[Cnv] - Info n° 22 - 06.VI.03 -



Centro Nazionale per il Volontariato
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---------- NEWS DAL CNV ----------

** FINALMENTE A CASA **
PROGETTO DI ACCOGLIENZA SOLIDALE
DI ASSISTENZA DOMICILIARE LEGGERE

LUCCA - «Finalmente a casa». E' ciò che diranno quelli che, dimessi dall'
ospedale, faranno ritorno nella propria abitazione. Ma non per tutti sarà un
rientro felice. Chi è solo avrà infatti bisogno di assistenza. Ed è per
rispondere a questa esigenza che il Centro Nazionale per il Volontariato ha
promosso un progetto - dal titolo «Finalmente a casa» - per offrire aiuto e
accoglienza solidale a chi è solo, o abita con un coniuge anziano o con
persone assenti da casa per lavoro, e viene dimesso dall'ospedale.
«E' un'iniziativa coraggiosa - commenta Marita Eletta Martini, presidente
del Cnv - e speriamo di farcela. Che sia il tentativo di rispondere a un
reale bisogno lo sappiamo tutti. Speriamo inoltre nel coinvolgimenti di
giovani volontari».
Per facilitare l'organizzazione del proprio rientro a casa, il progetto
prevede di poter assistere circa 80, 100 persone nell'arco di sei mesi. Il
Cnv - agenzia formativa accreditata con D.R.T 2426 del 28 aprile 2003 - per
questo progetto ha lavorato in collaborazione con la Asl 2 di Lucca, i
Servizi sociali del Comune di Capannori, la Fraternità di Misericordia di
Capannori, la Croce Verde di Lucca, l'Avo di Lucca, la Croce Rossa di Lucca.
Sarà il Cnv a coordinare la rete di associazioni di volontariato ed enti
locali, che faranno la loro parte offrendo il servizio di assistenza
domiciliare «leggera» a tutte le persone che non rientrano nell'ambito dei
servizi domiciliari già previsti dalla Asl e dai Comuni, né per reddito né
per patologie.
«Il Cnv non produce servizi - spiega la responsabile della formazione,
Rossana Caselli - ma analizza i bisogni reali e risponde offrendo proposte e
sostegno alle associazioni. In quest'ottica rientra il progetto Finalmente a
casa. Che ha in sé qualcosa di innovativo. Il servizio di assistenza
domiciliare è infatti destinato al ceto medio. Perché? Beh, chi rientra
nelle fasce alte di reddito può garantirsi l'assistenza a pagamento -
aggiunge Rossana Caselli - mentre chi appartiene ai ceti economicamente più
deboli o più gravemente ammalati dovrebbe (uso il condizionale) poter
usufruire di altre garanzie. Così i più scoperti restano appunto quelli che
non rientrano nella prima e nella seconda fascia».
La speranza è di poter dare continuità all'assistenza offerta dai volontari
nell'ambito del progetto «Finalmente a casa». «Magari con un coinvolgimento
più diretto da parte della Asl» conclude la Caselli.
Il servizio inizierà, in forma sperimentale, a partire dal prossimo
settembre per i dimessi dal reparto di Medicina Generale. A partire dai
primi mesi del 2004 il servizio potrà essere esteso gradualmente anche per
gli altri reparti. Il 16 giugno, invece, inizierà il primo modulo formativo
per volontari, che permetterà loro di acquisire competenze utili per
qualificarsi e dare continuità e futuro al servizio. Per chi volesse
partecipare e per ricevere informazioni, contattare il Centro Nazionale per
il Volontariato telefonando allo 0583 419500 (dal lunedì al venerdì, con
orario 9-13 e 15-18).

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