rai o succursale del vaticano? articolo allegato



Rai : servizio Pubblico o succursale del Vaticano?

Non bastavano le storie di preti, monaci, papi alla televisione pubblica.
Non bastava il cardinale Tonini ospite fisso a "Domenica in".
Non bastava tutta la reiterazione di dogmatica cattolica con storie di
Santi e Madonne, fino alla stantia riproposizione della eroica castità alla
Maria GorettiŠ modello di quel veterofemminino, che oggi il papa romano con
rocambolesco gioco linguistico ama chiamare "femminismo".
E ancora, non bastavano gli stuoli di personaggi organici alla Chiesa
romana, che arruolati a spese della collettività come giornalisti e
conduttori televisivi, hanno trasformato la Rai in una succursale del
Vaticano, di cui seguono pedissequamente i dettami per la "propaganda
fidei".
Non bastava dover assistere ad acritiche esaltazioni dell'operato
ecclesiastico, sempre e comunque, sia evitando rigorosamente ogni
riferimento agli stermini perpetrati con tanto di benedizione ecclesiastica
in nome della Croce, sia bandendo dalle trasmissioni la visione laica della
vita e del mondo.
Alla Rai, la gara ad ossequiare la Chiesa romana e il suo capo assoluto, il
Papa, è giunta ad un livello di parossismo tale, che ad un telegiornale
nazionale si è data perfino la notizia di un Suo starnuto.
Una situazione soffocante, dunque, perché l'unica normalità possibile che
si vorrebbe imporre è quella della prioritaria appartenenza alla fede
cattolica, che in Rai si cerca di dichiarare sempre e comunque, perfino
esibendo il simbolo della Croce sulle generose scollature (santa grazia di
dio!?) di conduttrici, vallette ed aspiranti miss.
Ma non è finita ancora!
La Rai, che vale appena ricordare è un ente finanziato con i danari dello
Stato Italiano Costituzionalmente laico e aconfessionale, ha recentemente
aperto uno spazio internet dall'inequivocabile titolo: "Rai.it, un nuovo
portale sulla religione cattolica". E lo gestisce, come chiunque può
leggere sulla prima pagina del sito, con la collaborazione della Chiesa
Cattolica: Ufficio delle comunicazioni sociali della Cei. (Sarebbe
interessante sapere se la Conferenza episcopale italiana (Cei) percepisca
anche una retribuzione per questa sua spirituale attività).
Ebbene, questa nuova crociata, sempre stando alla definizione che ne dà il
sito stesso, in un articolo "valori e cyberspazio" a firma di Gianluca
Nicoletti, è stata giustificata dalla presidente RAI, come risposta alla
diffusa esigenza di spiritualità del paese.
Una giustificazione che ci lascia stupiti e disorientati, perché nasconde
non pochi pericoli per il pluralismo e la stessa democrazia, visto che si
fa coincidere l'istanza di spiritualità con l'essere cattolico, come se chi
è laico, chi è ateo, chi è ebreo, chi è mussulmano, chi è protestante,
ecc.. non avesse spiritualità.
Ci permettiamo di rammentare, che in tempi non troppo lontani, a questa
esigenza di spiritualità del paese, proprio al suo collante cattolico, si
richiamò anche il FascismoŠ che proprio democratico non era.

Maria Mantello (presidente sez. romana "Associazione Nazionale del Libero
Pensiero Giordano Bruno"