[Nonviolenza] Ogni vittima ha il volto di Abele. 178



 

==============================

OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

==============================

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 178 dell'8 ottobre 2016

 

In questo numero:

1. L'associazione "Respirare" invita a partecipare alla marcia per la pace da Perugia ad Assisi

2. Il 9 ottobre la marcia Perugia-Assisi

3. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

4. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia

5. Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"

6. Verso la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" del 25 novembre

7. Un appello nonviolento per il 4 dicembre: Un parlamento eletto dal popolo, uno stato di diritto, una democrazia costituzionale. Al referendum votiamo No al golpe

8. Una bozza di lettera da inviare ai parlamentari

9. Un libro da leggere

10. Una presentazione editoriale di "Stranieri alle porte" di Zygmunt Bauman

11. Zygmunt Bauman: Dalla fede alla politica il tramonto del padre

12. Umberto Eco sul concetto di "societa' liquida" di Zygmunt Bauman

 

1. APPELLI. L'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" INVITA A PARTECIPARE ALLA MARCIA PER LA PACE DA PERUGIA AD ASSISI

[Riceviamo e diffondiamo]

 

Domenica 9 ottobre 2016 si svolge la marcia per la pace da Perugia ad Assisi.

L'associazione "Respirare" invita a partecipare alla storica iniziativa pacifista ideata da Aldo Capitini, l'apostolo della nonviolenza in Italia.

Abolire la guerra, abolire gli eserciti, abolire le armi.

Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Opporsi al male facendo il bene.

Il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto di non essere ucciso.

Il primo dovere di ogni essere umano e' il dovere di salvare le vite.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. INIZIATIVE. IL 9 OTTOBRE LA MARCIA PERUGIA-ASSISI

 

Il 9 ottobre si svolgera' la marcia della pace Perugia-Assisi, la piu' importante iniziativa di pace nel nostro paese ideata da Aldo Capitini, l'apostolo della nonviolenza in Italia.

Occorre che le istituzioni, le associazioni, i movimenti, le persone che vogliono contribuire a fermare l'orrore della "terza guerra mondiale a pezzi" in corso, che vogliono salvare le vite, che vogliono costruire la pace, si adoperino a promuovere la partecipazione piu' ampia e piu' consapevole possibile.

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo rinnova l'invito a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni fedeli alla Costituzione repubblicana che ripudia la guerra, ad un impegno immediato e comune contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Facciamo del 9 ottobre un'occasione corale e persuasa d'impegno comune per la salvezza dell'umanita'.

E fin d'ora adoperiamoci ovunque, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione; per soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Vi e' una sola umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Sii tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo.

 

3. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

4. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

 

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

 

5. REPETITA IUVANT. UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

 

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

6. REPETITA IUVANT. VERSO LA "GIORNATA INTERNAZIONALE PER L'ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE" DEL 25 NOVEMBRE

 

Si svolge il 25 novembre la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne".

Ovunque si realizzino iniziative.

Ovunque si contrasti la violenza maschilista e patriarcale.

Ovunque si sostengano i centri antiviolenza delle donne.

Ovunque si educhi e si lotti per sconfiggere la violenza maschilista e patriarcale, prima radice di tutte le altre violenze.

 

7. REPETITA IUVANT. UN APPELLO NONVIOLENTO PER Il 4 DICEMBRE: UN PARLAMENTO ELETTO DAL POPOLO, UNO STATO DI DIRITTO, UNA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE. AL REFERENDUM VOTIAMO NO AL GOLPE

 

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

*

Il Parlamento, l'istituzione democratica che fa le leggi, deve essere eletto dal popolo, e deve rappresentare tutti i cittadini con criterio proporzionale.

Ma con la sua riforma costituzionale il governo vorrebbe ridurre il senato a una comitiva in gita aziendale, e con la sua legge elettorale (il cosiddetto Italicum) vorrebbe consentire a un solo partito di prendersi la maggioranza assoluta dei membri della camera dei deputati anche se ha il consenso di una risibile minoranza degli elettori, e con il "combinato disposto" della riforma costituzionale e della legge elettorale il governo, che e' gia' detentore del potere esecutivo, vorrebbe appropriarsi di fatto anche del potere legislativo, rompendo cosi' quella separazione e quell'equilibrio dei poteri che e' la base dello stato di diritto.

Se prevalessero le riforme volute dal governo sarebbe massacrata la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza antifascista, sarebbe rovesciata la democrazia, sarebbe negata la separazione dei poteri e quindi lo stato di diritto.

*

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

 

8. REPETITA IUVANT. UNA BOZZA DI LETTERA DA INVIARE AI PARLAMENTARI

 

Al/alla parlamentare ...

Oggetto: proposta di un impegno suo personale affinche' al piu' presto si addivenga alla discussione nelle competenti Commissioni parlamentari dei vari disegni di legge per la formazione alla nonviolenza delle forze dell'ordine

Gentile parlamentare ...,

le scriviamo per formularle la richiesta di un suo personale impegno affinche' al piu' presto si addivenga alla discussione nelle competenti Commissioni parlamentari dei vari disegni di legge per la formazione alla nonviolenza delle forze dell'ordine.

Come gia' sapra', dal 2014 sono state presentati sia al Senato che alla Camera vari disegni di legge che propongono la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza. Al Senato il disegno di legge n. 1515 recante "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle Forze di polizia" presentato in data 10 giugno 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 258 del 10 giugno 2014; il disegno di legge n. 1526 recante "Norme per l'inclusione della conoscenza e dell'addestramento all'uso delle risorse della nonviolenza nell'ambito dei percorsi didattici per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle forze di polizia" presentato in data 16 giugno 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 263 del 17 giugno 2014; il disegno di legge n. 1565 recante "Norme per l'inclusione della nonviolenza nei percorsi formativi del personale delle forze di polizia" presentato in data 14 luglio 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 279 del 15 luglio 2014; disegni di legge sottoscritti da numerosi senatori di varie forze politiche: Loredana De Petris, Luigi Manconi, Rita Ghedini, Valeria Fedeli, Paolo Corsini, Silvana Amati, Sergio Lo Giudice, Daniela Valentini, Rosa Maria Di Giorgi, Miguel Gotor, Elena Ferrara, Marco Scibona, Adele Gambaro, Marino Germano Mastrangeli, Daniele Gaetano Borioli, Maria Spilabotte, Erica D'Adda, Monica Cirinna', Manuela Serra, Francesca Puglisi, Pasquale Sollo, Francesco Giacobbe. Ed alla Camera il disegno di legge recante "Norme per l'inclusione della conoscenza e dell'addestramento all'uso delle risorse della nonviolenza nell'ambito dei percorsi didattici per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle Forze di polizia" (atto Camera 2698) presentato il 4 novembre 2014; e il disegno di legge recante "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle Forze di polizia" (atto Camera 2706) presentato il 5 novembre 2014; disegni di legge sottoscritti da deputati di varie forze politiche: Arturo Scotto, Celeste Costantino, Donatella Duranti, Giulio Marcon, Michele Piras, Stefano Quaranta, Massimiliano Bernini.

Ricordera' anche che gia' nel 2001 fu presentato al medesimo fine di istituire la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza un disegno di legge sottoscritto da decine di senatori di tutte le forze politiche (ed in particolare i senatori Occhetto, Acciarini, Baratella, Battafarano, Battaglia, Bonfietti, Boco, Calvi, Chiusoli, Cortiana, Coviello, Crema, Dalla Chiesa, D'Ambrosio, Dato, De Paoli, De Petris, De Zulueta, Donati, Falomi, Fassone, Filippini, Formisano, Liguori, Longhi, Malabarba, Marini, Martone, Murineddu, Pascarella, Petruccioli, Ripamonti, Salvi, Tessitore, Turroni, Veraldi, Vicini, Viserta, Zancan), sostenuto anche dall'attenzione e dall'apprezzamento di deputati e parlamentari europei (tra cui i deputati: Bandoli, Bimbi, Bolognesi, Cento, Cima, Deiana, De Simone, Grandi, Grillini, Luca', Lucidi, Panattoni, Pecoraro Scanio, Pinotti, Pisapia, Preda, Realacci, Rognoni, Russo Spena, Ruzzante, Siniscalchi, Tolotti, Valpiana, Violante; tra i parlamentari europei: Imbeni, Di Lello, Fava, Morgantini e Pittella); ma allora quel disegno di legge non giunse ad essere esaminato nelle competenti Commissioni parlamentari.

Le segnaliamo anche che vari altri senatori e deputati hanno espresso il loro sostegno all'iniziativa legislativa per la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza; e che, sempre nel 2014, la stessa Presidente della Camera dei Deputati, on. Laura Boldrini, trasmise alla competente Commissione Parlamentare, "affinche' i deputati che ne fanno parte possano prenderne visione", la documentazione a tal fine predisposta dal "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" che dal 2000 ha proposto al Parlamento di legiferare in tal senso.

Non vi e' bisogno di ripetere ancora una volta quanto sia opportuno che nel proprio percorso formativo e conseguentemente nella propria operativita' gli appartenenti alle forze dell'ordine possano disporre anche delle straordinarie risorse che la nonviolenza mette a disposizione di tutti gli attori sociali impegnati in situazione critiche per la sicurezza comune e la difesa dei diritti di tutti.

Con questa lettera vorremmo sollecitare il suo personale impegno affinche' quei disegni di legge giungano al piu' presto all'esame delle competenti Commissioni parlamentari e possano avere esito in un disegno di legge unificato ampiamente meditato e condiviso che possa divenire nel piu' breve tempo possibile legge dello stato.

Distinti saluti,

Firma, luogo e data, recapito del mittente

 

9. LIBRI. UN LIBRO DA LEGGERE

 

Zygmunt Bauman, Stranieri alle porte, Laterza, Roma-Bari 2016, pp. VI + 104, euro 14.

Vivamente lo raccomandiamo.

 

10. LIBRI. UNA PRESENTAZIONE EDITORIALE DI "STRANIERI ALLE PORTE" DI ZYGMUNT BAUMAN

[Dal sito della casa editrice Laterza riprendiamo la seguente sintetica presentazione editoriale del libro di Zygmunt Bauman, Stranieri alle porte, Laterza, Roma-Bari 2016, pp. 104, euro 14]

 

Noi siamo un solo pianeta, una sola umanita'. Quali che siano gli ostacoli, e quale che sia la loro apparente enormita', la conoscenza reciproca e la fusione di orizzonti rimangono la via maestra per arrivare alla convivenza pacifica e vantaggiosa per tutti, collaborativa e solidale. Non ci sono alternative praticabili. La "crisi migratoria" ci rivela l'attuale stato del mondo, il destino che abbiamo in comune.

E' dall'inizio della modernita' che alla porta dei popoli bussano profughi in fuga dalla bestialita' delle guerre e dei dispotismi o dalla ferocia di una vita la cui unica prospettiva e' la fame. Per chi vive dietro quella porta i profughi sono sempre stati stranieri. Solo che oggi e' stato scatenato un vero e proprio attacco di "panico morale", il timore che un qualche male minacci il benessere della societa'. Quei nomadi - non per scelta, ma per il verdetto di un destino inclemente - ci ricordano in modo irritante, esasperante e raccapricciante quanto vulnerabile sia la nostra posizione nella societa' e fragile il nostro benessere. Dovremmo soffermarci e intendere le parole di papa Francesco: "Cancelliamo cio' che di Erode e' rimasto anche nel nostro cuore; domandiamo al Signore la grazia di piangere sulla nostra indifferenza, di piangere sulla crudelta' che c'e' nel mondo, in noi, e chiediamoci: chi ha pianto? chi ha pianto oggi nel mondo?".

 

11. RIFLESSIONE. ZYGMUNT BAUMAN: DALLA FEDE ALLA POLITICA IL TRAMONTO DEL PADRE

[Dal quotidiano "La Republica" del 9 settembre 2016 col titolo "Dalla fede alla politica il tramonto del padre" e il sommario "Zygmunt Bauman ha gia' in parte riflettuto sul centro lasciato vuoto dalla paternita' in un libro appena pubblicato a Cambridge con Riccardo Mazzeo. Il sociologo torna ora ad affrontare il tema in questo testo a cura dell'antichista Dorella Cianci, che ha chiesto a Bauman di indagare sul senso e sugli effetti di questo vuoto"]

 

Giobbe ha dovuto tenere a mente una grande verita', imparandola in maniera dura: "So questo per la verita', che nessun uomo puo' vincere la sua causa contro Dio. Se un uomo sceglie di discutere con lui, Dio non risponde a una domanda su mille" (Gb 9; 2-3). Da qui in avanti si capira' cosa vuol dire questa verita' di Giobbe. Molti anni fa Italo Calvino, proprio sui giornali, aveva parlato di una specie di centro "strano", affermando che: "La societa' moderna tende verso un complicato set-up, che gravita verso un centro vuoto, ed e' in questo spazio, che si rivela vuoto, che tutti i poteri e valori si riuniscono". Questo processo potrebbe aver dato il via, per ricordare ancora Calvino, a una potente teoria di forza centripeta del vortice di contemporaneita', ad un centro schizzato dai "cadaveri" dei tanti che aspiravano in passato a stabilirsi in un presunto centro che in realta' si e' scoperto poi vuoto. Mi sono gia' confrontato sul tema religioso in molte occasioni e tornero' a farlo ad Assisi nel dialogo con Papa Francesco il 20 settembre prossimo. Ora pero' l'aspetto piu' interessante, in questo scritto, e' quello che riguarda una figura tradizionalmente vincente e, da qualche tempo, tragicamente perdente: il Dio Padre, il Padre, la Patria. Una precisazione. Da quanto visto in Polonia, nei luoghi dello sterminio, ma non solo, questo discorso del "centro vuoto" non tocca neanche in parte il pontefice attuale, che esercita un ruolo di Padre sui giovani in cerca di un centro che non trovano. Tralascio al momento quest'aspetto. Non ho intenzione di affiancare il "cadavere" del Padre o di Dio Padre a quello di chi sta esercitando un grande ruolo, anche politico, come Papa Francesco.

Il cadavere che ha attirato l'attenzione di Lacan era il Padre; per Nietzsche era il Padre di tutti i padri: Dio; per molti altri, la Patria, un'altra tipologia di padre. Dio, il Padre, la Patria sono i nomi diversi dati a una totalita' piu' grande della somma delle sue parti (individuali): basti pensare ad esempi molto importanti come il Leviatano di Hobbes. Invece la figura del Sovrano di Schmitt ha dimostrato di avere caratteristiche particolari. In Political Theology, il filosofo definisce la figura del "sovrano" (altra variante del padre) non tanto per la sua prerogativa di legiferare, ma per la sua irresponsabilita', a volte, nella violazione della legge, un motivo (quasi come un curioso paradosso) giustifica l'atto del fare le leggi e poi di infrangerle; un atto, pur sempre decisionale, esclusivamente basato sulla volonta' del sovrano, anche se in negativo; in ultima istanza, il sovrano e' colui che non deve rendere ai soggetti del suo governo ne' scuse e nemmeno spiegazioni delle sue mosse. E' colui che ha in assoluto la liberta' decisionale che tutti noi - i suoi soggetti, dipendenti dai suoi voleri e dalle sue scelte - dobbiamo tenere in conto, anche quando si basano sulla violazione della legge. Paradossalmente, pero', il "timore e tremore" generato, come direbbe Kierkegaard, dal confronto con una tale potenza assoluta, prepotente e insopportabile, imperscrutabile e incalcolabile, sembra essere un artificio culturale ingegnoso ed efficace, in grado di rendere sopportabile - anzi, addirittura vivibile - una vita vissuta di fronte al destino ostinatamente impenetrabile. Invece di esacerbare il confronto con il potere, attenua il terrore, altrimenti incurabile, dell'ignoto. Dio, Padre, Re vede ulteriormente e sente piu' di me. Non solo egli sa che cosa il futuro ha in serbo, ma lo rende flessibile. Egli e' onnisciente e onnipotente; se lui desiste dal fare quello che ho a cuore, deve essere perche' sa, mentre io, con la mia ragione, non so e non sarei in grado di capire davvero se sapessi.

Tendo a individuare il 1755 come l'anno in cui il mandato per lo sgombero di Dio dal centro dell'universo ha cominciato ad essere redatto - anche se, piuttosto che parlare di sfratto di Dio, sarebbe meglio parlare di abbandono del centro, abbandono del dovere o fuga di un inquilino insolvente. Nel 1755 accadde un triplo disastro. Terremoti, incendi e inondazioni in rapida successione toccarono Lisbona, a quel tempo generalmente considerata come uno dei principali centri del potere europeo, grazie alla sua ricchezza, ma anche per la sua cultura. Lisbona fu distrutta, ma i colpi della distruzione cadevano a caso; come Voltaire era pronto ad osservare: "sia l'innocente che il colpevole subiscono questo male inevitabile". Il verdetto di Voltaire era cristallino: il soggiorno di Dio al centro dell'universo non era riuscito a superare la prova della Ragione e della Morale impostate dagli esseri umani. Ora toccava agli uomini la nuova gestione. Lo sfratto era avvenuto.

Attraverso i due secoli successivi abbiamo imparato comunque, e nel modo piu' duro, che i "manager umani" sono capaci di fare molto caos, con razionalita' e senso morale; cosi' come abbiamo imparato la resistenza del Grande Ignoto nel fare un passo indietro, e la fermezza di vincoli che ostacolano i "manager umani", i quali comunque sono ben al di sotto nel raggiungere l'onniscienza, per non parlare dell'onnipotenza. Ad esempio, lo Stato e il mercato, le due agenzie che la Ragione e la Morale hanno elaborato in consultazione reciproca, anche se non necessariamente in pieno accordo delle due agenzie, gestiscono parte dell'universo ma sono fallite e continuano a fallire, lasciando frustrate le aspettative degli uomini.

Il padre, non in senso carnale, ma metaforico, appartiene al piu' piccolo frattale nella successione gerarchica dei frattali. Egli e' in grado, ad esempio, di costituire insiemi di frattali piu' distanti per dare vita, poi, a un tessuto, in biologia, visto che il frattale si usa anche li'. Quel tipo di padre-frattale arriva piu' vicino al ruolo di societas e communitas. Prove e tribolazioni attuali affliggono la "figura paterna" e riflettono, in forma sintetica, i processi che interessano le idealizzazioni, su qualsiasi livello, della struttura frattale-paterna. Occorre considerare il numero crescente di bambini che crescono in famiglie con un solo genitore, resta tuttavia il ruolo di un padre simile a quello di cui parlava Tommaso d'Aquino: "Deus otiosus" o "absconditus", soprattutto attraverso la sua assenza e la non interferenza. Se entrambi i genitori biologici discutono se rimanere sotto lo stesso tetto o no, i legami genitori-figli sono sempre piu' sciolti, allo stesso tempo e' spogliata la struttura dell'autorita'. Lo svuotamento improvviso di un "centro gravitazionale" e' stato spalleggiato dalla rinuncia forzata o volontaria dei genitori, che quasi si sono dimessi dal loro ruolo. E mi si permetta di aggiungere che gli scrupoli morali che potrebbero in futuro seguire a tale resa tendono ad essere affrontati con i beni e i servizi acquistabili sul mercato e piu' comunemente con l'uso dei beni che offrono la possibilita' di vivere una condizione di tranquillita' morale, che a sua volta apre la porta sempre piu' alla commercializzazione degli aspetti piu' intimi della solidarieta' umana. Con quali esiti?

 

12. RIFLESSIONE. UMBERTO ECO SUL CONCETTO DI "SOCIETA' LIQUIDA" DI ZYGMUNT BAUMAN

[Dal sito del settimanale "L'Espresso" riprendiamo la seguente "bustina di minerva" di Umberto Eco del 29 maggio 2015 dal titolo "La societa' liquida" e il sommario "Con questa idea Bauman illustra l'assenza di qualunque riferimento 'solido' per l'uomo di oggi. Con conseguenze ancora tutte da capire"]

 

L'idea di modernita' o societa' "liquida" e' dovuta, come e' noto, a Zygmunt Bauman. Per chi voglia capire le varie implicazioni di questo concetto puo' essere utile "Stato di crisi" (Einaudi, 18 euro) dove Bauman e Carlo Bordoni discutono di questo e altri problemi.

La societa' liquida inizia a delinearsi con quella corrente detta post-moderno (peraltro termine "ombrello" sotto cui si affollano diversi fenomeni, dall'architettura alla filosofia e alla letteratura, e non sempre in modo coerente). Il postmodernismo segnava la crisi delle "grandi narrazioni" che ritenevano di poter sovrapporre al mondo un modello di ordine, si e' dedicato a una rivisitazione ludica o ironica del passato, e in vari modi si e' intersecato con le pulsioni nichilistiche. Ma per Bordoni anche il postmodernismo e' in fase decrescente. Esso era di carattere temporaneo, ci siamo passati attraverso senza neppure accorgercene, e sara' un giorno studiato come il pre-romanticismo. Serviva a segnalare un avvenimento in corso d'opera, ha rappresentato una sorta di traghetto dalla modernita' a un presente ancora senza nome.

Per Bauman tra le caratteristiche di questo presente in stato nascente si puo' annoverare la crisi dello Stato (quale liberta' decisionale rimane agli stati nazionali di fronte ai poteri delle forze supernazionali?). Scompare un'entita' che garantiva ai singoli la possibilita' di risolvere in modo omogeneo i vari problemi del nostro tempo, e con la sua crisi ecco che si sono profilate la crisi delle ideologie, e dunque dei partiti, e in generale di ogni appello a una comunita' di valori che permetteva al singolo di sentirsi parte di qualcosa che ne interpretava i bisogni.

Con la crisi del concetto di comunita' emerge un individualismo sfrenato, dove nessuno e' piu' compagno di strada ma antagonista di ciascuno, da cui guardarsi. Questo "soggettivismo" ha minato le basi della modernita', l'ha resa fragile, da cui una situazione in cui, mancando ogni punto di riferimento, tutto si dissolve in una sorta di liquidita'. Si perde la certezza del diritto (la magistratura e' sentita come nemica) e le uniche soluzioni per l'individuo senza punti di riferimento sono da un lato l'apparire a tutti costi, l'apparire come valore (fenomeni di cui mi sono sovente occupato nelle "Bustine") e il consumismo. Pero' si tratta di un consumismo che non mira al possesso di oggetti di desiderio in cui appagarsi, ma che li rende subito obsoleti, e il singolo passa da un consumo all'altro in una sorta di bulimia senza scopo (il nuovo telefonino ci da' pochissimo rispetto al vecchio, ma il vecchio va rottamato per partecipare a quest'orgia del desiderio).

Crisi delle ideologie e dei partiti: qualcuno ha detto che questi ultimi sono ormai taxi sui quali salgono un capopopolo o un capobastone che controllano dei voti, scegliendoli con disinvoltura a seconda delle opportunita' che consentono - e questo rende persino comprensibili e non piu' scandalosi i voltagabbana. Non solo i singoli, ma la societa' stessa vive in un continuo processo di precarizzazione.

Che cosa si potra' sostituire a questa liquefazione? Non lo sappiamo ancora e questo interregno durera' abbastanza a lungo. Bauman osserva come (finita la fede di una salvezza proveniente dall'alto, dallo stato o dalla rivoluzione), sia tipico dell'interregno il movimento d'indignazione. Questi movimenti sanno che cosa non vogliono ma non che cosa vogliono. E vorrei ricordare che uno dei problemi posti dai responsabili dell'ordine pubblico a proposito dei black bloc e' che non si riesce piu' a etichettarli, come poteva avvenire con gli anarchici, coi fascisti, con le brigate rosse. Essi agiscono, ma nessuno sa piu' quando e in quale direzione. Neppure loro.

C'e' un modo per sopravvivere alla liquidita'? C'e', ed e' rendersi appunto conto che si vive in una societa' liquida che richiede, per essere capita e forse superata, nuovi strumenti. Ma il guaio e' che la politica e in gran parte l'intellighenzia non hanno ancora compreso la portata del fenomeno. Bauman rimane per ora una "vox clamantis in deserto".

 

==============================

OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

==============================

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 178 dell'8 ottobre 2016