Re: Pax Christi Italia: La pace è a caro prezzo



E Turi Vaccaro ? Sta vivendo o no un pace a caro prezzo sulla sua pelle ? Perchè PaxChristi non dice nulla (a parte l'aver pubblicato su "L'opione di ..." in mosaico online un articolo di p.Alex Zanotelli) ?

Il vostro è un silenzio che non riesco a capire e mi delude, tanto più che ho stima di PaxChristi e del suo impegno per la pace.

Pace e bene,
Davide Morano


On 12/7/05, Ggatta at racine.ra.it <GGATTA at racine.ra.it> wrote:
Nota del Consiglio Nazionale di Pax Christi Italia



La pace è a caro prezzo



Salutando i partecipanti alla marcia per la pace di Molfetta nel 1972
don Tonino Bello diceva: "La speranza è a caro prezzo. Qui non la si
enuncia: la si vive e la si testimonia pagando". Oggi noi diciamo "la
pace è a caro prezzo. In questo mondo e questa chiesa non la si
enuncia: la si vive e la si paga". Una pace che coniuga in sé Verità
e Amore, componenti vitali della nonviolenza.

Una pace a caro prezzo come lo stanno pagando Tom, James, Norman e
Harmeet, volontari dell'associazione nonviolenta Christian Peacemaker
Team (CPT) rapiti il 28 novembre da un gruppo che dichiara di chiamarsi
"Spada della verità". I CPT in Iraq dal 2002 hanno lavorato
soprattutto con i carcerati e sono stati tra i primi a denunciare le
torture di Abu Grahib. I sequestratori, in un ultimatum che scade l'8
dicembre, hanno minacciato la loro uccisione se non saranno rilasciati i
detenuti irakeni. Aderiamo e sosteniamo la proposta fatta dai CPT di
organizzare o partecipare il 7 dicembre ad azioni di sensibilizzazione,
informazione, preghiera, denuncia in favore della liberazione di questi
ostaggi e di tutti coloro che, come il popolo irakeno, sono ostaggi
della guerra, della violenza, della illegalità internazionale, del
terrorismo, delle menzogne e delle false verità.

Una pace a caro prezzo come la stanno pagando gli abitanti di Aboud,
villaggio palestinese attorno al quale il "Muro" della vergogna
raddoppia. Già in diverse occasioni molte persone, cristiani e
musulmani di Aboud, pacifisti ebrei e volontari internazionali
dell'Operazione Colomba, dei CPT (Christian Peacemaker Teams) si sono
ritrovati per pregare presso il cantiere del Muro e denunciare la
violazione dei diritti umani e il carattere di umiliazione, di
annessione e di conquista che il muro porta con sé. Ci uniamo alla
loro preghiera e alla loro azione certi che "Ponti e non Muri" daranno
futuro a quei popoli e a tutti i popoli della terra.

Una pace a caro prezzo come la stanno pagando bambini, donne e uomini
che, provenienti da zone in cui la povertà, la guerra, la violenza e
le armi imperversano, approdano sulle nostre spiagge. Solo il 17
novembre sulla costa ragusana un naufragio di un barcone con più di
200 persone ne ha provocato la morte di un numero imprecisato (almeno 25
cadaveri sono stati ritrovati sulla bellissima spiaggia di Pozzallo). Su
tutto questo silenzio quasi completo, dentro la chiesa e fuori di essa.
Silenzio sul fatto che ai sopravvissuti sono state tolte scarpe e
cinture per impedire la fuga: fuga da chi? Pensavano di essere giunti in
un paese che accoglie e di non dover più scappare! Ci uniamo al loro
silenzio e condividiamo i loro sogni di una terra nuova e di un nuovo
cielo, colorato di accoglienza, giustizia, solidarietà e ... "scarpe
nuove" verso la dignità.

Una pace a caro prezzo come stiamo vivendo qui in Italia e dentro la
Chiesa. Pensiamo alla marcia per la pace di fine anno a Trento e alle
difficoltà incontrate. Come ogni iniziativa organizzata con altri
soggetti è frutto di fatica, di paziente costruzione, di sforzo di
comprensione reciproca, dentro la quale vogliamo coniugare pienamente la
fedeltà al nostro mandato come Pax Christi. Desideriamo ribadire che
crediamo nella collegialità, nella corresponsabilità, nel
riconoscimento delle competenze e delle storie, nel rispetto del lavoro
costruito pazientemente, in uno stile di relazioni chiare e trasparenti.
Crediamo nella profezia della pace che la "Pacem in Terris" ci ha
consegnato e nel coraggio del dialogo con il mondo e le religioni che il
"Concilio Vaticano II" ci ha dato come stile. Crediamo che l'intuizione
di Paolo VI della Giornata Mondiale della Pace, con le riflessioni e
proposte che ne sono scaturite, sia sguardo carico di speranza
sull'agenda dell'umanità e della chiesa. Crediamo che il problema non
è spegnere ma dare voce, a chi con passione e scelte di vita coniuga
il Vangelo, unica realtà "critica" di ogni cammino.

E' con questo spirito che invitiamo gli aderenti di Pax Christi, i Punti
Pace, gli uomini e le donne di ogni appartenenza alla Marcia per la Pace
di Trento il 31 dicembre 2005, e al Convegno che la precede nei giorni
29-31 dicembre dal Titolo "Infaticabili provocatori di nonviolenza: il
nesso tra le "piccole" e le "grandi" scelte".

Firenze 4 dicembre 2005



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d.Tonino Bello