Comunicato Stampa: "Lo Stato turco risponde alle richieste di pace dei kurdi...



UIKI-ONLUS
Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia

Comunicato Stampa

Lo Stato turco risponde alle richieste di pace dei kurdi
portando avanti la repressione contro la popolazione civile.

Roma, 28 Guigno 2005

L'esercito turco porta avanti ininterrottamente operazioni militari contro
la guerriglia kurda, sia nelle aree di montagna che nelle città. Ciò ha
comportato ieri anche un attacco contro la popolazione civile. Dopo il
tragico episodio della morte di Vahdettin Inanç a Van, nuovamente
l'esercito turco ha sparato sui civili a Diyarbakir. La polizia turca ha
attaccato i civili, facendo anche ricorso all'aiuto di militari, giunti con
carri armati. Il bilancio E' di quattro feriti e dozzine di persone
arrestate. Si trattava di civili in marcia per il funerale in onore di
Ahmet Okur, comandante dell'HPG nella regione di Erzurum. Ahmet Okur aveva
perso la vita il 24 giugno, insieme a tre guerriglieri, durante operazioni
militari effettuate dall'esercito turco presso Bingol.
I familiari di Ahmet Okur, dopo l'autopsia ne hanno ritirato il corpo a
Bingol; la madre ha detto che sul corpo vi erano i segni di profondi tagli
e che nel vederlo E' svenuta. Dopo che il corpo di Ahmet Okur, era stato
sepolto a Diyarbakir, i partecipanti al funerale hanno marciato verso la
casa dove egli abitava. La polizia ha attaccato il corteo con l'ausilio di
carri armati; E' ricorsa altresì a proiettili e a gas lacrimogeni per
disperdere coloro che si erano messi in marcia. Molte sono state le persone
fermate dalla polizia e molti sono stati anche i feriti.

La gola del guerriglieri Tekin Saybak era tagliata!
Durante la medesima operazione militare nei pressi di Bingol aveva perso la
vita anche Tekin Saybak (che faceva parte delle Forze di Difesa Popolare -
HPG). Si E' venuto a sapere che a Tekin Saybak era stata tagliata la gola.
Ibrahim Sungur, un funzionario amministrativo del DEHAP nonché familiare
del guerrigliero ucciso, ha dichiarato che tutti i familiari sono rimasti
assai scossi durante l'autopsia e in occasione delle lavaggio del corpo di
Tekin Saybak; Ibrahim Sungur ha aggiunto: "Non ho parole a seguito di quel
che ho visto. Mi vergogno di far parte dell'umanità, dopo aver constatato
quali cose orrende gli esseri umani sono capaci di compiere. Tekin E' stato
ucciso con colpi d'arma da fuoco, ma prima la sua testa era stata
schiacciata".

La mentalità che spinge il governo turco a negare ripetutamente l'esistenza
del popolo kurdo, comporta al tempo stesso che si lasci la Questione Kurda
nelle mani dell'esercito turco. Questo fatto equivale a una forma di
appoggio governativo incondizionato verso i militari. Negli Anni '90
l'esercito bruciò i villaggi e ciò costrinse all'esilio verso le città
milioni di persone. Di recente tuttavia le autorità dello stato turco hanno
iniziato a sparare contro quelle stesse persone che erano giunte allora
nelle città dai villaggi distrutti. Il popolo kurdo E' fortemente
preoccupato, perché né le organizzazioni internazionali, né l'opinione
pubblica mondiale dimostrano la propria contrarietà a quanto sta accadendo,
al cospetto di una Turchia che quotidianamente mette in pratica atti
disumani, veri e propri crimini contro l'umanità. Eppure viviamo in un
periodo nel quale immagini di attacchi tanto brutali possono fare molto
rapidamente il giro del mondo!
Facciamo appello a tutte le organizzazioni internazionali, affinché
dimostrino, in ogni luogo e con ogni possibile metodo, la loro reazione di
contrarietà per quanto accade.

Via Gregorio VII n. 278 00165 Roma Tel. 06636892 Fax. 0639380273 Email:
uiki.onlus at fastwebnet.it  http://www.uikionlus.com