[CS-PCK] Cecenia: contestato sottosegretario Crucianelli

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COMUNICATO STAMPA

Comitato per la Pace nel Caucaso

ONOREVOLE CRUCIANELLI, I BAMBINI DI GROZNY SONO UGUALI A QUELLI DI BESLAN!

"Siamo contro il terrorismo ma appoggiamo la 
tortura". E' questa, in breve, la posizione 
espressa dal Sottosegretario di Stato per gli 
Affari Esteri Famiano Crucianelli in risposta ad 
una interrogazione parlamentare del 23 ottobre 
scorso che sollevava la questione delle 
violazioni dei diritti umani in Cecenia.

"l'Italia ha assicurato una cauta apertura di 
credito al piano di normalizzazione della Cecenia 
avviato dal Presidente Putin" ha dichiarato 
Crucianelli, fingendo di non sapere che dietro 
questa presunta "normalizzazione" si cela in 
realta' il regime di quotidiana violenza, 
brutalita' e tortura instaurato dal primo 
ministro ceceno Ramzan Kadyrov, un regime piu' 
volte contestato e denunciato dalla giornalista 
russa Anna Politkovskaja, colpita dall'odio di 
Kadyrov prima ancora delle pallottole che l'hanno uccisa.

Il Comitato per la Pace nel Caucaso dichiara 
quindi di dissociarsi dalla posizione ufficiale 
del Governo Italiano e chiede che il Governo 
Italiano appoggi la proposta di convocazione 
immediata di una conferenza di pace che individui 
le modalità più adatte per uscire dal conflitto 
salvaguardando gli interessi russi, e che in 
virtù dei buoni rapporti (soprattutto economici e 
commerciali) si adoperi perché venga consentito 
alle ONG umanitarie - russe e straniere - di 
operare sul territorio per portare sollievo alla popolazione.

Di fronte a questa inaccettabile dichiarazione di 
un sottosegretario di stato l'Associazione 
Comitato per la Pace nel Caucaso ha preso 
posizione indirizzando una lettera aperta all'On. 
Crucianelli, e per conoscenza al Presidente del 
Consiglio Romano Prodi, al Ministro degli Affari 
Esteri Massimo D'Alema, al Ministro per il 
Commercio Estero e le Politiche Europee Emma 
Bonino e a Daniele Capezzone. In tale lettera, il 
Comitato per la Pace nel Caucaso rileva quanto segue:

-       le parole dell'On. Crucianelli sul fatto 
che dalle istituzioni europee venga espressa 
costante preoccupazione per le violazioni dei 
diritti umani in Cecenia sono nettamente in 
contrasto con le precedenti dichiarazioni dell 
On. D'Alema, che pochi giorni prima aveva 
denunciato le difficoltà ad affrontare l'argomento con i partners russi.

-       L'Italia appoggia un piano di 
normalizzazione su cui l'Unione Europea esprime 
serie riserve, come osserva lo stesso On. 
Crucianelli nella prima parte della sua risposta. 
Viene spontaneo chiedersi perché l'Italia apra 
cautamente ad un processo politico posto in discussione dall'Unione Europea;

-       Se il conflitto in Cecenia non è un 
affare interno russo ma un fronte della lotta 
globale al terrorismo internazionale, come 
dichiarato dal Presidente Putin, tale conflitto 
merita tutta l'attenzione internazionale, 
mediatica, diplomatica e umanitaria  dedicata ad 
altri fronti della guerra al terrorismo, per cui 
ne risulta che le Organizzazioni (governative e 
non) e le istituzioni internazionali sono più che legittimate ad occuparsene.

-       Il terrorismo viene - giustamente e 
doverosamente - condannato con fermezza; 
purtroppo  si constata che manca un'analoga ferma 
condanna dell'uso della tortura e di altre forme 
di violenza e abusi perpetrati nei confronti della popolazione civile cecena.

Si allega documento PDF contenente

-testo dell'interrogazione parlamentare
-testo della risposta dell'On. Crucianelli
-testo della lettera aperta del Comitato per la Pace nel Caucaso

Distinti saluti

Comitato per la Pace nel Caucaso
cpc_italia AT yahoo.it

Per contatti e informazioni:
Marco Masi 3470562016
Elena Murdaca 3334960047

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