Re: [pace] Apoyo=Solidarietà: alle Donne contro la violenza



In che modo si può dare la solidarietà più efficace, oltre che appoggio e
simpatia morale? Una singola mail fa questo, ma serve qualcosa di più.
Oltre le organizzazioni femminili, immagino, per esempio, ad una azione di
Amnesty. Sai come coinvolgerla? Io ho gli indirizzi che ti copio sotto.
Anche per questo ci vorrebbe una richiesta a più firme.
Se c'è un'iniziativa, partecipo. Enrico Peyretti


amnesty international (ivrea o nazionale?) <gr092 at amnesty.it>; amnesty
international <info at amnesty.it>; Amnesty Argentina
<recepcion at amnesty.org.ar>; 'Amnesty' <notiziario at amnesty.it>; Amnesty
<info at ebusiness.consomail.it>

----- Original Message ----- 
From: "Doriana Goracci" <doriana at inventati.org>
To: <pace at peacelink.it>
Cc: <semprecontrolaguerra at googlegroups.com>; <info at disarmiamoli.org>
Sent: Monday, June 25, 2007 7:41 AM
Subject: [pace] Apoyo=Solidarietà: alle Donne contro la violenza


> Tento di mettere insieme le notizie ricevute, come il comunicato delle
> donne guatemaltesi. Non c'è solo da commuoversi. C'è anche da muoversi.
> Chiedono Apoyo, significa Solidarietà. Intanto conoscere perchè. E perchè
> non se ne parla, non se ne scrive, non si fa. Come se niente fosse...nel
> mondo.
> Grazie per diffondere il più possibile.
>
> Doriana Goracci
>
> http://reset.netsons.org/modules/news/article.php?storyid=361
>
>
> _____________________________________________________
> Guatemala - Città del Guatemala - 20.6.2006
> Strage di donne
> Guatemala, 135 donne ammazzate in cinque mesi. Ma le forze di polizia non
> indagano di Mario Polanco
>
>
> Tra gennaio e maggio di quest'anno sono state sequestrate circa 150
> donne: 135 sono state torturate, minacciate, violentate e poi ammazzate.
> Le poche sopravvissute preferiscono tacere, non denunciare l'accaduto
> per timore di rappresaglie. E' la tragica realtà del Guatemala, dove le
> autorità preferiscono far finta che tutto ciò non avvenga.
> Anche Messico ed El Salvador. E a comportarsi come se niente fosse non
> sono soltanto le forze dell'ordine guatemalteche: le autorità di molti
> altri paesi, come Messico ed El Salvador, fanno lo stesso, nonostante
> nel loro territorio si commettano gravi crimini, rivolti in particolar
> modo contro la popolazione più povera. E questo scenario si fa più grave
> quando si tratta di donne. E' usuale che questi casi siano addirittura
> lasciati irrisolti a priori, come se si trattasse di esseri inesistenti.
> Gli assassinii delle donne vengono semplicemente occultati, non si
> denunciano e quando si apre qualche caso viene, poi, insabbiato la
> maggior parte delle volte.
>
> Le 135 donne uccise in soli cinque mesi si vanno ad aggiungere alle
> 2.600 ammazzate dal 2001. Eppure, esaminando gli archivi dei tribunali,
> la lista dei detenuti è vuota: non una sola persona è stata detenuta o
> almeno indagata per questi crimini.
> Le autorità, per la maggioranza composte da uomini, vedono queste morti
> con indifferenza e hanno cominciato a far qualcosa solo nel momento in
> cui le pressioni internazionali sono aumentate. A partire dalle campagne
> in altri paesi e di fronte a organizzazioni come l'Organizzazione degli
> Stati Americani (OSA) e l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU),
> hanno cominciato a darsi da fare, a incarcerare qualche responsabile, a
> fare statistiche sugli arresti, basandosi per lo più su dati gonfiati.
> Le diverse informazioni che le autorità guatemalteche danno alla comunità
> internazionale sono solo sulla carta. Dicono che esistono leggi o
> politiche di protezione della donna contro gli abusi o che si sta
> investendo a favore delle bambine, ma nonostante le leggi siano molto
> promettenti, il problema non è la loro carenza, ma il loro rispetto.
> La preoccupazione per la strage di donne ha investito diversi paesi.
> Alcuni membri del congresso degli Stati Uniti hanno inviato lettere a
> parlamentari e ministri del governo del Guatemala. Jan Schakowky,
> parlamentare democratica dell'Illinois, ha lanciato al Congresso una
> campagna per esigere dalle autorità guatemalteche di indagare e punire
> con la detenzione l'uccisione delle donne.
> Il problema è assai complesso. E' necessario cambiare l'intera realtà
> delle donne guatemalteche, non solo evitare che si verifichino ancora
> omicidi. Il Guatemala ha bisogno di campagne di sensibilizzazione che
> parlino alla donna nubile o vedova, indigena o latina, cattolica o
> evangelica, giovane o anziana, e le racconti i suoi diritti e a quali
> istituzioni rivolgersi per salvaguardarli.
> In questo paese, la violenza domestica è all'ordine del giorno.
> Nonostante le poche denuncie e le poche indagini, si sa di abusi e
> violenze dei mariti sulle mogli, che subiscono in silenzio poiché
> dipendono economicamente dai loro uomini.
> Il Guatemala è una società altamente maschilista, pertanto è estremamente
> necessario che si facciano valere i diritti delle donne.
> La comunità internazionale deve supervisionare la situazione delle donne
> del Guatemala e di altri paesi giocando il ruolo di vigile: solo
> globalizzando le lotte a favore della giustizia si otterrà un
> avanzamento nel rispetto di tutte le cittadine del mondo.
>
> COMUNICATO STAMPA
>
>
> MINACCIA CONTRO LE ORGANIZZAZIONI CHE LAVORANO A FAVORE DEI DIRITTI
> DELLE DONNE
>
> Denunciamo alla opinione pubblica le gravi minacce contro le
> organizzazioni che lavorano a favore dei diritti delle donne. Si attenta
> contro la vita e l'integrità umana, con minacce specifiche di violenza
> sessuale. Questo mette in evidenza come le minacce contro chi difende i
> diritti umani si sono maggiormente sviluppate attualmente in Guatemala.
>
> "Non seguiti a impegnarsi in quello che fa se non vuole essere un'altra
> donna violentata e vedova! "Questa è stata la minaccia ad una compagna
> che che fa parte del Consorzio "Attrici di Cambio" organizzato dalla
> Unione Nazionale delle Donne Guatemalteche - UNAMG - e l'Equipe di Studi
> Comunitari e Azione Psicosociale - ECAP.
>
> Il Consorzio Attrici di Cambio offre accompagnamento psicosociale e
> formazione dei diritti umani a donne che sono state vittime di violenza
> sessuale durante il conflitto armato, con lo scopo di rinforzarle o
> permettere loro di riprendere un ruolo di protagoniste nella
> trasformazione dei propri progetti di vita, di comunità e nel paese.
>
> E' chiaro che tale minaccia, che compromette l'integrità fisica e emotiva
> di tutta l'equipe del Consorzio Attrici di Cambio, ha come scopo
> l'intenzione politica di impedire che si seguiti nel lavoro di sviluppo
> della presa di coscienza, di dignità e di riparazione delle donne che
> hanno subito violenza sessuale durante il conflitto armato.
>
> Durante la guerra e nel dopoguerra la violazione sessuale seguita ad
> essere utilizzata come arma per generare terrore. Questi fatti, insieme
> al femminicidio e alla crescente violenza sessuale contemporanea,
> evidenziano la continuità della violenza nella vita delle donne, come
> risultato di un sistema di oppressione basato sulle relazioni diseguali
> di genere. Questi fatti sono fomentati dall'impunità regnante in
> Guatemala, sono il prodotto delle molteplici strutturre ingiuste che
> persistono in questo paese dove i criminali agiscono impunemente con la
> complicità delle istituzioni statali sia grazie alle loro azioni che
> omissioni.
>
> Siamo solidali con tutte le organizzazioni nazionali e internazionali che
> difendono i diritti umani in Guatemala che sono state vittime di
> attacchi o minacce. Esigiamo che il Governo del Guatemala faccia una
> investigazione esaustiva di tutti questi fatti e castighi i responsabili.
>
> Chiediamo la solidarietà delle organizzazioni nazionali, alla comunità
> internazionale e ai mezzi di comunicazione domandiamo che esigano da
> parte delle autorità governative perchè compiano tutto il necessario
> per difendere il rispetto ai Diritti Umani di tutta la cittadinanza,
> particolarmente per coloro che lottano per la difesa di questi diritti.
> Consorcio Actoras de Cambio
>
> UNAMG ECAP
> traduzione di Luisa De Gaetano
>
> Guatemala, 15 Giugno 2007
>
> --
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