I: i golpisti contro la vita..contro le vite..



concordo in pieno anche con questo pensiero che non teme di affermarsi.



Prove tecniche di golpe

Gianni Barbacetto

da societacivile.it

È stata una delle settimane più drammatiche degli ultimi anni. 1. Il governo ha varato le sue norme sulla "sicurezza", in realtà vere e proprie leggi razziali: tolta (con la minaccia di essere denunciati) l'assistenza medica agli immigrati non regolari, imposta una tassa etnica di soggiorno per immigrati e rom, iscrizione in liste obbligatorie per i barboni, legittimazione per le bande leghiste, alias ronde padane... 2. Il governo ha presentato la sua controriforma della giustizia, che cambia i connotati al sistema giudiziario in Italia, rende quasi impossibile indagare sui politici e sui potenti e contiene un'ennesima norma ad personam per Berlusconi (ne parleremo presto). 3. Il caso Eluana Englaro, dolorosissimo e delicatissimo, è stato preso a pretesto per sferrare un attacco agli equilibri costituzionali, al presidente della Repubblica, alla Costituzione repubblicana (da cambiare perché scritta, ha dichiarato Berlusconi, "molti anni fa sotto l'influenza della fine di una dittatura e con la presenza al tavolo di forze ideologizzate che hanno guardato alla Costituzione russa come a un modello da cui prendere molte indicazioni").

Siamo alle prove tecniche di golpe. Con la sfida al capo dello Stato e la denigrazione della Carta costituzionale su cui anche Berlusconi ha giurato. Il tutto fatto in un clima di imbroglio, di insopportabile rovesciamento della verità: noi siamo per la libertà e per la vita, contro quelli che sono per lo Stato e per la morte, ha detto il presidente del Consiglio. Ma è proprio la libertà di scegliere che sta attaccando, imponendo una disciplina di Stato sui cosiddetti temi eticamente sensibili, imponendo un'etica obbligatoria di Stato. È così: dicono di essere per la vita perché obbligano all'accanimento medico su una persona la cui vita vera è finita 17 anni fa, e contemporaneamente fanno una legge che impedisce la vita alle donne e agli uomini vivi, dicendo ai medici di denunciare i clandestini. E con un ministro della Repubblica, Roberto Maroni, che dichiara che bisogna "essere cattivi" con gli immigrati clandestini, dimostrando di non sapere che cosa siano le istituzioni, che non possono e non devono essere né buone né cattive.

E gli italiani-brava-gente per ingiustificata fama, dimostrano subito di essere come li vuole il ministro: tentano di linciare (e non è la prima volta) un romeno ubriaco che aveva appena ammazzato un uomo in un incidente stradale. Sì, stanno emergendo gli italiani cattivi che tanto piacciono al ministro, gli italiani delle ronde, della giustizia fai da te. Gli italiani incattiviti. Legittimati dal governo e dagli uomini di partito che danno l'esempio. Come Roberto Manenti: sindaco leghista di Rovato, in provincia di Brescia, noto per le sue battaglie per la moralità e contro la prostituzione, che in questi giorni è stato condannato a sei anni per aver stuprato una prostituta romena di 19 anni. Come Massimo Ponzoni, assessore della Regione Lombardia, condannato ad abbattere, lui, assessore all'Ambiente, le sue due villette abusive in Brianza. Come Silvio Berlusconi: un presidente del Consiglio che dice che, per evitare gli stupri, ci vuole un carabiniere a scorta di ogni bella donna. Rivelando così la sua concezione dello stupro e della donna: se una donna è bella, è naturale che gli uomini siano tentati di stuprarla. Del resto, a una bella donna che Silvio aveva raccomandato nelle famose intercettazioni al presidente di Rai fiction Agostino Saccà, è finalmente arrivato un piccolo premio: Elena Russo fa la testimonial di Napoli liberata dalla munnezza in una pubblicità progresso pagata dalla presidenza del Consiglio.

Intanto la crisi economica e sociale avanza inesorabile, il cosiddetto federalismo approvato dal governo avrà costi insostenibili in tempi di crisi e moltiplicherà la casta. Ma Berlusconi tira diritto. Sfida le istituzioni e la Costituzione. Procede nelle sue prove tecniche di golpe. E chi non è d'accordo si prepari al peggio. Un piccolo assaggio: gli operai di Pomigliano d'Arco che volevano scioperare sono stati massacrati dalla polizia. Era tanto che non succedeva.

(9 febbraio 2009)



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