. Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre

6. Hic et nunc, quid agendum

7. Terrorismo in atto

8. Il fondamento primo di ogni convivenza

9. Fermare la guerra

10. Il disarmo salva le vite

11. L'ora del partito della pace

12. Cosa vedi?

13. Litania del troppo tardi

14. Con gli occhi aperti. Ancora una lettera al presidente del Consiglio dei ministri

15. Tutto si tiene

16. Occorre una lista della pace e dei diritti umani alle prossime elezioni

17. Il programma delle due Rose

18. Le due Rose. Un ragionamento e una proposta

19. Il programma di Rosa Luxemburg, il programma di Sophie Scholl

20. In poche parole

21. Opporsi alla guerra e al fascismo

22. Alle imminenti elezioni amministrative...

23. Gli esseri umani

24. In poche semplici parole

25. Ed i bambini sterminati in mare

26. Nella Giornata dei diritti umani

27. L'argomento

28. L'umanita' e la biosfera

29. Jose' Ramos Regidor

30. La sparizione

31. Mario Dondero

32. La domanda, la risposta

33. Fermatevi. Il governo non precipiti l'Italia nell'abisso della guerra e del terrore

34. Pace, disarmo, smilitarizzazione, salvare le vite

35. No

36. Il crollo della diga. Un appello al presidente del Consiglio dei ministri

37. Segnalazioni librarie

38. La "Carta" del Movimento Nonviolento

39. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. TONIO DELL'OLIO: QUANDO SI DICE ARMI

[Riceviamo e diffondiamo]

 

Mentre il popolo della pace marciava tra Perugia e Assisi, il ministro della difesa, tornata da una visita istituzionale in Arabia Saudita (4 ottobre,, San Francesco), minacciava querele contro chi semplicemente chiedeva di conoscere i contenuti dei colloqui e, soprattutto, degli accordi siglati in materia di trasferimento di sistemi d'arma. Due giorni prima la stessa ministro aveva aperto una conferenza sul diritto internazionale umanitario e il ministro degli esteri esprimeva la propria condanna per il bombardamento dell'aviazione saudita che ha ucciso 155 persone che partecipavano a un funerale nella capitale di quel Paese. Il tutto mentre solo due giorni prima la Procura di Brescia apriva un fascicolo per indagare sui carichi di bombe partiti da un'industria armiera (RWM) sita in Sardegna (Domusnovas) molto probabilmente proprio con destinazione Arabia Saudita.

Mi pare che vi siano ragioni piu' che sufficienti per continuare a marciare, a farsi sentire, a vigilare su chi ci rappresenta e a denunciare le complicita' internazionali che avvengono sotto la spinta delle industrie di armi. Basta parole generiche contro la produzione, commercio e traffico di armi che sostengono (o causano?) i conflitti traendone profitti stellari. Anche le parole di condanna di Papa Francesco devono essere tradotte e applicate concretamente nei diversi contesti, altrimenti vengono svuotate della loro forza propulsiva.

 

2. INCONTRI. "LA LEZIONE DI GIORGIO LA PIRA". UN INCONTRO DI STUDIO

 

Martedi' 11 ottobre 2016 si e' svolto a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", un incontro di studio sul tema: "La lezione di Giorgio La Pira: antifascismo, pace, solidarieta', nonviolenza".

L'incontro era parte di un ciclo finalizzato a fornire testimonianze concrete, riferimenti teorici e strumenti analitici per la campagna informativa per il No alla riforma costituzionale - riforma che costituisce un vero e proprio golpe - nel referendum del prossimo 4 dicembre.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni testi dell'illustre costituente e sindaco di Firenze, strenuo promotore della pace e dei diritti di tutti gli esseri umani, uomo giusto e mite, costruttore di pace, operatore di giustizia, sollecito nel soccorrere e nel prendersi cura, del civile convivere e del bene comune infaticabile promotore.

*

Le persone partecipanti all'incontro invitano a votare No al referendum del 4 dicembre: senza odio, senza violenza, senza paura; per difendere il parlamento eletto dal popolo, per difendere lo stato di diritto, per difendere la democrazia costituzionale.

*

Un appello nonviolento per il 4 dicembre

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

Il Parlamento, l'istituzione democratica che fa le leggi, deve essere eletto dal popolo, e deve rappresentare tutti i cittadini con criterio proporzionale.

Ma con la sua riforma costituzionale il governo vorrebbe ridurre il senato a una comitiva in gita aziendale, e con la sua legge elettorale (il cosiddetto Italicum) vorrebbe consentire a un solo partito di prendersi la maggioranza assoluta dei membri della camera dei deputati anche se ha il consenso di una risibile minoranza degli elettori, e con il "combinato disposto" della riforma costituzionale e della legge elettorale il governo, che e' gia' detentore del potere esecutivo, vorrebbe appropriarsi di fatto anche del potere legislativo, rompendo cosi' quella separazione e quell'equilibrio dei poteri che e' la base dello stato di diritto.

Se prevalessero le riforme volute dal governo sarebbe massacrata la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza antifascista, sarebbe rovesciata la democrazia, sarebbe negata la separazione dei poteri e quindi lo stato di diritto.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

*

Una minima notizia su Giorgio La Pira

Giorgio la Pira nacque a Pozzallo il 9 gennaio 1904, ed e' deceduto a Firenze il 5 novembre 1977. Antifascista, costituente, parlamentare, sindaco di Firenze; profonda coscienza religiosa, impegnato in rilevanti iniziative di pace e di solidarieta', fu luminoso esempio di impegno morale e civile.

Per molte utili notizie cfr. il sito www.giorgiolapira.org e quello della fondazione a lui intitolata www.fondazionelapira.org

 

3. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI DICEMBRE 2015 (PARTE PRIMA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di dicembre 2015.

 

4. UNA PROPOSTA ALLE PERSONE DI VOLONTA' BUONA: ALLE ELEZIONI UNA LISTA DELLA PACE

 

Alle prossime elezioni amministrative, ed alle successive elezioni politiche, occorrerebbe presentare una lista della pace.

Ed in questa lista aggregare tutte le forze organizzate e le disperse persone che ritengano che la pace, ovvero l'opposizione a tutte le uccisioni, sia il primo e decisivo bisogno dell'umanita' e quindi il primo e decisivo punto del programma politico da proporre in tutte le istituzioni pubbliche nella situazione presente.

Una lista della pace che si proponga di operare per la pace in tutte le sedi istituzionali elettive: dal Comune al Parlamento Europeo.

Ed operare per la pace qui ed ora significa proporre un programma politico ed amministrativo nonviolento: disarmista ed antimilitarista, femminista ed ecologista, egalitario e solidale, antirazzista ed antimafioso.

*

Negli enti locali promuovendo politiche di accoglienza e di tutela ambientale, di cooperazione internazionale dal basso, di condivisione e solidarieta', di partecipazione e responsabilizzazione della popolazione tutta in una prospettiva di mondialita', realizzando concrete pratiche nonviolente nell'amministrazione dei servizi e del territorio.

Nel parlamento nazionale innanzitutto legiferando smilitarizzazione e disarmo, difesa popolare nonviolenta e corpi civili di pace, abrogazione di tutte le scellerate misure razziste tuttora vigenti, buone pratiche di difesa dei diritti umani e della biosfera.

Nel parlamento europeo recando l'esigenza, l'urgenza e la concreta e coerente proposta di una politica nonviolenta in tutte le relazioni e le iniziative infraeuropee ed internazionali.

*

Le organizzazioni della sinistra italiana (per sinistra intendendo il movimento storico di liberazione delle oppresse e degli oppressi e la cultura politica che si fonda sul riconoscimento dell'eguale dignita' di ogni essere umano e si da' il fine della giustizia ovvero della responsabilita' e della solidarieta' in tutte le relazioni sociali tra gli esseri umani e tra l'umanita' e l'intero mondo vivente) dovrebbero mettere a disposizione di questa proposta di azione condivisa le loro risorse umane e materiali, facendo prevalere il bene comune dell'umanita' rispetto ad ogni particolarismo.

 

5. CONTRO TUTTI I TERRORISMI, CONTRO TUTTE LE GUERRE

 

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni uccisione e' un crimine.

Non si puo' contrastare una strage commettendo un'altra strage.

Non si puo' contrastare il terrorismo con atti di terrorismo.

A tutti i terrorismi occorre opporsi.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

La guerra e' il terrorismo portato all'estremo.

Ogni guerra consiste di innumerevoli uccisioni.

La guerra e' un crimine contro l'umanita'.

Con la guerra gli stati divengono organizzazioni terroriste.

Con la guerra gli stati fanno nascere e crescere le organizzazioni terroriste.

A tutte le guerre occorre opporsi.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Un'organizzazione criminale va contrastata con un'azione di polizia da parte di ordinamenti giuridici legittimi.

La guerra impedisce l'azione di polizia necessaria.

Occorre dunque avviare un immediato processo di pace nel Vicino e nel Medio Oriente che consenta la realizzazione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali, democratici, rispettosi dei diritti umani.

Occorre dunque che l'Europa dismetta ogni politica di guerra, di imperialismo, di colonialismo, di rapina, di razzismo, di negazione della dignita' umana di innumerevoli persone e di interi popoli.

Occorre dunque una politica europea di soccorso umanitario, di pace con mezzi di pace: la politica della nonviolenza che sola riconosce e promuove e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

La violenza assassina si contrasta salvando le vite.

La pace si costruisce abolendo la guerra.

La politica della nonviolenza richiede il disarmo e la smilitarizzazione.

La politica nonviolenta richiede la difesa civile non armata e nonviolenta, i corpi civili di pace, l'azione umanitaria, la cooperazione internazionale.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Si coalizzino tutti gli stati democratici contro il terrorismo proprio ed altrui, contro il terrorismo delle organizzazioni criminali e degli stati.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per l'indispensabile aiuto umanitario a tutte le persone ed i popoli che ne hanno urgente bisogno.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per contrastare le organizzazioni criminali con azioni di polizia adeguate, mirate a salvare le vite e alla sicurezza comune.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per la civile convivenza di tutti i popoli e di tutti gli esseri umani.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Cominci l'Italia.

Cominci l'Italia soccorrendo, accogliendo e assistendo tutte le persone in fuga dalla fame e dall'orrore, dalle dittature e dalla guerra.

Cominci l'Italia cessando di partecipare alle guerre.

Cominci l'Italia uscendo da alleanze militari terroriste e stragiste come la Nato.

Cominci l'Italia cessando di produrre  armi e di rifornirne regimi e poteri dittatoriali e belligeranti.

Cominci l'Italia abrogando tutte le infami misure razziste ancora vigenti nel nostro paese.

Cominci l'Italia con un'azione diplomatica, politica ed economica, e con aiuti umanitari adeguati a promuovere la costruzione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali e democratici dalla Libia alla Siria.

Cominci l'Italia destinando a interventi di pace con mezzi di pace, ad azioni umanitarie nonviolente, i 72 milioni di euro del bilancio dello stato che attualmente ogni giorno sciaguratamente, scelleratamente destina all'apparato militare, alle armi, alla guerra.

Cominci l'Italia a promuovere una politica della sicurezza comune e del bene comune centrata sulla difesa popolare nonviolenta, sui corpi civili di pace, sulla legalita' che salva le vite.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Ogni vittima ha il voto di Abele.

Alla barbarie occorre opporre la civilta'.

Alla violenza occorre opporre il diritto.

Alla distruzione occorre opporre la convivenza.

Al male occorre opporre il bene.

Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

6. HIC ET NUNC, QUID AGENDUM

 

Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.

Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Occorre andare a soccorrere e prelevare con mezzi di trasporto pubblici e gratuiti tutti i migranti lungo gli itinerari della fuga, sottraendoli agli artigli dei trafficanti.

Occorre un immediato ponte aereo di soccorso internazionale che prelevi i profughi direttamente nei loro paesi d'origine e nei campi collocati nei paesi limitrofi e li porti in salvo qui in Europa.

Occorre cessare di fare, fomentare, favoreggiare, finanziare le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani.

Occorre proibire la produzione e il commercio delle armi.

Occorre promuovere la pace con mezzi di pace.

Occorre cessare di rapinare interi popoli, interi continenti.

In Italia occorre abolire i campi di concentramento, le deportazioni, e le altre misure e pratiche razziste e schiaviste, criminali e criminogene, che flagrantemente confliggono con la Costituzione, con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.

In Italia occorre riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti.

In Italia occorre contrastare i poteri criminali, razzisti, schiavisti e assassini.

L'Italia realizzi una politica della pace e dei diritti umani, del disarmo e della smilitarizzazione, della legalita' che salva le vite, della democrazia che salva le vite, della civilta' che salva le vite.

L'Italia avvii una politica nonviolenta: contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

7. TERRORISMO IN ATTO

 

Le guerre, le occupazioni militari, le dittature, sono terrorismo in atto: il terrorismo dei potenti, il terrorismo dei regimi, il terrorismo degli stati e degli imperi, che opera su scala enormemente piu' ampia del terrorismo delle singole organizzazioni criminali.

Pertanto le guerre, le occupazioni militari, le dittature, non sono giammai modi adeguati di contrastare il terrorismo, poiche' sono esse stesse terrorismo e terrorismo generano.

Per contrastare il terrorismo delle singole organizzazioni criminali occorre contrastare altresi' le guerre, le occupazioni militari, le dittature; occorre agire in modo concreto e coerente contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni, contro tutte le oppressioni.

La nonviolenza e' la sola politica adeguata.

*

Solo la lotta nonviolenta per la liberazione dell'umanita' contrasta la riduzione in schiavitu' dell'umanita'.

Solo la lotta nonviolenta per la pace e la civile convivenza contrasta l'annientamento dell'umanita'.

Solo la lotta nonviolenta per l'affermazione e la difesa del diritto di tutti gli esseri umani alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' contrasta la barbarie.

Solo il bene puo' sconfiggere il male.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Legalita' che salva le vite, democrazia che ogni persona riconosce e rispetta, civile convivenza che ogni persona include e sostiene.

Liberta' delle persone, uguaglianza di diritti, fraternita' e sororita'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera dalla catastrofe.

 

8. IL FONDAMENTO PRIMO DI OGNI CONVIVENZA

 

Non uccidere.

 

9. FERMARE LA GUERRA

 

Fermare la guerra e le stragi e' il primo compito dell'umanita'.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Aiuti umanitari, autentici interventi di polizia internazionale guidati dall'Onu contro i poteri criminali transnazionali, costruzione della pace con mezzi di pace.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

10. IL DISARMO SALVA LE VITE

 

Occorre il disarmo a tutti i livelli.

Meno armi, piu' vite salvate. Meno armi, meno poteri criminali. Meno armi, piu' diritti. Meno armi, meno terrorismo. Meno armi, piu' legalita'. Meno armi, meno dittature. Meno armi, piu' democrazia. Meno armi, meno guerre.

Occorre il disarmo a tutti i livelli.

*

Abolire la produzione di armi.

Abolire il commercio di armi.

Smantellare gli arsenali e distruggere le armi in circolazione.

*

La civilta' e' l'opposto dell'uccidere.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Una sola umanita'.

 

11. L'ORA DEL PARTITO DELLA PACE

 

E' giunta l'ora del partito della pace.

E scrivendo partito non intendo un'organizzazione, ma una coalizione  di tutti coloro - persone, associazioni, organizzazioni - che ritengono che la cosa piu' urgente sia fermare la guerra e le uccisioni, e che per fermare la guerra e le uccisioni occorre innanzitutto una politica di disarmo, di smilitarizzazione, di costruzione della pace con mezzi di pace, di impegno a salvare le vite, tutte le vite. Una politica nonviolenta.

Se non si riesce a portare nelle istituzioni democratiche - gia' cosi' indebolite - la presenza di persone consapevoli della necessita' di utilizzare le risorse pubbliche per la pace, nulla fermera' la catastrofe in corso.

In tutte le elezioni, a cominciare dalle prossime amministrative, occorre promuovere liste della pace, eleggere persone che come primo impegno abbiano la pace.

Intorno all'impegno per la pace occorre ricostruire la politica democratica, la politica necessaria, la politica nonviolenta.

Contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani. Per la difesa della biosfera casa comune dell'umanita'.

 

12. LE ULTIME COSE. COSA VEDI?

 

Cosa vedi?

Vedo degli insetti piccolissimi

che si agitano buffi e insensati

poi premo sul tasto vedo la nuvoletta

e tutto e' finalmente fermo e vuoto.

 

Cosa vedi?

Vedo diavoli travestiti da persone

sembrano proprio persone ma so bene

che i diavoli si sanno camuffare

cosi' bene da sembrare proprio persone

prendo la mira e gia' parte la raffica.

 

Cosa vedi?

Vedo signori elegantissimi

che dicono parole e parole e parole

le dicono e le infilano dentro

certi tubi le dicono e sorridono

da quei tubi lunghissimi quelle

parole infine escono e sono

scudisci asce mascelle

proiettili sottili come aghi

enormi funghi di fiamma e di polvere

bombe intelligentissime

che estinguono stupide vite.

 

Cosa vedi?

Vedo solo specchi

specchi che sanguinano.

 

Cosa vedi?

Ohe', cosa vedi?

Cosa vedi? Rispondi.

 

C'e' nessuno qui?

 

13. LITANIA DEL TROPPO TARDI

 

Poiche' e' sempre troppo tardi

tu non dire mai che e' tardi.

 

Cio' che non hai imparato da giovane

imparalo ora.

Al male fatto in passato

poni rimedio per quanto possibile ora.

 

Non ti paralizzi la visione della catastrofe

non ti paralizzi l'indebolirsi delle tue forze

sappi tacere

e quando parlare e' necessario parla

sappi astenerti

e quando e' necessario agire agisci.

 

Non e' mai troppo tardi per fare il bene.

Per fare il bene non e' mai troppo presto.

 

Contrastalo tu l'orrore del mondo.

 

14. CON GLI OCCHI APERTI. ANCORA UNA LETTERA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

 

Egregio presidente del Consiglio dei ministri,

se volessimo vedere quel che ai nostri occhi appare, saremmo ben in grado di capire che per contrastare e sconfiggere il terrorismo globale dell'Isis la guerra aerea attuale che provoca ulteriori stragi e devastazioni e' peggio che inutile, e che in primo luogo occorrerebbe promuovere la pace in Siria e in Libia (e non solo) ricostituendo la sovranita' territoriale e le articolazioni amministrative, le strutture e le funzioni essenziali, di un ordinamento giuridico non totalitario, ovvero la presenza degli stati che le guerre euroamericane hanno destrutturato scommettendo sul fatto che il caos e la barbarie fossero giovevoli ai disegni economici e politici dei governi occidentali (e naturalmente e' avvenuto quel che sempre avviene quando si allevano mostri). Mi sembra che di questo anche lei sia consapevole.

*

Per contrastare il terrorismo globale dell'Isis occorre un'operazione di polizia internazionale guidata dall'Onu, ma perche' essa possa darsi e' prerequisito essenziale che l'alleanza euroamericana cessi di fare la guerra, di commettere stragi, di eseguire e alimentare crimini contro l'umanita', di agire come dittature imperiali terroriste e di favoreggiare altri regimi e poteri criminali dittatoriali e terroristi. Mi sembra che anche di questo lei sia consapevole.

*

Se volessimo vedere quel che ai nostri occhi appare, saremmo ben in grado di capire che l'Isis esiste innanzitutto grazie al primario sostegno della Turchia e dell'Arabia Saudita.

E' la Turchia che offre al territorio controllato dall'Isis l'unico canale reale e sostanziale di approvvigionamento e di scambio di merci: il confine con la Turchia e' l'unica via aperta di ingresso e di uscita per e dai territori che l'Isis controlla, l'unica effettiva via di transito di tutti i rifornimenti materiali e di tutti i membri dell'organizzazione terrorista.

Ed e' in Arabia Saudita che e' gia' al potere il regime totalitario e schiavista che i terroristi dell'Isis impongono nei territori che controllano, il modello di societa' cui si ispirano.

Per contrastare il terrorismo globale dell'Isis occorre contrastare con adeguati strumenti diplomatici, politici ed economici i regimi e le politiche al potere in Turchia e in Arabia Saudita, che del terrorismo dell'Isis sono gli evidentissimi complici e protettori, finanziatori e ispiratori.

A questo impegno vorrei esortarla.

*

Se volessimo vedere quel che ai nostri occhi appare, saremmo ben in grado di capire che per contrastare il terrorismo occorre innanzitutto disarmare tutti gli assassini, e per disarmare realmente tutti gli assassini occorre cessare di produrre e di mettere in circolazione le armi con cui si realizzano le stragi e si sostengono le dittature, le mafie, tutti i poteri e gli apparati uccisori.

A questo impegno vorrei esortarla.

*

Se volessimo vedere quel che ai nostri occhi appare, saremmo ben in grado di capire che il terrorismo si contrasta con la pace e la democrazia, con gli aiuti umanitari per salvare tutte le vittime, con un'operazione di polizia che e' l'esatto contrario della guerra, con il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti, con politiche nonviolente che abbiano come fine primario il bene comune dell'umanita'.

A questo impegno vorrei esortarla.

*

Se aprissimo gli occhi vedremmo che ogni vittima ha il volto di Abele.

Se aprissimo gli occhi vedremmo che solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

*

Egregio presidente del Consiglio dei ministri,

l'Italia revochi immediatamente le forniture militari ai regimi dittatoriali, belligeranti e complici del terrorismo come l'Arabia Saudita.

L'Italia si adoperi nell'Unione Europea per un'immediata, concreta, efficace azione comune affinche' il governo della Turchia desista dalla sua attuale politica violatrice dei diritti umani e complice del terrorismo.

L'Italia cessi di partecipare alle guerre ed alle coalizioni che guerre e stragi preparano, fomentano, alimentano, commettono.

L'Italia soccorra, accolga ed assista tutte le vittime in fuga dalle guerre e dalle dittature, dalla fame e dalle devastazioni, ed abolisca quindi immediatamente le sciagurate misure razziste attualmente vigenti nel nostro paese.

Ogni vita umana e' un valore infinito. Non esistono guerre giuste. Salvare le vite e' il primo dovere di ogni persona, di ogni organizzazione sociale, di ogni ordinamento giuridico.

Forte del dettato, del mandato della Costituzione della Repubblica italiana, si opponga coerentemente e concretamente alla guerra, alle stragi, al terrore: con la scelta della pace, con la forza della democrazia, con il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti, con il riconoscimento dei diritti di tutti gli esseri umani, con la politica necessaria e urgente per l'umanita' intera: la politica della nonviolenza.

*

Egregio presidente del Consiglio dei ministri,

in questi giorni lei ha piu' volte espresso la convinzione che occorre opporsi alla barbarie promuovendo la cultura (in primo luogo il diritto universale all'istruzione, in primo luogo la difesa dei diritti delle bambine e dei bambini); che occorre opporsi al terrore promuovendo il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani; che la guerra e le stragi di cui essa consiste non sono mai la via giusta; che occorre operare per la pace, la democrazia, la giustizia sociale, la legalita' che salva le vite. Questo sentire e' certamente condiviso da ogni persona sollecita del pubblico bene.

Ma tragicamente l'azione reale del governo da lei presieduto non e' ancora ispirata a questi giusti convincimenti, ed anzi per piu' versi li viola orribilmente.

Renda coerenti il suo dire e il suo fare. Impegni il suo governo ad agire con gli occhi aperti. Collochi l'Italia dalla parte della pace, dalla parte delle vittime, dalla parte dell'umanita'.

Ringraziandola per l'attenzione, distinti saluti ed auguri di ogni bene.

 

15. TUTTO SI TIENE

 

Tutto si tiene, naturalmente.

Quanto sarebbe necessaria, ed urgente, una campagna nonviolenta per la cessazione immediata della partecipazione italiana alle guerre e per tornare al rispetto integrale della Costituzione della Repubblica che "ripudia la guerra", per cominciare.

Quanto sarebbe necessaria, ed urgente, una campagna nonviolenta per il disarmo che riprendesse l'intuizione feconda del referendum brasiliano di alcuni anni fa, e ponesse l'obiettivo sia dell'abolizione della produzione e del commercio delle armi, sia della distruzione delle armi esistenti, per cominciare.

Quanto sarebbe necessaria, ed urgente, una campagna nonviolenta per trasferire le immani risorse oggi destinate alle spese militari ad interventi di pace con mezzi di pace - i corpi civili di pace, la difesa popolare nonviolenta, per cominciare.

Quanto sarebbe necessaria, ed urgente, una campagna nonviolenta per sciogliere tutte le scellerate alleanze militari (intese in quanto tali alle guerre che sempre e solo consistono nella commissione di stragi), sostituendole con sempre piu' vaste e inclusive coalizioni di pace con mezzi di pace, per cominciare.

Quanto sarebbe necessaria, ed urgente, una campagna nonviolenta per abrogare tutte le misure razziste ancora in vigore in Italia e in Europa, e per far finalmente prevalere il diritto umano alla vita, e quindi al soccorso, all'accoglienza, all'assistenza, alla condivisione, per cominciare.

Quanto sarebbe necessaria, ed urgente, una campagna nonviolenta per rompere ogni complicita' con i regimi dittatoriali, i poteri criminali, le economie mafiose e schiaviste ed ecocide, e per affermare ovunque la legalita' che salva le vite, la democrazia che tutte le persone riconosce e rispetta, la giustizia sociale che invera dignita' e diritti, la protezione e la condivisione dei beni comuni, la tutela della biosfera, per cominciare.

*

Quanto sarebbe necessario ed urgente opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, al razzismo e a tutte le persecuzioni, al maschilismo e a tutte le oppressioni.

Quanto sarebbe necessario ed urgente difendere i diritti di tutte le persone, la civilta' umana, la biosfera.

Sono i compiti dell'ora, il dovere di ogni persona decente.

E' la nonviolenza in cammino.

La nonviolenza e' l'unica vera opposizione al fascismo, al terrorismo, alla guerra, alle stragi.

La nonviolenza e' l'unica vera opposizione alla barbarie.

La nonviolenza e' la teoria e la pratica del movimento storico di liberazione dell'umanita'.

Utopia concreta, principio speranza, ortopedia del camminare eretti.

Realismo coerente, razionalita' empatica, responsabilita' per altrui.

L'umanita' come dovrebbe essere, la civilta' in cammino.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

La scelta della nonviolenza e' la politica necessaria.

Tutto si tiene, naturalmente.

 

16. OCCORRE UNA LISTA DELLA PACE E DEI DIRITTI UMANI ALLE PROSSIME ELEZIONI

 

Alle prossime elezioni amministrative, e via via alle prossime regionali, politiche, europee, e' necessario presentare ovunque possibile liste elettorali che abbiano come programma fondamentale l'impegno per la pace e i diritti umani.

Cominciando dalle imminenti elezioni amministrative: gli enti locali possono fare moltissimo per contrastare le guerre e le uccisioni, il razzismo e le persecuzioni, il maschilismo e le oppressioni; possono fare moltissimo per promuovere pace, disarmo, smilitarizzazione; possono fare moltissimo per difendere i diritti umani e la biosfera.

E nulla e' piu' urgente che fermare la guerra e il terrorismo, il totalitarismo che tutto distrugge.

*

Chi si rende conto della gravita' della situazione si impegni per questo.

Continuare a delegare la gestione delle risorse pubbliche a persone ed organizzazioni palesemente inconsapevoli della necessita' e dell'urgenza di opporsi alle guerre e alle stragi e' la stoltezza delle stoltezze, la subalternita' delle subalternita', la corruzione delle corruzioni.

Occorre fare dell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani il fulcro della politica e della pubblica amministrazione.

 

17. IL PROGRAMMA DELLE DUE ROSE

 

Alle prossime elezioni occorre presentare ovunque possibile la lista della pace e dei diritti umani, la lista del programma delle due Rose: della Rosa rossa che si oppone alla guerra, della Rosa bianca che si oppone al nazismo.

Una e la stessa e' la lotta contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni; una e la stessa e' la lotta per la pace, i diritti umani, la difesa della biosfera.

La nonviolenza e' la politica necessaria.

Alle prossime elezioni occorre presentare ovunque possibile la lista della pace e dei diritti umani.

*

La politica dell'eguaglianza di diritti si ricostruisce a partire dall'impegno per la pace.

La politica del movimento delle oppresse e degli oppressi per la liberazione dell'umanita' si ricostruisce a partire dall'impegno per la pace.

La politica della salvaguardia del mondo vivente si ricostruisce a partire dall'impegno per la pace.

 

18. LE DUE ROSE. UN RAGIONAMENTO E UNA PROPOSTA

 

La guerra e' tornata ad essere la principale minaccia per l'umanita'. E mai in passato e' stata cosi' grave.

Occorre mobilitare contro la guerra tutte le risorse disponibili, in primo luogo le risorse pubbliche (che oggi tragicamente sono invece in ingente misura mobilitate per la guerra e contro l'umanita').

*

Il ceto politico ed amministrativo italiano (ed europeo) nella sua stragrande maggioranza e nella totalita' dei vertici delle macchine politiche ed istituzionali sembra non rendersi realmente conto del pericolo estremo che l'umanita' sta correndo.

Lo stato italiano continua a sostenere la guerra con la partecipazione diretta, con la fornitura di armi agli assassini, con alleanze criminali, con l'immane e insensata spesa militare di 72 milioni di euro ogni giorno, con la prosecuzione delle infami misure razziste che gia' tante vittime hanno provocato.

*

E' necessario, e' urgente portare in tutte le istituzioni elettive l'impegno per la pace e i diritti umani.

E' necessario, e' urgente presentare in tutte le elezioni liste della pace e dei diritti umani.

Con il programma della Rosa rossa: contro la guerra.

Con il programma della Rosa bianca: contro il nazismo.

*

La politica necessaria, la politica della nonviolenza, rinasce con la lotta per la pace e i diritti umani.

Il mvimento di liberazione delle oppresse e degli oppressi rinasce con la lotta per la pace e i diritti umani.

Le istituzioni democratiche rinascono con la lotta per la pace e i diritti umani.

Contro la guerra e contro il nazismo: costruire e presentare liste della pace e dei diritti umani in tutte le elezioni, a cominciare dalle imminenti amministrative.

 

19. IL PROGRAMMA DI ROSA LUXEMBURG, IL PROGRAMMA DI SOPHIE SCHOLL

 

La Rosa rossa contro la guerra.

La Rosa bianca contro il nazismo.

Per la pace e i diritti umani.

*

Questo occorre: che nelle istituzioni democratiche entrino persone innanzitutto impegnate contro la guerra e contro il terrorismo, per la pace e i diritti umani.

Questo occorre: che in tutte le prossime elezioni si presentino liste innanzitutto impegnate contro la guerra e contro il terrorismo, per la pace e i diritti umani.

*

La Rosa rossa contro la guerra.

La Rosa bianca contro il nazismo.

Per la pace e i diritti umani.

 

20. IN POCHE PAROLE

 

In poche parole: l'umanita' sta precipitando nel baratro della guerra. E' compito di ogni persona ragionevole, di ogni movimento democratico, di ogni umano istituto far quanto e' in proprio potere perche' questo non accada.

Non bastano le iniziative meramente testimoniali; e non bastano le iniziative del cosiddetto volontariato.

Occorre mobilitare contro la guerra la forza delle istituzioni democratiche. E perche' questo accada occorre che esse siano governate da persone che sappiano che opporsi alla guerra e' il primo dovere, la prima necessita'.

Affinche' nelle istituzioni democratiche entrino persone che abbiano questa consapevolezza occorre presentare liste elettorali che si caratterizzino esattamente per questo: liste elettorali contro la guerra e contro il terrorismo, liste elettorali per la pace e i diritti umani, liste elettorali per la salvezza dell'umanita' e della biosfera.

Con il programma della Rosa rossa: contro la guerra e tutte le uccisioni.

Con il programma della Rosa bianca: contro il nazismo e tutte le oppressioni.

Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.

A cominciare dalle imminenti elezioni amministrative occorre costruire e presentare dappertutto la lista della pace e dei diritti umani.

Una lista che non pretenda costituire un'organizzazione, ma semplicemente una coalizione che chiama a partecipare tutte le persone, le associazioni, le organizzazioni e i movimenti che si sentono impegnati per la pace e i diritti umani, che sanno che il primo dovere e' fermare la guerra, salvare le vite.

La Rosa rossa e la Rosa bianca. Il volto di Abele. La nonviolenza femminile plurale.

 

21. OPPORSI ALLA GUERRA E AL FASCISMO

 

Con la Rosa rossa contro la guerra.

Con la Rosa bianca contro il nazismo.

Per la pace e i diritti umani.

*

Opporsi a tutte le uccisioni. Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.

Opporsi a tutte le oppressioni. Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.

Opporsi a tutte le uccisioni. Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.

Opporsi a tutte le menzogne. Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.

*

Agire per la pace con mezzi di pace.

Innanzitutto salvare le vite.

Solo il bene puo' sconfiggere il male.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

*

Contro la guerra e tutte le uccisioni.

Contro il razzismo e tutte le persecuzioni.

Contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

*

Con la Rosa rossa contro la guerra.

Con la Rosa bianca contro il nazismo.

Per la pace e i diritti umani.

 

22. ALLE IMMINENTI ELEZIONI AMMINISTRATIVE...

 

Salvare le vite e' il primo dovere.

Solo la pace salva le vite.

*

Alle imminenti elezioni amministrative occorre presentare una lista della pace e dei diritti umani, in cui coalizzare tutte le persone, le associazioni, le organizzazioni ed i movimenti consapevoli che la pace, il disarmo, la smilitarizzazione costituiscono oggi il piu' urgente dovere, il primo compito, l'esigenza non piu' rinviabile, il fondamentale bisogno dell'umanita' intera.

A tutte le persone di volonta' buona chiediamo di impegnarsi per la presentazione ovunque possibile di una lista elettorale della pace e dei diritti umani.

A tutte le associazioni democratiche chiediamo di impegnarsi per la presentazione ovunque possibile di una lista elettorale della pace e dei diritti umani.

A tutte le organizzazioni assertrici dell'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani chiediamo di impegnarsi per la presentazione ovunque possibile di una lista elettorale della pace e dei diritti umani.

A tutti i movimenti di solidarieta' e di liberazione chiediamo di impegnarsi per la presentazione ovunque possibile di una lista elettorale della pace e dei diritti umani.

Portiamo nelle istituzioni elettive, nelle istituzioni democratiche, persone che impegnino le istituzioni pubbliche a una politica di pace con mezzi di pace, di concreta e coerente solidarieta' con tutti gli esseri umani, di difesa attiva dell'umanita' e del mondo vivente.

*

Con il programma della Rosa rossa: contro la guerra e tutte le uccisioni.

Con il programma della Rosa bianca: contro il nazismo e tutte le oppressioni.

Con il programma della pace e dei diritti umani.

Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.

 

23. GLI ESSERI UMANI

 

Gli esseri umani che continuano a morire nel Mediterraneo.

Gli esseri umani che continuano a morire sotto le bombe.

Gli esseri umani che continuano a morire in schiavitu'.

*

Fermare la guerra.

Fermare il fascismo.

Soccorrere tutte le vittime.

*

Sia nostro l'impegno della Rosa rossa contro la guerra.

Sia nostro l'impegno della Rosa bianca contro il nazismo.

Sia nostro l'impegno per la pace e i diritti umani.

*

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Il primo dovere e' salvare le vite.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

24. IN POCHE SEMPLICI PAROLE

 

Riteniamo necessario e urgente che alle imminenti elezioni amministrative si presenti ovunque possibile una lista della pace e dei diritti umani che coalizzi le persone, le associazioni, le organizzazioni, i movimenti consapevoli di quale sia il primo dovere, il primo diritto: fermare la guerra e le stragi, salvare le vite.

Una lista della pace e dei diritti umani.

La lista, la coalizione, il programma delle due Rose: la Rosa rossa contro la guerra, la Rosa bianca contro il nazismo.

La lista della coalizione contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

La lista della coalizione che sa che occorre impegnare tutte le istituzioni democratiche per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione; per soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone bisognose di aiuto; per difendere il mondo vivente dalla catastrofe.

La lista del movimento delle oppresse e degli oppressi per la liberazione dell'umanita'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

 

25. ED I BAMBINI STERMINATI IN MARE

 

Ed i bambini sterminati in mare dalle antileggi europee che li condannano a morte.

E le persone che i bombardamenti estinguono.

I frutti totalitari e schiavisti delle guerre americane ed europee contro continenti interi.

L'esito ovvio della produzione, del commercio, dell'uso delle armi.

Il prodotto perfettissimo degli eserciti tutti.

Il ciclo del terrore ed i suoi dividendi.

Un diluvio di sangue, un infinito orrore.

*

Fermare la guerra e le stragi, abolire gli eserciti e le armi.

Salvare le vite di tutti gli esseri umani; tutti gli esseri umani soccorrere, accogliere, assistere.

La sola politica adeguata al compito dell'ora dell'umanita': la nonviolenza.

La democrazia risorge con la scelta della nonviolenza.

Il movimento delle oppresse e degli oppressi per la liberazione dell'umanita' risorge con la scelta della nonviolenza.

La promessa di civile convivenza del costituzionalismo moderno risorge con la scelta della nonviolenza.

L'ortopedia del camminare eretti risorge con la scelta della nonviolenza.

La nonviolenza e' l'antifascismo vivente.

La nonviolenza e' la via che sola invera la pace e la giustizia, l'empatia e la solidarieta', la responsabilita' e la condivisione.

*

Alle imminenti elezioni la lista della pace e dei diritti umani.

Alle imminenti elezioni la coalizione della pace e dei diritti umani.

Con il programma delle due Rose: la Rosa rossa contro la guerra; la Rosa bianca contro il nazismo.

 

26. NELLA GIORNATA DEI DIRITTI UMANI

 

Come di consueto, nella ricorrenza della Giornata mondiale dei diritti umani, anche il 10 dicembre 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" si e' svolto un incontro di riflessione sulla Dichiarazione universale dei diritti umani approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948; un incontro di riflessione, di testimonianza e di impegno affinche' questi diritti siano riconosciuti, rispettati e difesi ovunque.

*

Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha evidenziato come pace, diritti umani e difesa della biosfera costituiscano un medesimo impegno, e come questo impegno si concretizzi nell'azione nonviolenta contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni; ovvero nell'iniziativa nonviolenta del movimento delle oppresse e degli oppressi per la liberazione dell'umanita' e la difesa dell'intero mondo vivente; ovvero nella lotta nonviolenta per la legalita' che salva le vite, per la democrazia che salva le vite, per la civilta' che salva le vite.

Nella "Dichiarazione universale dei diritti umani" approvata dall'Onu nel 1948 e' il programma giuridico e politico dell'umanita': la scelta teorica e pratica della nonviolenza e' l'unica via concreta e coerente per realizzarlo.

*

Al termine dell'incontro sono stati riproposti tre brevi "programmi d'azione immediata" che la struttura nonviolenta viterbese ha promosso in queste ultime settimane:

- "Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre: le cose piu' urgenti da fare per salvare le vite";

- "Hic et nunc, quid agendum: soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone in fuga dalla fame e dalla guerra";

- "Una proposta per le imminenti elezioni: con la Rosa rossa contro la guerra, con la Rosa bianca contro il nazismo, per la pace e i diritti umani".

*

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Il primo dovere e' salvare le vite.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

27. L'ARGOMENTO

 

A sostegno della proposta di costruire liste (ovvero coalizioni) che alle prossime elezioni pongano come centrale l'opposizione alla guerra e al nazismo mi sembra che vi sia un argomento fortissimo e ineludibile: che la guerra e il nazismo l'umanita' intera minacciano di distruzione, e che quindi in quanto esseri umani opporci alla guerra e al nazismo e' il primo nostro dovere.

*

Con la Rosa rossa contro la guerra.

Con la Rosa bianca contro il nazismo.

Per la pace e i diritti umani.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone in fuga dalla fame e dalla guerra.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

La nonviolenza e' la politica necessaria.

 

28. L'UMANITA' E LA BIOSFERA

 

Il cosiddetto dibattito politico sulle imminenti elezioni amministrative ha cancellato la questione decisiva: la necessita' e l'urgenza di una politica concreta e coerente per la pace e i diritti umani (contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni; per soccorrere, accogliere e assistere tutte le persone bisognose di aiuto; in difesa dell'umanita' e della biosfera), politica che deve essere svolta anche da tutte le amministrazioni locali.

Affinche' questa decisiva questione sia posta occorre presentare ovunque possibile liste della pace e dei diritti umani.

*

E' con l'impegno per la pace e i diritti umani che rinasce il movimento di liberazione delle oppresse e degli oppressi.

E' con l'impegno per la pace e i diritti umani che s'invera la democrazia e la legalita' che salva le vite.

E' con l'impegno per la pace e i diritti umani che si contrasta la guerra e il terrore.

E' con l'impegno per la pace e i diritti umani che si restituisce valore e vigore alla Costituzione della Repubblica.

E' con l'impegno per la pace e i diritti umani che si difende e si promuove la dignita' umana, la civilta' umana, l'esistenza stessa dell'umanita' presente e futura.

E' con l'impegno per la pace e i diritti umani che si protegge l'intero, l'unico mondo vivente di cui l'umanita' stessa e' parte.

*

Il primo dovere e' salvare le vite.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Soccorrere, accogliere, assistere ogni essere umano bisognoso di aiuto.

*

Con la Rosa rossa contro la guerra.

Con la Rosa bianca contro il nazismo.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

 

29. JOSE' RAMOS REGIDOR

 

E' deceduto Jose' Ramos Regidor, il miglior compagno di lotta di tutte le oppresse, di tutti gli oppressi.

Costruttore di pace, pensatore ed operatore della liberazione comune, difensore del mondo vivente tutto, amico della nonviolenza, esempio luminoso dell'umana dignita', persona buona.

 

30. LA SPARIZIONE

 

Dal dibattito politico da cui scaturiranno le liste, le candidature e i programmi per le elezioni amministrative e' stata fatta sparire la questione decisiva: l'impegno concreto e coerente per la pace e i diritti umani.

*

Ed invece e' di questo che vi e' innanzitutto bisogno: di costruire liste per la pace e i diritti umani da presentare in tutte le elezioni, a cominciare dalle imminenti amministrative; liste intese a coalizzare tutte le persone, le associazioni, le organizzazioni, i movimenti consapevoli della necessita' e dell'urgenza dell'impegno per la pace e i diritti umani, della necessita' e dell'urgenza che la nonviolenza diventi la politica prima di ogni istituzione democratica.

Per abolire la guerra, gli eserciti, le armi.

Per soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani bisognosi di aiuto.

Per difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.

Per la legalita' che salva le vite.

Per la democrazia che salva le vite.

Per la civilta' che salva le vite.

Con la scelta delle due rose: la Rosa rossa contro la guerra, la Rosa bianca contro il nazismo.

Vi e' una sola umanita'.

*

Dal dibattito politico da cui scaturiranno le liste, le candidature e i programmi per le elezioni amministrative e' stata fatta sparire la questione decisiva: l'impegno per la pace e i diritti umani.

E chi tace su questo ha gia' ceduto al fascismo.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

31. MARIO DONDERO

 

E' deceduto Mario Dondero, partigiano, fotografo, militante per la liberazione dell'umanita'.

 

32. LA DOMANDA, LA RISPOSTA

 

La domanda e': se sia possibile fermare la catastrofe senza impegnare subito tutte le istituzioni democratiche ad operare per la pace e i diritti umani.

La risposta e': non e' possibile fermare la catastrofe senza impegnare subito tutte le istituzioni democratiche ad operare per la pace e i diritti umani.

*

Occorre dunque portare in tutte le istituzioni democratiche persone consapevoli della necessita' e dell'urgenza di impegnarsi innanzitutto per la pace e per i diritti umani.

Occorre per questo promuovere in tutte le elezioni liste della pace e dei diritti umani, coalizzando a tal fine persone, associazioni, organizzazioni e movimenti coscienti dei compiti dell'ora, disposti a collocarsi dal punto di vista dell'umanita', persuasi che per fermare la violenza onnidistruttiva occorre la scelta concreta e coerente della nonviolenza.

Il terrorismo, le dittature, le mafie, la schiavitu', la guerra, il razzismo, il maschilismo, la devastazione della biosfera, possono essere contrastati e sconfitti solo con scelte di pace, di disarmo, di smilitarizzazione; di giustizia sociale, di legalita' intesa a salvare le vite, di promozione della democrazia; di riconoscimento pieno della dignita' e dei diritti di ogni essere umano, di intransigente difesa della vita di ogni essere umano.

*

Alle imminenti elezioni amministrative questo occorre: il programma d'azione della Rosa rossa e della Rosa bianca, la proposta politica ed amministrativa di mettere al centro dell'attivita' di tutte le istituzioni democratiche elettive l'impegno contro la guerra e contro il nazismo.

Alle imminenti elezioni amministrative occorre presentare la lista della pace e dei diritti umani.

 

33. FERMATEVI. IL GOVERNO NON PRECIPITI L'ITALIA NELL'ABISSO DELLA GUERRA E DEL TERRORE

 

L'annunciato dispiegamento di soldati italiani alla diga di Mosul e' una follia.

Receda il governo da questa insensata e illegale, stoltissima e scelleratissima decisione.

Il governo non precipiti l'Italia nell'abisso della guerra e del terrore.

*

L'Italia operi invece contro la guerra e contro il terrorismo, per il disarmo e la smilitarizzazione, per la pace con mezzi di pace, per la protezione dei diritti umani con strumenti coerenti e adeguati, per un'azione di polizia internazionale che e' l'esatto contrario della guerra.

Non soldati ed armi occorre inviare nei luoghi sconvolti dalle guerre, dalle dittature e dal terrorismo, ma aiuti umanitari che salvino le vite, corpi civili di pace che salvino le vite, e risorse a sostegno della costruzione di esperienze di difesa popolare nonviolenta che salvino le vite, risorse a sostegno del ripristino dei servizi essenziali e di un'amministrazione civile funzionante che salvino le vite; ed insieme a questo occorre un forte sostegno politico e reali incentivi materiali al dialogo, alla cooperazione ed alla riconciliazione tra tutte le parti in conflitto disponibili a convergere su un impegno comune per la pace, la democrazia, la legalita', il rispetto dei diritti umani e dei popoli.

Non un intervento militare, ma un'azione politica e diplomatica che isoli i terroristi e salvi le vite.

Non ulteriori atti di guerra, ma un'opera di contrasto politico ed economico che costringa i governi complici dei terroristi - dalla Turchia all'Arabia Saudita, dal Kuwait al Qatar - a cessare di sostenerli.

Non alimentare la catena del terrore, ma opporsi al terrore con l'iniziativa civile, giuridica, politica, certo anche di polizia, ma altresi' culturale e sociale, ed innanzitutto e decisivamente: umanitaria e nonviolenta, di aiuto materiale alle vittime, intesa a salvare le vite anziche' a distruggerle.

*

L'annunciato dispiegamento di soldati italiani alla diga di Mosul e' una follia.

Receda il governo da questa insensata e illegale, stoltissima e scelleratissima decisione.

Il governo non precipiti l'Italia nell'abisso della guerra e del terrore.

 

34. PACE, DISARMO, SMILITARIZZAZIONE, SALVARE LE VITE

 

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

 

35. NO

 

L'Italia non invii soldati a Mosul.

La guerra e' nemica dell'umanita'.

 

36. IL CROLLO DELLA DIGA. UN APPELLO AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

 

Egregio presidente del Consiglio dei ministri,

receda immediatamente dalla decisione dell'invio di truppe italiane alla diga di Mosul, decisione le cui conseguenze possono essere funeste e fin catastrofiche.

Non commetta l'errore piu' grave dell'intera sua vita.

*

Egregio presidente del Consiglio dei ministri,

nelle scorse settimane, mentre alcuni suoi ministri deliravano, lei e' apparso essere consapevole degli enormi rischi che una ulteriore escalation dell'intervento bellico euroamericano nel Vicino e nel Medio Oriente avrebbe comportato, con l'esito sia di un'ulteriore estensione delle stragi cola', sia di una ulteriore espansione del terrorismo su scala planetaria. In queste settimane lei e' apparso essere consapevole dei risultati disastrosi delle guerre cui dagli anni Novanta l'Italia ha partecipato (violando la sua stessa legge fondamentale), ed ha piu' volte ricordato la guerra libica del 2011 come esempio di tragico errore da non ripetere.

Ebbene, la decisione di inviare 450 soldati italiani alla diga di Mosul contraddice la prudenza e la ragionevolezza che informavano quelle sue precedenti dichiarazioni.

Questa decisione di dispiegare truppe italiane sul terreno, nel cuore del conflitto in corso nell'area tra Iraq e Siria che - destrutturati gli ordinamenti giuridici di quei paesi dalle guerre euroamericane degli scorsi decenni - e' divenuta base territoriale dell'organizzazione terrorista e schiavista dell'Isis,  puo' avere conseguenze tremende.

Una presenza militare italiana alla diga di Mosul rendera' sia quel luogo e le persone li' schierate, sia l'Italia intera, un primario bersaglio dell'azione stragista dell'organizzazione terroristica.

Come chiunque, immagino facilmente le pressioni che possono avere indotto il suo governo a questa stoltissima e sciaguratissima decisione; ma voglio sperare che lei abbia sufficiente buon senso per capire che deve revocarla immediatamente.

*

Egregio presidente del Consiglio dei ministri,

l'Italia ha gia' dato un enorme, scellerato contributo al trionfo dello stragismo e del terrorismo (tanto dei poteri dichiaratamente criminali, quanto degli stati) con la partecipazione alle guerre del Golfo, alla guerra dei Balcani, alla guerra afgana, alla guerra libica; con la fornitura di armi a regimi assassini; con la partecipazione a coalizioni internazionali e organizzazioni armate responsabili di crimini di guerra e contro l'umanita'; con l'abominevole politica razzista che impedendo l'ingresso legale a chi fugge da fame e guerre e dittature ha provocato l'immane strage nel Mediterraneo; con lo sperpero di risorse ingentissime per le spese militari costitutivamente finalizzate alla preparazione ed all'esecuzione della guerra e delle uccisioni di cui essa consiste. L'Italia ha molto da farsi perdonare dai popoli del sud del mondo, di tante stragi e' corresponsabile.

In relazione alla Libia l'Italia sembra ora finalmente seguire una politica ragionevole: di azione diplomatica orientata a far cessare i conflitti e le stragi, a promuovere dialogo e legalita', a salvare le vite e a contrastare il potere delle organizzazioni criminali attraverso la ricostruzione di un ordinamento giuridico che si impegni nella direzione del rispetto e della promozione dei diritti di tutti; perche' non seguire la stessa politica ragionevole anche in relazione all'Iraq e alla Siria?

*

Egregio presidente del Consiglio dei ministri,

due sono le dighe di cui deve tener conto nel valutare la situazione.

Vi e' una diga a Mosul da mettere in sicurezza, ma la presenza di soldati italiani ottiene proprio l'effetto contrario.

E vi e' una diga in Italia e in Europa: la diga della civilta' che si oppone all'irruzione della barbarie, del razzismo e del fascismo. Che possa l'ordinamento giuridico costituzionale e democratico italiano resistere a chi vuole trasformarci in mostri, a chi vuole renderci ad un tempo vittime e ausiliari delle sua apocalittica brama di sterminio.

Receda da quella sconsiderata decisione ed impegni piuttosto il nostro paese anche in quell'area ad un'azione diplomatica come quella dispiegata in Libia.

Lei sa che l'azione di polizia necessaria contro i terroristi dell'Isis sara' resa possibile solo dalla fine della guerra in corso, ovvero solo dalla fine della destrutturazione dell'Iraq e della Siria con la ricostituzione in entrambi i paesi di un ordinamento giuridico che si impegni alla ricostruzione dei servizi, delle infrastrutture e dell'amministrazione nella legalita', nella direzione della democrazia e del rispetto dei diritti umani. A tal fine occorre promuovere il dialogo, occorre recare aiuti umanitari, occorre sostenere le esperienze nonviolente di convivenza e di solidarieta', occorre tagliare ai terroristi le fonti di finanziamento, di armamento, di reclutamento - innanzitutto costringendo i governi loro complici (in primo luogo la Turchia e l'Arabia Saudita, il Kuwait e il Qatar) a recedere dalla loro criminale politica.

*

Egregio presidente del Consiglio dei ministri,

tragga ispirazione dalla memoria di Giorgio La Pira, faccia della nonviolenza la vera, grande, necessaria, urgente trasformazione - evoluzione, progresso - di cui la politica, non solo italiana ma dell'umanita' intera, ha assoluto bisogno.

Voglia gradire distinti saluti,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"

Viterbo, 18 dicembre 2015, Giornata internazionale per i diritti dei migranti

 

37. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Letture

- David Maria Turoldo, Cammino verso la fede, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2016, pp. 176, euro 9,90 (in supplemento al settimanale "Famiglia cristiana").

*

Riletture

- Eugenio Garin, La filosofia come sapere storico, Laterza, Roma-Bari 1959, 1990, pp. VIII + 168.

*

Riedizioni

- Carlo Collodi, I racconti delle fate. Libera traduzione dalle fiabe di Charles Perrault, Il sole 24 ore, Milano 2016, pp. 80, euro 0,50 (in supplemento al quotidiano "Il sole 24 ore").

 

38. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

39. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2499 del 12 ottobre 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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