Re: [ecologia] incidenti di vicenza di chi la responsabilità?



Scusate ma non concordo in pieno con la diagnosi di Michele.
Ero a Vicenza, confermo l'infantilismo della galassia disobbediente di giocare alla guerra (cosa che spero li stanchi, a me pare solo una cosa ridicola), a fare azioni che "paiono" violente perché hanno bisogno di sfogare una eccesso testosteronico che avrebbe canali più adeguati di sfogo, ma non si possono dare responsabilità che non hanno al Presidio.
Un'eventuale occupazione e invasione dell'aeroporto non sarebbe stata un'azione violenta, anche se il questore l'aveva proibita. Credo andrebbe gestita in maniera molto diversa.
Ma la cosa che è stata grave è stata la provocazione della polizia: sono passato in auto alcune ore prima del corteo dalle strade interessate e lo spiegamento era impressionante; abbiamo fatto quei due chilometri col patema d'animo.
Il questore ha schierato sul famigerato ponte i carabinieri del Tuscania, quanto di più brutale si possa immaginare nella gestione dell'ordine pubblico, sono stati i più feroci a Genova.
I bus e le auto di chi arrivava a Vicenza sono stati perquisiti (inutilmente), a molti bus è stato impedito per ore di ripartire per impedire di arrivare a Vicenza.
I resoconti dei media li conosciamo, vedono quello che vogliono e basta; non si può continuare a dar loro credito. Almeno non dobbiamo farlo noi.
Le persone del presidio hanno avuto chiaro fin dal mattino che il questore cercava lo scontro violento attaccandosi alla minima provocazione, temevano che sarebbe potuta essere l'occasione per radere al suolo il presidio stesso come fu fatto in val di Susa; gli organizzatori si sono rifiutati di far partire il corteo finché la polizia non si fosse ritirata a distanza sufficiente dalla strada del corteo. Mi è parso che abbiano avuto senso di responsabilità e gliene rendo atto.
La manifestazione è partita con 2 ore di ritardo quando la polizia si è allontanata di qualche decina di metri.
Se vogliamo fare il paragone tra la violenza dello stato e quella dei disobbedienti direi che era 1000 a 1.
Quella del 4 a Vicenza non era una manifestazione nonviolenta secondo i canoni gandhiani, ma a forza di fare l'analisi meticolosa delle lotte altrui noi non facciamo nulla. Questo è il mio timore e ve lo esterno.
Un saluto
Tiziano Cardosi

Michele Boato ha scritto:
 
DI CHI E' LA RESPONSABILITA' DEGLI INCIDENTI DI VICENZA NO DAL MOLIN?
DICHIARAZIONE DI MICHELE BOATO
 
 
Avevano ragione le associazioni nonviolente del Tavolo della Pace di Vicenza a non aderire alla manifestazione di oggi No Dal Molin: alcune componenti del Presidio  non garantiscono l'assoluta nonviolenza nelle loro iniziative.
Infatti, di fronte ad una presenza chiaramente provocatoria delle forze di Polizia, anche all'estreno del perimetro dell'aeroporto, i responsabili del corteo, che sono andati a trattare col vice Questore, non hanno adottato la dovuta flessibilità allo scopo di svolgere comunque la manifestazione, anzi hanno fatto indossare alle prime fila scudi e caschi per "giocare alla guerra" con le forze di polizia e hanno innescato l'"incidente" cercando di cambiare il percorso del corteo, lungo l'argine del Bacchiglione, subito dopo il ponte, in zona cioè esplicitamente vietata dall'autorizzazione. Cosa che il vice quiestore ha impedito con l'uso della forza.
Si è ripetuto lo schema di Genova: la stragrande maggioranza delle persone, venute per manifestare in maniera assolutamente pacifica, si è trovata coinvolta in scontri violenti progettati a tavolino sulla loro testa.
Non è un bel servizio alla pace e alla nonvilenza.
 
Michele Boato
direttore ecoistituto del Veneteo, iscritto al Movimento Nonviolento

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