Re: Missionari Comboniani Bari: solidarietà a mons. Nogaro



Una domanda:
il Gen. Jean di cui si citano le parole

(...Cosa pensare di espressioni tipo: "Il vantaggio del ricorso ai
volontari,
> da un punto di vista non tanto tecnico quanto politico, è rappresentato
dal
> fatto che il volontario essendo reclutato negli strati più bassi della
> popolazione, è expendable: se per esempio, muore il figlio di un pastore
> calabrese, non ci saranno movimenti di piazza: è sufficiente dare alla
> famiglia 100 milioni per chiudere l'incidente" (gen. C. Jean , 23 gennaio
> 1977 ascoltato dalla Commissione Difesa della Camera)....)

è il medesimo Generale Jean che attualmente presiede la "commissione
tecnica" (o sedicente tale) che sì è espressa sull'opportunità di allocare
le scoprie nucleari in Basilicata? Oppure ha in comune con quest'ultimo solo
il nome?

Se qualcuno è in grado di darmi chiarimenti, grazie di cuore.

----- Original Message -----
From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
To: <pace at peacelink.it>; <news at peacelink.it>
Sent: Wednesday, November 19, 2003 5:43 PM
Subject: Missionari Comboniani Bari: solidarietà a mons. Nogaro


> 18 novembre 2003
>
> Siamo in un momento in cui la lotta al terrorismo, quello dei cattivi, è
> l'unica parola d'ordine. Si ha la netta sensazione di ritrovarsi dinanzi
ad
> una e propria campagna di propaganda di guerra avvallata da molte testate
> di tiratura nazionale e la reazione di esponenti della maggioranza
> governativa e del ministro degli interni Pisanu all'omelia del vescovo di
> Caserta mons. Raffaele Nogaro sembra dirci che si vuol mettere il bavaglio
> ai fuori coro. Tutto questo ci inquieta profondamente. Non hanno forse i
> vescovi, piena autonomia e libertà nell'esercizio del loro ministero
> pastorale e nel loro magistero?
>
> Il vescovo Nogaro ha affermato che quei ragazzi caduti in Iraq sono
> "martiri della Patria.e sono vittime di guerra," chi imbraccia un'arma non
> è certo un missionario di pace o di nonviolenza. Le responsabilità, non
> solo politiche, della loro morte sono da attribuire a coloro che avrebbero
> dovuto evitare ogni forma di violenza e nel rispetto della Costituzione
non
> avrebbero dovuto portare l'Italia in guerra.perché di questa si tratta.
>
> Agli occhi di coloro che hanno il coraggio intellettuale dell'onestà molti
> terroristi diventano eroi della resistenza purtroppo violenta e gli
> invasori armati restano oppressori dei poveri, colpevoli solo di essere
> stati assoggettati da altri clowns, già a corte dell'imperatore di turno,
> prima che degli attuali.. È strano vedere come la propaganda stia montando
> il sentimento popolare per nascondere la propria debolezza e la vergogna
> dell'esserci messi in guai seri solo per delirio di briciole che sarebbero
> cadute dalla tavola dei padroni che gestiscono la ricostruzione.
>
> Almeno la Chiesa, in un momento oscuro come questo dove la verità è
> stravolta da chi ha la voce più grossa o i mezzi economici e politici per
> imporre la sua visione, ha il dovere di mantenere alta la fedeltà agli
> insegnamenti evangelici in piena comunione con Giovanni Paolo II che ha
> detto il suo MAI! a questa guerra all'Iraq. Anche il presidente di
> Giustizia e Pace del Vaticano, l'Arcivescovo Martino ha dichiarato
> criminale questa guerra preventiva.
>
> Le parole del vescovo Nogaro, ci spingono a pensieri di ammirazione e
stima
> di lui come pastore che richiama la sacralità della vita delle nostre e di
> tutte le vittime di ogni guerra. Un senso di vergogna collettiva avrebbe
> dovuto scuotere gli Italiani, e i saggi politici e amministratori
avrebbero
> dovuto evitare di strumentalizzare la morte dei nostri ragazzi.colpevoli
di
> essere impoveriti da un sistema di sviluppo economico militare e
spendibili
> sul mercato della guerra, pronti a far guerra ad altri impoveriti.
>
> Molti di questi nostri ragazzi, se avessero avuto la possibilità di un
> lavoro dignitoso, se avessero visto l'impegno dei diversi governi a
> promuovere il diritto al lavoro e a custodirne il valore costituzionale
> sacro, non avrebbero certamente accettato di separarsi dai propri affetti.
>
> Cosa pensare di espressioni tipo: "Il vantaggio del ricorso ai volontari,
> da un punto di vista non tanto tecnico quanto politico, è rappresentato
dal
> fatto che il volontario essendo reclutato negli strati più bassi della
> popolazione, è expendable: se per esempio, muore il figlio di un pastore
> calabrese, non ci saranno movimenti di piazza: è sufficiente dare alla
> famiglia 100 milioni per chiudere l'incidente" (gen. C. Jean , 23 gennaio
> 1977 ascoltato dalla Commissione Difesa della Camera)
>
> Cosa pensare delle nostre ultime finanziarie: l'investimento in armi è una
> pazzia, è una scelta contro l'uomo e contro Dio, un investimento in morte
> anziché in vita.
>
> Grazie mons. Nogaro, il tuo grido profetico ci porti ad effettuare scelte
> sempre più autentiche. Se la guerra all'Iraq è un crimine, è concepibile
la
> presenza dei cappellani militari, pagati dal potere militare, negli
> eserciti? Quali benedizioni e assoluzioni possono impartire?
>
> I cattolici, che volontariamente si arruolano e partono per questa guerra
> criminale e immorale, possono fare la comunione? Se la neghiamo ai
> divorziati, a coloro che praticano l'aborto, come possiamo amministrarla a
> coloro imbracciando un'arma sono pronti ad uccidere?
>
> Piuttosto che minacciare "i passi opportuni", allora, i politici cattolici
> dovrebbero chiedersi se è morale dare il proprio assenso ad una guerra
> criminale.
>
> Missionari Comboniani, Bari
>
> Via G. Petroni 101
> 70124 Bari
>
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