Myanmar: "Liberazioni col trucco"



Win tin, il prigioniero politico detenuto da più
anni in Myanmar (la Birmania di un tempo), è
ancora in carcere. Si è sperato in una sua
liberazione nel novembre scorso, quando la giunta
ha ordinato l'amnistia per 9mila carcerati, dei
quali solo una quarantina dissidenti, e poi di
nuovo in questi giorni in cui i militari hanno
rilasciato oltre 300 persone, che possono
diventare 400 nelle prossime ore. Il destino
dell'anziano giornalista, scrittore e membro
della Lega nazionale per la democrazia (Ndl), il
partito che ha vinto le elezioni nel 1990 e che è
stato in quello stesso anno bandito dai
dittatori, è appeso a un filo. Come, del resto,
quello di almeno altri millecento (dato Amnesty
International) prigionieri di coscienza che negli
ultimi anni hanno lottato pacificamente contro
uno dei regimi più feroci d'Asia.

Le ultime liberazioni. La giunta intanto ha però
sorpreso il mondo liberando il 6 luglio decine di
politici, giornalisti, poeti, scrittori, ex
leader studenteschi chiusi da anni in diverse
prigioni del Paese: a Insein, Mandalay, Myingyan,
Thayet, Taungoo, Myitkyina e Kalay. I rilasci
sono stati confermati dagli stessi membri
dell'Nld. Il quotidiano di rifugiati birmani in
Thailandia "Irrawaddy" ha raccolto al telefono la
testimonianza di Hla Shwe, anziano oppositore
politico, dopo poche ore che era uscito dal
penitenziario di Thayet: "Senza alcun preavviso
ci hanno detto che saremmo stati rilasciati alle
7 del mattino. Con me sono stati liberati 43
prigionieri politici, mentre altri 16 sono
rimasti là dentro". Shwe ha 70 anni e ne ha
scontati otto di una condanna di 14.

Alcune storie. Una storia simile è quella di Sein
Hla Oo, giornalista anche lui settantenne
liberato dalla prigione di Myitkyina, dopo 11
anni di maltrattamenti e carcere duro. La sua
salute è peggiorata molto in questo periodo, oggi
ha il diabete e disturbi renali. Poi tra i
liberati c'è un suo collega, Aung Pwint,
arrestato nel settembre 1999 "per possesso
illegale di un fax e per aver trasmesso
informazioni a pubblicazioni birmane bandite dal
governo". E Khin Zaw Win, un medico e ricercatore
imprigionato nel 1994 perché aveva cercato di
partire per Singapore. Ha riottenuto la libertà
anche Kyaw Min Yu, ex leader studentesco
arrestato per le sue attività politiche nel 1989.


Le ragioni dell'amnistia. Gli osservatori si
interrogano sulle ultime misure prese dalla
giunta e i più concordano nel dire che si tratta
di un tentativo di allentare le pressioni della
comunità internazionale. Unione Europea, Stati
Uniti e alcuni Paesi asiatici si sono opposti
infatti allo svolgimento dell'incontro delle
Nazioni del Sud est asiatico (Asean) il prossimo
anno a Yangon. Non ammettono che il summit venga
ospitato e presieduto da una giunta che si è
macchiata di gravi crimini e violazioni dei
diritti umani. Sono delle ultime settimane le
notizie di bombardamenti e rastrellamenti negli
Stati Shan e Karen con conseguente esodo di
profughi verso la Thailandia. Oltre a Win Tin,
inoltre, resta reclusa nella sua casa della
capitale Aung San Suu Kyi, la fondatrice dell'Ndl
e premio nobel per la Pace nel 1991. Suu Kyi è
stata arrestata tre volte negli ultimi quindici
anni. Nel maggio 2003, le forze dell'ordine
birmane l'hanno prelevata nuovamente dopo che
aveva cercato di tenere un comizio nel nord del
Paese.

Fonte: http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=0&idart=3197