Re: R: SENZA ALLEATI



Title: Re: R: SENZA ALLEATI
Il giorno 23-01-2005 23:29, B ha scritto:

> Re: R: SENZA ALLEATI

Joe, taglia corto, dai.
> Le liste sono tante e ognuno di noi sceglie a quale partecipare.
> Anche (ma non solo) in base a quanto tempo ha a disposizione per seguirle.
> Per cui si dà una priorità.
> A me le mail della lista animalista non interessano, se volessi leggerle sarei
> iscritta anche lì e no lo sono più da un pezzo.
>
> E poi... Evitiamo paradossi.
> Diritti Globali, diritti umani.
>
> Voglio un bene che mi si porta a tutti gli animali, ma per cortesi, non
> mescoliamo le carte in tavola.
> Se devo scegliere tra salvare un uomo e salvare un gatto, salvo un uomo.
> Quindi non facciamo polemiche stupide sui diritti globali che non comprendo
> gli animali.
> E' assurdo e lo sai tu per primo.
> Spero
>
> Beatrice

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No, calma, nessun brutale "tagliar corto" per gentilezza. O, quanto meno, non pretenderlo da me. Tutto è RADICALMENTE connesso dal mio punto di vista, nell'infelice campo dei "diritti". La mia tesi è che SOLO per CONSUETUDINE culturale - in questo senso etimologico effettivamente "etica" - le altre specie sono considerate, "viste" (specie deriva dal verbo latino specio guardo e l'"aspetto" fisico conta infatti moltissimo in tale valutazione), come animali "altri" da quello umano e totalmente a disposizione di quest'ultimo. NON è la differenza qualitativa "intrinseca" (quelle poche migliaia di geni diversi) tra lo scimpanzé e l'Homo sapiens che conduce il primo sul tavolo di vivisezione del secondo. O meglio: non direttamente, per quel che riguarda la nostra coscienza (e falsa coscienza). L'uomo, abituato da migliaia di anni a CONSTATARE quanto il suo cervello specialissimo gli consenta (in virtù di quella piccola disparità biologica e di tutto lo sviluppo storico e sociale suo proprio) una superiorità DI FATTO incolmabile sulle altre specie, le sottomette e le reifica, fa di esse ciò che vuole. Unicamente il dominio, divenuto abitudine comune, "naturale" e poi "legge", fa ritenere un "non problema", dal punto di vista dei "diritti" e della "giustizia", l'uccisione e la tortura seriale, infinita degli animali non umani, AL PARI DI NOI senzienti il piacere e IL DOLORE. Come la MEDESIMA attitudine* abbia informato, lungo tutta la storia, la catena altrettanto senza fine di sopraffazioni intraspecifiche, di tormenti, umiliazioni e massacri che "razze padrone" hanno inflitto a minoranze-maggioranze di "sottouomini", solo dei ciechi possono non vedere. Così è stato per millenni di schiavismo, di crociate, di apartheid, sino allo sterminio di interi popoli e, con il nazismo, nel CENTRO stesso della "civiltà" padrona, l'Europa. Gli "uomini superiori" consideravano insieme pericolosi, nemici mortali e "inferiori" gli ebrei, così li eliminavano, appunto, come "animali", come ratti e vermi, come essi erano GIA' stati fatti apparire (specio) per anni e anni dalla propaganda. Naturalmente, l'"inferiorità razziale" era una pura e semplice follia, una cosa inesistente. Anche in questo caso si trattava, in realtà, di cultura e di costume, e di dominio bruto, inappellabile. Ma, ti chiedo, se l'"inferiorità", intendo dire una vera e propria alterità, irregolarità, minorazione genetica, fosse esistita davvero, il comportamento di questi oppressori lo considereremmo meno odioso? No di certo. Infatti, giustamente, vengono ricordati come prodromi di quei massacri gli omicidi degli handicappati, dei subnormali, dei disabili. Varato nell'autunno del 1939, il progetto di eutanasia "statale" (l'"Aktion T4", ovvero operazione Gnadentod, "morte misericordiosa"), si realizzò nel corso del 1940-1941 in sei appositi centri: Hadamar, Grafeneck, Brandengurg, Bernburg, Sonnenstein, Hartheim (v. http://www.ushmm.org/outreach/ger73070.htm). Furono uccisi circa 70.000 individui, giudicati "indegni di vivere". E la fine "prematura" di questo programma si dovette solo alle proteste popolari e, a onor del vero, innanzi tutto all'opposizione aperta della Chiesa, sia protestante sia cattolica - immagino che nella decisione di "soprassedere", abbia avuto peso anche il fatto che questi esseri si potevano considerare meno "inferiori", meno "negativi" di altri, essendo, comunque, tedeschi, "ariani"... I poveri corpi ammassati l'uno sull'altro, ancora vivi e in silenzio, terrorizzati, come bestiame al macello, di Abu Ghraib, l'iracheno al guinzaglio COME UN CANE, loro che in linea filogenetica appartengono alle popolazioni semitiche (Sumeri, Assiri, Babilonesi) all'ORIGINE stessa della cultura occidentale, erano, sono forse "inferiori" agli yankees di plastica, vomito e spettri?... No di sicuro e, ancora una volta, NON DI QUESTO si tratta, ma di forza brutale (già per Aristotele un nemico vinto è ipso facto "barbaro", schiavo, non "persona") e di "immagine"- incubo di massa (l'"arabo", l'"islamico" della Fallaci). A fondamento "ontologico" e MODELLO di tutto questo delirio razzista vi è l'antropocentrismo dell'uomo tiranno, l'abuso e l'oppressione, sempre più necrogena, nei confronti delle specie "inferiori". Senza liberazione degli animali, che solo l'uomo può compiere, non si avrà MAI liberazione umana.

Joe Fallisi

* Particolarmente sviluppata nell'uomo occidentale soprattutto in virtù dell'effetto combinato dell'ideologia religiosa giudaico-cristiana (fra tutte la più antropocentrica) e, nella modernità, della scienza e del modo di produzione capitalistico, BASATO, quest'ultimo, sulla reificazione del vivente (predominio del valore di scambio sul valore d'uso, del lavoro morto sul lavoro vivo).