Rete Artisti contro le guerre: NO TAV





 
Rete Artisti contro le guerre
 
- NO TAV -
 
 
La Rete degli Artisti contro le guerre esprime la propria solidarietà al Popolo del No Tav e ai cittadini della Val di Susa.
 
Desta profonda preoccupazione che gli elementi fondanti della prolungata protesta dell'intera popolazione della Val di Susa non abbiano sollevato la notizia, delle reali preoccupazioni della gente sulla realizzazione della ferrovia ad alta velocità.
Il traforo della lunghissima galleria e, ancor di più, le opere di scavo per la miriade di gallerie di sfogo necessariamente previste per dare una circolazione di aria al condotto principale, certamente porterebbero alla luce i giacimenti di uranio e di amianto, la cui presenza è nota da decenni in virtù di rilevazioni precedenti.
Tale ritrovamento sottintende per la popolazione il rischio gravissimo di subire una virulenta escalation dell' incidenza epidemiologica delle patologie del Cancro e non solo.
 
Uranio e Amianto

Operai.
Un rischio per gli operai addetti alla realizzazione delle gallerie, che per primi respirerebbero il Random, un gas sempre presente con i minerali radioattivi (dal tufo al plutonio) e le polveri di amianto e di uranio, l'uno cancerogeno e l'altro cancerogeno e radioattivo, oltre ad essere soggetti al venire a contatto diretto con entrambi i pericolosi minerali anche senza protezioni.
 
Popolazione. Rischio anche per la popolazione che sarebbe raggiunta dalle medesime polveri in concentrazione maggiore a causa del trasporto all'aria aperta dei materiali di scarto dello scavo, anche considerando che tutto l'Uranio estratto dovrebbe essere stoccato e raffreddato durante l'intero ciclo del trasporto fino a destino, presso i depositi nazionali per le scorie radioattive.
Ne citiamo uno per tutti: la Casaccia di Roma, area Roma nord, dove attualmente sono stoccati almeno 6700 fusti di sostanze radioattive e sono attivi tre reattori nucleari a ciclo continuo, dei cinque ivi ubicati e che da 30 anni gode di una propria casistica epidemiologica di leucemie altre forme di cancro.
E' utile qui aggiungere che anche le scorie di Amianto, pur non necessitando delle attenzioni dovute all'Uranio, sono tali da avvelenare terreni e altre falde acquifere ovunque depositate.
 
Utenza Ferroviaria. L'Uranio è un minerale radioattivo anche in piccolissime quantità. Per la virtù propria di tutti i minerali ed in particolare dei metalli alla trasmissione diretta da cellula vs cellula dei fattori radioattivi, simile alla trasmissione del calore, nel corso degli anni nella galleria anche le parti componenti realizzate in altri metalli, come binari, infrastrutture, illuminazione, ecc, acquisirebbero una ulteriore carica di radioattività.
 
Avvelenamento dei 600 mt di falda acquifera

L'intera opera di scavo provocherebbe inoltre l'avvelenamento della falda acquifera presente nella montagna, delle dimensioni di 600 mt attualmente utilizzata dalla Val di Susa e da ampia parte della Regione, che sarebbe irreparabilmente inquinata dalle scorie dei due metalli cancerogeni.
 
Rischio Sismico

E' lecito esprimere inoltre una profonda preoccupazione anche in merito alla possibilità di un rischio sismico, in quanto il sistema territoriale italiano è situato sulla schiena di una faglia ad "occhielli", ovvero costellata di 46 bocche eruttive di cui le più attive sono meta per i vulcanologi di tutto il mondo.
Dal terremoto di Messina a quello del Friuli l'esperienza di tale fenomenologia nazionale dovrebbe suscitare una più seria apprensione nel Governo.
Anche le esperienze internazionali, come il recentissimo sisma che ha colpito il Kashmir (fra Pakistan e India), dove sono crollati interi fianchi di montagna, e la frequenza oscillante di tali eventi catastrofici nell'intero bacino del Mediterraneo, inducono e invitano ad una maggiore prudenza quando si pensa di minare la stabilità di una Montagna.
Ma tant'è e, proprio in quella Messina del grande terremoto del 1908, anche dopo lo tzunami dovuto alla frana dello Stromboli, il Governo prevede la realizzazione della grande opera di un Ponte, i cui enormi pilastri di cemento armato saranno affondati nella bocca magmatica di un Vulcano sottomarino.
 
Appare in tutto ciò una voluta distrazione, tutta imprenditoriale, nell'attuale governo uscente di centro destra, che in nome del Progresso sfida la Natura e sottomette la vita umana agli interessi commerciali e dell'industria.
 
Popolo del NO Tav siamo con Voi!
 
La Rete degli Artisti contro le guerre invita la Libera Stampa, e tutti i giornalisti in agitazione sindacale, a dare voce alle istanze della popolazione della Val di Susa.
 
Rete Artisti contro le guerre
 
per la Rete Artisti contro le guerre
Loredana Morandi
Presidente Associazione ARGON
www.bloggersperlapace.org
per contatti 348/7490558