(Fwd) [noomc-it] La Stasi americana



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Date sent:      	Tue, 12 Mar 2002 11:22:37 -0000
Subject:        	[noomc-it] La Stasi americana

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di Ritt Goldstein, da Il Manifesto 07/03/2002

Reclute preferite, postini e autisti. Nessun avviso alle persone sotto
osservazione. E mentre le garanzie saltano, rispuntano i governi ombra
inventati da Reagan.

Il ministero della giustizia degli Stati uniti sta lanciando un 
programma che porterà a reclutare almeno il 4 per cento dei cittadini
americani come informatori. Viene da pensare al temuto ministero per
la sicurezza dello stato della ex Repubblica democratica tedesca, la
Stasi: là, un esercito di agenti intimidiva la popolazione con lo
spionaggio elettronico e con una rete pervasiva di cittadini
informatori. Secondo le stime correnti, la rete degli informatori
della Ddr raccoglieva tra l'1 e il 2,5 per cento della popolazione. La
rete prevista dal programma statunitense sarà tra 1,6 e 4 volte più
numerosa.

Lo scorso autunno, con il passaggio dello Us Patriotic Act (la "Legge
patriottica"), gruppi per le libertà civili hanno denunciato il
potenziale abuso di indagini inquisitorie sulla cittadinanza
americana. Questi gruppi hanno lanciato l'allarme per l'erosione delle
garanzie giurisdizionali, contro i possibili eccessi da parte delle
agenzie governative. Laura Murphy, direttore dell'ufficio di
Washington dell'Unione per le libertà civili (Aclu, American Civil
Liberties Union), aveva accusato: "La Legge patriottica dà alle forze
dell'ordine dell'intera nazione nuovi e straordinari poteri, fuori dal
reale controllo della magistratura".

Ora, il programma chiamato "Tips" creerà una rete nazionale di 
volontari che riceveranno "addestramento, materiali e un metodo 
formalizzato per riferire attività sospette al più vicino 
distaccamento del Fbi". Come nel caso del Patriotic Act, anche il
programma Tips è lanciato nell'ambito della "guerra al terrorismo". E'
un progetto del dipartimento della giustizia, lo stesso ente che ha
giurisdizione sull' Fbi.

A sottolineare l'ampiezza della rete di sorveglianza, i volontari del
programma Tips sono reclutati soprattutto tra coloro che per il
proprio lavoro hanno accesso alle case degli americani, alle aziende,
ai mezzi di trasporto. Portalettere, impiegati dei servizi pubblici,
autisti di camion, conduttori di treno sono tra le reclute preferite.
E se gli informatori provengono dai fornitori di servizi essenziali,
ci sono ben poche chances di evitarli.

Il programma pilota partirà in dieci città degli Stati uniti in 
agosto con un milione di informatori. Assumendo che in questa fase
iniziale siano scelte le dieci città più grandi, sarebbero un milione
di informatori su 23.899.236 cittadini (secondo il censimento Usa del
2000). Uno ogni 24 persone.

I sistemi di spionaggio interno basati su informatori sono stati
storicamente uno strumento di stati non democratici. Secondo un
rapporto elaborato nel 1992 dal Progetto sulla giustizia della Harvard
University, l'affidabilità degli informatori è dubbia: molti tendono a
"abbellire i fatti", se non a "inventare completamente le loro
informazioni". Le schede della Stasi erano descritte come
"testimonianze silenziose di una repressione paranoica" subìta
dall'intera popolazione.

Secondo il programma del dipartimento della giustizia, le relazioni
degli informatori costituiranno un archivio per futuri riferimenti o
misure concrete. Una volta raccolte e archiviate, le informazioni
saranno immediatamente disponibili per il dipartimento stesso, per gli
enti di ordine pubblico ad esso collegati e per le forze di polizia
locale. Le persone in oggetto non saranno informate dell'esistenza di
schede sul loro conto, e tantomeno delle informazioni contenute.

Il programma Tips si articolerà su scala locale e statale, e a 
livello nazionale sarà coordinato dalla Federal Emergency Management
Agency (Fema). La Fema è più nota come agenzia responsabile della
pianificazione del pronto intervento in caso di disastri naturali, ma
è anche l'ente che deve organizzare la risposta a situazioni di
"disordine interno". Tra le sua iniziative per la sicurezza,
l'amministrazione Reagan aveva dato alla Fema enormi poteri da
esercitare in caso di crisi nazionale. Forte di questa autorità, la
Fema aveva tenuto esercitazioni nazionali congiunte con il
dipartimento della difesa per l'arresto e la detenzione di "stranieri"
e cosiddetti "estremisti", che sarebbero stati detenuti in campi di
internamento situati in zone rurali. I campi di internamento erano
stati sviluppati nel periodo in cui l'amministrazione Reagan stava
considerando la possibile invasione del Nicaragua. Scopo delle
esercitazioni della Fema era saggiare le capacità militari di risposta
a un possibile "dissenso interno violento o una opposizione nazionale
a un'invasione militare Usa all'estero".

Molte delle figure chiave dell'amministrazione Reagan sono presenti
anche nell'amministrazione attuale. I loro precisi ruoli nello
sviluppo delle iniziative per la sicurezza nazionale ai tempi di
Reagan, così come i dettagli delle iniziative stesse, restano poco
chiari. Del resto, l'anno scorso il presidente George W. Bush ha preso
l'inusuale decisione di secretare i documenti presidenziali di Reagan.
 

Tra le iniziative di Reagan per la sicurezza nazionale c'era anche la
creazione di un "governo ombra" degli Stati uniti che operasse in
segreto. Quando il Washington Post ha rivelato, pochi giorni fa, che
l'attuale amministrazione ha formato un governo ombra, la Casa Bianca
ha subito spiegato che si tratta di una precauzione per garantire la
continuità del governo nell'eventualità di un attacco terrorista (in
effetti è stato definito "piano per la continuità operativa", ndt).
Tra le altre iniziative reaganiane per la sicurezza c'era anche un
controverso piano che prevedeva la sospensione della Costituzione e 
la
dichiarazione della legge marziale, cioè l'esautorazione del Congresso
e il passaggio del controllo della nazione al presidente e alla Fema.

Sabato scorso il Washington Post ha riferito tra l'altro che il 
Congresso non era stato informato dell'esistenza di un governo ombra
(quello di oggi, non quello di Reagan). Eppure, le leggi attuali
prevedono che lo speaker, cioè il presidente, della Camera, e in
seconda istanza il presidente del Senato, assumano la presidenza degli
Stati uniti se il presidente e il vicepresidente fossero incapaci di
esercitare le loro funzioni. Se la Costituzione fosse sospesa e il
Congresso esautorato, non è chiaro quale sarebbe la linea di
successione.

Ai tempi dell'amministrazione Reagan, queste iniziative per la 
sicurezza interna avevano allarmato l'allora ministro della giustizia
William French Smith, che aveva espresso la sua preoccupazione al
consigliere per la sicurezza nazionale Robert McFarlane. Secondo una
ricostruzione pubblicata dal Miami Herald, nell'agosto del 1984 Smith
aveva scritto: "Credo che il ruolo assegnato dall'ultimo ordine
esecutivo alla Federal Emergency Management Agency vada ben oltre 
le
sue funzioni di agenzia di coordinamento per le emergenze... Questo
dipartimento e altri hanno sollevato ripetutamente gravi obiezioni
politiche e legali al ruolo di "zar dell'emergenza" che in questo modo
viene assegnato alla Fema".

La decisione di mettere il segreto sui documenti presidenziali di
Reagan impedisce di chiarire i dettagli delle sue iniziative di
sicurezza nazionale. Eppure, fonti del Congresso che conoscono bene 
la
questione sono convinte che il presidente Reagan abbia firmato nel
1984 un ordine esecutivo sulla revisione delle misure di mobilitazione
nazionale.

Con una mossa molto simile, il Pentagono ha chiesto di recente alla
Casa Bianca di approvare una misura che conferisce alle forze armate
maggiori poteri in territorio Usa, cioè la possibilità di dispiegare
truppe per le strade americane. Oggi questo è vietato sia dalla
Costituzione che dal Posse Comitatus Act del 1878. Il 27 gennaio
scorso un portavoce del Pentagono ha dichiarato che questa proposta
non pone alcuna minaccia alle libertà civili nel paese.

"Dopo aver letto del programma Tips", ha commentato amaro il 
reverendo Bob Bosse, dell'America's 8th Day Centre for Justice, "mi
sono ricordato della mia visita a Auschwitz... Ho pensato a tutta
quella brava gente che poco a poco ha collaborato a un crimine
impensabile, tutto in nome della sicurezza




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