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giovedì 20 maggio 2004

[Iraq]

Dubai - La Tv panaraba "al-Arabiya" riferisce di un raid dell'aviazione Usa
su un villaggio iracheno nei pressi del confine con la Siria: ci sarebbero
almeno 41 vittime civili. La Tv cita testimoni oculari dalla citta' di
frontiera di al-Qaim: gli aerei Usa avrebbero bombardato il villaggio di
Makr al-Dib dove era in corso una festa di nozze. Un portavoce militare Usa
da Baghdad ha detto soltanto che si sta indagando sull'episodio mentre il
consigliere nazionale di sicurezza iracheno, Mowaffaq al-Rubaie afferma di
non avere notizia di quanto accaduto. Al-Arabiya ha riferito che tra i
morti ci sono donne e bambini e ha mandato in onda immagini che mostrano
file di corpi avvolti in sudari allineati su una strada e uomini che
scavano tombe in cui i corpi vengono calati, i pianti e la disperazione dei
famigliari delle vittime. Un uomo, che la Tv descrive come un abitante del
villaggio, ha testimoniato che "Gli aerei Usa hanno sganciato oltre 100
bombe su di noi. Le bombe hanno colpito due case dove si stava svolgendo la
festa di matrimonio e poi hanno raso al suolo l'intero villaggio. Da parte
nostra non e' stato sparato un solo colpo, non era successo niente".
L'episodio ricorda quello accaduto nel luglio del 2002 in Afghanistan,
quando l'aviazione Usa colpi' un villaggio dove si teneva un festa di nozze
uccidendo 48 civili.

Baghdad - Un anno di carcere per il soldato Jeremy Sivits. La corte
marziale, riunita a Baghdad, lo ha riconosciuto colpevole per le sevizie
contro i prigionieri iracheni nel carcere di Abu Ghraib. Il fotografo delle
torture e' stato anche congedato dall'esercito per cattiva condotta e
degradato al rango di soldato semplice. Si tratta della massima pena
possibile per i reati di cui era accusato. A Sivits e' stata risparmiata
soltanto la sospensione della paga. E' il primo soldato condannato per le
torture ad Abu Ghraib.

KERBALA - Quattro iracheni sono morti in scontri scoppiati tra truppe
americane e seguaci del leader sciita radicale Moqtada Sadr a
Kerbala.Americani e miliziani si sono scontrati vicino alla moschea
dell'imam Hussein, uno dei luoghi santi degli sciiti. Nove i feriti. Lo
riferiscono testimoni e fonti ospedaliere. Gli scontri sono scoppiati
quando carri armati americani sono avanzati verso la moschea. Secondo
testimoni, aerei Usa hanno attaccato la periferia della citta'.

TEGUCIGALPA - Gli ultimi soldati dell'Honduras hanno lasciato l'Iraq,
completando il ritiro annunciato il 19 aprile scorso.Lo ha reso noto un
portavoce del ministero della Difesa a Tegucigalpa. Il contingente
honduregno, di 370 uomini, sarebbe dovuto restare fino a luglio, ma il
governo ha deciso di ritirarlo prima a causa dell'aumentare delle violenze
e della decisione del governo spagnolo del socialista Rodriguez Zapatero di
richiamare in patria il suo, di 1.400 soldati.

[Palestina]

Ginevra - Un crimine di guerra ed una violazione del diritto umanitario e
dei diritti umani: cosi' viene definito oggi l'attacco militare israeliano
in corso contro il campo profughi palestinese nella striscia di Gaza,
dall'inviato speciale delle Nazioni Unite nei territori palestinesi
occupati, John Dugard. "Questi atti costituiscono crimini di guerra", ha
detto Dugard, professore sud-africano di diritto; "E costituiscono inoltre
una punizione collettiva, che viola tanto il diritto umanitario quanto il
diritto internazionale sui diritti umani". Secondo Dugard, il Consiglio di
Sicurezza dell'ONU dovra' discutere l'imposizione del blocco delle
forniture di armi a Israele, esattamente come fu imposto nel 1977 contro il
Sud Africa per colpirne il regime di segregazione razziale.

Gaza - Ci sono almeno dieci bambini tra le 23 vittime del raid israeliano
su Rafah, nella Striscia di Gaza. Lo scrive il sito online del quotidiano
israeliano Haaretz che riferisce in tutto di 23 vittime, molte delle quali
studenti. I palestinesi sono rimasti uccisi dai missili sparati dagli
Apache e dai carri armati dello Stato ebraico contro centinaia di
dimostranti in un campo profughi della citta'.  Nel raid, riferiscono
testimoni, sono rimaste ferite una sessantina di persone, tra cui molte
donne e bambini. Al momento dell'incursione, nella seconda giornata
dell'operazione ''Arcobaleno'', circa tremila palestinesi stavano marciando
verso Tel Sultan, per protestare contro l'irruzione dell'esercito
israeliano.  Cinque case palestinesi inoltre sono state distrutte questa
mattina. I comandi israeliani affermano che lo scopo dell'operazione e'
l'arresto di militanti e la distruzione dei tunnel per il contrabbando di
armi dal vicino Egitto.  Il primo ministro israeliano Ariel Sharon intanto
sta preparando una nuova versione in tre fasi successive del suo piano di
disimpegno dai territori palestinesi, bocciato in un referendum interno al
suo partito, il Likud. Sharon dovra' decidere oggi se presentare la nuova
versione al consiglio dei ministri di domenica.  Secondo la radio
dell'Esercito israeliano il nuovo piano prevede la demolizione delle
abitazioni negli insediamenti che verranno sgomberati, con la consegna ai
palestinesi, attraverso una mediazione internazionale, delle zone
industriali, per le quali Israele dovrebbe ricevere una compensazione. Si
parla anche della possibilita' di una forza di osservatori internazionali.
All'Egitto verrebbe affidato il compito di addestrare le forze di sicurezza
palestinesi e Israele si riservera' il diritto ''d'intraprendere passi
contro il terrorismo''.  Il piano e' articolato in tre fasi, ognuna delle
quali richiedera' di volta in volta l'approvazione del governo in modo che
i ministri possano valutarne l'andamento. Nella prima saranno sgomberati
gli insediamenti di Netzarim, Kfar Darom e possibilmente Morag, nella
Striscia di Gaza. Nella seconda vi sara' l'evacuazione di Gush Katif, a
Gaza, oppure di alcuni insediamenti in Cisgiordania. Israele manterra' il
controllo dei confini, dello spazio aereo e marino di Gaza, oltre all'Asse
Philadelphi, fra la Striscia e il confine con l'Egitto.
RAFAH - E' salito a 10 morti il bilancio del raid di elicotteri militari
israeliani a Rafah, stando a fonti palestinesi locali. Almeno 60 i feriti.
Stando alle stesse fonti, razzi sparati dagli elicotteri avrebbero colpito
una manifestazione di protesta di abitanti del campo profughi di Rafah
GERUSALEMME - Un militante delle brigate di al Aqsa e' stato ucciso dai
soldati israeliani durante scontri tra militari ebrei e miliziani
palestinesi. E' avvenuto a Nablus.

Tel Aviv - Cinque militanti palestinesi sono rimasti uccisi la notte scorsa
in due scontri separati avvenuti durante una nuova avanzata dell'esercito
israeliano nel campo profughi di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. A
darne notizia sono testimoni e fonti militari citati dal quotidiano
israeliano 'Ha'aretz' sul sito 'online'

[Kurdistan]


Ankara - "Ora la scelta tra guerra e pace è nelle mani del governo turco".
Lo ha dichiarato all'agenzia di stampa Mesopotamia il Pkk (Partito dei
lavoratori del Kurdistan), minacciando Ankara che il cessate il fuoco
unilaterale siglato 4 anni fa è da considerarsi concluso. Messo al bando
dalle autorità turche il Pkk - che da un anno ha cambiato il nome in Kadek
- ha tentato di rilanciare l'attività diplomatica dopo la cattura del capo
storico Ocalan nel 1999.

[Uganda]

Nell'ultima settimana una serie di offensive dei ribelli cristiani del LRA
(Lord's Resistance Army) e di contrattacchi dell'esercito ugandese hanno
lasciato sul campo più di 100 morti. Un bilancio impressionante, che ancora
una volta fa pagare alla popolazione civile il prezzo più alto per
un'assurda guerra entrata ormai nel suo diciottesimo anno.
I primi attacchi del LRA si sono avuti domenica scorsa nel campo profughi
di Pagak, a una ventina di km dalla città di Gulu: qui un gruppo di ribelli
sarebbe penetrato nel campo, come al solito trovando una resistenza
pressoché nulla delle forze di sicurezza, e avrebbe cominciato a
saccheggiare e bruciare le abitazioni (si parla di 500 case distrutte) e a
uccidere gli abitanti. I ribelli avrebbero rapito alcune donne coi loro
bambini prima di ucciderle a pochi km di distanza dal campo.
Oltre alle vittime civili, negli scontri ci sarebbero state vittime anche
tra le forze ugandesi e tra i ribelli. Il numero totale delle vittime è
imprecisato: mentre l'esercito riferisce di 22 morti, personale delle
Nazioni Unite e fonti della Misna parlano di almeno 39 vittime più una
decina di feriti. L'attacco di Pagak è uno dei più sanguinosi dall'inizio
dell'anno, il secondo dopo il massacro di febbraio al campo di Barlonyo, in
cui morirono più di 250 persone.