Annuario Geopolitico della Pace 2011, Edizioni Altreconomia



O la Borsa o la Pace? Tra crisi, rivoluzioni e attese. 
Annuario Geopolitico della Pace 2011.
Promosso dalla Fondazione Venezia per
la ricerca sulla Pace. 

Annuario Geopolitico della Pace 2011. Promosso dalla Fondazione 
Venezia per
la ricerca sulla Pace. 

Il Salone dell'Editoria della Pace e il Progetto Iride, realizzato 
nell
ambito della Fondazione Venezia per la ricerca sulla pace, pubblicano 
l
Annuario Geopolitico 2011, che presenta cronologie, geografie, 
questioni,
letture, esperienze in “pagine arcobaleno” inerenti l'attualità 
delle
situazioni conflittuali nel mondo, dall'America Latina all'Asia, dal
Mediterraneo al Medio Oriente. 

http://www.peacelink.it/pace/a/35949.html 

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437 

O la Borsa o la Pace? 
Tra crisi, rivoluzioni e attese. 
Annuario Geopolitico della Pace 2011. 
Promosso dalla Fondazione Venezia per la ricerca sulla Pace. 

Presentazione di Maria Laura Picchio Forlati 
Introduzione di Laura Venturelli e Giovanni Benzoni 
Recensione di Laura Tussi 
Edizioni Altreconomia 
Il Salone dell'Editoria della Pace e il Progetto Iride, realizzato 
nell
ambito della Fondazione Venezia per la ricerca sulla pace, pubblicano 
l
Annuario Geopolitico 2011, che presenta cronologie, geografie, 
questioni,
letture, esperienze in “pagine arcobaleno” inerenti l'attualità 
delle
situazioni conflittuali nel mondo, dall'America Latina all'Asia, dal
Mediterraneo al Medio Oriente. Nella sezione “cronologie” curata da 
Luca
Kocci sono illustrati, in sequenze temporali, gli eventi emblematici 
che
segnano l'impegno del Movimento per la Pace, dalle controfinanziarie 
per la
riduzione delle spese militari alle controparate pacifiste, per un
ecumenismo di pace e nonviolenza, tramite il disarmo e la non 
proliferazione
nucleare per un futuro senza armi atomiche. Importanti, per citarne 
alcune,
le iniziative come la Giornata Internazionale della Nonviolenza e 
l'Altro 4
Novembre, al fine di ricordare che tutte le guerre sono un orrendo e 
inutile
massacro e crimine contro l'umanità, per dissociarsi da ogni retorica 
di
eroismo, con giornate antimilitariste, contro l'acquisto di armi e 
dei tanto
famigerati cacciabombardieri F-35, tramite iniziative e attività dove 
i
pacifisti incontrano i militari. E ancora, nell'Annuario Geopolitico 
della
Pace 2011, si denuncia la crudeltà delle guerre, ricordando i soldati 
uccisi
in Afghanistan e si organizzano viaggi della pace in Palestina e in 
Israele,
continuando a scongiurare e contrastare i rifinanziamenti delle 
missioni
militari all'estero. L'Annuario Geopolitico della Pace 2011 riporta 
anche un
accenno alle primavere arabe e all'urgenza impellente di fermare il 
bagno di
sangue in Libia. Un ricordo, tramite il motto “Restiamo umani” è 
dedicato al
pacifista Vittorio Arrigoni, mediattivista e collaboratore de Il 
Manifesto,
che ha percorso ogni luogo della striscia di Gaza con la sua umanità 
intensa
caratterizzata dalla protesta e dall'impegno nonviolenti, a tutela 
degli
ultimi e dei più deboli, dell'intero popolo palestinese. E ancora 
moltissimi
interventi di note personalità impegnate nel mondo del pacifismo, da
Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink, che, con il suo 
saggio
“Bugie di guerra”, denuncia l'abuso di potere massmediatico e 
menzognero che
offusca le ragioni della pace a favore dell'interventismo armato, 
fino a
giungere al pensiero di Paolo Cacciari che presenta la Terza 
Conferenza
Internazionale sulla decrescita, la sostenibilità ambientale e 
l'equità
sociale. Il titolo dell'Annuario “O la borsa o la pace? tra crisi,
rivoluzioni e attese”, richiama all'apertura dei mercati finanziari, 
ma non
quelli che sovvenzionano e sostengono le guerre, bensì un'emblematica 
Borsa
della Pace, dove i titoli quotati sono la tutela e la qualità 
dell'esistenza
della vita di ogni essere umano, nel rifiuto radicale, anche 
economico e
finanziario, della violenza militare, auspicando la dedizione umana 
per la
difesa di donne, bambini, profughi e di tutti i diversi, gli 
emarginati, gli
ultimi del pianeta terra, nel rispetto della qualità dell'ambiente 
ecologico
ed ecosistemico, attraverso relazioni di pace, mediante una corretta
informazione massmediatica, che trasmetta messaggi utili per la
realizzazione dell'equità sociale, nella formazione alla pace, alla
Nonviolenza e alla democrazia. Le crisi che ci angosciano non sono 
solo
economiche, ma anche identitarie, complesse, pericolose, mortifere, 
però
rappresentano anche un'occasione, per ogni singola persona e per 
l'intera
umanità, di ampliare possibilità di crescita interiore finalizzate 
ad
orientare diversamente il futuro, in momenti propizi di liberazione 
dall
egoismo, dall'individualismo, dall'accaparramento di cose e persone, 
nel
rifiuto della negazione dell'altro. Una liberazione di pace dalle 
violenze e
dalle guerre nella condivisione e nella giustizia sociale, 
nell'accoglienza,
nell'ospitalità e nell'apertura all'altro e all'altrove. 

http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo
org/cultura/Recensioni_1332597214.htm 

Allegati 
ANNUARIO GEOPOLITICO della PACE 2011. Edizioni Altreconomia (150 Kb 
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Formato pdf) 
ANNUARIO GEOPOLITICO della PACE 2011. Edizioni Altreconomia 

Vedi anche:
 
L'Annuario Geopolitico della Pace 2011 presenta il cammino collettivo 
dei
Movimenti per la Pace, per la riduzione delle spese militari, per il 
disarmo
e per un'educazione e formazione attive nell'ambito della gestione 
dei
conflitti. 

Annuario Geopolitico della Pace 2011, Edizioni Altreconomia 

L’Annuario Geopolitico della PACE 2011 apre al dialogo tra le persone 
e tra
i popoli, per il pluralismo e la democrazia, il nostro comune 
orizzonte,
dove i termini della pace e del dialogo presuppongono lo strumento 
della
ragione, del logos umanistico, quale mezzo critico per porre le 
istanze e le
rivendicazioni dei diritti umani dei più deboli, degli oppressi e 
degli
emarginati... 

http://www.peacelink.it/pace/a/35949.html 

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437 


ANNUARIO GEOPOLITICO DELLA PACE 2011, Edizioni Altreconomia 
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PRESENTAZIONE ANNUARIO GEOPOLITICO DELLA PACE 2011 
L’ANNUARIO GEOPOLITICO della PACE 2011 apre al dialogo tra le persone 
e tra
i popoli, per il pluralismo e la democrazia, il nostro comune 
orizzonte,
dove i termini della pace e del dialogo presuppongono lo strumento 
della
ragione, del logos umanistico, quale mezzo critico per porre le 
istanze e le
rivendicazioni dei diritti umani dei più deboli, degli oppressi e 
degli
emarginati, in rapporto dialettico con le istituzioni e i governi, 
tramite
spinte e pressioni rivoluzionarie e di cambiamento dal basso, con 
azioni di
disobbedienza civile, di cittadinanza attiva, tramite movimenti 
nonviolenti
per la Pace che rivendichino il diritto umano al bene comune e alla 
felicità
nel riconoscimento delle differenti culture, delle loro tradizioni, 
delle
spiritualità implicite e delle esigenze religiose, che necessitano 
di
incontro e confronto per vincere la paura dell'altro, dell'ignoto, di 
ciò
che non si conosce, nel dialogo positivo e propositivo tra fedi, 
culti e
religioni, per costruire insieme la Pace, attraverso percorsi di 
speranza e
convivialità, raccontandosi la vita, per scoprirsi tutti migranti e
bisognosi di aiuto, riscoprendo la gioia del dialogo, del porsi in 
relazione
nell'amore per la Madre Terra e per tutti gli esseri viventi. L’
ANNUARIO
GEOPOLITICO della PACE apre a tutte le altre tradizioni e religioni 
al fine
di raggiungere un'unità di senso e significato, un comune orizzonte 
di idee,
in un alto momento di incontro pluralista e democratico, basato 
sulla
dignità delle differenze che costituiscono il vero motore attivo e
libertario dei popoli, per i principi sociali, etici e civili, per i
principi valoriali imprescindibili di uguaglianza, fraternità e 
libertà all
interno del tessuto sociale, nella costruzione di ponti di 
relazioni,
sollecitando l'incontro, l'amore, la pace, oltre i muri, i 
pregiudizi, le
guerre, nella valorizzazione di tutti gli esseri umani, della loro 
dignità,
specificità, spiritualità e creatività, dove il dialogo sia 
considerato
principio intangibile delle Costituzioni Democratiche, per costruire
rapporti di pace e fraternità tra popoli, genti e minoranze, senza 
barriere
ideologiche, ma tramite la ferma considerazione del valore dell'aiuto 
e del
sostegno umanitario, per una svolta umanistica, in cui il più debole, 
l
emarginato, l'oppresso siano redenti, salvati, valorizzati, in questa 
nostra
società, dove purtroppo prevalgono l'egoismo, l’individualismo, la 
sete
dissennata di potere che muove e provoca la guerra come pretesto di 
guadagno
e speculazione, in cui l'intero apparato industriale militare, 
l'intera
produzione bellica sono fonte di arricchimento dell'oligarchia del 
potere a
discapito del valore della dignità dell'essere umano. La guerra, il
terrorismo sono strumenti di prevaricazione che fomentano la paura,
incitando allo scontro tra civiltà, all'eclisse della ragione umana, 
dove
invece lo slancio dialogico agevola l'incontro e il confronto con 
l'altro
che è portatore di una differente, relativa e plurale identità, 
nell'afflato
universale della convivialità delle differenze, per intessere 
relazioni di
pace negli equilibri istituzionali, dettate da scelte politiche 
giuste e
ponderate, basate sul valore del bene comune, all'interno della 
collettività
umana, nell'alto portato umanistico dell'incontro tra differenti 
civiltà,
tra fratelli e sorelle, tra uomini e donne, tra giovani e adulti, in 
nome
dell'amore per la Madre Terra e per tutti gli esseri viventi. La Pace 
come
“bene comune” deve essere salvaguardata dalle parti in dialogo 
all'interno
della società che vede la compresenza di etnie, lingue, culture, 
religioni e
tradizioni diverse, nell'ambito dello stesso tessuto territoriale, 
dove gli
operatori di pace e di dialogo e tutte le persone hanno il dovere 
civico di
arrestare e prevenire la deriva etica e politica, abbietta e corrotta 
e
vigilare sui continui attentati agli equilibri costituzionali e alle
coscienze civili, sui rischi di assuefazione al degrado morale e
istituzionale e ad un linguaggio politico aggressivo e volgare che
ostacolano la convivialità all'interno del tessuto comunitario, che 
presenta
proprie implicite differenze orientate alla ferma fiducia nella 
costruzione
di città del dialogo, disarmate dalle violenze, dalle 
discriminazioni, dai
razzismi, dalle paure, dalle solitudini. Nella società 
interculturale, il
bene comune non deve essere mercificato e strumentalizzato dalla 
logica
perversa del potere delle multinazionali e della capitalizzazione 
forzosa
delle risorse e delle fonti energetiche. È necessario intessere ponti 
di
dialogo e reti di relazioni per evitare la supremazia dei potentati 
dei
signori dell'atomo, del petrolio e della guerra, perché la forza 
della
Nonviolenza, la disobbedienza civile consistono proprio nella volontà 
di far
prevalere la verità, il confronto pacifico tra le parti, la Pace 
senza
ideologizzare i contenuti, evitando strumentalizzazioni, in contesti 
plurali
e multiculturali. 
La democrazia e la forza della verità devono prevalere sull'egoismo 
più
abietto, contro la perversa logica capitalista del potere che vuole
mercificare tutto tramite le grandi lobby del libero mercato e le
multinazionali del liberismo più sfrenato, che disprezzano il valore 
dell
ambiente, della persona, del rispetto dei diritti umani, travalicando 
il
vero significato e il prioritario principio del bene comune. Ci 
dobbiamo
riappropiare dell'azzurro che non è il colore di un becero partito 
politico,
ma è il colore del cielo, del mare, dell'aria, dell'acqua che ci
appartengono, sono i nostri beni comuni e dobbiamo difenderli e 
tutelarli
dalla privatizzazione mercificatoria, in favore della vita e dell’
appartenenza plurima alle molteplici culture, nell’alto proposito di
superare i pregiudizi consolidati, gestire i conflitti culturali, 
stemperare
paure e ostilità, in una concezione di laicità aperta, relazionale 
ed
inclusiva che coglie le differenze e la Pace come beni comuni. 

http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo
org/cultura/Recensioni_1332597214.htm 



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