[Nonviolenza] Telegrammi. 5119



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5119 del 23 febbraio 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Movimento Nonviolento: Congresso del Movimento Nonviolento a Roma il 23-25 febbraio 2024 "Obiezione alla guerra, oggi!"
2. Movimento Nonviolento a Palermo, due anni di impegno per la nonviolenza
3. Contributo dal Centro territoriale di Pordenone al congresso del Movimento Nonviolento
4. Contributo dal Centro territoriale Sardo al congresso del Movimento Nonviolento
5. Il contributo veronese per il Congresso del Movimento Nonviolento
6. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
7. Perche' occorre scrivere ora a Biden per chiedere la liberazione di Leonard Peltier
8. Non muoia in carcere Leonard Peltier, difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della Madre Terra. Alcuni materiali di documentazione
9. Ripetiamo ancora una volta...
10. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
11. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
12. Segnalazioni librarie
13. La "Carta" del Movimento Nonviolento
14. Per saperne di piu'

1. INCONTRI. MOVIMENTO NONVIOLENTO: CONGRESSO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO A ROMA IL 23-25 FEBBRAIO 2024 "OBIEZIONE ALLA GUERRA, OGGI!"
[Riceviamo e diffondiamo]

Congresso del Movimento Nonviolento
Roma, 23 - 24 - 25 febbraio 2024.
Il titolo del Congresso e': “Obiezione alla guerra, oggi! Priorita' della nonviolenza", una formula che indica gia' obiettivi e strumenti, mezzi e fini. "Priorita' della nonviolenza" ha un doppio significato:
- indicare quali sono le priorita' che la nonviolenza chiede per la realta' di oggi;
- assumere la nonviolenza come priorita' per la nostra vita personale e politica.
Il XXVII Congresso nazionale del Movimento Nonviolento si svolgera' a Roma (Spazio Pubblico – FP Cgil, via di Porta Maggiore 52, zona Termini) nei giorni 23, 24, 25 febbraio 2024.
Il Congresso si aprira' il venerdi' 23 febbraio alle ore 17 con la registrazione dei partecipanti (aperto a tutti, ma votano solo gli iscritti), cui seguira' alle 18 il dibattito pubblico "Elezioni Europee e l'aggiunta nonviolenta", su Europa disarmata, l'Europa e la Nato, i Corpi civili europei di pace, le guerre ai confini d'Europa, Europa dei ponti o dei muri?
Il sabato 24 febbraio, dopo la relazione di apertura sulle attivita' svolte e le prospettive di lavoro, gli interventi dei Centri territoriali, i saluti degli ospiti, seguira' il dibattito che si concludera' con la votazione della Mozione e degli organi statutari.
Al Congresso parteciperanno anche i rappresentanti delle Reti di cui il Movimento Nonviolento fa parte (Rete italiana Pace e Disarmo, Conferenza nazionale Enti di Servizio Civile, Beoc - Ufficio Europeo Obiezione di Coscienza, War Resisters International, ecc.), delle Campagna "Obiezione alla guerra", "Un'altra difesa e' possibile", "La via Maestra per la Costituzione", e delle Associazioni con cui collabora (da Un Ponte per ad Archivio Disarmo, da Cgil a Fondazione Langer, da Acli a Fondazione Capitini, ecc.).
Sara' questa la nostra partecipazione attiva alla giornata di mobilitazione nazionale del 24 febbraio "Fermiamo la criminale follia della guerra" lanciata da Europe for Peace e AssisiPaceGiusta.
Tra gli ospiti del nostro Congresso ci sara' anche Olga Karatch (premio Langer 2023), testimone bielorussa della Campagna di Obiezione alla guerra a difesa dei diritti umani di chi rifiuta la mobilitazione militare e la coscrizione obbligatoria. Ci saranno anche collegamenti con obiettori di coscienza alla guerra in Ucraina e in Palestina.
Il Congresso si concludera' domenica 25 febbraio con la partecipazione collettiva all'Angelus in Piazza San Pietro, nell'ambito della campagna contro tutte le guerra e contro le armi che le rendono possibili di Papa Francesco.
I giornalisti sono invitati.
Mao Valpiana, Presidente
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Per contatti stampa:
Segreteria Congresso tel. 045 8009803
Presidente (M. Valpiana) cell. 348 2863190
Contatti su Roma (D. Taurino) cell. 328 3736667

2. ESPERIENZE. MOVIMENTO NONVIOLENTO A PALERMO, DUE ANNI DI IMPEGNO PER LA NONVIOLENZA
[Dal sito di "Azione nonviolenta" riprendiamo e diffondiamo]

A Palermo siamo nati ufficialmente nella primavera del 2022, sollecitati dallo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina. Siamo in cinque ad aderire ufficialmente al Movimento Nonviolento, ma a frequentare le nostre riunioni e a partecipare ai momenti di impegno e di studio siamo tra le dieci e le venti/venticinque persone.
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Quali le direttrici verso cui ci siamo mossi in questi due anni:
1. Auto-formazione e Formazione.
2. Coordinamento con altri gruppi palermitani e siciliani impegnati nell'ambito della nonviolenza e del pacifismo (Comunità dell'Arca, MIR, Pax Christi, Associazione Papa Giovanni XXIII e Operazione Colomba, Coordinamento Donne per la Pace di Palermo...).
3. Presenza alle manifestazioni cittadine e presa di posizione pubblica nei confronti di Istituzioni comunali e regionali.
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Riguardo all'ambito formazione/informazione:
- abbiamo pubblicato il libretto "La nonviolenza oltre i pregiudizi" (Andrea Cozzo, in collaborazione con Augusto Cavadi e Maria D'Asaro, Di Girolamo, Trapani, 2022);
- abbiamo promosso alcune giornate di studio e alcuni seminari sulla nonviolenza;
- teniamo incontri mensili alla Casa dell'Equita' e della Bellezza (Palermo), durante i quali leggiamo a commentiamo testi-base della nonviolenza;
- Adriana Saieva sta tenendo un laboratorio di formazione alla nonviolenza in un Istituto comprensivo cittadino (scuola primaria e secondaria di I grado);
- abbiamo indetto 12 borse di studio di 500 euro ciascuna per 12 ragazze/i frequentanti la classe quarta di qualsiasi Istituto di scuola media superiore cittadino che, dopo aver frequentato un Corso di informazione/formazione di 10 incontri su "Teoria e pratica della nonviolenza", da noi tenuto (e attualmente in svolgimento), alla fine del corso, abbiano prodotto un elaborato che mostri l'avvenuta comprensione dei principi e delle pratiche della nonviolenza. Al corso si sono iscritte/i 17 ragazze/i, e tutte le persone in sovrannumero hanno accettato di frequentare senza borsa;
- Adriana Saieva, Augusto Cavadi e Maria D'Asaro hanno creato due strumenti informativi: la pagina FB e il blog del Movimento nonviolento palermitano: https://movnonviolentopalermo.blogspot.com/
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Riguardo al coordinamento con altri gruppi nonviolenti:
- abbiamo promosso insieme giornate di confronto e di studio;
- abbiamo partecipato insieme a momenti di scambio culturale (presentazioni di testi, presenza a Palermo della Responsabile della Comunita' Internazionale dell'Arca, presenza a Palermo di una responsabile di Operazione Colomba, proposta di Istituzione del Ministero per la Pace...);
- abbiamo partecipato insieme a varie manifestazioni cittadine;
- attualmente partecipiamo a un Coordinamento cittadino per la difesa e l'attuazione della Costituzione;
- stiamo partecipando al tentativo, promosso dalla Comunita' dell'Arca siciliana, di istituire una sorta di 'Scuola per la Pace' regionale.
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Riguardo alle manifestazioni pubbliche:
- abbiamo manifestato, in varie modalita', contro la guerra tra Russia e Ucraina;
- in particolare, abbiamo partecipato alle manifestazioni – prima settimanali, poi mensili – del coordinamento cittadino delle donne contro la guerra con lo slogan: "Fuori la guerra dalla Storia";
- dopo l'irruzione terroristica di Hamas in Israele il 7 ottobre 2023, abbiamo protestato contro l'affissione in Comune di Palermo della sola bandiera israeliana con presidio davanti al Comune; abbiamo poi inviato una lettera al Sindaco perche' si affiancasse alla bandiera israeliana anche quella palestinese, per equivicinanza alle vittime del conflitto. Il Sindaco ha accolto la nostra richiesta. Identica richiesta, per le stesse ragioni e con gli stessi fini, al Presidente della Giunta regionale, ma senza risultati;
- il 4 novembre 2023 alcuni di noi hanno partecipato silenziosamente, senza arrecare alcun disturbo alla cerimonia ma tenendo in mano cartelli di protesta e la bandiera del Movimento Nonviolento, alla Festa delle Forze Armate, venendo identificati dalla Digos che ha preteso (vanamente) che i nostri cartelli e bandiere venissero deposti.
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A nostro avviso, uno dei punti deboli del Movimento nonviolento palermitano e' la difficolta' ad 'agganciare' persone giovani (sotto i 45 anni) e ad avere 'visibilita'' nei media: ed e' proprio per questo che abbiamo pensato di indire le 12 borse di studio di cui abbiamo detto.
Palermo, 19 febbraio 2024
Adriana Saieva, Maria D’Asaro (referenti)
Andrea Cozzo, Augusto Cavadi, Jan Mariscalco (soci)

3. RIFLESSIONE. CONTRIBUTO DEL CENTRO TERRITORIALE DI PORDENONE AL CONGRESSO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
[Dal sito di "Azione nonviolenta" riprendiamo e diffondiamo]

Il coordinamento territoriale di Pordenone si e' riunito in data 8 febbraio 2024 nella sede legale davanti ad una buona birra. Dopo aver letto il documento preparato dal direttivo nazionale del Movimento Nonviolento, ognuno ed ognuna ha portato il proprio contributo di idee e di proposte.
Tema centrale e' stata l'informazione che avvertiamo sempre piu' a senso unico e manipolata. Sentiamo il bisogno di rafforzare la contro-informazione con fonti alternative per consentire a tutti di accedere a quelle notizie che trovano pochissimo spazio nel sistema dei media ufficiali. E' necessario diffondere notizie ed eventi legati al mondo della nonviolenza. Osserviamo e viviamo con preoccupazione il pensiero dominante legato alla presunta ineluttabilita' della guerra e alla mancanza di qualsiasi prospettiva alternativa alle armi. Crediamo sia necessario e doveroso farci sentire ora e nella maniera piu' incisiva e forte possibile, usando linguaggi che arrivino a tutti e tutte e soprattutto ai giovani e alle giovani. Ci piace immaginare la nascita di una RADIO del Movimento, un canale strutturato con una rete di professionisti che raccontano e narrano cio' che altrove non si riesce a trovare e che offra visioni, fatti, opinioni e sguardi diversi per tutte quelle realta' che camminano con noi e nella stessa direzione. Come poterla realizzare? Non ci nascondiamo il problema delle risorse, ma oltre alle professionalita' interne da mobilitare per l'obiettivo, crediamo possibile fare alleanze con giornalisti, artisti, professionisti e soggetti economici disponibili a fare "massa critica" per una informazione pacifista e nonviolenta. Si potrebbe lanciare un crownfounding. Individuare una piattaforma per la raccolta fondi compatibile con il nostro progetto nonviolento. Coinvolgere Banca etica.
Altra esigenza molto sentita e' la formazione e soprattutto la nostra formazione. Come gruppo nuovo sentiamo il bisogno di riprendere in mano i temi fondanti della nonviolenza a partire dal pensiero di Aldo Capitini, le diverse obiezioni per l'alternativa nonviolenta, una formazione teorico-pratica sulle tecniche nonviolente, sulla difesa popolare nonviolenta e la gestione nonviolenta dei conflitti anche nei contesti locali. Crediamo che all'interno del Movimento Nonviolento ci siano gia' tante esperienze e tanti materiali a cui attingere. Ci piacerebbe che si costituisse un CENTRO RISORSE che consenta di accedere con facilita' a contenuti testuali e multimediali. Una biblioteca/ludoteca virtuale, oltre che fisica, dove attingere contenuti per l'autoformazione. Abbiamo gia' approfittato di Massimiliano e di Elena e vorremmo continuare ad approfittare dei saperi e delle competenze di tutti e di tutte voi.
Come centro territoriale di Pordenone abbiamo iniziato a proporci nelle SCUOLE per avvicinare i giovani delle scuole superiori ai temi della nonviolenza, dell'obiezione di coscienza al militare, della pace tra i popoli. Ci siamo chiesti come parlare oggi di nonviolenza ai giovani, con quale linguaggio parlare alle nuove generazioni. Anche questo tema sentiamo meriti un approfondimento perche' il Movimento Nonviolento abbia un futuro e la prospettiva nonviolenta si diffonda.

4. RIFLESSIONE. CONTRIBUTO DEL CENTRO TERRITORIALE SARDO AL CONGRESSO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
[Dal sito di "Azione nonviolenta" riprendiamo e diffondiamo]

Dal dibattito interno al gruppo territoriale della Sardegna sono emersi essenzialmente due punti cruciali, uno sulle campagne ed uno sulla comunicazione.
Inoltre si e' parlato della necessita' di allargare il gruppo, dove si riscontra un'eta' media avanzata e l'assenza di giovani. E' stato sollevato il problema, che ha bisogno di un dibattito approfondito, di come arrivare a comunicare la nonviolenza alle nuove generazioni ed avere, in una prospettiva vicina, nuove attiviste e attivisti.
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CAMPAGNE. Un punto di cui riteniamo sia importante discutere, e' quello delle campagne. Concordiamo sul principio di massima: Il Movimento Nonviolento aderisce ufficialmente solo alle campagne, lanciate da altri movimenti, in cui si riconosce e in cui puo' dare un effettivo apporto. Tuttavia occorre tener conto delle sensibilita' locali e delle scelte dei Gruppi territoriali, che possono esprimere specificita' diverse. Il gruppo territoriale sardo ha da tempo avvertito sempre piu' l'importanza d'intervenire sul finanziamento delle banche alle industrie d'armamenti. Abbiamo cercato di approfondire la campagna "Banche Armate", lanciata a suo tempo da alcune riviste d'area nonviolenta (Nigrizia, Mosaico di pace, Pax Christi) e alla quale ha aderito anche il Movimento Nonviolento. Siamo allora entrati in contatto con Giorgio Beretta, esperto di Rete Pace e Disarmo, col quale abbiamo fatto un breve corso a distanza su questo tipo di campagna nonviolenta. Grazie al certosino lavoro di un nostro attivista, Filippo Lunesu, abbiamo redatto un vero e proprio vademecum su una possibile campagna di pressione alle banche armate, sempre con la supervisione di Beretta. Si tratterebbe di attuare veramente dal basso questa campagna, coinvolgendo direttamente le persone. Pertanto proponiamo che il Movimento Nonviolento faccia propria la campagna "Banche armate" che si collega profondamente alla "Campagna di obiezione alla guerra". Il gruppo territoriale sardo si propone come capofila della campagna e chiede che i gruppi territoriali interessati nominino un proprio referente, per poter coordinare insieme le varie fasi della campagna, in modo che possa partire il piu' possibile in modo congiunto. Riteniamo importante questa campagna. perche' e' un'azione di critica economica che mette a nudo le connivenze tra finanza ed armamenti e che puo' far sentire la gente partecipe in prima persona. Chiediamo che questo punto venga inserito nella mozione finale.
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COMUNICAZIONE. La rivista cartacea: alcune e alcuni di noi ritengono importante che continui ad uscire: sia perche' non tutte le persone amano leggere sullo schermo, sia perche' mancherebbe un mezzo di avvicinamento verso chi possa essere interessato alla nonviolenza. Se gli aspetti economici ci costringessero a sospenderne la pubblicazione, al suo posto, senza cadenze fisse, potrebbero pubblicarsi periodicamente dei numeri unici, o dei dossier su temi importanti per la nonviolenza (disarmo, preparazione delle guerre, obiezione, liberta' di opinione, riconversione ecologica, ecc.). La rivista online, anziche' migliorare, secondo me e' peggiorata: non si trovano piu' le rubriche, che garantivano una pluralita' di informazioni e opinioni, gli articoli sono pochi e solo su pochi temi. Chi visita il sito a distanza di pochi giorni non trova nulla di nuovo. La si vuole ristrutturare in meglio? Ma allora nel frattempo si poteva lasciare com'era. Suggerimenti. Attiviamo un dibattito post-congressuale sul tema degli strumenti di comunicazione del Movimento Nonviolento, per raccogliere idee su come migliorare la rivista online, perche' divenga specchio di tutto il nostro movimento (uno spazio per i gruppi locali, uno spazio per gli articoli d'opinione, uno spazio per la cultura nonviolenta (musica, poesia, teatro, cinema...).
Per il Gruppo territoriale Sardegna
Carlo Bellisai

5. RIFLESSIONE. IL CONTRIBUTO VERONESE PER IL CONGRESSO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
[Dal sito di "Azione nonviolenta" riprendiamo e diffondiamo]

Presenti: Mao Valpiana, Caterina del Torto, Daniele Sartori, Roberto Alberti, Paolo Ferrari, Renzo Fior, Beppe Muraro, Leandra Mulas, Giampietro Tosoni, Francesco Tosoni, Silvano Motto, Fabio Salandini, Giuseppe Malizia, Carla Mattarei.
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In data 24 gennaio 2024, si e' svolto il dibattito precongressuale del Centro territoriale di Verona del Movimento Nonviolento, presso la Casa per la Nonviolenza. Un'occasione per riflettere e confrontarsi sui temi che attraverseranno il XXVII Congresso Nazionale del Movimento, in un'atmosfera conviviale e informale. Ognuno e ognuna dei e delle partecipanti ha offerto il proprio contributo, a partire dalla lettura del documento rilasciato dal Direttivo del Movimento Nonviolento, nel quale si definiscono gli obiettivi del Congresso e individuano le priorita' della nonviolenza nell'epoca attuale, a partire da quanto lasciatoci in eredita' dai fondatori del Movimento - Aldo Capitini e Pietro Pinna - e dai maestri e dalle maestre della nonviolenza.
Al Congresso, i principali protagonisti saranno i Centri Territoriali del Movimento. I grandi temi che coinvolgono la nonviolenza organizzata dell'oggi devono essere declinati nelle realta' locali, rispetto alle priorita' delle stesse. Diviene quindi fondamentale il loro contributo, le loro iniziative e le loro proposte in questa occasione.
A questo proposito e' emersa una volonta', condivisa dai presenti, di aggiungere l'obiezione alla violenza nell'informazione, ovvero dei mass media e dei giornali, e nel linguaggio, oltre che nel tipo di comunicazione che viene scelta per divulgare le informazioni, facendo un particolare riferimento alle fake news, che amplificano un dibattito pubblico sempre più violento. Ogni centro territoriale possiede delle sue specificita', c'e' chi lavora di piu' nell'ambito educativo, chi per il contrasto della violenza di genere o nelle relazioni interpersonali, chi con i giovani. Verona potrebbe avviare un lavoro sulla violenza nel linguaggio.
Molto naturalmente, sono poi emersi vari interventi sulle giovani generazioni ed e' stata sottolineata l'importanza di due aspetti: il primo e' la speranza che possiamo e, in qualche modo, dobbiamo trasmettere ad esse; il secondo e' fornire sempre piu' possibilita' di condivisione per permettere ai giovani di aprirsi rispetto alle loro vite personali. Questi momenti creano speranza, fiducia e crescita condivisa, come testimoniato dai presenti reduci da due positivi e potenti, "magici", seminari residenziali di formazione generale sul Servizio Civile Universale. Ci si e' poi domandati come ri-avvicinare i giovani alla nonviolenza, e alla Casa per la nonviolenza, con quali strumenti, in quale modalita'. La Casa per la nonviolenza e' stata storicamente un luogo animato anche dai giovani; oggi molto meno; che fare?
Una riflessione su questo tema e' stata argomentata dai partecipanti, rispetto al dovere di lasciare in eredita' il fondamento della nonviolenza e il Movimento, ma al tempo stesso, lasciare libere le giovani generazioni di decidere come organizzarsi per approfondire la nonviolenza. Inoltre, e' emersa la possibilita' di aggregarsi a gruppi di lavoro gia' presenti sul territorio veronese, che si occupano di ecologia e ambiente, immigrazione e diritti, pace e democrazia e rinsaldare la rete che abbiamo costruito con altre associazioni.
"La realta' sociale nella quale viviamo e' pervasa dalla violenza", pensiero che ha portato a tendere un invito: non perdere la speranza, l'aspirazione e la visione nonviolenta che sosteniamo. Dare risonanza ai piccoli gesti e' fondamentale: il rifiuto, da parte di Papa Francesco, di un milione e mezzo di euro da Leonardo S.p.a. ne e' un esempio lampante. Anche una piccola presenza in piazza, potrebbe dare slancio alla nonviolenza e alla creazione di alleanze nuove. La necessita', di fronte a tali sfide del Movimento Nonviolento a Verona, deve pero' ripartire dalla sua sede, dalle sue origini. Si e' attivata cosi' la priorita' di riordinarla e creare spazio. E' stata data centralita' a questa parola, "Spazio" : dare spazio ai luoghi significa dare spazio alle nostre menti e riordinarle, al fine di creare le condizioni per la formulazione di nuove idee, come una diretta conseguenza del "voler bene" alla Casa e alle persone che quotidianamente la vivono. E' emersa, inoltre, la proposta di organizzare letture condivise sui fondamentali della nonviolenza (Gandhi, Capitini, King, don Milani, ecc). Sulla scia di questa proposta, parte dei partecipanti ha affermato di sentire la mancanza di un reciproco confronto sull'attualita', un mettersi alla prova e discutere le tesi che ognuno e ognuna porta avanti nella propria quotidianita', portando l'esempio di un possibile confronto tra noi, sul conflitto israelo-palestinese.
La nota conclusiva e riassuntiva dell'incontro stesso, e' stata una riflessione condivisa, rispetto ad "uno stare insieme piu' contemplativo", al fine di creare sempre piu' possibilita' di reciproca comprensione.

6. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
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Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
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Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
*
Donna, vita, liberta'.

7. REPETITA IUVANT. PERCHE' OCCORRE SCRIVERE ORA A BIDEN PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Perche' tra meno di un anno negli Stati Uniti d'America ci saranno le elezioni presidenziali.
Ed e' abitudine dei presidenti al termine del mandato di concedere la grazia ad alcune persone detenute.
Quindi e' in questi mesi che Biden decidera' in merito.
E quindi e' adesso che occorre persuaderlo a restituire la liberta' a Leonard Peltier.
*
Di seguito le indicazioni dettagliate per scrivere alla Casa Bianca e una proposta di testo in inglese
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 48 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 48 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.

8. REPETITA IUVANT. NON MUOIA IN CARCERE LEONARD PELTIER, DIFENSORE DEI DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI E DELLA MADRE TERRA. ALCUNI MATERIALI DI DOCUMENTAZIONE

Non muoia in carcere Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Si estenda e si intensifichi la mobilitazione nonviolenta internazionale per chiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
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Segnaliamo alcuni  materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
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Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.

9. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

10. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)

Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
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All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
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Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

11. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)

Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
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Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
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E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

12. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Davide F. Jabes, Seconda guerra mondiale. La battaglia d'Inghilterra, Rcs, Milano 2023, pp. 160, euro 5,99.
- Tommaso Ricciardelli, Giuseppe Rotundo, I broker della coca, Rcs, Milano 2024, pp. 160, euro 5,99.
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Riletture
- Jorge Luis Borges, Il libro degli esseri immaginari, Adelphi, Milano 2006, pp. 264.
- Ernst H. Gombrich, A cavallo di un manico di scopa, Einaudi, Torino 1971, 1976, pp. XXVI + 278.
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Riedizioni
- Renata De Lorenzo, Borbonia felix. Il Regno delle Due Sicilie alla vigilia del crollo, Salerno, Roma 2013, Rcs, Milano 2023, pp. 240, euro 7,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
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Gialli
- Julia Chapman, Appuntamento con la morte, Neri Pozza, Vicenza 2022, Gedi, Torino 2024, pp. 350, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").

13. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

14. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5119 del 23 febbraio 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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