Archivi. 166



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 166 del 12 aprile 2013

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di settembre 2007 (parte seconda)

2. Un delitto a Viterbo

3. Un resoconto dell'attivita' svolta e alcune proposte di lavoro

4. Giunse Attila alle terme

5. L'urlo di Stentore

6. Al Ministro dei Trasporti

7. Un pezzo per volta

8. Le cattive compagnie

9. Lontano lontano

10. Triste il ritorno del pellegrino

11. Si e' svolta a Viterbo il 10 settembre 2007 una partecipata assemblea del comitato che si oppone all'aeroporto

12. Che non sia l'orgia dell'ipocrisia

13. Ai tempi di Cederna

14. Joe Zawinul

15. La guerra continua

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI SETTEMBRE 2007 (PARTE SECONDA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di settembre 2007.

 

2. UN DELITTO A VITERBO

 

In poche parole

Il progetto di realizzare a Viterbo (ingigantendo oltre ogni ragionevole limite operativita', infrastrutture e dimensioni del sedime aeroportuale militare esistente in cui si e' fin qui svolta una relativamente limitatissima attivita') un aeroporto per voli low cost finalizzati al turismo "mordi e fuggi" per Roma, tale da configurarsi come "terzo polo aeroportuale laziale" dopo Fiumicino e Ciampino - che gia' soffocano - e' semplicemente insensato e sciagurato.

E sciagurata e' l'idea in se' di ulteriormente incrementare il trasporto aereo e di asservire alla parte peggiore di esso una terza localita', invece di risanare la situazione nelle localita' come Ciampino e e i centri abitati del circondario che gia' pagano un prezzo altissimo in termini di degrado ambientale e devastazione del diritto alla salute per arricchire le compagnie aeree e i loro complici nello sfruttamento di un bisogno indotto e regressivo quale il turismo affannoso e usurante, consumista e alienato, senza qualita'.

L'insensato e sciagurato progetto viterbese, per dirla in estrema sintesi:

1. devasta l'area delle terme di Viterbo, che e' il bene naturale, storico, culturale, sociale ed economico maggiore della citta';

2. rende invivibili interi quartieri della citta' con l'inquinamento acustico che li colpira' con estrema violenza;

3. e' completamente privo della Valutazione d'impatto ambientale prevista dalla legislazione vigente;

4. danneggia irreversibilmente beni ambientali e culturali e vocazioni produttive del viterbese;

5. danneggia la salute della popolazione locale;

6. e a tutto cio' si aggiunga che il trasporto aereo e' responsabile in cospicua misura del surriscaldamento del clima, che e' oggi il massimo pericolo per la biosfera e per la civilta' umana; e che pertanto la sua riduzione e' una necessita' urgente e assoluta.

Cosi' in poche parole.

*

Da Dante a noi

C'e' un distico nella Divina Commedia (Inf., XIV, 79-80) in cui Dante ricorda il luogo simbolo di Viterbo: il Bulicame, la sorgente di acqua sulfurea che sgorga bollente dalle viscere della nostra terra, fin dall'antichita' luogo di cure termali. Scrive Dante: "Quale del Bulicame esce ruscello / che parton poi tra lor le peccatrici" (e su queste "peccatrici" si e' battagliato per secoli e ancora senza esito certo tra filologi come tra cultori di storia patria, se esse fossero davvero "peccatrici" ovvero meretrici che si avvalevano di quelle terapeutiche acque fors'anche per curare le malattie veneree, o "pettatrici", cioe' le lavoranti addette alla pettinatura del lino e della canapa). E cosi' forte ne era il ricordo che altrove Dante usa quel medesimo nome di "bulicame" a caratterizzare il Flegetonte (Inf., XII, 117 - e che sia reminiscenza del luogo viterbese e' provato dal fatto che immediatamente dopo il poeta rievoca, ai vv. 118-120, un fatto di sangue a Viterbo avvenuto nel 1272 quando Arrigo di Cornovaglia fu assassinato da Guido di Monforte in una chiesa durante la messa).

Il Bulicame (e con esso la zona termale di Viterbo) e' ora minacciato dalla prospettiva di realizzare proprio in quell'area un mega-aeroporto per i voli low cost del turismo piu' degradato e frettoloso per Roma (mega-aeroporto che e' un'opera insensata anche in considerazione del fatto che, una volta atterrati a Viterbo, ai turisti frettolosissimi per arrivare a Roma occorrono poi quasi due ore di treno per percorrere alcune decine di chilometri - stante la disastrosa situazione provocata dalla pluridecennale sciagurata indifferenza dei pubblici poteri per il trasporto ferroviario: ma lorsignori del palazzo, ben si sa, vanno tutti in automobile -; e non si sa quanto tempo occorrerebbe utilizzando le strade, gia' ora sovente intasate dalla follia di un traffico automobilistico privato che ogni giorno di piu' si rivela insostenibile per il pianeta - per non dire di quel che s'incontra immettendosi nel Grande Raccordo Anulare che circonda la citta' eterna: eterna la citta', biblici i tempi di accesso ad essa nel traffico motoristico massivo e soverchiante che tutto e tutti soffoca).

Mi chiedo come si possa essere tanti folli e tanto scellerati da voler mettere a rischio un bene ambientale, storico, culturale, sociale ed economico cosi' fondamentale e decisivo per tutti i viterbesi per favoreggiare interessi speculativi delle compagnie aeree low cost (come la ben nota Ryan Air, la cui condotta antisindacale verso i suoi dipendenti e' stata piu' volte pubblicamente denunciata); e per realizzare una nuova mastodontica servitu' coloniale in una terra, come l'Alto Lazio, che gia' ha subito aggressioni a non finire, dalla centrale di Montalto (che sarebbe stata nucleare se non avessimo resistito per dieci anni alla sua costruzione e non avessimo vinto poi il referendum), alle ingenti e nocivissime servitu' militari tuttora persistenti, alle ulteriori servitu' speculative che il nostro territorio tuttora subisce.

Realizzare un mega-aeroporto nell'area termale, a breve distanza dal Bulicame, e' una follia  e un crimine.

*

Nessun dorma

Ed e' una follia e un crimine sottoporre interi quartieri di Viterbo, e decine di migliaia di persone che vi vivono, al frastuono degli aerei che li sorvolerebbero a bassa quota, frastuono che renderebbe impossibile riposare, parlare a voce normale fin dentro le proprie abitazioni, ascoltare musica, fruire del bene del silenzio.

*

L'alternativa autocentrata

Ed e' una follia  e un crimine penalizzare ancor piu' il viterbese, che ha bisogno invece di ferrovie, che ha bisogno di valorizzazione dei beni ambientali e culturali, che ha bisogno di sostegno all'agricoltura di qualita' e al turismo di qualita', che ha bisogno di promuovere il termalismo: che ha bisogno, in una parola, della difesa e della messa in valore delle sue risorse e vocazioni produttive, che sono le risorse e le vocazioni di un territorio che ancora possiede straordinarie, preziosissime risorse naturalistiche, agricole, storiche, artistiche.

*

Robin Hood alla rovescia

Ed e' una follia e un crimine continuare a foraggiare di soldi pubblici le compagnie aeree e l'affarismo di contorno dei grandi impianti aeroportuali.

Che ignobile scandalo continuare a regalare (sia con finanziamenti diretti, sia con agevolazioni e fin esenzioni fiscali) fiumi di denaro pubblico a compagnie aeree che provocano gravi danni all'ambiente, gravi danni all'economia locale e gravi danni alla salute delle persone, mentre si lesinano e si tagliano i fondi pubblici ai servizi sociali e sanitari, mentre si nega assistenza a chi ne ha urgente bisogno. Che scandalo che i soldi dei poveri vengano usati per regalarli i ricchi. Che scandalo che chi governa la cosa pubblica lo faccia rapinando i poveri dei loro diritti e favoreggiando i ricchi devastatori.

*

La casa brucia

Ed e' una follia e un crimine incrementare il trasporto aereo quando sappiamo che esso e' fortemente corresponsabile del surriscaldamento climatico che costituisce la piu' grave minaccia planetaria per la biosfera e per la civilta' umana: ormai l'intera comunita' scientifica e tutti gli statisti non interamente stupidi o non interamente corrotti sostengono che se non si interviene immediatamente per ridurre l'effetto serra ed invertire la tendenza andremo incontro nei prossimi anni a catastrofi ambientali inenarrabili.

E mentre questo e' evidente, si continua con la crescita dell'automobilismo privato, con la crescita del trasporto aereo, con la crescita di attivita' che contribuiscono a portare al collasso la biosfera e a costringere le future generazioni a una vita infera. Come si puo' essere tanto irresponsabili?

*

I miei maggiori

Quando ero giovane mi insegnarono i miei antichi buoni maestri, e maestri di questa terra viterbese, ora deceduti da non pochi anni, che era dovere, e' dovere, di ogni persona dotata del ben dell'intelletto e di volonta' buona contrastare il male, difendere i diritti di tutti, agire per il pubblico bene.

Me lo insegno' il professor Vittorio Emanuele Giuntella, mio indimenticabile maestro di nonviolenza, che da ufficiale degli alpini dopo l'8 settembre 1943 preferi' essere recluso in lager piuttosto che essere complice dei nazisti.

Me lo insegno' Raimondo Pesaresi, indimenticabile preside del liceo cittadino iintitolato a Mariano Buratti assassinato dai nazifascisti, che a me studente insegno' a scegliere il giusto e nel giusto perseverare.

Me lo insegno' Achille Poleggi, limpido antifascista, indimenticabile combattente della sinistra socialista e pubblico amministratore di luminosa rettitudine, al cui insegnamento ed esempio devo se sono stato anch'io un pubblico amministratore scrupoloso e competente.

Me lo insegno' il tipografo anarchico Sauro Sorbini, indimenticabile eroe viterbese della Resistenza, persona di garbo squisito e di leonino coraggio, che ogni volta che presso la sua tipografia mi recavo per realizzare un manifesto o un opuscolo sempre mi ammaestrava alla verita' che lotta, alla solidarieta' con gli oppressi, alla civica virtu'.

I miei antichi maestri.

E adesso che io ho una lunga barba bianca, e ci sono giovani che sentono per me lo stesso affetto che per quei miei maestri io sentivo, adesso che ci sono pubblici amministratori che tenni in braccio quando erano bambini, come potrei tacere dinanzi a tanto scandalo? Come potrei non impegnare ogni mia energia nel contrastare un cosi' grave pericolo di devastazione che incombe su questa citta'? Come potrei non restare fedele a quell'impegno che a quella scuola appresi di difendere la casa comune, la civilta' umana, i diritti umani di tutti gli esseri umani?

 

3. UN RESOCONTO DELL'ATTIVITA' SVOLTA E ALCUNE PROPOSTE DI LAVORO

 

Carissime e carissimi,

in preparazione della riunione del comitato di lunedi' 10 settembre vi diamo notizia di alcune cose fatte nel corso dell'ultimo mese e vi proponiamo alcune iniziative che si potrebbero realizzare nelle prossime settimane.

*

1. Gli inizi del comitato

Come ricorderete il comitato si e' costituito il 24 luglio 2007, ed il 25 luglio ha diffuso un primo documento.

Il 30 luglio una delegazione del comitato ha preso parte alla seduta del Consiglio Provinciale di Viterbo e la portavoce Antonella Litta vi ha svolto una delle relazioni introduttive.

Il 2 agosto il comitato ha tenuto una conferenza stampa a Viterbo.

*

2. Le iniziative del mese di agosto

Nel mese di agosto il comitato ha realizzato le seguenti iniziative:

- e' stato diffuso un appello;

- la portavoce ha rilasciato alcune interviste a media cartacei e radiofonici;

- la portavoce ha partecipato ad incontri di riflessione e dibattito in localita' della Toscana e del Lazio;

- delegazioni del comitato hanno fatto incontri con l'eurodeputato Giulietto Chiesa e con il professor Virginio Bettini;

- alcuni partecipanti al comitato hanno inviato una lettera aperta al sindaco di Viterbo sullo sconcio del teatro Unione ridotto a plancia pubblicitaria (dopo altre prese di posizione analoghe l'enorme stendardo pro aeroporto li' collocato e' stato tolto);

- sono stati presi contatti con comitati analoghi al nostro in varie parti d'Italia (Bolzano, Ciampino, Fano, Frosinone, Siena...);

- e' stata avviata la pubblicazione di un notiziario telematico: "Coi piedi per terra";

- e' stato realizzato un sito: www.coipiediperterra.org;

- sono stati presi contatti con consiglieri regionali e con parlamentari italiani ed europei;

- sono state raccolte adesioni, dichiarazioni di solidarieta' e contributi di riflessione di varie e fin autorevolissime personalita' della cultura e della vita civile, di organizzazioni democratiche, di pubblici amministratori, di cittadine e cittadini;

- si e' instaurata la consuetudine dell'invio di note informative ai mezzi d'informazione ed a varie istituzioni, sia locali che nazionali.

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3. Alcune proposte di lavoro

Nelle prossime settimane pensiamo che si potrebbero realizzare alcune iniziative, e ad esempio:

- iniziative pubbliche di studio e sensibilizzazione (convegni, conferenze...);

- iniziative pubbliche di informazione e mobilitazione (ad esempio volantinaggi in alcuni quartieri di Viterbo);

- iniziative di informazione ed autoformazione delle persone impegnate nel comitato (affinche' tutte abbiano una conoscenza essenziale ma adeguata di tutti gli elementi della questione e siano in grado di comunicare efficacemente le nostre ragioni);

- incontri con vari interlocutori;

- raccolta di ulteriore documentazione;

- raccolta di ulteriori adesioni, solidarieta', contributi di riflessione;

- impegno nella promozione di una rete a livello nazionale per la riduzione del trasporto aereo,

- prosecuzione delle attivita' gia' avviate.

Nella riunione di lunedi' 10 settembre decideremo insieme nei dettagli impegni e calendario delle iniziative.

*

4. Grazie fin d'ora

Ringraziamo fin d'ora tutte le persone che parteciperanno alla riunione del comitato il 10 settembre alle ore 18 presso il centro sociale autogestito a Viterbo, o che non potendo partecipare invieranno contributi scritti di riflessione.

 

4. GIUNSE ATTILA ALLE TERME

 

Venne Attila alle terme.

Venne e disse: facciamo un bell'aeroporto, e le mie orde chiamiamole turisti low cost.

E dovo oggi e' il cuore della storia e dell'identita' di Viterbo, facciamone un non-luogo.

Dove oggi la gente viene a curarsi, spandiamo le polveri sottili che l'avveleni per sempre.

E dove oggi vi e' una citta' e la sua storia facciamo rombare ossessivi e sempiterni questi nuovi tamburi di guerra che dall'alto neghino ogni riposo, ogni parola sussurrata o lieve detta, ogni armonia di musica.

E dove oggi vigono le leggi, di esse facciamone strame, e a chi parla di valutazione d'impatto ambientale sghignazziamogli in faccia, e a chi parla di diritto alla salute sghignazziamogli in faccia, e a chi parla di beni culturali e ambientali sghignazziamogli in faccia, e a chi vuol difendere la biosfera dall'effetto serra un colpo si somministri di scimitarra.

Una nuova servitu' qui insediamo, e una devastazione senza scampo.

Venne Attila alle terme.

 

5. L'URLO DI STENTORE

 

Disegno il seguente scenario, dichiaro il pericolo che incombe. Nella speranza che resti solo un incubo che non riesca a irrompere nel mondo, nella speranza che non prevalga il sonno della ragione. E' della mia citta' che parlo, e guardando all'umanita' di ciascuna persona, all'umanita' intera.

*

Cosi' decisero che su questi quartieri di migliaia e migliaia di abitanti calassero al ritmo di uno ogni quarto d'ora i carri volanti della giuliva barbarie della razza padrona.

Cosi decisero che per tre minuti ogni quarto d'ora il loro frastuono recasse timore e tremore alle migliaia e migliaia di miseri terricoli della provinciale cittadina; di gran lunga superando e vieppiu' degradando quell'uso che della Cavalcata delle Valchirie faceva il folle e guascone ufficiale surfista di Apocalypse Now.

Cosi' decisero che le migliaia e migliaia di abitanti di quella ridente borgata ogni dodici minuti interrompessero ogni loro attivita' verbale e uditiva - o anche il mero riposo, il palpitante godimento del silenzio.

Cosi' decisero che tutti dovessero tacere, ed essere ridotti a impotente sordita'.

A meno che non avessero voce efficiente ad emulare l'urlo di quell'antico Stentore.

*

Realizzare a Viterbo l'aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" diretto a Roma, nell'area termale che ne verrebbe devastata, ed infliggendo a migliaia e migliaia di abitanti della citta' un inquinamento acustico immedicabile: quale follia, quale crudelta'.

Ridurre occorre il trasporto aereo, restituire occorre salute e vivibilita' agli abitanti di Ciampino, impedire occorre lo scempio di un terzo polo aeroportuale nel Lazio.

Occorre invece sostenere il trasporto ferroviario, il turismo lento, intelligente e responsabile; occorre difendere e valorizzare i beni culturali e ambientali, le vocazioni produttive dei territori; occorre difendere e promuovere il diritto di tutti alla salute e al benessere; occorre difendere e custodire l'unica Terra che abbiamo.

 

6. AL MINISTRO DEI TRASPORTI

[Riportiamo la seguente lettera dell'8 settembre 2007 inviata al Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, dalla portavoce del Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, e dal responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo...]

 

Egregio Ministro,

le scriviamo come cittadini residenti nel viterbese e come rappresentanti di movimenti e strutture che si impegnano in difesa dell'ambiente, della qualita' della vita, della civile convivenza, della legalita', dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Siamo molto preoccupati della prospettiva che a Viterbo si realizzi un aeroporto per voli low cost come terzo polo aeroportuale laziale e ci sembra necessario informarla che l'eventuale realizzazione di questa grande opera avrebbe conseguenze disastrose.

Ma procediamo per ordine.

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1. Ridurre e non incrementare il trasporto aereo

Da tempo si sente parlare del progetto di incrementare anziche' ridurre il trasporto aereo e le basi aeroportuali ad esso intese nel territorio laziale.

Crediamo che sia un grave errore: il trasporto aereo deve essere ridotto e non aumentato:

- deve essere ridotto perche' contribuisce notevolmente al surriscaldamento del clima, la piu' grave emergenza ambientale planetaria che occorre fronteggiare con urgenti ed energici provvedimenti;

- deve essere ridotto perche' fortemente inquinante e dannoso per la salute, sia per l'inquinamento provocato dalle emissioni nocive, sia per l'inquinamento acustico delle aree nelle vicinanze degli aeroporti;

- deve essere ridotto perche' insostenibilmente energivoro, incomparabilmente piu' di altre forme di mobilita';

- deve essere ridotto perche' antieconomico, ed assai costoso per il pubblico erario che lo sostiene fortemente sia con finanziamenti diretti sia concedendo alle compagnie aeree agevolazioni e fin esenzioni fiscali semplicemente scandalose.

Ricapitolando: deve essere ridotto perche' e' necessario limitare i danni che provoca alla biosfera, agli ecosistemi locali, alle persone, all'economia e alle finanze dello stato.

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2. Un disastro ecologico, sanitario ed economico a Viterbo

La proposta di realizzare a Viterbo un aeroporto per voli low cost per il turismo "mordi e  fuggi" per Roma e' semplicemente insensata:

- perche' anche se si realizzasse a Viterbo l'infrastruttura a tal fine, poi da Viterbo per Roma sarebbe necessario un viaggio in treno di due ore - dato che una classe politica ed amministrativa a dir poco evidentemente inadeguata si e' nel corso degli anni disinteressata della rete ferroviaria, col risultato che la linea Civitavecchia-Capranica-Orte e' chiusa, e tanto quella Viterbo-Orte quanto quella Viterbo-Capranica-Roma hanno tempi di percorrenza biblici;

- perche' devasterebbe col suo impatto un'area di grande pregio ambientale, storico, culturale, sociale ed economico: l'area delle terme e del Bulicame che costituisce per Viterbo un irrinunciabile elemento di identita' storico-culturale e un fondamentale bene ambientale e socio-economico;

- perche' colpirebbe interi popolosi quartieri della citta' con un inquinamento acustico gravissimo tale da rendere invivibile la quotidianita' di decine di migliaia di residenti;

- perche' danneggerebbe irreversibilmente i beni culturali e ambientali e le vocazioni produttive del viterbese e la qualita' della vita di molti cittadini che vi abitano;

- perche' provocherebbe un ulteriore aggravamento dell'aggressione al territorio altolaziale da parte di un devastante modello di sviluppo fondato sulle servitu' e la speculazione: l'alto Lazio ha gia' subito e subisce le nocive, pesanti conseguenze di servitu' energetiche e militari, di grandi opere insensate, di speculazioni edilizie dissennate, di discariche illegali, della penetrazione dei poteri criminali a questi "affari" connessa.

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3. Per Viterbo

Viterbo ha bisogno di ben altro:

- ha bisogno di un deciso potenziamento delle ferrovie per i pendolari e per il commercio: affinche' sia finalmente garantito un adeguato collegamento tra Viterbo e Civitavecchia, Viterbo e Orte, Viterbo e Roma;

- ha bisogno della difesa e valorizzazione dei beni ambientali e culturali;

- ha bisogno di sostegno alle sue reali vocazioni produttive: l'agricoltura di qualita', il turismo di qualita', il termalismo sociale, l'alta formazione e la ricerca in campo agrario, forestale, ambientale, archeologico, storico e artistico.

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4. Ma anche per Frosinone e per Latina

Ma non sono accettabili neanche le ipotesi di realizzare a Frosinone o a Latina il cosiddetto "terzo polo aeroportuale del Lazio" per il turismo low cost "mordi e fuggi" diretto a Roma.

In ambedue i siti indicati da proponenti avventati e' evidente infatti che sussistono rilevanti elementi ostativi che naturalmente non e' questa la sede per illustrare, sia pur riassuntivamente.

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5. Per Ciampino

E' necessario e urgente dal nostro punto di vista ridurre il trasporto aereo, anche ed in primo luogo per rendere meno invivibile la situazione di gravissimo danno che tuttora subisce la popolazione di Ciampino e delle aree limitrofe: una situazione inammissibile, ampiamente documentata sotto ogni profilo; ed ai cittadini di Campino va naturalmente la nostra piena solidarieta', e il nostro pieno sostegno alle loro legittime richieste.

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6. Rinunciare al terzo polo aeroportuale laziale

Si tratta quindi, a nostro parere, di rinunciare ad inseguire il sogno di una proliferazione di aeroporti; di rinunciare a incentivare un turismo "mordi e fuggi" consumista, antieducativo e dagli effetti distruttivi; e di promuovere invece una mobilita' adeguata, un turismo consapevole e responsabile, accessibile a tutti, coerente con le finalita' di apprezzare i beni culturali e ambientali e di fare esperienze umane significative.

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7. Tutelare i lavoratori

Non solo: le segnaliamo anche che - come e' ampiamente documentato - le compagnie low cost sovente hanno condotte antisindacali, e che quindi deve essere preoccupazione dei pubblici poteri tutelare i diritti dei lavoratori e garantire l'osservanza delle leggi.

La condotta antisindacale di talune compagnie low cost rivela anche come esse non promuovano occupazione stabile e qualificata, ma forme di precariato e di lavoro sottoposto a meccanismi di pressione ai limiti del ricatto.

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8. Rispettare la legge

Le chiediamo di impedire che si realizzi un mega-aeroporto in assenza del pieno espletamento della Valutazione d'impatto ambientale cosi' come previsto dalla legislazione vigente.

Non e' stata fin qui mai resa di pubblico dominio una progettualita' adeguata, complessiva, ostensibile, sulla quale potesse esercitarsi quella procedura che la normativa sulla Valutazione d'impatto ambientale esplicitamente prevede.

Non vorremmo che in questa vicenda si procedesse a colpi di "fatti compiuti" o col classico squallido metodo di eludere un esame complessivo fingendo che si procede solo a parziali interventi che nell'insieme configurano una grande opera ma che singola realizzazione per singola realizzazione possono apparire come opere non rilevanti e quindi non rientranti nei vincoli legislativi che alle grandi opere sono posti.

Le chiediamo di far rispettare le leggi a tutela dell'ambiente, dei beni culturali, della salute e dei diritti dei cittadini; le procedure amministrative e i vincoli urbanistici e territoriali; la normativa locale, nazionale ed europea.

Le chiediamo di vigilare e di essere inflessibile nel far valere l'obbligo del pieno rispetto della legge e nel contrastare ogni eventuale illecito affarismo e ogni eventuale operazione speculativa che possa essersi data o essere in divenire.

Le chiediamo altresi' una verifica sugli atti gia' compiuti dagli enti locali, sui finanziamenti eventualmente gia' stanziati, o anche erogati, o addirittura utilizzati per opere connesse alla realizzazione di un aeroporto per voli low cost per il quale a tutt'oggi manca finanche un'adeguata progettazione e un'adeguata verifica di compatibilita' con quanto dalle leggi disposto.

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9. Significative adesioni al nostro appello

Le segnaliamo infine che all'appello promosso dal Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo sono gia' pervenute numerosissime dichiarazioni di attenzione, sostegno e adesione, tra cui quelle graditissime del magistrato Ferdinando Imposimato; di scienziati come Angelo Baracca, Virginio Bettini, Giorgio Cortellessa, Marcello Cini, Giorgio Nebbia; di altri cattedratici universitari come Rocco Altieri, Andrea Canevaro, Domenico Jervolino, Raffaele Mantegazza, Arnaldo Nesti, Luigi Piccioni, Giuliano Pontara, Elena Pulcini, Silvia Vegetti Finzi; di scrittrici e saggiste come Dacia Maraini e Lea Melandri; di intellettuali come Giancarla Codrignani, Enrico Peyretti, Bruno Segre, Renato Solmi; di personalita' della vita civile e dell'impegno sociale ed educativo come Marinella Correggia, Pasquale Iannamorelli, Daniele Lugli, Luigi Malabarba, Anna Puglisi, Umberto Santino, Mao Valpiana, e ancora di vari parlamentari europei, senatori e deputati al parlamento italiano, consiglieri regionali del Lazio.

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10. Una richiesta di incontro

Siamo infine a chiederle un incontro per poterle meglio illustrare quanto succintamente descritto nella presente lettera.

*

Restiamo a sua disposizione per ogni ulteriore chiarimento e confidiamo nella possibilita' di incontrarla al piu' presto.

Ringraziandola per l'attenzione, voglia gradire cordiali saluti ed auguri di buon lavoro,

Antonella Litta, portavoce del Comitato che si oppone all'aroporto di Viterbo

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Viterbo, 8 settembre 2007

 

7. UN PEZZO PER VOLTA

 

Zitti zitti, un pezzo per volta, certuni forse pensano di poter fare un mega-aeroporto per voli low cost a Viterbo eludendo le norme sulla Valutazione d'impatto ambientale.

Cosi' come certi regimi, non potendo acquistare armi perche' colpiti da embargo internazionale in quanto violatori dei diritti umani, acquistano quelle stesse armi un pezzo per volta, poi li montano insieme, et voila: hanno l'arma che tutte le industrie giurano di non aver venduto loro...

Se questo fosse il disegno, lo diciamo fin d'ora ai turlupinatori di turno: che nessuno pensi di poter infrangere le leggi e farla franca.

*

Ma tu ci pensi tutti i giorni a questa storia?

Tutte le notti anche. E come potrei non pensarci?

Di questa citta' in cui vivo intendono devastare il bene piu' grande, naturale e storico, economico e sociale: la zona termale del Bulicame.

Intendono aggredire la salute e il benessere di migliaia e migliaia di persone imponendo un inquinamento atmosferico e un inquinamento acustico cosi' massiccio che finira' per sempre ogni serenita' e riposo per interi popolosi quartieri (e - sia detto en passant - si abbattera' catastroficamente il valore degli immobili e degli esercizi).

Intendono insomma danneggiare l'economia e la societa' e l'ambiente e i beni culturali e le vocazioni produttive del territorio.

E tutto cio' a vantaggio di speculatori internazionali come certe compagnie aeree munificamente foraggiate con valanghe di soldi pubblici sottratti ad altre e ben piu' giuste e necessarie e doverose destinazioni (la sanita', l'assistenza per tutti i cittadini); speculatori internazionali che stanno contribuendo in misura rilevantissima all'effetto serra che minaccia l'intera biosfera, la civilta' umana, le generazioni future.

E tutto cio' per fare un mega-aeroporto per il frenetico consumistico alienato turismo "mordi e fuggi" verso Roma: col bel risultato che arrivati a Viterbo e scesi dall'aereo i turisti da corsa scopriranno che li attendono come minimo altre due ore due di viaggio terrestre verso la capitale all'andata e altrettante al ritorno, e che se avessero preso il treno da qualunque capitale europea sarebbero arrivati a Roma prima e meglio...

Una follia, insomma: ma naturalmente c'e' del metodo in questa follia, e degli interessi. Interessi nemici al pubblico bene, interessi che vanno smascherati e contrastati.

Con la forza della verita'.

E col rigore delle leggi.

 

8. LE CATTIVE COMPAGNIE

 

Anch'io ho frequentato cattive compagnie.

Mi sono accompagnato a tossici e galeotti, a zingari e poveracci, fuggiaschi e clandestini. Mi hanno colmato di tesori.

E mi sono accompagnato a sindaci e ministri (prima che divenissero tali, in verita': quando ancora dicevano di condividere il sogno di una cosa). E sono diventati scellerati persecutori.

Anch'io ho frequentato cattive compagnie.

 

9. LONTANO LONTANO

 

Lontano lontano continuano le stragi di innocenti afgani. Continuano le stragi della guerra cui anche l'Italia sta partecipando.

Ma il nostro cuore e' piccino, il nostro sguardo e' miope, la nostra voce adatta solo ai gorgheggi del belcanto.

E loro vengono sterminati, e noi mettiamo ogni impegno nel far bella figura in societa'.

*

La guerra terrorista e stragista.

La guerra cui l'Italia partecipa in violazione della legalita' costituzionale e del diritto internazionale.

La guerra che e' gia' il fascismo.

*

E adesso devo interrompere che ho lezione col maestro di danza e poi devo vedere il sarto, e andar dal parrucchiere, caro il mio signor Jourdain.

 

10. TRISTE IL RITORNO DEL PELLEGRINO

 

C'e' una poesia del 1954 di Mario Luzi, Richiesta d'asilo d'un pellegrino a Viterbo, che sempre mi ha vivamente toccato. Vi scrive il poeta:

 

"Che finestre, che camere parate a festa schiudi

all'aria, al fresco, al sole mite. E case

intorno la cui fronte piglia fuoco,

i bambini, le rondini, le nottole.

 

I carri d'uva sostano ai portoni in fila indiana,

si rincorrono corpi vivi ed ombre.

 

La donna prende acqua alla fontana,

risale su per il proferlio, guarda

quella nave ancorata nel cielo ch'e' Viterbo

poi rientra, sparisce nell'interno

della casa, della citta', del tempo.

 

Nuovo di queste vie, ma non straniero

ho sentito l'infermo sulla soglia

pregare per la sorte di quest'arca

con il suo andirivieni d'operai,

le sue case crepate, i suoi animali,

i suoi vegliardi acuti ed i suoi morti.

 

Ho lasciato alle porte i miei cavalli,

ho chiesto asilo e molto supplicato

d'esser preso a farne parte. Vigila

ora tu, scruta i segni della notte".

*

Amo di Luzi le varie stagioni, e forse soprattutto amo due testi: Presso il Bisenzio e La notte lava la mente, di cui a lungo serbai nella memoria integro il testo, ma ormai anche questa facolta' si offusca e al libro tornar devo per ridirle.

E mi chiedo, talora melancolicamente fantasticando, se oggi glorioso in spirito Luzi tornasse a Viterbo cosa penserebbe di questo disastro che s'approssima.

Cosa penserebbe di un mega-aeroporto che pretende invadere e devastare l'area termale di Viterbo: la brulla, triste e altera, e onusta di storia e di cultura, e di alti lai e fanciullesche risa, terra del Bulicame dantesco.

Cosa penserebbe di un mega-aeroporto che abbatterebbe su interi quartieri costante bruciante un fragore che ogni tratto di quieto vivere e di civile convivere annienterebbe, ogni silenzio, ogni musica, ogni parola d'amore sussurrata.

Cosa penserebbe di un mega-aeroporto che prostituisse la nostra citta', la nostra natura, i monumenti della nostra storia e cultura ed arte e vicenda umana e civile, a mero non-luogo, a ulteriore servitu', al niente di cui si nutre la macchina del cliente low cost diretto di furia a Roma per quel turismo "mordi e fuggi" che tutto usura e degrada, ed in primo luogo le vive umane persone ridotte a ritmi da bruti robot, a merce che consuma ed e' consunta.

Cosa penserebbe di un mega-aeroporto che farebbe macerie di cio' che e' piu' bello, piu' degno, piu' alto - e piu' soave, piu' intimo e profondo, virtu' della lentezza e della cura - della viva ospitale citta' che gli  dette asilo generosa.

E cosa penserebbe di noi, se lasciassimo compiere un simile scempio.

 

11. SI E' SVOLTA A VITERBO IL 10 SETTEMBRE 2007 UNA PARTECIPATA ASSEMBLEA DEL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO

 

Si e' svolta lunedi' 10 settembre 2006 a Viterbo, presso il Centro sociale autogestito "Valle Faul", una riunione del Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo.

*

Una grande e appassionata partecipazione

Alla riunione, che intendeva avere carattere prevalentemente operativo ma e' divenuta occasione di approfondita, vivace, preziosa riflessione, hanno partecipato numerosi cittadini di Viterbo e di altri comuni della provincia, e tra essi figure storiche dell'ambientalismo, pubblici amministratori, rappresentanti di forze politiche e sociali, animatori dell'associazionismo democratico e della solidarieta'. Molti i docenti, a testimonianza di una particolare attenzione e preoccupazione da parte del mondo della scuola - forse piu' attento di altri segmenti della societa' alle conseguenze drammaticamente nocive per la salute dei cittadini, per i beni culturali e per l'ambiente, di scelte insostenibili come quella di realizzare a Viterbo un mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" diretto a Roma.

*

Vari aspetti esaminati

Nel corso dell'incontro, protrattosi per ore con numerosi interventi, alcuni dei quali erano vere e proprie relazioni su temi specifici, sono stati esaminati i molti aspetti della questione:

a) impatto locale e conseguenze nocive per l'ecosistema locale, per la salute dei cittadini, per i beni ambientali, per l'economia viterbese;

b) temi globali: inquinamento prodotto dal trasporto aereo in varie forme; enorme peso del trasporto aereo nel provocare il surriscaldamento del clima; anteconomicita' del trasporto aereo;

c) alternative locali: potenziamento delle ferrovie, difesa e valorizzazione dei beni culturali e ambientali, sviluppo delle reali vocazioni produttive di Viterbo e del viterbese - termalismo, agricoltura di qualita', turismo di qualita', alta formazione...;

d) alternative globali: difesa attiva della biosfera, mobilita' sostenibile e democratica, modelli di sviluppo autocentrati con tecnologie adeguate, turismo responsabile, democrazia partecipata, scelte di giustizia su scala planetaria, commercio equo e solidale, "decrescita" e nuovo rapporto Nord/Sud...;

e) come informare e sensibilizzare la popolazione e gli stessi pubblici amministratori del viterbese che fin qui in grande maggioranza sembrano non avere una chiara nozione di cosa concretamente implichi la realizzazione a Viterbo di un mega-aeroporto per voli low cost;

f) a livello nazionale e internazionale come sensibilizzare istituzioni italiane ed europee, e come contribuire a una rete nazionale ed internazionale di comitati che si impegnano per la riduzione del trasporto aereo.

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Le iniziative in programma

Nel corso della riunione sono state definite le prossime iniziative del comitato; esse sono:

1. un convegno a Viterbo il 21 settembre con la partecipazione di autorevoli relatori, in particolare il magistrato Ferdinando Imposimato che approfondira' gli aspetti giuridici e i possibili profili giudiziari dei risvolti affaristici della questione; il dottor Mauro Mocci che approfondira' il tema dell'inquiamento da polveri sottili; la dottoressa Marinella Correggia che approfondira' il tema degli aspetti economici e sociali.

2. E' prevista in ottobre un'iniziativa pubblica con la partecipazione dell'europarlamentare Giulietto Chiesa, che nel Parlamento Europeo si occupa specificatamente della questione del clima e delle emergenze ambientali.

3. Iniziative di informazione nei quartieri di Viterbo e nei paesi della provincia.

4. Iniziative mirate a precisi settori della popolazione particolarmente coinvolti su temi specifici legati alla problematica della mobilita', a quella della difesa dei beni ambientali e culturali, a quella della difesa della salute.

5. Incontri con i pubblici amministratri a livello comunale, provinciale, regionale, di agenzie pubbliche speciali.

6. Incontri in sede parlamentare e ministeriale (sono stati gia' avviati proficui contatti).

7. Inconti con istituti di ricerca, istituzioni accademiche, enti preposti alla salvaguardia dei beni culturali e ambientali.

8. Prosecuzione del lavoro di studio, di raccolta di documentazione, di contatti con il mondo scientifico ed accademico, di produzione e diffusione di materiali di riflessione e di informazione rigorosamente verificati, interlocuzione con soggetti autorevoli in grado di contribuire ad un'adeguata informazione, documentazione, sensibilizzazione.

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Uno stile di lavoro nonviolento

E' stato confermato lo stile di lavoro e comunicativo adottato fin qui dal comitato: rispetto e valorizzazione delle diversita', ascolto delle ragioni di tutti, modalita' nonviolenta nel confronto pubblico, documentazione e coscientizzazione, promozione della partecipazione popolare, richiesta alle istituzioni di rispettare le leggi e le procedure democratiche.

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La cultura, la civilta'

L'incontro, che si era aperto nel pomeriggio con un intervento di saluto di Alfio Pannega, figura storica della Viterbo popolare piu' autentica e profonda, si e' concluso in tarda serata con un momento conviviale che e' stato anche occasione di conferma concreta del valore della convivenza e della convivialita', di conoscenza della cultura materiale e delle tradizioni popolari, di fruizione dei prodotti delle vere vocazioni produttive del viterbese: i frutti dell'agricoltura di qualita' e la preparazione naturale e artigianale degli alimenti.

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Il prossimo appuntamento

Prossimo appuntamento il 21 settembre con il convegno cui prenderanno parte autorevoli relatori.

 

12. CHE NON SIA L'ORGIA DELL'IPOCRISIA

 

Affinche' la Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici che si svolge a Roma il 12 e 13 settembre 2007 non sia l'orgia dell'ipocrisia, l'ennesima occasione di ben rifocillato turismo accademico e ministeriale e di molto alato o confuso parlare per nulla realizzare di buono, ebbene: dagli studiosi si dicano parole chiare ed oneste, e dai governanti si assumano impegni precisi cui facciano seguito provvedimenti concreti.

E tra essi, necessaria, urgente, anche la riduzione del trasporto aereo e la cessazione dello sperpero del pubblico denaro a vantaggio di esso e degli speculatori che su esso lucrano ingenti profitti al contempo tanto grave danno provocando alla biosfera e all'umanita'.

 

13. AI TEMPI DI CEDERNA

 

Tu non ricordi forse i tempi di Cederna, le lotte di Cederna non ricordi, la sua passione, la sua verita', l'eredita' magnanima e frugifera.

L'amore per la terra e per l'umano ingegno che elevava monumenti in cui vivere liberi e felici.

Tu non ricordi forse le battaglie di Antonio Cederna.

E quanto avremmo oggi bisogno di lui, della sua lucidita', della sua determinazione, della sua parola franca e veritiera, per contrastare l'immane follia del mega-aeroporto a Viterbo che devasterebbe e natura e storia e umane vite; per contrastare l'immane follia del terzo polo aeroportuale del Lazio.

Per chiedere con piu' forza, con piu' efficacia, la riduzione del trasporto aereo.

In nome dell'umanita' e della sua storia. In nome dell'umanita' e della sua casa comune. In nome dell'umanita' e del suo futuro minacciato.

 

14. JOE ZAWINUL

 

Ho sempre sentito come un enigma la mia passione per la musica dei Weather Report. Dovessi dire di Bach o di Miles Davis, di Charlie Parker o di Schoenberg, credo saprei argomentare con sufficiente chiarezza, con corredo di studi teorici e storici. Per il gruppo di Wayne Shorter e Joe Zawinul e' un amore diverso, di quelli che restano viscerali e conflittuali.

L'ultima volta che ho ascoltato un concerto di Joe Zawinul, qualche anno fa, ancora mi sentivo commosso, e mi dicevo, certo anche questo e' jazz, e non il jazz usurato e corrotto delle colonne sonore e del muzak, ma il jazz come lo potevano sentire e pensare Satchmo e Django e Thelonious. Il jazz come sarebbe piaciuto a Mozart, il jazz che ancora chiama l'umanita' alla lotta contro ogni menzogna e contro ogni oppressione, contro ogni fascismo. Per un'umanita' di donne e di uomini liberi e solidali, eguali in diritti, splendenti di dignita'.

 

15. LA GUERRA CONTINUA

 

Continua la guerra in Afghanistan, continuano le stragi.

La guerra terrorista e stragista cui anche l'Italia partecipa in criminale violazione della legalita' costituzionale e del diritto internazionale.

Le stragi, di cui i mezzi d'informazione non danno neppure piu' notizia. Tutto va bene, signora la marchesa.

E mentre l'Italia e' in guerra, mentre la Costituzione della Repubblica Italiana e' stata infranta, mentre un governo e un parlamento di irresponsabili complici della guerra e quindi del terrorismo internazionale (poiche' la guerra e' gia' terrorismo, il piu' grande dei terrorismi, e terrorismo ulteriore inevitabilmente suscita) perseverano nel crimine (ed espongono anche il nostro paese e la nostra popolazione alla rappresaglia dei criminali terroristi che nelle gesta della politica assassina dei governi terroristi e criminali si rispecchiano, alimentano, addottrinano), mentre questo accade, e mentre insieme a questo accade anche che l'Italia ulteriormente aumenti le spese militari, ulteriormente proceda verso il riarmo, ulteriormente si faccia complice dei mercanti di morte e dei poteri guerrieri, ebbene, in tale tragedia, il discorso pubblico in questo paese e' dedito solo alle frivolezze come gli ennesimi cambi di maschera di questa o quella nomenklatura di partito, o agli spettacolini di varieta' che simulano partecipazione e sono narcosi e resa.

E pressoche' nessuno sembra aver voglia di parlare della guerra in corso, delle stragi che continuano. Attendendo per svegliarsi quando sara' troppo tardi. E per le vittime innocenti della guerra afgana e' gia' troppo tardi. Per le vittime e' sempre troppo tardi. E sembra quasi di trovarsi in quegli stati di sospensione che precedono catastrofi ulteriori. Ma la catastrofe e' gia' in corso. Basterebbe volerla vedere.

Ma vedendola si avrebbe il dovere di contrastarla. La coscienza, si sa, e' infelice. Meglio la cecita' complice, meglio il sonno della ragione - e quel che esso genera.

Continua la guerra in Afghanistan, continuano le stragi.

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

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Numero 166 del 12 aprile 2013

 

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