Morti bianche nella TAV: energico intervento di Idra presso il prefetto di Firenze



Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA Firenze, 8.2.'03

MORTI BIANCHE NEI CANTIERI TAV: ENERGICO INTERVENTO DI IDRA PRESSO IL
PREFETTO DI FIRENZE ACHILLE SERRA

Con una lettera inviata al prefetto di Firenze Achille Serra,
l'associazione ecologista fiorentina Idra pone al centro dell'attenzione
del rappresentante del governo l'annosa emergenza sicurezza, salute e
ambiente dentro e fuori i cantieri TAV.

"Ci sentiamo moralmente obbligati a interpellarLa nuovamente, dopo la
nostra lettera del 12 dicembre 2002 in cui Le segnalavamo la nostra severa
delusione per il Suo mancato intervento di garanzia sulla TAV presso le
autorità locali e le articolazioni periferiche dei poteri centrali, da Lei
promessoci nell'incontro del 24 ottobre scorso. Anzitutto, ci pare nostro
dovere civile reiterare la nostra richiesta dopo il quinto decesso
collegato ai lavori dell'Alta Velocità fra Firenze e Bologna. Si tratta,
come è noto, dell'operaio Giovanni Damiano, morto sabato 1 febbraio dopo
nove giorni di agonia, a séguito di un incidente sul lavoro nella galleria
TAV del Carlone. Se rispondessero a verità le dichiarazioni riportate dagli
organi di stampa attribuite alla Segretaria Provinciale della FILLEA-CGIL
Manola Cavallini ("forse in quel momento si stavano portando avanti quattro
lavorazioni in contemporanea, quando è regola procedere una lavorazione per
volta, al massimo due se sono lontane e consequenziali l'una all'altra") ci
troveremmo dinanzi alla deliberata violazione delle più elementari norme di
sicurezza. Ma questa ipotesi non farebbe che confermare le nostre ripetute
denunce - anche a codesta Prefettura - sulle condizioni di lavoro degli
operai dell'Alta Velocità sulla tratta appenninica Firenze-Bologna. Più
volte avevamo segnalato la costrizione al ciclo continuo e agli
straordinari legalizzati nei contratti edili stipulati col CAVET (difesi e
protetti dal sindacato), in contesti di rischio permanente per la salute,
per la sicurezza e per la stessa sopravvivenza dei lavoratori, tenuto conto
delle gravi omissioni e insufficienze progettuali e esecutive ormai
attestate in più documenti ufficiali. Eventi che, come già Le avevamo
scritto, rappresentano a nostro avviso indicatori assai bassi di democrazia
e di legalità".

Idra ricorda al Prefetto una circostanza particolarmente delicata, che fu
attentamente seguita e gestita due anni fa dalla Prefettura e dalla
Questura di Firenze: la visita del Capo dello Stato alla galleria TAV del
Carlone, il 20 febbraio 2001. "Chissà se fu scelta davvero saggia -
scrivono a Serra il presidente Girolamo Dell'Olio e il vicepresidente Pier
Luigi Tossani - stendere un energico 'cordone sanitario' attorno al
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza di quei cantieri per
impedirgli - come gli venne di fatto impedito - di informare a viva voce il
presidente Ciampi delle condizioni di gravissimo disagio, rischio,
emarginazione, intimidazione e sofferenza in cui le maestranze appaiono
costrette ad operare nei cantieri TAV (ancora lo attestano le recentissime
cronache)".

L'associazione ambientalista fiorentina richiama l'urgenza di un intervento
del prefetto "anche a motivo dell'ormai 'istituzionalizzato' aggravamento
dello stato ambientale nel territorio provinciale fiorentino, con i "grandi
lavori" in corso. Degrado che minaccia in misura crescente la salute dei
cittadini e depaupera in modo temiamo irreversibile le preziose risorse
idriche del nostro Appennino e quelle morali delle popolazioni".

Idra chiude annotando che questi eventi hanno luogo "in un tempo in cui
vita e morte, come appaiono testimoniare le circostanze della scomparsa di
quest'ultimo caduto sul lavoro, sembrano avere lo stesso peso dell'aria
poco salubre che tutti respiriamo".