Archivi. 171



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 171 del 17 aprile 2013

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di ottobre 2007 (parte terza)

2. Un convegno a Viterbo dalla parte dell'umanita'

3. Della poverta' e della sicurezza

4. Del garbo durante le stragi

5. Cinque tesi sulla nonviolenza in cammino e sui compiti dell'ora

6. Cinque cose da fare di cui varrebbe la pena ragionare

7. Questo criminale delirio

8. Ne' a Viterbo ne' altrove

9. Scienziati, statisti, istituzioni internazionali per la riduzione del trasporto aereo

10. Alcune ragionevoli domande ai cittadini

11. Politica e vita. Una chiosa

12. Le bugie dei gabbamondo e una citta' che apre gli occhi

13. Il naufragio

14. La guerra

15. Del rispetto per le vittime e del cattivo uso della retorica

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI OTTOBRE 2007 (PARTE TERZA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di ottobre 2007.

 

2. UN CONVEGNO A VITERBO DALLA PARTE DELL'UMANITA'

[Riportiamo il seguente comunicato dal titolo completo "Si e' svolto giovedi' 18 ottobre a Viterbo il secondo convegno sul tema 'Un mega-aeroporto a Viterbo? No, grazie'. Una grande partecipazione dei cittadini, una straordinaria qualita' scientifica, civile ed umana delle relazioni"]

 

Si e' svolto giovedi' 18 ottobre 2007 a Viterbo il secondo convegno sul tema "Un mega-aeroporto a Viterbo? No, grazie", promosso dal comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo.

Dopo l'esito assai positivo del primo convegno del 21 settembre scorso, anche il convegno del 18 ottobre ha avuto una straordinaria partecipazione dei cittadini (la sala Anselmi era colma, e molte persone erano in piedi fin nell'atrio) ed ha espresso una notevole qualita' sia scientifica che di testimonianza civile ed umana.

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Il convegno e' stato aperto da un ricordo di Michele Cozzolino, l'operaio vittima di un incidente sul lavoro nel cantiere della sciagurata conversione a carbone della centrale Enel di Torre Valdaliga Nord a Civitavecchia.

La dottoressa Antonella Litta, portavoce del comitato, nell'intervento introduttivo ha ricordato come finanche l'attribuzione del premio Nobel per la pace richiami a un impegno per fermare il surriscaldamento del clima, e come la lotta per la riduzione del trasporto aereo abbia in tale ambito un ruolo cruciale; a conclusione del suo intervento ha preannunciato per novembre un nuovo convegno sul tema delle emergenze ambientali e sanitarie nell'Alto Lazio, con la partecipazione sia di illustri studiosi che di tutti i movimenti che nella Tuscia sono impegnati in difesa della salute dei cittadini, dell'ambiente, della legalita', dei beni comuni.

Il professor Alessandro Pizzi, gia' sindaco di Soriano nel Cimino e tra i principali animatori del comitato, ha poi svolto l'ampia relazione introduttiva, che ha fornito una ricca messe di dati scientifici a sostegno delle ragioni e dell'impegno del comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo.

il professor Giuseppe Nascetti, docente di Ecologia all'Universita' della Tuscia, ha poi svolto una relazione di alto profilo scientifico e di straordinaria chiarezza e capacita' persuasiva con la forza della verita' e del rigore intellettuale e morale.

E' poi intervenuto Paolo Iafrate, del coordinamento del comitati che si oppongono all'aeroporto di Frosinone, che ha ribadito l'importanza del coordinamento tra i vari comitati che nel Lazio si oppongono alla realizzazione del terzo polo aeroportuale regionale e si battono per la riduzione del trasporto aereo.

Successivamente ha svolto la sua relazione l'on. Giulietto Chiesa, europarlamentare, giornalista e saggista, che ha analizzato la situazione mondiale presente, la questione del surriscaldamento del clima, il ruolo fondamentale dei movimenti che ovunque si impegnano in difesa dei beni comuni, la necessita' e l'urgenza di un'opera capillare di informazione e sensibilizzazione, di resistenza democratica, per impedire che un modello di sviluppo distruttivo provochi il collasso della biosfera e la catastrofe della civilta' umana.

E' poi intervenuto l'on. Enrico Luciani, presidente della Commissione Trasporti della Regione Lazio, che al termine di un appassionato intervento di vibrante testimonianza personale ha proposto una tempestiva audizione alla Regione Lazio, con la commissione consiliare da lui presieduta e con l'assessore regionale ai Trasporti, del movimento che si oppone al terzo polo aeroportuale laziale e s'impegna per la drastica e immediata riduzione del trasporto aereo.

Nel successivo intervento Roberto Corzani, consigliere comunale di Barbarano Romano (Vt), ha poi illustrato alcune altre emergenze ambientali locali, ed ha infine invitato al prossimo incontro del forum dei movimenti che nell'Alto Lazio si oppongono a scelte gravemente distruttive.

Per mancanza di tempo, essendosi ormai il convegno protratto oltre le ore 20, non e' stata possibile l'esposizione orale di alcune altre comunicazioni programmate: quella dell'architetto professor Giuseppe Tacconi, e quella del professor Mauro Sarnari, entrambi autorevoli rappresentanti e fondatori del comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo; di ambedue gli interventi verra' messo a disposizione il testo scritto.

E sempre per mancanza di tempo non e' stata possibile la proiezione del video curato da Giovanni Leoni del "Comitato no coke" sulla manifestazione svoltasi sabato 13 ottobre a Ciampino per la riduzione dei voli promossa dal locale comitato "No Fly", con molte interviste ai cittadini che ad essa hanno preso parte.

Analogamente non e' stata possibile la presentazione del reportage fotografico sulla manifestazione di sabato scorso a Ciampino realizzato da Marco Prestininzi, consigliere comunale di Viterbo, che come molti altri viterbesi vi ha preso parte.

I testi e i materiali filmici e fotografici che per limiti di tempo non e' stato possibile presentare nel convegno del 18 ottobre (in cui di essi si e' tuttavia data sommaria notizia da parte della presidenza del convegno, pubblicamente ringraziandone gli autori) saranno messi a disposizione di tutti gli interessati e saranno utilizzati nelle prossime iniziative del comitato.

L'assemblea ha anche rivolto un caloroso applauso al professor Osvaldo Ercoli, "padre nobile" della mobilitazione viterbese in difesa dell'ambiente, della legalita', del diritti di tutti; cosi' come alle animatrici e agli animatori del Centro sociale occupato autogestito "Valle Faul" di Viterbo, una straordinaria - e gia' storica - esperienza di difesa dei beni comuni, di solidarieta' concreta, di scelta della nonviolenza; l'applauso tributato sia all'uno che alle altre e agli altri e' stato un riconoscimento per aver non solo contribuito alla nascita e all'attivita' del comitato, ma soprattutto per l'esempio - e per cosi' dire il magistero - offerto dalle loro esperienze di impegno civile e di umana solidarieta', di difesa e promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

A conclusione del convegno Peppe Sini ha messo in rilievo l'importanza di iniziative che su questioni decisive mettono a disposizione di tutti cruciali elementi di conoscenza veritiera e adeguata, conoscenza che e' fondamentale per promuovere la consapevolezza necessaria per un autentico esercizio della democrazia.

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Nel corso del convegno ai partecipanti sono state messe a disposizione cartelle recanti materiali di documentazione; ed e' stato anche possibile acquistare libri di approfondimento.

Alcune televisioni, siti internet, giornali hanno realizzato interviste ai relatori.

Tra i pubblici amministratori viterbesi che hanno aderito al convegno - sempre piu' numerosi - segnaliamo in particolare anche l'assessore provinciale Giuseppe Picchiarelli, che gia' aveva recato il suo saluto al precedente convegno del 21 settembre.

Una grande partecipazione dei cittadini e ancora una grande qualita' di contenuti hanno caratterizzato questo secondo incontro di studio.

Come era scritto nell'invito l'iniziativa del comitato, e quindi anche il convegno, ha espresso una nitida posizione "in difesa del diritto alla salute, in difesa dei beni ambientali e culturali, per valorizzare e non devastare le risorse e le vocazioni produttive del territorio, per una mobilita' adeguata e sostenibile, per un modello di sviluppo al servizio delle persone, per la legalita' e la democrazia, per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della biosfera".

Il convegno ha confermato il crescente consenso intorno all'impegno del comitato, che cosi' era stato riassunto nella locandina: "Un mega-aeroporto a Viterbo? No, grazie. Difendiamo la salute dei cittadini, l'ambiente e i beni culturali e sociali di Viterbo, l'economia locale e il diritto a un lavoro valido e sicuro. Difendiamo la biosfera e i diritti di tutti. Difendiamo la democrazia. Impediamo una speculazione scandalosa e gravemente nociva".

I promotori del convegno ringraziano quanti hanno partecipato e tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione, e danno appuntamento al prossimo convegno di studi che si svolgera' nella seconda meta' di novembre sulle "Emergenze sanitarie ed ambientali nell'Alto Lazio".

 

3. DELLA POVERTA' E DELLA SICUREZZA

[Da una lettera personale riprendiamo questa smilza sinossi dell'intervento di uno dei relatori invitati al convegno sul tema "L'attenzione ai poveri e la sicurezza internazione: aspetti sociali e teologici" che si tiene oggi, sabato 20 ottobre, ad Attigliano...]

 

A voler dir tutto in una sola frase direi che i poveri hanno ben ragione ad aver paura dei ricchi. Ed a lottare affinche' i ricchi cessino di rapinarli.

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A volerlo dire in due distinti ma convergenti ragionamenti direi - comunque a mo' di scorciatoia - quel che segue.

1. Sulla sicurezza internazionale: la maggiore minaccia e' il perdurare della rapina da parte del Nord del mondo delle risorse del Sud. La sicurezza puo' nascere solo dalla giustizia, dalla riparazione, dalla condivisione. Finche' il 20% dell'umanita' consuma l'80% delle risorse costringendo l'80% dell'umanita' a sopravvivere col 20%; finche' il Nord rapinatore continuera' nella sua sanguinaria devastatrice attivita' delittuosa e onnicida; finche' il principio della massimizzazione del profitto della minoranza che possiede e consuma e dissolve il molto e il troppo schiaccera' ogni umano diritto e norma morale e civile criterio di convivenza e limite ed imporra' oppressione, schiavitu', fascismi, guerre, fame e morte; ebbene, finche' questo accadra' - sempre piu' precipitando l'umana famiglia e la biosfera stessa nell'abisso che tutto divora ed annienta - i quattro quinti dell'umanita' dovrebbero venire nelle nostre terre e nelle nostre case non da profughi ma da giudici e da esattori del maltolto. E che abbiano misericordia di noi.

2. Sulla poverta': e' perche' vi sono i ricchi che vi sono i poveri, che non sono poveri ma impoveriti, non deboli ma oppressi, non bisognosi di assistenza ma di liberta'. Dire povero e' dire rapinato: dire ricco e' dire rapinatore. Credo anch'io con Rousseau e Proudhon e tanti altri che l'appropriazione privata dei beni comuni sia un crimine in quanto denega pienezza di diritti e soddisfazione di bisogni ad altri esseri umani. Non si tratta di far l'elemosina, ma di restituire, di riconoscere e di costruire relazioni ecoequosolidali, fondate sulla giustizia e su quella superiore giustizia che e' la condivisione, che e' la misericordia come prassi rivoluzionaria di riconoscimento di tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani e di cura per l'unico mondo che abbiamo - la casa comune, il bene comune.

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Aggiungerei poi questo.

Gli oppressi sono portatori di verita', poiche' e' interesse materiale e ideologia fondamentale degli oppressori negare la verita' dell'oppressione onde perpetuarla, ed e' condizione storica ed esistenziale dei soggetti oppressi manifestare e smascherare e contrastare la veritiera condizione dell'oppressione e rivendicare la verita' che libera, e liberando se' liberare la verita' dalla menzogna. Per questo altro nome della nonviolenza e' nonmenzogna. Per questo le persone amiche dell'umanita' - dell'umanita' come insieme, ma anche dell'umanita' propria ed altrui - amano dire che la verita' rende liberi, che la verita' e' rivoluzionaria, che la verita' e la vita e la via sono una medesima attesa e ricerca, uno stesso impegno e promessa, la stessa azione e la stessa contemplazione. Nella menzogna la vita decade, la via e' smarrita. Nella verita' e' il cammino, e la dignita' umana risplende. Gandhi designava la sua proposta di lotta che noi sommariamente, sinteticamente traduciamo "nonviolenza", con le parole di origine sanscrita "ahimsa" e "satyagraha": l'una disvela - tra l'altro - che lottare contro la violenza e' scelta di innocenza, innocenza attiva e operante; l'altra - tra l'altro - dichiara che la lotta nonviolenta e' la forza della verita', verita' che si dispiega ed agisce nel mondo.

E' nella lotta delle persone oppresse per la comune liberazione, e' nell'umana solidarieta', che si disvela il volto dell'altro, che si riconosce e affratella e assorella la nostra comune esistenza, crollano le muraglie della solitudine, acquista senso il nostro essere nel mondo.

E in una storia in cui la prima e piu' feroce e longeva oppressione e' quella della dominazione patriarcale e dell'ideologia e della prassi del maschilismo, le donne innanzitutto sono portatrici di verita', di verita' feconda, di verita' che libera. La liberazione dell'umanita' e' gia' tutta nella liberazione delle donne dal potere patriarcale e maschilista. Senza lo smascheramento e la sconfitta della violenza di genere non vi e' speranza alcuna di contrastare adeguatamente la violenza tout court.

Pace, dignita' umana, difesa della biosfera (salvaguardia del creato, per dirla con altro linguaggio ma con medesimo sentimento), sono i compiti dell'ora.

Solo nella giustizia e' la sicurezza.

Solo contrastando e abolendo i meccanismi e i poteri e le strutture e le ideologie della rapina ovvero dell'impoverimento si realizza umanita'.

 

4. DEL GARBO DURANTE LE STRAGI

 

Da un anno e mezzo in qua tante persone buone e garbate insistono nel chiedere un atteggiamento di comprensione per i ministri e i parlamentari che hanno votato per la guerra e le stragi in Afghanistan, che hanno coscientemente violato la Costituzione della Repubblica Italiana che quella guerra proibiva, che si sono resi assassini e complici di assassini.

Trovo sorprendente che tante persone buone e garbate provino tanta comprensione per i carnefici (e quindi altrettanto disprezzo per le vittime) mentre la strage e' in corso; e che non si accorgano che esprimendo comprensione per i carnefici negano soccorso e finanche dignita' umana alle vittime, ed anzi quelle vittime oltraggiano con uno scherno che non saprei piu' feroce, e della strage cosi' si rendono complici.

Provo pena anche per loro, certo, per queste persone gia' buone e garbate. E a tal punto accecate e corrotte. E scandalo ne provo, e vergogna, e disgusto.

E immenso sdegno per quei governanti assassini, quei governanti stragisti, quei governanti razzisti e terroristi, che hanno offuscato le loro menti, corrotto le loro anime.

 

5. CINQUE TESI SULLA NONVIOLENZA IN CAMMINO E SUI COMPITI DELL'ORA

 

1. O la nonviolenza e' lotta politica o non e' nulla.

Tutta l'esperienza di Mohandas Gandhi, come di Martin Luther King, e' lotta politica per obiettivi politici: ovvero ad un tempo economici, sociali, culturali, legislativi, istituzionali.

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2. Nella presente distretta o la nonviolenza si fa giuriscostituente o non fermera' la catastrofe.

O la nonviolenza si fa criterio di azione politica, principio di ordinamento giuridico, capacita' di pubblica amministrazione, democrazia concreta e vivente, gestione del conflitto e regolazione della societa', attivita' legislativa e di governo, o non si fermera' il collasso della biosfera, il flagello della guerra, il crollo della civilta'.

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3. O la nonviolenza si pone l'obiettivo del potere o si riduce a complicita'.

Una presunta nonviolenza che faccia solo la predica o il compianto ed assista pusillanime e impotente al dispiegarsi della violenza non e' nonviolenza, ma complicita' con gli assassini.

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4. In Italia oggi o la nonviolenza si fa forza politica o dilaga il fascismo.

Non fermeranno il fascismo coloro che di compromesso in compromesso hanno gia' ceduto al razzismo e alla guerra. Non difenderanno la democrazia coloro che di compromesso in compromesso hanno gia' ceduto alla violenza dei potenti.

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5. Chiamiamo nonviolenza in cammino il movimento e il pensiero delle donne; le lotte ambientali e che oggi si dicono per i beni comuni; l'opposizione alla guerra, ai suoi strumenti, ai suoi apparati, alla sua ideologia; l'affermazione concreta e coerente di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani tradotta in coerenti e concrete pratiche di condivisione, di lotta, di cura, di liberazione; chiamiamo nonviolenza i compiti dell'ora per la salvaguardia della biosfera, per la conservazione dell'umana civilta', per contrastare tutte le oppressioni.

 

6. CINQUE COSE DA FARE DI CUI VARREBBE LA PENA RAGIONARE

 

1. Un movimento nonviolento contro la guerra in corso.

E' scandaloso che mentre l'Italia partecipa alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan i sedicenti movimenti per la pace su tutto s'impegnino tranne che nel contrastare la guerra e le stragi. Opporsi alla guerra e' necessario e urgente; opporsi alla guerra con una posizione nonviolenta: antimilitarista e disarmista.

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2. Un movimento nonviolento contro la violenza maschile.

La piu' feroce e diffusa delle guerre e' quella dei maschi contro le donne. Se non si contrasta e non si sconfigge la violenza maschile, l'ideologia maschilista, le strutture del patriarcato, non puo' esservi ne' pace ne' giustizia ne' convivenza; non puo' esservi riconoscimento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.

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3. Un movimento nonviolento per la difesa della biosfera.

L'ecosistema e' al collasso. Il modello di sviluppo dominante, capitalista e industrialista, sta provocando una catastrofe planetaria che mette a rischio la stessa civilta' umana. Occorrono scelte ecoequosolidali, rigorosamente ispirate al principio responsabilita', alla scelta della sobrieta' e della condivisione, della nonviolenza nella sua pienezza; scelte cogenti nell'economia, nell'amministrazione, nelle relazioni internazionali, nella gestione del territorio, nelle relazioni interpersonali, nei modelli di pensiero e negli stili di vita.

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4. Preparare liste nonviolente per le prossime elezioni politiche, europee ed amministrative.

Dopo il fragoroso fallimento e la devastante corruzione della ex-sinistra piu' o meno democratica e piu' o meno ecopacifista, e di fronte al rischio di una dilagante vittoria della destra eversiva piu' oltranzista, e' necessario che giunga nelle istituzioni in modo nitido ed intransigente la proposta politica e amministrativa della nonviolenza, il progetto e l'azione della nonviolenza giuriscostituente.

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5. Costruire un quotidiano che porti ogni giorno in edicola le idee, le proposte, le iniziative della nonviolenza.

Un quotidiano femminista, ecologista, equosolidale, dei diritti umani, per i beni comuni e la socializzazione - almeno della gestione e del controllo - dei mezzi di produzione e dell'accesso alle risorse. Un quotidiano della nonviolenza in cammino.

 

7. QUESTO CRIMINALE DELIRIO

 

1. Ai fautori della guerra afgana non basta aver violato la Costituzione, non basta aver corrotto la quasi totalita' del parlamento, pretendono anche che non vi sia alcuna voce dissenziente.

E' proprio vero che la guerra porta il fascismo.

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2. Gli amici del Movimento Nonviolento terranno a Verona dal primo al 4 novembre un congresso la cui intitolazione e': "La nonviolenza e' politica per il disarmo, ripudia la guerra e gli eserciti".

Se ancora intendo la lingua italiana mi pare che su tale materia in poche parole sia detto tutto cio' che occorre dire.

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3. Le stragi sono in corso. E dall'Afghanistan si prepara la guerra all'Iran. Il nostro terrorismo la' prima o poi ci sara' restituito qui. La violazione del diritto internazionale e della legalita' costituzionale da parte del governo e del parlamento italiano sara' addotta a mostruosa giustificazione da ogni regime e gruppo terrorista e stragista per pretendere di dare una scellerata legittimazione ad ogni orrore venturo qualificandolo come ritorsione e rappresaglia, come apprendimento e ripetizione della lezione dai nostri governanti data, e per tutto ridurre a terrore e violenza e anomia e barbarie.

Come e' possibile non vederlo?

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4. Trovo bizzarro che vi possa essere chi (ben tre partiti, non pochi parlamentari, molte ben finanziate associazioni, e singole brave persone che hanno perso la capacita' di distinguere tra uccidere e salvare le vite) pretende di dirsi per la nonviolenza e insieme deliberare o appoggiare la guerra terrorista e stragista.

Questa posizione, che proclama la pace e propugna e favoreggia gli omicidi, e' non solo bizzarra, ma sciagurata, ma criminale; e tuttavia essa ha largo corso, ed a forza di litaniarla qualcuno magari ci crede davvero che si possa essere assassini nonviolenti, stragisti gandhiani, terroristi per la pace. Questo criminale delirio va contrastato con chiarezza e nettezza.

La propaganda della guerra ha largo corso su pressoche' tutta la stampa italiana; su questo foglio no.

 

8. NE' A VITERBO NE' ALTROVE

 

Un terzo polo aeroportuale nel Lazio sarebbe una sciagura tanto a Viterbo, quanto a Frosinone, quanto a Latina.

Lo ammettono le stesse lobbies politico-affaristiche che propugnano la scellerata opera: la lobby ecocida volante viterbese spiega con dovizia di dettagli perche' sia assurdo realizzare il mostro a Frosinone o a Latina, la lobby ecocida volante frusinate spiega perche' sia assurdo realizzare il mostro a Viterbo, e cosi' via, in un gioco al massacro in cui da se stessi si smascherano i nipotini di Attila l'un contro l'altro armati nello spasmodico sforzo di accaparrare per se' l'affare d'oro a danno della salute di tutti, a danno del territorio, a danno delle generazioni future, a danno del pubblico erario, a danno dei diritti e del benessere di tutti i cittadini, a danno della biosfera.

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Fortunatamente alle lobbies politico-affaristiche si contrappone un movimento sempre piu' unitario e diffuso in tutto il Lazio che s'impegna in difesa della salute dei cittadini, in difesa dei beni ambientali e culturali, in difesa del territorio e delle sue vocazioni produttive, in difesa della biosfera; e che si oppone quindi al terzo polo aeroportuale del Lazio tanto a Viterbo quanto a Frosinone e a Latina.

Un movimento sempre piu' unitario e diffuso che s'impegna per la drastica e immediata riduzione del trasporto aereo, a cominciare da Ciampino, citta' che soffoca e che va liberata al piu' presto dalla insostenibile mole di traffico aereo che la opprime.

Un movimento sempre piu' unitario e diffuso che propone una mobilita' sostenibile ed adeguata, privilegiando le modalita' meno energivore e meno inquinanti; che propone per il Lazio un modello di sviluppo sostenibile, con tecnologie appropriate, che valorizzi e non distrugga le risorse, che preservi e non devasti i beni ambientali e culturali, che sostenga e non deprima le autentiche vocazioni produttive del territorio.

Un movimento sempre piu' unitario e diffuso che sa che la lotta per la riduzione del trasporto aeroportuale e' decisiva per contrastare il surriscaldamento del clima che sta portando al collasso il pianeta.

Un movimento sempre piu' unitario e diffuso forte di inconfutabili ragioni scientifiche e morali, ecologiche ed economiche, giuridiche ed amministrative; forte della consapevolezza di lottare in difesa della salute, del benessere e della sicurezza di tutti; in difesa dell'ambiente, dei beni comuni, dei diritti sociali; in difesa della democrazia e della legalita'; in difesa dell'unica Terra che abbiamo, dell'unica casa comune all'umanita' intera.

 

9. SCIENZIATI, STATISTI, ISTITUZIONI INTERNAZIONALI PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO

[Riportiamo il seguente comunicato del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo del 26 ottobre 2007, dal titolo "Scienziati, statisti, istituzioni intrnazionali: occorre anche la riduzione del trasporto aereo per contrastare il surriscaldamento del clima"]

 

Anche statisti europei come Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, che certo non possono essere spacciati per "estremisti" di sinistra o ambientalisti "catastrofisti", affermano con estrema chiarezza che occorre fermare il dissennato incremento del trasporto aereo, ed anzi urgentemente ridurlo, se si vuol contrastare il surriscaldamento del clima che sta portando al collasso la biosfera.

La Conferenza nazionale sui mutamenti climatici svoltasi recentemente presso la Fao a Roma, cosi' come l'attribuzione del Premio Nobel per la pace ad Al Gore e all'Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change) confermano la necessita' di urgenti e drastici provvedimenti per contrastare l'effetto serra. E tra essi e' palese l'urgenza di una drastica riduzione del trasporto aereo che al surriscaldamento del clima contribuisce in rilevante misura.

Il Tar del Lazio si e' recentemente pronunciato contro la compagnia di voli low cost "Ryan Air", che nel corso del tempo ha incrementato i voli a Ciampino con esiti nefandi per la salute e il benessere della popolazione locale.

Sono alcune notizie di cronaca - afferenti a fatti pubblici di grande rilevanza non solo scientifica e culturale, ma anche politica ed amministrativa - che inconfutabilmente confermano la necessita' e l'urgenza di un impegno comune per ridurre il trasporto aereo.

Sono fatti che inconfutabilmente confermano la giustezza della lotta del comitato che si oppone alla realizzazione a Viterbo (o altrove nel Lazio) di un mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma, e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo.

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Hanno aderito all'appello del comitato che si oppone al devastante mega-aeroporto illustri scienziati come i professori Angelo Baracca, Virginio Bettini, Marcello Cini, Giorgio Cortellessa, Giuseppe Nascetti, Giorgio Nebbia; illustri rappresentanti delle istituzioni come la vicepresidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini, il magistrato Ferdinando Imposimato, decine di parlamentari italiani ed europei, numerosi pubblici amministratori; numerosissimi cattedratici universitari, intellettuali, scrittori, tra cui Dacia Maraini e Silvia Vegetti Finzi; numerosissimi operatori sociali, religiosi e laici, persone impegnate per i diritti umani, personalita' della vita civile e della riflessione morale, tra cui padre Alex Zanotelli; ed ancora associazioni e movimenti impegnati in difesa della biosfera, dei beni comuni, della pace, come il presidio "No Dal Molin" di Vicenza.

Dieci parlamentari europei hanno scritto al Ministro dei Trasporti affinche' l'opera non sia realizzata; tre interrogazioni sono state presentate in Parlamento, una alla Regione Lazio; due convegni scientifici svoltisi a Viterbo il 21 settembre e il 18 ottobre hanno chiarito che la devastante opera avrebbe effetti nocivissimi per la salute delle persone, l'ambiente, i beni culturali, sociali ed economici dell'Alto Lazio.

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Occorre un impegno comune delle istituzioni e della societa' civile per difendere la biosfera e con essa la civilta' umana; occorre un impegno comune per contrastare il surriscaldamento del clima; in questo impegno l'obiettivo della drastica e immediata riduzione del trasporto aereo e' decisivo.

 

10. ALCUNE RAGIONEVOLI DOMANDE AI CITTADINI

 

Sabato 27 ottobre il comitato che si oppone al terzo polo aeroportuale laziale e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo diffonde nella citta' di Viterbo un documento all'attenzione di tutti i viterbesi.

L'ampio documento pone alcune fondamentali domande ai cittadini ed invita tutti all'impegno per difendere la salute delle persone e i beni ambientali, culturali, sociali ed economici dell'Alto Lazio dalla minaccia di un mega-aeroporto dagli effetti gravemente nocivi e devastanti.

Riportiamo di seguito le pagine iniziali del documento.

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In difesa del diritto alla salute, in difesa dei beni ambientali e culturali, per valorizzare e non devastare le risorse e le vocazioni produttive del territorio, per una mobilita' adeguata e sostenibile, per un modello di sviluppo al servizio delle persone, per la legalita' e la democrazia, per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della biosfera: basta con i silenzi e le bugie: diciamo la verita' sull'aeroporto.

*

Gli effetti gravemente nocivi

Quali saranno gli effetti di un mega-aeroporto per voli low cost a Viterbo?

- inquinamento da CO2;

- inquinamento da polveri sottili che danneggera' la salute dei residenti;

- inquinamento acustico che rendera' invivibili interi quartieri;

- grave danno per l'area termale del Bulicame;

- grave deprezzamento del valore degli immobili e degli esercizi in ampie zone della citta'.

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Lo sapevate che...

- Lo sapevate che manca la Valutazione d'impatto ambientale, obbligatoria per legge?

- Lo sapevate che tra i propagandisti dell'aeroporto vi e' chi ha degli interessi economici personali collegati all'aeroporto?

- Lo sapevate che le compagnie aeree godono di enormi agevolazioni e addirittura di esenzioni fiscali?

- Lo sapevate che gli enti pubblici finanziano le compagne aeree con fiumi di denaro mentre tagliano i servizi sociali e sanitari sostenendo che non ci sono i soldi per garantire l'assistenza ai cittadini?

- Lo sapevate che la compagnia aerea low cost "Ryan Air" tiene il suo personale in condizioni di precariato e si rifiuta di applicare le leggi italiane a tutela dei lavoratori?

- Lo sapevate che il trasporto aereo contribuisce fortemente al surriscaldamento del clima, la piu' grave emergenza globale che l'umanita' deve urgentemente affrontare per evitare una catastrofe planetaria?

- Lo sapevate che la quasi totalita' dei turisti "mordi e fuggi" che atterrerebbero a Viterbo coi voli low cost non si fermeranno affatto a Viterbo ma andranno direttamente a Roma, cosicche' per Viterbo ci sara' pressoche' solo danno e nessun vantaggio?

- Lo sapevate che mentre si parla di sperperare cifre folli per fare un mega-aeroporto, ancora non e' stata riaperta la ferrovia Civitavecchia-Capranica-Orte, per andare in treno da Viterbo a Orte ci vuole un'ora, e per andare da Viterbo a Roma ce ne vogliono addirittura due?

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Non sarebbe meglio...

Non sarebbe meglio difendere la salute dei cittadini invece di danneggiarla?

Non sarebbe meglio difendere e valorizzare il termalismo invece di aggredirlo?

Non sarebbe meglio difendere i beni ambientali e culturali invece di devastarli?

Non sarebbe meglio difendere e promuovere le vocazioni produttive del viterbese invece di subire una nuova nociva servitu'?

Non sarebbe meglio potenziare le ferrovie a vantaggio dei pendolari viterbesi invece di lasciarle nell'abbandono?

Non sarebbe meglio scegliere il bene invece del male?

*

Un devastante mega-aeroporto a Viterbo?

No, grazie. Ne' a Viterbo, ne' altrove

Difendiamo la salute dei cittadini, l'ambiente e i beni culturali e sociali di Viterbo.

Difendiamo l'economia locale e il diritto a un lavoro valido e sicuro.

Difendiamo la biosfera e i diritti di tutti. Fermiamo il surriscaldamento del clima.

Difendiamo la democrazia. Difendiamo i beni comuni. Difendiamo i diritti delle generazioni future.

Impediamo una speculazione scandalosa e gravemente nociva.

Salviamo il pianeta dal collasso. Impegniamoci per una societa' e un'economia equa e solidale.

*

Un aeroporto a Viterbo? No, grazie. E' necessario invece ridurre il trasporto aereo

1. Un aeroporto provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive nei dintorni: sia attraverso l'inquinamento dell'aria, che causa gravi malattie; sia attraverso l'inquinamento acustico.

2. Il trasporto aereo contribuisce fortemente al surriscaldamento del clima.

3. Il trasporto aereo danneggia gravemente l'ambiente.

4. Il trasporto aereo e' antieconomico: consuma piu' energia di ogni altro mezzo di trasporto; danneggia gravemente la biosfera; costa molto alla comunita' poiche' e' fortemente sovvenzionato sia da finanziamenti pubblici sia da esenzioni ed agevolazioni fiscali (mentre si effettuano sciagurati tagli di bilancio per sanita', istruzione ed assistenza): paradossalmente la maggior parte dei costi del trasporto aereo li pagano i cittadini che non lo usano; danneggiando l'ambiente e sottraendo risorse pubbliche non aiuta le economie locali ma le impoverisce; l'occupazione nel settore e' limitata, spesso precaria, e le compagnie aeree hanno spesso condotte gravemente antisindacali.

5. Il trasporto aereo e' iniquo: statisticamente e' dimostrato che e' soprattutto un privilegio dei ricchi, ma i costi li pagano soprattutto i bilanci pubblici, e le conseguenze nocive le pagano innanzitutto i poveri.

6. Nel caso specifico dell'aeroporto a Viterbo manca completamente la Valutazione d'impatto ambientale, obbligatoria per legge.

Viterbo nell'ambito della mobilita' ha bisogno innanzitutto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, con Orte e con Civitavecchia. Una mobilita' coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive del viterbese.

*

Chiediamo che sia rispettato il diritto alla salute.

Chiediamo che sia rispettato il diritto alla sicurezza.

Chiediamo che sia rispettato il diritto a un ambiente vivibile.

Chiediamo che sia rispettato il diritto a un lavoro dignitoso e sicuro.

Chiediamo che sia rispettato il diritto alla mobilita' per tutti e non solo per pochi privilegiati.

Chiediamo che decisioni che riguardano tutti siano discusse da tutti e prese in modo democratico.

Chiediamo che prevalga la responsabilita', la solidarieta', la democrazia.

*

Siamo solidali con i cittadini di Ciampino, vittime dell'estrema nocivita' dell'aeroporto.

Siamo solidali con tutti gli esseri umani che subiscono le conseguenze dell'effetto serra cui il trasporto aereo contribuisce in misura cosÏ rilevante.

Chiediamo a chi condivide questo appello di aderire ad esso, di diffonderlo, di sostenere líimpegno del comitato.

Il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti umani di tutti gli esseri umani

 

11. POLITICA E VITA. UNA CHIOSA

 

C'e' un errore riduzionistico fondamentale nell'impostazione del testo che precede: ridurre in sostanza la politica alla gestione dello stato inteso come mero esercizio del potere garantito dalla possibilita' di dare la morte, ed all'imperialismo sovrastatuale onnicida.

Se fosse cosi', non sarebbe politica l'intera esperienza del movimento operaio. Non sarebbe politica il femminismo, il movimento e il pensiero delle donne. Non sarebbe politica la lotta di Nelson Mandela. Non sarebbe politica la lotta di Gandhi. Non sarebbe politica la lotta di Vandana Shiva  e di Rigoberta Menchu'. Non sarebbe politica il Risorgimento, non sarebbe politica la Resistenza, non sarebbe politica l'antifascismo, non sarebbe politica la lotta contro il razzismo, contro il colonialismo, contro la guerra, per la difesa della biosfera.

Fosse cosi', non sarebbe politica tutta la riflessione e la prassi politica e giuridica orientata alla civilta', alla convivenza, cioe' la maggiore e miglior parte del pensiero politico e giuridico, la maggiore e miglior parte della storia e dell'esperienza politica.

Fosse cosi', non avrebbe senso l'esistenza e l'opera di Socrate e di Rosa Luxemburg e di Hannah Arendt, di Gobetti e di Gramsci, di Capitini e di Dolci.

Fosse cosi', non avrebbe senso la nonviolenza storicamente esistente, che e' lotta politica per obiettivi politici o non e' nulla.

Fosse cosi', non sarebbe politica la politica che piu' conta.

Fortunatamente la politica e' molto di piu' dell'amministrazione dello stato, e' molto di piu' dell'organizzazione della violenza dei potenti, e' molto di piu' che l'essere-per-la-morte.

*

E quindi politica e' anche la nostra lotta e la nostra vita. Conflitto e convivenza, riconoscimento di umanita', difesa e promozione della civilta', contrario della guerra e della morte. E contraddizione che non si estingue.

 

12. LE BUGIE DEI GABBAMONDO E UNA CITTA' CHE APRE GLI OCCHI

 

Le bugie dei gabbamondo, come quelle di Pinocchio, hanno le gambe corte.

E' bastato che in un giorno di sole il comitato che si oppone all'aeroporto diffondesse a migliaia di cittadini per le strade e i quartieri di Viterbo un breve opuscolo in cui si chiarisce quali effetti implica la realizzazione di un devastante mega-aeroporto a Viterbo in termini di nocivita' per la salute e di aggressione ai beni ambientali, culturali, sociali ed economici, perche' le menzogne e le mistificazioni dei propagandisti della lobby politico-affaristica aeroportuale si sciogliessero come neve al sole, crollassero come un castello di carte.

Tanti viterbesi abbiamo raggiunto con un'informazione onesta e adeguata, tanti viterbesi ci hanno dato ragione, tanti viterbesi hanno aperto gli occhi, tanti viterbesi hanno espresso una cosciente, informata, persuasa, autentica opposizione a un'opera dannosa, a un'operazione scandalosa.

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Nella difesa dell'area termale dalla devastazione dei nuovi barbari la maggioranza dei cittadini viterbesi e' con noi.

Nella difesa del diritto alla salute dall'inquinamento atmosferico ed acustico la maggioranza dei cittadini viterbesi e' con noi.

Nella difesa dei preziosi beni ambientali e culturali, delle autentiche risorse sociali ed economiche del nostro territorio, la maggioranza dei cittadini viterbesi e' con noi.

Nella difesa dei diritti dei lavoratori e degli studenti pendolari locali - che hanno bisogno di migliori infrastrutture innanzitutto ferroviarie al servizio di tutti - la maggioranza dei cittadini viterbesi e' con noi.

Nella difesa del turismo per Viterbo e non contro Viterbo, che valorizzi le nostre risorse e non le distrugga, che crei occupazione e non prostituzione, che liberi Viterbo e non la degradi e asservisca vieppiu', la maggioranza dei cittadini viterbesi e' con noi.

Nella difesa della biosfera dall'effetto serra a cui il trasporto aereo cosi' fortemente contribuisce, la maggioranza dei cittadini viterbesi e' con noi.

A sostegno del mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma resta solo una ristretta oligarchia di affaristi senza scrupoli (come certe compagnie aeree che rifiutano di rispettare le leggi italiane a tutela dei lavoratori: ad esempio "Ryan Air"); una esigua masnada di politicanti da decenni al potere che gia' tanto danno hanno recato alla nostra terra (devastando l'ambiente, deprimendo le vocazioni produttive, saccheggiando e sperperando le risorse, consentendo la penetrazione dell'economia illegale e dei poteri criminali); e restano con loro certo quelli che si lasciano sedurre e arruolare con una cena o con una gita o con una promessa da marinaio o un grottesco miraggio da febbrili e protervi conquistadores; ed anche alcuni volenterosi ma ingenuissimi e frastornatissimi giovani e meno giovani che ancora una volta si sono lasciati abbindolare da chi vuole fare affari a danno della collettivita', da chi vuole speculare a spese altrui, da chi vuole dare l'assalto alle casse del pubblico erario, da chi vuole continuare a sperperare e devastare cio' che e' di tutti, da chi fa prevalere l'arricchimento privato sul bene comune, da chi non si cura delle conseguenze disastrose del suo operare e cosi' contribuisce a trasformare il mondo in una discarica.

*

La lotta contro il devastante mega-aeroporto a Viterbo e' gia' a un punto di svolta.

Certo, la propaganda mistificatrice e reticente, bugiarda e cialtrona, della lobby politico-affaristica arraffatrice ed ecocida continuera'. Certo, ci sara' ancora da lottare, e da lottare duramente per difendere salute, ambiente, legalita', i diritti di tutti.

Ma la risposta corale espressa ieri dalla citta' nell'incontro e nell'abbraccio con il comitato che si oppone all'aeroporto e' gia' chiara, e' gia' netta; essa dice inequivocabilmente: no al mega-aeroporto dei nuovi Attila; difendiamo il diritto alla salute, difendiamo i beni ambientali, culturali, sociali ed economici del nostro territorio; difendiamo i diritti di tutti i cittadini; difendiamo la legalita', le risorse pubbliche e la civile convivenza dall'aggressione dei nuovi vandali e dei saccheggiatori di sempre; difendiamo la biosfera, per l'umanita' presente e per le generazioni future.

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E difendiamo il bene comune a Viterbo ma non solo a Viterbo, da Viterbo ci stiamo impegnando per difendere il bene comune in tutto il Lazio: da Viterbo sosteniamo quindi l'opposizione alle minacce di vandalici mega-aeroporti anche a Frosinone e a Latina, in collegamento e solidarieta' con i movimenti e le popolazioni di quelle province; da Viterbo sosteniamo i comitati ed i cittadini di Ciampino che lottano par una riduzione drastica ed immediata del traffico aereo nel loro territorio.

La popolazione del Lazio non ha bisogno di un terzo mega-aeroporto devastante, inquinante e patogeno, ma della riduzione del traffico aereo attuale, e di un modello di mobilita' adeguato e sostenibile al servizio delle persone e non contro di esse.

 

13. IL NAUFRAGIO

 

Le vittime del naufragio. Neppure il diritto ad essere considerati esseri umani, per i  mezzi d'informazione che ne danno notizia restano "clandestini", restano "extracomunitari".

Le vittime del naufragio. Non li ha uccisi il mare in tempesta, li ha uccisi una legislazione assassina che proibisce agli esseri umani dei paesi poveri (perche' impoveriti, perche' derubati, perche' oppressi) di muoversi per il mondo; che proibisce ai poveri cristi di fuggire da guerre, dittature, occupazioni militari, fame, ed andare a cercar di campare la vita altrove; che proibisce a donne e uomini come noi di far valer quanto la nostra Costituzione garantisce loro all'articolo 10, comma terzo: "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica".

Le vittime del naufragio. Vittime, prima ancora che del naufragio, delle norme assassine di Schengen, delle mafie cui gli stati europei appaltano le loro vite e le loro morti, dello schiavismo vigente e imperante - cosi' palese e cosi' esibito che nessuno piu' se ne accorge, che nessuno piu' ne e' turbato.

Le vittime del naufragio. Del naufragio delle nostre coscienze, dei nostri ordinamenti giuridici, della nostra umanita'.

 

14. LA GUERRA

 

La guerra che sta dilagando ovunque.

E tu contrastala.

Questa miserevole umanita' fatta di corpi di morbida carne e fragili ossa, di occhi, di voci, capelli, di pianto dirotto.

E tu difendila.

 

15. DEL RISPETTO PER LE VITTIME E DEL CATTIVO USO DELLA RETORICA

 

Trovo ripugnante la pretesa di parlare della guerra afgana dimenticandone le vittime.

Trovo ripugnante la pretesa di parlare della guerra afgana riducendola a una faccenduola tra le altre del teatrino politico italiano, come se le stragi fossero una quisquilia.

Ogni vittima ha il volto di Abele. Le stragi della guerra che prosegue deliberata e finanziata col voto del governo e della coalizione di centrosinistra non sono meno stragi di quelle del governo di centrodestra.

*

E trovo desolante dover perdere tempo a ripetere che uccidere e' un delitto e che ogni essere umano ha diritto a non essere ucciso.

Sono un vecchio militante politico e un vecchio pubblico amministratore, non mi interessano le chiacchiere da caffe', mi interessa lottare per far cessare le stragi.

Certo disquisire astratto per metafore e sofismi, chiedo venia, trovo che sia una perversione di tipo estetizzante (e naturalmente penso a quell'estetizzazione della politica che Walter Benjamin denunciava come propria del fascismo), e per cosi' dire altresi' anestetizzante: a tal punto si e' divenuti incapaci di vedere la realta', che si scambiano le metafore per i fatti, ed i fatti realmente accaduti - e che ogni giorno truci accadono ancora - semplicemente si negano e si annegano nella ciarla. Ma tanto cavillare e sospirare nulla rileva: le stragi restano stragi, e continuano.

Le stragi, le stragi della guerra terrorista in Afghanistan, le stragi della guerra cui l'Italia partecipa in violazione del diritto internazionale e della legalita' costituzionale.

Nella nostra sostanziale indifferenza. Nella nostra effettuale omerta'.

*

Per gentilezza, non ci si venga a parlare di rispetto per i carnefici mentre sono intenti alle loro basse opere. Il rispetto per i carnefici mentre massacrano gli innocenti e' complicita' coi carnefici, e' contribuire al massacro degli innocenti.

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

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Numero 171 del 17 aprile 2013

 

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