la grande distrazione e confusione



Bravo Alessandro! scusa per il mio silenzio, ma sono oberato di lavoro....
volevo comunque comunicarti che hai colto il nocciolo del problema: la grande confusione. Già con Lorenzo Tomatis (IARC ed ISDE) si ragionava di grande distrazione. Lui addirittura ne ha fatto un bell'articolo per i medici per l'ambiente (ISDE-Italia) (vedi: http://www.grusol.it/informazioni/05-12-07.PDF ). Noi ora parliamo di confusione scientifica. ma quanto si anticipava con Tomatis è perfettamente attuale.

Direi che, basandomi su questa tua mail (che sottoscrivo volentieri) potremmo preparare un articolo per i mass media (anche scientifici) per rilanciare il no alle spese militari, per il si alle spese civili (per la salute, ambiente, cultura, informazione, diritti in primis).
Che dici, hai tempo di preparare la bozza? Una grande quantità di persone, aldilà delle nostre due sigle, potrebbe essere pronta a leggerla e a condividerne i contenuti.
Per essere noi la base del cambiamento che vogliamo.
allego anche una mia recente presentazione su tomatis e su come identificare ticerche (e ricercatori) corrotti

Abbraccio
valerio





At 19.06 06/10/2011, Alessandro Marescotti wrote:
Caro Davide,

concordo praticamente su tutto quello che dici.

Ma non sottovaluterei le cosiddette "operazioni di informazione" (tecnicamente si chiamano cosi') che a nostra insaputa la Nato sta pianificando; esse mirano a influenzare lo stesso "movimento antagonista" oltre che la sinistra.

L'argomento e' molto delicato.

La Nato sta dirigendo le sue "operazioni psicologiche" di modificazione percettiva della realta verso la costruzione di diversivi appetibili.

"Focalizzare".
Influenzare la capacita' di focalizzare.

E' la teoria della Gestalt applicata alla gestione della percezione sociale.

"Focalizzare" diversamente la realta' senza introdurre elementi di falsita' (che potrebbero destare sospetto).
La forza della Nato non sta solo nella manipolazione delle informazioni. Sfornare bugie credibili non e' facilissimo e allora diventa a volte utile depistare.

Siamo stati spesso depistati come pacifisti e non lo sappiamo. Ma siamo stati depistati. Quando si tratto' di approvare le modifiche peggiorative alla legge sulle armi (la 185) il movimento pacifista fu deviato verso una manifestazione contro l'imperialismo Usa e solo Zanotelli e pochi altri sie stese per terra di fronte ai deputati che stavano andando a votare.

Io non parlo di malafede di chi ha definito l'agenda pacifista in quei giorni: constato solo il risultato.

Non sono sciocchi i pianificatori delle percezioni e ci sanno fare. Lo stanno facendo adesso. Sono pagati benissimo. Sono operazioni coperte.

Se in questo momento c'e' il rifinanziamento della missione in Libia, quale migliore occasione per indignarsi per la crisi?
Cosi' non solo non risolviamo la crisi per i giovani senza lavoro e senza futuro ma la aggraviamo ulteriormente con altre spese militari. Un cappio al collo definitivo. Capire questo punto e' facilissimo, confondersi altrettanto.
La definizione dell'agenda politica di un movimento e' la principale questione su cui si puo' concentrare un'azione confondente, atta a vanificare l'efficacia di chi fa opposizione. Se gridi contro le spese militari in giorno dopo che le hanno approvate... non serve a niente. Fai solo la figura di chi ha perso il treno perche' sie era distratto. E dopo ci saranno altri indignati che grideranno contro l'ingiustizia.

Siamo abituati a proclamare richieste giuste nel momento sbagliato o in forme cosi' vaghe da renderle solo buone intenzioni prive di efficacia.

Siamo quelli che chiedono le cose giuste ma ci dimentichiamo "come" realizzarle e "quando", perdiamo sempre un pezzo del foglio delle istruzioni. Quello del "come" e del "quando".

Ho un po' di esperienza di ottime cose chieste nel momento sbagliato.

Questo e' il momento giusto per indignarsi contro le spese di guerra e per dire come convertirle per reagire alla crisi.

Una volta che avranno rifinanziato la guerra e comprato 131 cacciabombardieri, dimmi tu a che servira' fare l'indignato perditempo che si era scioccamente distratto? O che si era fatto depistare senza saperlo?

Stiamo parlando di cifre imponenti che "pignoreranno" le nostre poche risorse pubbliche per i prossimi dieci anni.

La Nato sa benissimo tutto questo e spera tanto che ci siano tanti indignati, ma che ficalizzino altri problemi su cui non possono incidere.

"Se non li puoi convincere, confondili".
Vedi p.31 del libro "La Legge di Murphy per la sinistra".
;-)

Ciao

Alessandro


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-----Original Message-----
From: Davide Bertok <davide at bertok.it>
Sender: pace-request@peacelink.itDate: Thu, 06 Oct 2011 16:02:39
To: <pace at peacelink.it>
Reply-To: pace at peacelink.it
Subject: [pace] Re: [pace] Nato e Cnt bombardano   l'ospedale di Sirte, ma la colpa è   di Gheddafi

Il 02/10/2011 16.13, Alessandro Marescotti ha scritto:
> Anche tutto questo movimento degli "indignati" - così in voga in Italia
> - è un movimento che mi sembra sospetto, un coreografico depistaggio
> dell'attenzione. Tutti questi "indignati" che non trovano un attimo per
> indignarsi di fronte alla guerra... che strana cosa!

Caro Alessandro scusami ma credo che tu stia dando un giudizio un pò...
semplicistico alla cosa.
Capisco la tua "indignazione" per quanto sta avvenendo in Libia e in
particolare a Sirte e che vorresti che fosse condivisa più possibile
però nel caso degli "indignati" bisognerebbe analizzare le cose per come
effettivamente stanno.

La guerra in Libia ha poco spazio sui giornali, in special modo ora che
viene presentata come "finita" spesso e volentieri. Quando c'è, come tu
hai riportato, l'informazione viene distorta ed è minima.
La guerra inoltre viene presentata fin dall'inizio come "giusta" perchè
c'era di mezzo un dittatore, quindi è anche facile manipolare le coscienze.

Per il debito verso le banche, la casta ecc. la situazione è un pò diversa.
La crisi la viviamo tutti e ha largo spazio sui giornali, non parliamo
poi di quello che si scrive sulla "casta" dei politici, il grande tema
del momento.
Il fatto di vivere sulla propria pelle certi problemi finanziari e
vedere sotto gli occhi di tutti più facilmente ciò che sta accadendo
permette più facilmente a qualcuno di capire e reagire di fronte alla
situazione politico-economica mondiale.
Le guerre però hanno una correlazione con questo discorso, basti pensare
ad esempio alle banche armate, pian piano qualcuno ci sta anche arrivando.
Credo che quindi "indignarsi" sugli "indignati" non serve a nulla:
piuttosto penso sia più utile portare il tema del disarmo anche tra di
loro, nelle loro assemblee, per fare appunto contro-informazione
rispetto a quanto il sistema ci passa nei media.

Ciao,
Davide



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