Re: incidenti di vicenza di chi la responsabilità?






On 05/07/2009 at 11.38 tiziano cardosi wrote:

>Ma la cosa che è stata grave è stata la provocazione della polizia: sono 
>passato in auto alcune ore prima del corteo dalle strade interessate e 
>lo spiegamento era impressionante; abbiamo fatto quei due chilometri col 
>patema d'animo.
>Il questore ha schierato sul famigerato ponte i carabinieri del 
>Tuscania, quanto di più brutale si possa immaginare nella gestione 
>dell'ordine pubblico, sono stati i più feroci a Genova.




E no! Vi stimo tanto, vi sono così riconoscente che non potete immaginare, ma mi sia permesso di dirvi che non potete continuare a fare gli gnorri.


Vedete: le soluzioni ad un problema, quelle vere e non di superficie o per finta, si trovano al di fuori dei contesti in cui tali problemi si verificano e vanno invece a nascondersi ove non si è facilmente condotti a guardare, proprio per il malefico condizionamento che ci fa subire il sistema. Per questa ragione prioritario compito di noi progressisti, di noi TUTTI qui, è quello di svelare le arcane connessioni che esistono tra i fenomeni.


Ebbene: innanzitutto occorre riconoscere che a creare questi problemi di contrapposizione violenta, non solo in Italia ma ovunque nel mondo, sono proprio gli STATALI e non altri.

Gentilmente: prendete coscienza che noi semplici cittadini non possiamo nulla contro i governi che prendono decisioni ingiuste. Loro sono regolarmente eletti: che gli possiamo dire? Niente.

Ma noi semplici cittadini abbiamo pieno diritto e dovere di reclamare a squarciagola ed ininterrottamente gli importantissimi, fondamentali ruoli di quel Bene Comune che è la Pubblica Amministrazione, i quali necessitano siano periodicamente redistribuiti tra la popolazione. Questa sarebbe vera Democrazia. Questa sarebbe e sarà una vera Repubblica.



>Se vogliamo fare il paragone tra la violenza dello stato e quella dei 
>disobbedienti direi che era 1000 a 1.


Caro Tiziano, cari Tutti, vi prego di prendere infine consapevolezza che lo Stato NON esiste più da 63 anni!

Con la parola Stato si definisce l'accentramento del potere nelle mani di una inamovibile elite, come avveniva in epoca monarchica. Ma il popolo italiano decise con un referundum di optare per la Repubblica, la cui profonda essenza richiede appunto che il potere centrale (ma non solo questo!) venga periodicamente redistribuito tramite elezioni.

Lo Stato, nei fatti e negli scritti, è morto da decenni! Son però rimasti gli statali i quali si sono indebitamente mantenuti il privilegio dell'assunzione a vita, negando e vietando la periodica redistribuzione dei ruoli pubblici, secondo l'ideale repubblicano, per il carattere propriamente mafioso della loro organizzazione. Quegli statali, che dovevano far avanzare la società, sarebbe a dire soprattutto i tanti professori e professoresse che si definiscono "progressisti", si son fatti letteralmente i fatti loro e non ci hanno informato su tutto ciò!

Costoro, gli innumerevoli finti progressisti, hanno avuto a cuore esclusivamente il loro interesse personale. Altro che aver a cuore la società! Hanno solo finto.


Ebbene, se oggi il sottoscritto (56 years old), figlio di statali, una maestra ed un questurino, ex venditore ambulante, semplice e modestissimo nonché illetterato fioraio, è stato costretto, vista la generale latitanza, ad interessarsi personalmente della società ed ha potuto scoprire tutto ciò, non è scusabile, per chiunque voglia farsi stimare come vero progressista, continuare ad ignorare che:


1) lo Stato NON esiste più da 63 anni;

2) gli STATALI son rimasti indebitamente al loro posto;

3) vera Repubblica e Democrazia ci saranno solo con una periodica redistribuzione delle funzioni del Bene Comune.


A quel punto non solo quello di Vicenza ma OGNI ALTRO PROBLEMA non solo italiano bensì nel mondo intero sarà pronto a trovare veloce soluzione!!!


Senza considerare e finalmente intervenire in merito a quanto sopra (sarebbe proprio ora!) nessuno pensi, ormai, dopo gli innumerevoli interventi in Rete del sottoscritto, di non essere scoperto da un numero sufficiente di Persone Comuni, come chi qui scrive, e prima o poi additato pubblicamente per il far parte più del problema che della soluzione.


Noi progressisti non abbiamo la minima possibilità di intervenire sui potenti del mondo, sui politici e sui ricchi. Per questo non perdo tempo dietro a Berlusconi. Noi veri progressisti abbiamo però ampia possibilità e pieno diritto di rivolgerci innanzitutto a coloro che, dichiarandosi amici del mondo, vanno poi a defilarsi, sempre a rimanere tangenti ("cambiare tutto per non cambiare nulla") piuttosto che tuffarsi proprio in quel bacino centrale di acque profonde, buie ma oltremodo pescose, in cui finora nessuno ha mai avuto la capacità nemmeno di avvicinarsi.


Finché seguirete la debole strategia di prendervela coi potenti, il mondo continuerà a morire. Loro vincono, noi perdiamo.

Non appena vi deciderete a prendervela con coloro che DICONO di star dalla nostra parte ma in realtà stan solo dalla LORO PARTE, noi veri progressisti avremo vinto e conquistato la GESTIONE COLLETTIVA del BENE COMUNE.


Ed allora, sì, conquistatoci l'accesso alle milioni di funzioni pubbliche, in verità tutte importanti, potremo far sì che i grandi del mondo facciano esattamente ciò che è giusto.


Quindi tutto sta nelle vostre mani. Non è il G8 il più decisivo centro del potere. Siete VOI!

E' questa, da me amata, Lista.


Danilo D'Antonio, sognatore