UN CALCIO PER L'ITALIA




La voglia di appartenenza è tra gli italiani così forte, così senza se e ma, che è straordinaria questa colla che ha attaccato su tutto bandiere, liberazione dal caldo e dai pensieri neri, gioia pura di guardare il video in un parco cittadino, una terrazza di amici, una stanza di casa magari messa in corrente, al mare ai laghi e ai monti. Niente e nessuno può fermare quel torrente di tricolori, sviliti o mitizzati nel passato. Nessuna notizia , nessun accadimento può cambiare la programmazione dei telegiornali. La notizia è in primissimo piano, l'Italia solo quella del calcio domina l'informazione. Per giorni, per mesi gli italiani si sono sentiti presi a calci nella loro illusione di vivere vere partite, vere sfide tra una squadra e l'altra. Cosa importa se chi ha organizzato il "tempo libero", la sfida sportiva e ha giocato a suon di miliardi una farsa triviale,oggi ci rappresenta in una competizione globale?
La catarsi di "un calcio" è ottenuta.
Piantiamola con le divisioni fuori e dentro il governo, con i problemucci da cortile italia. Un calcio, non l'abbiamo preso noi, l'abbiamo dato come sempre al passato-presente-futuro. In attesa della prossima presa per i fondelli, tutti insieme aspettiamo trepidi la partita finale.

Doriana Goracci