termovalorizzatori,lo stato dell'arte



da eco dalle citta' 5 maggio 2003

Termovalorizzatori: lo stallo dell'arte

In diverse zone di Italia si progettano nuovi impianti. Ma ovunque ci sono
rallentamenti e bracci di ferro

Firenze
Il piano provinciale dei rifiuti è stato approvato ormai da quasi un anno, e
il termovalorizzatore ha ormai una destinazione. Si tratta dell'Osmannoro,
dove già hanno sede l'attuale discarica di Case Passerini e L'impianto di
compostaggio. "è in corso una valutazione d'impatto ambientale - ci dice il
dott. Galanti, dirigente del settore ambiente della provincia di Firenze -
ovvero si sta facendo un bilancio ambientale per quello che riguarda la
situazione attuale della zona, per poi aggiungere nella valutazione i
carichi positivi e negativi derivanti dall'apertura dell'inceneritore. Parlo
di carichi positivi e negativi perché, se da un lato è possibile un
incremento dell'inquinamento, dall'altra sono certa la chiusura della
discarica di Case Passerini e il miglioramento dell'impianto di
compostaggio: utilizzando solo la frazione organica derivante dalla raccolta
differenziata si arriverà a produrre compost di qualità". Non ci sono siti
alternativi in ballottaggio, l'opposizione è alta tanto che Jacopo Tinti di
Legambiente prevede che "non ce la faranno a farlo".

Roma
L'impianto di San Vittore (provincia di Frosinone), che era stato chiuso a
seguito di un ricorso operato da alcune associazioni ambientaliste, oggi è
stato 'sanato' dalla Legge Regionale sui Rifiuti. Attualmente è in fase di
collaudo e sarà riaperto a breve.

 L'impianto di Colleferro (RM) funziona
regolarmente.
Per il resto, la Regione Lazio indica la necessità di altri 5 impianti: 3
per la provincia di Roma, e uno per le province di Viterbo e Latina.
"Il Comune di Roma - comunica Amelia Magarò, addetta stampa dell'Assessorato
all'Ambiente - sta lavorando con molto impegno sulla raccolta differenziata:
in un anno siamo passati dal 4 al 9%, che diventerà presto l'11% con la
messa a regime degli impianti di compostaggio, e puntiamo a raggiungere e
superare la soglia del 35% entro pochi anni. Di inceneritori
l'amministrazione comunale non ha ancora parlato: si è dato ad una
commissione scientifica il compito di analizzare tutte le possibili opzioni
per chiudere il ciclo dei rifiuti, dalla discarica all'incenerimento. I
risultati ottenuti ora sono nelle mani del Sindaco che sta lavorando per
arrivare ad una soluzione. Tutte le opzioni sono al vaglio..".

Napoli

"La situazione è congelata - ci dice Giulio Facchi, vicecommissario del
Governo - soprattutto per quel che riguarda il termovalorizzatore di Acerra.
Le proteste sono molto forti e si è arrivati a situazioni di tensione
esasperate. Purtroppo lo stallo si sta rivelando estremamente dannoso: i
rifiuti continuano a crescere, e di conseguenza gli stoccaggi. Avendo chiuso
discariche infatti, preatrattiamo i rifiuti negli impianti che producono Cdr
e poi stocchiamo questo Cdr in attesa che sorga il termovalorizzatore..Con
gli stoccaggi cresce il bisogno di incenerire e questo porta ad avere sempre
meno garanzie su quelle che potrebbero essere le dimensioni
dell'inceneritore".
Sono previsti sul territorio campano 7 impianti di produzione di CDR (tre
per la provincia di Napoli e quattro per le restanti province), quattro dei
quali (Caivano, Giugliano, Pianodardino e S. Maria Capua Vetere) già sono
attivi e tre (Tufino, Casaldoni e Battipaglia) in corso di realizzazione, e
2 impianti di termovalorizzazione Acerra, appunto e Battipaglia.

Genova

E' stato approvato il 2 aprile il piano provinciale dei rifiuti. Si prevede
la costruzione di un impianto di termovalorizzazione. Il piano, giudicato
sostenibile dalla Regione Liguria, fissa nell'obiettivo minimo del 41,5 % la
raccolta differenziata (ma un ordine del giorno presentato da Rifondazione
Comunista impegna a superare questa percentuale al più presto) e indica, con
quelle degli impianti di "pretrattamento e separazione secco/umido" e delle
discariche che resteranno con funzioni di supporto al sistema, due
localizzazioni possibili per l'impianto finale di termovalorizzazione:
l'area portuale genovese e l' area di Lumarzo in Valle delle Ferriere (sul
versante destro o sinistro).
Non si tratta, comunque, di un quadro chiuso: la Giunta Provinciale, come
prevede la delibera approvata -e come richiesto dalla Regione nel suo parere
di sostenibilità - potrebbe anche indicare altre candidature entro il 31
dicembre prossimo. Deve poi sottoporle alle decisioni dell'Ato (ambito
territoriale ottimale) dei 67 Comuni della provincia, chiamato a decidere il
sistema da adottare e la collocazione effettiva degli impianti.

Trento

Trento è forse l'unica città ad aver registrato negli ultimi anni un calo
costante della produzione di rifiuti (2%all'anno) grazie a politiche di
riduzione concordata, per esempio ritiro degli imballaggi da parte della
grande distribuzione. La raccolta differenziata sta salendo rapidamente
grazie alla diffusione del porta a porta voluto dall'assessore Alessandro
Andreatta. Però anche qui il conflitto aspro è sul termovalorizzatore.
Previsto dal piano provinciale nel sobborgo di Ischiapodetti accanto alla
discarica ormai esaurita, viene contestato da un coordinamento sostenuto
anche da An e Prc che sta promuovendo un referendum cittadino. La
consultazione si svolgerà a giugno o dopo l'estate.
Il quesito chiede "volete l'inceneritore a Ischiapodetti?"ma se si arrivasse
al quorum e alla vittoria del no sarebbe difficilissimo trovare un altro
sito.

Torino

A Torino l'esigenza di nuovi impianti di smaltimento inizia ad essere
pressante: la discarica di Basse di Stura è prossima alla saturazione e
l'impegno politico di chiuderla entro il 2003 è prossimo alla scadenza.
Senza una proroga dell'apertura (che ci sarà solo nel caso di una veloce
individuazione dell'area che ospiterà l'inceneritore), si arriverebbe dunque
velocemente all'emergenza rifiuti.
La commissione Non Rifiutarti di Scegliere, coordinata dal prof. Luigi
Bobbio, aveva stilato una classifica delle aree adatte ad ospitare un
impianto di termovalorizzazione. Dopo la retromarcia del comune di Chivasso,
area indicata come "prima scelta", il Comune di Torino ha deciso di mettere
in ballottaggio con l'area del Comune di Volpiano (ex-aequo con Chivasso
nella classifica stilata) Mirafiori (all'interno dello stabilimento Fiat) e
Strada del Francese (entrambe nel Comune di Torino).
Sul finire di aprile, però, la Fiat ha lasciato trapelare l'intenzione di
rilanciare la costruzione di nuovi modelli di automobili proprio nell'area
che sarebbe stata dedicata al termovalorizzatore, ponendo, di fatto un
grosso ostacolo per la realizzazione dell'impianto. Prende quota, ad oggi
una quarta area cittadina: quella del Gerbido.

Cuneo

Forse è il primo caso in Italia. Il Cdr, il combustibile da rifiuti
derivante da preselezione e pretrattamento dei rifiuti, diventa il
combustibile di un cementificio. Succede in Provincia di Cuneo e l' accordo
(con la Pirelli) è operativo.