LA GUERRA DEI SISTEMI OPERATIVI



DAL MANIFESTO    
    
 
    
 

25 Novembre 2001 
  
 
  Il software nella foresta di Nottingham
La guerra dei sistemi operativi: i Robin Hood di Linux contro lo sceriffo
Bill Gates 
FRANCO CARLINI 




Brian Valentine, vice presidente di Microsoft per la divisione Windows, il
mese scorso ha inviato un "memo" per posta elettronica alla sua forza di
vendita. Questo messaggio è stato raccolto e ripubblicato dal sito inglese
di notizie tecnologiche The Register. L'oggetto è il sistema operativo
Linux, visto come concorrente. "Una cosa dovete sempre ricordarvi - scrive
Valentine - che Linux è la minaccia a lungo termine al nostro core
business. Non dimenticatelo mai!".
Il dirigente segnala infatti con preoccupazione che molte aziende stanno sì
abbandonando il precedente sistema operativo Unix, ma non per questo
acquistano prodotti Windows. In molti casi migrano verso Linux, che
attualmente viene spinto e proposto anche dalla stessa Ibm. La nota interna
cita diversi casi di venditori Microsoft che sono stati in grado di battere
la concorrenza, puntando sulla qualità dei prodotti Microsoft e soprattutto
offrendo sconti significativi. Visto dal di fuori, è la conferma che la
concorrenza fa bene a tutti, ai concorrenti come anche alla stessa Microsoft.
Il testo sembra assolutamente veritiero, anche se smentisce la posizione
ufficiale della casa di Bill Gates che finora, nelle pubbliche
dichiarazioni, ha sempre affermato che Linux non è un problema e che lei
non lo vede nemmeno. Peraltro, già nel 1998, esattamente l'11 agosto, un
ingegnere della Microsoft scrive un altro e famoso memorandum interno (noto
ormai nella letteratura hi-tech come "Halloween Document") in cui spiegava
ai suoi dirigenti e allo stesso Bill Gates che minaccia Linux fosse e come
occorresse prendere delle contromisure. Tra tutte, la prima fu quella ben
nota tecnica di marketing chiamata FUD ("fear, uncertainty and doubt")
consistente appunto nel disseminare "paura, incertezze e dubbi" a proposito
dei prodotti concorrenti. Ne seguì allora una lunga polemica
tecnico-giornalistica, anche perché l'autore del documento Halloween, Vinod
Valloppillil, aveva paragonato Linus a Robin Hood e alla sua banda di
ladroni. Ma era un'autogoal perché Robin-Linux era ormai ben installato
nella foresta di Sherwood e anzi stava conquistando terreno e popolarità
tra le masse degli hacker-contadini. Troppo facile poi la replica impietosa
del movimento Open Source: siamo Robin e ce ne vantiamo, peccato che voi
siate lo Sceriffo di Nottingham.