Una lettera da inviare a Romano Prodi "Sull'abbraccio a dir poco grottesco scambiato il 13 dicembre con il signor Ehud Olmert"



Abbiamo dovuto assistere all’abbraccio grottesco, si potrebbe definire anche “sconcio e miserabile”, tra Romano Prodi e Ehud Olmert.

Non contento dell’abbraccio, con una classica imboscata tesa al suo grande amico Romano, Olmert ha anche fatto uscire su Channel 10, una tv  israeliana, un fuori onda in cui dettava a Romano Prodi le cose da dire nella conferenza stampa.

 

Da Mazin Qumsiyeh abbiamo ricevuto questo commento:

“Israeli racists are not only telling Prodi what to do, they are trying to tell Europeans what to do.  Here is where Shimon Peres (aka "peace man") is lecturing you:

Peres: Europeans are lazy, don’t have children – that's why they brought Muslims http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3339781,00.html

Vice Premier Shimon Peres said in a speech at the industrial-commercial club in Tel Aviv that "the European Union is a great success and a great failure.

Why? Because the Europeans have become lazy – they don’t have children.

There is more old age, less youngsters. In Europe there is work, but no workers. In Africa it's the opposite. That is why they brought the Muslims, and Islam made its way into Europe."

It is time for Europe to cut the umbilical cord to US (a country which is now on a self destructive course because they let Zionists run their foreign policy.”

 

Invitiamo tutti e tutte a inviare, raccomandata con ricevuta di ritorno, una lettera a Romano Prodi, della quale si allega e segue un fax simile, all’indirizzo indicato e a diffondere questa iniziativa.

Preferibile l’invio a mezzo posta perché esistono solo email generiche della presidenza del consiglio.

 

Si prega di dare conferma della adesione alla iniziativa a info at ism-italia.it  

 

Segue testo lettera a Romano Prodi

 

Romano Prodi

Presidente del Consiglio

Piazza Colonna 370

00187 Roma

 

Sull’abbraccio a dir poco grottesco scambiato il 13 dicembre con il signor Ehud Olmert

 

Egregio Signor Presidente del Consiglio,

 

l’abbraccio grottesco, scambiato tra Lei e il signor Ehud Olmert il 13 dicembre u.s, è l’immagine eloquente dell’abisso che la separa dal ruolo che lei dovrebbe rappresentare e, ancor più, dell’abisso che la separa dalle persone che hanno piena coscienza dei crimini di cui il suddetto signore è responsabile.

 

Un abbraccio e non solo. Come riferiscono agenzie di stampa italiane e internazionali e come ha trasmesso il canale televisivo israeliano Channel 10 in un cosiddetto fuori-onda, il signor Ehud Olmert Le ha addirittura suggerito le parole da pronunciare nella dichiarazione finale.

E Lei, in un inqualificabile eccesso di zelo, è caduto nella imboscata mediatica organizzata dal governo israeliano.

 

Il suo non è un difetto di “comunicazione”, è un deficit di natura morale e di statura politica.

 

Il signor Ehud Olmert   è un criminale di guerra. 

Non lo dichiarano solo numerose organizzazioni palestinesi e israeliane che si battono in difesa dei diritti umani e del diritto internazionale.

Lo dichiara e lo documenta il rappresentante dell’ONU John Dugard che ha redatto  un “rapporto sulla situazione dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati dal ’67” (1) , presentato all’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 5 settembre 2006, in cui sono elencati i crimini di guerra di cui si è reso responsabile il governo israeliano e in primis il signor Ehud Olmert durante l’attacco e l’assedio di Gaza da parte di Israele nel quadro dell’operazione «Pioggia d’estate», iniziata il 28 giugno 2006.

 

Il ministro degli esteri italiano Massimo D’Alema fu rabbiosamente attaccato da commen-tatori e rappresentanti filoisraeliani per essere stato affiancato da un ministro libanese di Hezbollah, in una sua visita ai quartieri di Beirut, furiosamente bombardati e distrutti dall’aviazione e dall’esercito israeliano.

 

Che dire allora della sua indecente performance?

 

Le foto del suo abbraccio con il signor Ehud Olmert stanno facendo il giro in terre desolate, in villaggi bombardati, in scuole distrutte, in campi profughi ridotti alla fame dal blocco di ogni aiuto umanitario decretato dall’UE e dagli USA contro un governo scelto democraticamente dal popolo palestinese.

 

Cosa penseranno di lei le vittime di tanta ferocia?

 

Se quella è l’immagine del suo incontro con il signor Ehud Olmert, è lecito chiedersi quale sia stato il contenuto dei colloqui.

Avrà Lei avuto la serietà di pretendere dal signor Ehud Olmert che il muro  dell’Apartheid, condannato dalla Corte Internazionale di Giustizia, sia fermato e distrutto?

Avrà Lei avuto la serietà di chiedere che cessi  la pratica delle esecuzioni  mirate, la detenzione di migliaia di palestinesi, la cattura e il rapimento di ministri di un governo legittimamente eletto?

Avrà Lei avuto la serietà di sollecitare il riconoscimento del diritto al ritorno dei profughi palestinesi come previsto dalla risoluzione ONU 194/1948?

 

Dai resoconti apparsi sulla stampa si intuisce che i colloqui sono andati in tutt’altra direzione. Avete addirittura parlato e convenuto su operazioni di embargo e di boicottaggio nei confronti del popolo iraniano.

 

Lei, in sintesi, signor Presidente del Consiglio, nell’incontro con un criminale di guerra, il signor Ehud Olmert, invece di difendere le ragioni della pace e di chiedere il rispetto del diritto internazionale, ha allineato l’Italia ancora una volta dalla parte dei carnefici invece di parlare in difesa delle vittime.

 

Per tutti questi motivi noi consideriamo indecente non solo il suo abbraccio con il signor Ehud Olmert, ma anche la sua permanenza alla guida del governo italiano.

 

(Nome e cognome) (firma)

 

Luogo e data

 

(1) http://italy.peacelink.org/paxchristi/docs/1744-19385_john_dougard_rapporto_settembre_2006.pdf -

 

 

ISM- Italia

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ISM-Italia è il gruppo di supporto italiano dell’ISM.

L’International Solidarity Movement (ISM www.palsolidarity.org) è un movimento palestinese impegnato a resistere all’occupazione israeliana usando i metodi e i principi dell’azione-diretta non violenta. Fondato da un piccolo gruppo di attivisti nel 2001,  ISM ha l’obiettivo di sostenere e rafforzare la resistenza popolare assicurando al popolo palestinese la protezione internazionale e una voce con la quale resistere in modo nonviolento alla schiacciante forza militare israeliana di occupazione.

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