Bollettino TERRA PALESTINESE novembre/dicembre



BOLLETTINO N. 11   „Terra Palestinese¾

Monitoraggio delle attività di confisca e demolizione, da articoli dei
quotidiani palestinesi.

Raccolta e traduzione riassuntiva a cura di Mohammed Gazawneh (Land Research
Center di Gerusalemme) in collaborazione con il Centro Internazionale
Crocevia di Roma.

Novembre  2002

9/11  - Un gruppo di coloni dell'insediamento di Havat Gilad lancia cani
feroci contro i contadini che stavano raccogliendo le olive in provincia di
Nablus. Questa guerra dichiarata, da parte dei coloni armati, contro il
settore dell'olivicoltura palestinese ha fatto registrare finora  più di
mille atti di aggressione: un contadino è stato ucciso e numerosi altri sono
rimasti feriti; centinaia di alberi sono stati dati alle fiamme e 12.200
dunums sono stati devastati. La terra e gli alberi colpiti appartengono a
414 famiglie.
19/11  -  L'UNRWA conferma la presenza di oltre 222.000 famiglie palestinesi
che necessitano aiuto. La cifra era di 11.000 prima dell'Intifada. Il
rapporto conferma che l'80% dei bambini soffre per mancanza di zinco e ferro
e che il 22% soffre di malnutrizione.
18/11  -  Nella provincia di Qalqilia i bulldozer israeliani sono all'opera
per devastare centinaia di dunums di terra agricola e favorire così la
costruzione del muro di separazione. Sono già stati  sradicati  centinaia di
alberi  e numerose serre. L'operazione ha interessato una fascia lunga 3 km
e larga 100 m. lasciando isolati (= al di là del muro!) quasi 6.000 dunums e
19 pozzi artificiali.


NABLUS
5/11  -  Coloni israeliani, dopo aver attaccato i contadini che
raccoglievano le olive nel villaggio di Kufur Qallil, cacciandoli dalla
terra,   rubano i frutti già raccolti e quelli che sono ancora sugli alberi.
10/11  -  Decine di capi ovini perdono la vita nel villaggio di Aqraba
perché gli allevatori non possono raggiungere la città di Nablus per
acquistare medicine; uno degli allevatori danneggiato è il sig. Ibrahim Abu
Hammad.
13/11  -    L'esercito impedisce ai contadini dei villaggi situati a sud est
di Nablus di raggiungere una vasta zona di terra agricola, sebbene
delegazioni di solidarietà straniere cerchino di intervenire senza successo;
i villaggi in questione sono Aqraba, Awarta, Yanoun, Beit Fourik. A titolo
di esempio: nel villaggio di Awarta  i contadini sono riusciti a raccogliere
i frutti soltanto dal 50% degli alberi (quasi 4000); a Beit Fourik i
contadini non  hanno potuto raggiungere i loro campo (400 dunums).

TULKAREM

13/11  -  L'esercito intende trasformare il villaggio di Bartàa Sharqiya in
un ghetto: il villaggio vive sotto coprifuoco da due settimane e i militari
non permettono ai contadini di raggiungere i terreni agricoli. Il villaggio
si trova nei pressi della linea verde e, quando il coprifuoco viene tolto,
l'area viene dichiarata zona militarmente chiusa.
14/11  -   Nel villaggio  di Al-Ras i bulldozer  continuano a devastare la
terra del sig. Aref Awad per costruirvi il cosiddetto „muro di separazione¾;
in questi ultimi giorni decine d'alberi d'ulivo sono stati sradicati o
tagliati.
15/11  - I coloni di Harmesh, continuano a devastare i terreni agricoli nel
villaggio di Qeffin lungo una fascia di 1.5 km larga 300 m. Sono stati
colpiti numerosi contadini: Mustafa Kittana, Mohammed Kittana ed altri. I
coloni intendono creare una fascia di sicurezza attorno all'insediamento.
16/11  -  L'esercito  costringe i contadini nella zona di Tulkarem a
smantellare le serre che saranno dislocate dietro il muro di separazione. I
sig. Abu Iyyad e Ahmad Mansour sono due dei contadini colpiti dal
provvedimento.
21/11  -   Il comitato generale per la difesa dei terreni palestinesi parla
della presenza di un piano israeliano  che prevede la distruzione di decine
di case e di negozi di proprietà palestinese nel villaggio di Nazlet Issa,
situato nei pressi della linea verde.

QALQYLIA
1/11  -  Il villaggio di  Jaiyuos subisce una grande aggressione: quasi
l'80% della sua superficie andrà perduto; questa terra conteneva 5 pozzi
artificiali e, soltanto ieri, ha visto 750  alberi d'ulivo sradicati.
5/11  -  I bulldozer  continuano i lavori di devastazione dei terreni
agricoli nei villaggi di Falamia e Jaiyous  a favore del  muro di
separazione: in questi ultimi due giorni sono stati devastati 300 dunums
solo nel villaggio di Jaiyous. I soldati bloccano e sparano contro i
contadini di Qalqilia che cercano di raggiungere i loro campi.
11/11  -  Il muro di separazione causerà enormi danni al villaggio di
Amaten: la maggior parte dei terreni agricoli, oltre all'unica scuola del
villaggio, saranno infatti dall'altra parte del muro.

L'opera devastatrice dei bulldozer continua nei terreni agricoli del
villaggio di Jaiyous e i soldati sparano e lanciano bombe lacrimogene contro
i contadini che cercano di raggiungere il posto.


JENIN
1/11  -  L'esercito interviene nei pressi dell'insediamento Harmish, su una
larga superficie di terra agricola ,  distruggendo piante,  sradicando
alberi e aggredendo i contadini.
23/11  -  Ad ovest di Jenin l'autorità israeliana confisca 36 dunums di
terra agricola del sig. Faruq Al-Ahmad.


JERUSALEM
2/11  -  Il Ministero della Costruzione israeliano ha in programma la
costruzione di un nuovo insediamento a Nord Est di Gerusalemme: é prevista
l'edificazione di 1600 case. Questo progetto serve per garantire il
collegamento tra gli insediamenti di Navi Yacoub, Adam e Givat Beniamin. La
terra confiscata appartiene ai villaggi  di Al-Ram, Beit Hanina, Hizma e
Jabà.
4/11  -  Bulldozer israeliani demoliscono 3 case nel villaggio di Al-Ram; le
case appartenevno al sig. Zuheir Mujahed (270mq, ospitava 15 persone), al
sig. Ramadan Hirbawi (120 mq) ed al sig. Jamil Ebdeir. Una quarta casa del
sig. Fawzi Zayed, nel villaggio di Beit Ikss, è stata demolita.
9/11  -  Il quotidiano israeliano Kul Hàer  conferma che la costruzione
della strada (chiamata anello est di Gerusalemme) lunga 15 km,  che parte
dall'insediamento di Màle Adsumim e arriva fino al nuovo insediamento di Abu
Ghneim,  comporterà la demolizione di 45 case di palestinesi: la strada
passerà in vari villaggi:  Esawiya, Monte degli ulivi, Ras Al-Amud, Sawahra
e Sur Baher.

BETHLEHEM
2/11  -  Coloni israeliani tentano di uccidere tre contadini palestinesi
durante le operazioni di chiusura di un pozzo  nel villaggio di Taqou.
5/11  - Ad ovest di Betlemme, nella zona di Beer Ouna, i bulldozer
riprendono il lavoro di devastazione di terra agricola: questa operazione è
finalizzata all'apertura della nuova by-pass road  che arriva alla strada
del tunnel. La costruzione di questa strada, se sarà completata, vedrà
demolite decine di case. Fino ad ora sono state sradicate decine d'alberi
d'ulivo appartenenti a Zakkaria  e Rezeq Zareena, George Abu Qubo', Saleh
Zareena e alla famiglia Masso.
6/11  -   I soldati  entrano nel villaggio di Ubeidiya e fanno saltare in
aria con la dinamite  la  stalla del sig. Daoud Esbeih.
16/11 - Il governo israeliano prepara un piano per costruire 260 case per i
coloni dell'insediamento di Gilo, ad ovest di Betlemme.

HEBRON
3/11  -  Continua la Guerra dichiarata dai coloni contro i contadini,
specialmente  contro il settore dell'olivicoltura. I coloni aggrediscono i
contadini, intenti alla raccolta delle olive nei villaggi di Samou,
Daheriya, Dura e Yatta, costringendoli con minacce ad abbandonare la terra.
Coloni israeliani recintano 220 dunums ,  che si trovano ad est
dell'insediamento Kharsina; questa terra, che  appartiene alla famiglia
Jaber, non può essere raggiunta dai contadini.
5/11  -   L'esercito  demolisce tre case nella provincia di Hebron: due
erano situate nel piccolo villaggio di Beit Marssam e appartenevano a Salem
Omran e alla famiglia Amro, che ha perso anche un pozzo d'acqua. La terza
casa si trovava nella periferia est della città e apparteneva al sig. Sàdi
Rajabi (aveva una superficie di 170 mq). La demolizione è avvenuta con la
scusa del mancato permesso di costruzione.
Nei pressi  dell'insediamento di Kiryat Arbà i bulldozer devastano 16 dunums
di terra   della famiglia del sig. Yassin Ejweihan.
17/11  -  Altri 15 dunums di terra agricola  delle famiglie Jaber e Dàna,
sempre nei pressi dell'insediamento Kiryat Arbà, vengono „lavorati¾ dai
bulldozer: alberi sradicati e tre case, appartenenti alle famiglie di Hammad
Jabber e Najeh Jaber, fatte saltare in aria.
19/11  -   L'autorità d'occupazione israeliana avverte 10 famiglie
palestinesi della provincia di Hebron che le loro case, per motivi di
sicurezza, verranno demolite. Le case in questione appartengono alle
famiglie Jaber, Buti, Dàna, Shawer e Muhtaseb. Continua  la campagna di
devastazione dei terreni agricoli ad est della città, mentre i coloni
continuano i lavori di costruzione di nuovi appartamenti all'interno della
città.
21/11  -  L'esercito demolisce alcune case e capannoni nella zona di Hebron
per motivi di sicurezza e/o per mancanza di permessi di costruzione. La casa
della famiglia del martire Akram Hannini è stata fatta saltare in aria,
causando danni anche agli edifici vicini. La casa del  sig. Abudi Rajabi, di
160 mq, e un capannone agricolo di 150 mq sono stati demoliti per mancanza
di permesso. Altri tre capannoni di Mukaram Rajabi e Badawi Abu Turki sono
stati demoliti.

GAZA
1/11 -  L'esercito sradica 150 alberi d'ulivo, coltivati in 2ha di terra,
distruggendo anche 2 pozzi d'acqua che irrigavano 30ha nella zona di
Al-Qeizan. La terra appartiene alle famiglie Shàt e Banna. I pozzi
appartenevano al Sig. Amira E'mour che ha subito danni per 100.000$.
I bulldozer  hanno devastato e sradicato alberi nella zona nord della città
di Beit Lahia: 37 dunums appartenevano ai Sig.ri Hassan Abdel Daiyem, Omar
Khalil, Abu Atef  Suleiman e Assad Mattar.  Un pollaio con una superficie di
centinaia di mq,  del Sig. Hassan Abdel Daiye, è stato distrutto. Il Sig,
Abu Atef  Suleiman ha visto distruggere i suoi 20 dunums, coltivati con
agrumi, e altri 7 dunums coltivati  con fragole.
2/11  -  Nei pressi della zona industriale di Erez sono stati distrutti 2
pozzi d'acqua e devastati ben 250 dunums di terra agricola, appartenenti
alle famiglie Bassiyouni, Hammad, Zàaneen, Hassainah. Durante queste
operazioni  alcune case dei contadini sono rimaste danneggiate.
3/11  -  I bulldozer  devastano 30 dunums di terra agricola  nella zona di
Al-Hakker al sud di Deir Al-Balah. La terra devastata, coltivata con orti,
apparteneva alle famiglie Abu Salim e Fallit.
L'esercito  demolisce 2 case nei pressi dell'insediamento di Kfar Darom ad
est di deir Al-albalah: le due case appartenevano ai fratelli Zaher e Maher
Qidra; l'esercito non ha permesso alle famiglie di salvare i mobili delle
case.
I bulldozer  devastano decine di dunums di terra agricola, causando lo
sradicamento di molti alberi, lungo la strada che arriva alla zona di
Al-Mighraqa.
5/11  -  Giunti  nella zona di Al-Mighraqa, i bulldozer continuano il loro
lavoro, sradicando alberi,  demolendo un muro e un pollaio del sig. Atta
Al-Hillo.
6/11  - Nella zona di Qezan Al-Najjar,  a sud di Khan Younis, i bulldozer
devastano 10 dunums di terra  agricola: decine di alberi vengono sradicati e
distrutte le coltivazioni di patata. La terra colpita appartiene al sig. Eid
Al-Shàer.
In provincia di Beit Hanun, negli ultimi cinque giorni, 300 dunums sono
stati devastati e  due pozzi artificiali sono stati distrutti.
8/11  -  Terreni agricoli nella zona di Al-Baraka (Deir Al-Balah) vengono
devastati dai bulldozer: la terra colpita, appartenente alla famiglia
Masdar, vede anche la distruzione degli orti.
10/11  -   La devastazione di 10 dunums di terra agricola  coltivata con
limoni, ulivi e patate, nella zona di Qeezan Al-najjar a sud di Khan Younis,
è stata accompagnata dallo sradicamento degli alberi e dalla distruzione
delle patate coltivate. La terra colpita appartiene ai sig. Rezq Shàer e
Bdellatif Shàer.
Bulldozer devastano 400 dunums di terra agricola  coltivati con limoni e
ulivi nella provincia di Beit Hanun. Abu Eid, uno dei contadini colpiti, ha
perso anche la casa che è stata demolita contestualmente alla devastazione
della terra.
11/11  -  I bulldozer  devastano un appezzamento di 7 dunums del sig. Fahim
Massrri  a sud est di Khan Younis: durante la devastazione un pozzo d'acqua
e la rete d'irrigazione sono stati distrutti.
12/11   -   L'esercito chiude tutte le strade che portano alla terra
devastata nei giorni scorsi in provincia di Beit Hanun: questo è il primo
passo per la confisca totale della terra. Si parla di 800 dunums.
13/11  -  La città di Rafah affronta un problema ambientale a seguito della
distruzione dell'unità che trattava l'acqua sporca nel blocco O.
14/11 - I bulldozer  devastano 25 domus di terra, coltivata con alberi
d'ulivo, appartenente alla famiglia Summeiri, nei pressi della città di Khan
Younis. Durante la devastazione decine di alberi sono stati sradicati e
sepolti sotto la terra per nascondere qualsiasi evidenza di questo atto
criminale. Anche 10 dunums di terra della stessa famiglia, coltivati con
patate, sono stati devastati.
15/11  -   La devastazione di  12 dunums di terra agricola nella zona di
Heker Al-Jamè, ad ovest di Deir Al-Balah, è stata accompagnata dallo
sradicamento degli alberi e dalla distruzione di serre e reti d'irrigazione;
la terra colpita appartiene a Talal Abu Saff  e Abdel Salam Massri.
17/11  - Nei pressi dell'insediamento di Dugheit, non è la prima volta che i
bulldozer sono al lavoro allo scopo di espandere l'insediamento stesso: la
terra viene devastata e le case che vi si trovano distrutte. Sono colpite:
la casa a due piani della famiglia Sadudi (220 mq); quella  della famiglia
di Nabil Attar;  la casa e un pozzo della famiglia di Omar Hamada.
21/11  -  L'esercito  intensifica il suo intervento nella zona di
Al-Mighraqa: decine di dunums coltivati con patata sono stati devastati e
sette pozzi sono andati distrutti.
Bulldozer israeliani intensificano i lavori di devastazione dei terreni
agricoli ad est di Beit Hanun:  soltanto nelle ultime due giornate, 150
dunums che erano coltivati con agrumi e ulivi sono stati colpiti. La terra
apparteneva alle famiglie  Dallul, Massri e Sharab.
Nella zona di Um Al-Qureis 10 dunums  con alberi d'ulivo, appartenenti alla
famiglia Abu Jazzar, sono stati distrutti dai bulldozer.
24/11  -   Continuano i lavori di devastazione dei terreni agricoli  e la
distruzione delle serre nella zona di Beit Lahia;  20 dunums coltivati con
orti e fragole, appartenenti ad un contadino della famiglia Khudeir, sono
stati devastati.








BOLLETTINO N. 12   „Terra Palestinese¾

Monitoraggio delle attività di confisca e demolizione, da articoli dei
quotidiani palestinesi.

Raccolta e traduzione riassuntiva a cura di Mohammed Gazawneh (Land Research
Center di Gerusalemme) in collaborazione con il Centro Internazionale
Crocevia di Roma.


Dicembre   2002
17/12  -  Un rapporto preparato da sei ONG palestinesi (tra di loro la LRC)
conferma che Israele ha confiscato fino ad oggi 116 kmq (quasi 2% della WB)
nella zona nord della WB a favore del muro di separazione; la confisca è
stata accompagnata dallo sradicamento di migliaia d'alberi e dalla
distruzione di 30 pozzi d'acqua. Finora 30 villaggi nella zona sono stati
danneggiati.
21/12  -  Un rapporto dell'associazione palestinese (THE LAW) di Gerusalemme
conferma che il muro di separazione causerà la perdita del 10% della
superficie della WB e che la terra confiscata, situata lungo la linea verde,
è quella più fertile e ricca d'acqua sotterranea.
22/12 - L'ultimo rapporto pubblicato dal Ministero dell'Agricoltura
palestinese parla di danni che superano 824 milioni di dollari nel settore
agricolo: i danni subiti a causa della devastazione e della distruzione
delle serre ammontano a 182 milioni, quelli dovuti alla non capacità di
utilizzare i terreni agricoli a 56 milioni, quelli del settore olivicoltura
a 155 milioni, quelli dovuti al calo dei prezzi a 126 milioni, quelli del
settore zootecnico a 31 milioni, quelli del settore della pesca a 6 milioni,
quelli per la mancata esportazione a 28 milioni, quelli del settore del
trasporto agricolo a 49 milioni, quelli per la disoccupazione agricola a 271
milioni, quelli per la ristrutturazione delle terre devastate a 58 milioni.
Il rapporto mostra che 53000 dunums coltivati con alberi, orti e cereali
sono stati devastati (24000 con alberi, 2000 con orti più di 9000 con
cereali) oltre ad altri 30000 che erano pronti per la coltivazione dei
cereali. Più di 725.000 alberi sono stati sradicati.   755 serre, 228
capannoni agricoli, 150 stalle  centinaia di pozzi e cisterne d'acqua sono
stati distrutti. Sono stati uccisi 1,4 milioni di polli e altri volatili e
600 capi ovini. I contadini danneggiati sono 7828.
23/12  -  Abdel Rahman Al-Tamimi, direttore dell'Hydrological Group (ONG
palestinese), conferma che Israele, grazie al muro di separazione,
controllerà quasi tutta l'acqua sotterranea della parte nord della WB,
colpendo in maniera grave il settore agricolo nella zona. La presenza di
questo muro farà calare dal 22% al 3% la superficie agricola irrigata del
nord della WB: 33.000 dunums di terra non saranno più irrigati
24/12  -  Il Ministero dell'Edilizia israeliana lancia una gara d'appalto
per la costruzione di 232 appartamenti nell'insediamento di Amanu'el,
costruito sui terreni della provincia di Nablus. Un rapporto dello stesso
Ministero dichiara che nel 2002 sono stati costruiti 1200 nuovi appartamenti
negli insediamenti della WB e Gerusalemme.  La portavoce dei coloni conferma
l'aumento di 40.000 unità del numero di nuovi coloni negli ultimi tre anni:
Il numero dei coloni sale così a 220.000 (escludendo quelli attorno a
Gerusalemme).

Il Ministero del Turismo israeliano approva alcuni progetti di natura
turistica negli insediamenti della WB e SG per un costo totale di 12.5
milioni di NIS (2,5 milioni di euro): si tratta del progetto del giardino a
Hebron (2.5 milioni di NIS), del progetto nei pressi della moschea d'Abramo
(2 milioni di NIS), dell'ingrandimento dell'entrata all'insediamento di
Shilo, a nord di Ramallah (1 milione di NIS), dello sviluppo
dell'insediamento di Ofra al nord di Ramallah, del progetto per gli
insediamenti nella provincia di Hebron e per il gruppo d'insediamenti di
Gush Qatif nella SG.

Il dr. Ahmad Hallaq, docente dell'università di Al-Aqsa di Gaza, conferma
che le riserve d'acqua dolce nella SG, a causa dei furti d'acqua compiuti
dai coloni,  basteranno soltanto per altri 14 anni. Il governo israeliano,
negli anni scorsi, aveva costruito diverse dighe e scavato numerosi pozzi
artificiali, capaci di  estrarre 12 milioni di mc/anno d'acqua, attorno alla
SG. Oltre a ciò i coloni rubano cinque milioni di mc di acqua sotterranea
all'anno.

25 dicembre La provincia di Betlemme, attraverso un comunicato, descrive i
danni subiti nella provincia durante l'intifada: 127 martiri, 2495 feriti,
55 casi di handicap permanente, 5000 persone arrestate, 7225 case
danneggiate, 78 case distrutte per un danno totale di 18.5 milioni di $. I
danni subiti dalla rete stradale ammontano a 12 milioni $, quelli nel
settore turistico a 63.7 milioni $, quelli del settore commerciale a 91
milioni, quelli nel settore della mano d'opera a 27.3 e quelli nel settore
agricolo a 91 milioni.
28/12  -  Un rapporto preparato dal LRC di Gerusalemme mostra come i coloni
proseguano con la politica finalizzata al controllo di ulteriori territori
palestinesi e delle risorse idriche. Il rapporto mostra che i coloni
controllano la maggior parte della terra nella valle giordana, da cui
proviene la gran  parte di produzione agricola per la WB. I coloni che
vivono in 13 insediamenti controllano quasi tutta l'acqua sotterranea della
zona.

Un rapporto del Movimento Internazionale per i Diritti dei Bambini conferma
che 247 bambini palestinesi sono rimasti uccisi dall'inizio dell'Intifada
(94 nel 2000, 98 nel 2001 e 182 fino ad ora nel 2002). Di questi 187 sono
della SG e, per quanto riguarda le fasce d'età, 68 avevano meno di otto
anni, 61  tra i 9 e i 12 anni e i rimanenti tra i13 e i 17 anni.

NABLUS
12/12  -  Una catastrofe grava sul settore zootecnico nel villaggio di
Araba:  gli allevatori non possono raggiungere Nablus per acquistare mangime
e medicinali  e, allo stesso tempo, non possono raggiungere i pascoli a
causa dei coloni.
24/12  -  Il sindaco del villaggio di Tell, sig. Adnan Sefi, afferma che
l'assedio e la chiusura minacciano il settore zootecnico della zona. Gli
abitanti traggono il loro sostentamento dagli allevamenti (2000 frisone  e
oltre 10.000 ovini), per i quali sono necessarie 20 ton. di mangime al
giorno. Il mangime si trova soltanto a Nablus ma i soldati non permettono ai
contadini di raggiungerla.

QALQYLIA
12/12  -  Nel villaggio di Jaiyous  i bulldozer  devastano i terreni
sradicando decine di alberi. La terra colpita appartiene a Fayez Salim,
Mustafa Salim, Abdellatif Salim, Mohammed Salim, Sulieman Salim e Sami
Salim.
13/12  -  L'esercito demolisce la rest-house (autogrill) di Sufin (a est di
Qalqylia) e devasta i cinque dunums circostanti: la terra colpita era
coltivata con alberi di agrumi. Proprietaria della rest house e della terra
è la famiglia Elba.
L'esercito inizia a scavare una trincea al nord della città di Qalqylia,
impedendo così ai contadini di raggiungere i propri terreni agricoli. Un
ufficiale israeliano informa i contadini dell'intenzione dell'esercito di
trasformare 20.000 dunums  in un campo aperto per facilitare il controllo
dei palestinesi. La zona è ricca di agrumeti.
16/12  -  Bulldozer  devastano decine di dunums di terreni agricoli che si
trovanp tra i villaggi di Jaiyous, Sir e Azoun;  la devastazione è
finalizzata alla creazione del cosiddetto muro di separazione che causerà la
distruzione di 23.000 domus di terra fertile e ricca d'acqua sotterranea.
21/12  -   Nel villaggio di Azoun  sono stati devastati 80 dunums coltivati
con ulivi e carrube,  appartenenti al sig. Ibrahim Shtara. Negli ultimi due
giorni  247 domus sono stati devastati e oltre 600 alberi d'ulivo sono stati
sradicati danneggiando oltre 200 contadini.
22/12  -  L'autorità israeliana inizia ad annettere migliaia di domus dei
terreni agricoli che appartengono ai villaggi di Beddia e Mass-ha, a favore
del cosiddetto muro di separazione. L'esercito ha già informato i
proprietari della decisione. Secondo il piano consegnato ai proprietari,
5000 domus di terreni agricoli, coltivati con migliaia di alberi d'ulivo,
saranno devastati o annessi e sarà distrutta una casa nel villaggio di
Mass-ha. Il muro avrà una lunghezza di 8 km e una larghezza di 9 m, oltre
alla fascia di sicurezza che sarà di quasi 45 m. Nella fascia di sicurezza
saranno scavate trincee di 6 m di profondità. 90 sono i contadini
danneggiati  e, mediamente, ogni contadino perderà quasi 40-50 domus di
terra coltivata. Una parte della terra sarà devastata per la costruzione del
muro e l'altra parte diventerà proprietà dei coloni della zona.
24/12  -  L'esercito  costringe il contadino Othman Abu Khader, di Qalqilia,
a smantellare la sua serra per la seconda volta nel giro di un mese. Il
contadino era già stato costretto a spostarla in un'altra zona, a causa dei
lavori di costruzione del muro di separazione. Nonostante l'avvenuto
trasferimento, nell'arco di un mese l'esercito decide di espandere
ulteriormente.


JENIN
1/12   -  Carri armati e bulldozer  trasformano i terreni agricoli che si
trovano nella pianura di Jenin in strade militari e non permettono ai
contadini di raggiungere i campi: chiunque cerchi di raggiungere la sua
terra diventerà  un obiettivo mobile per i soldati.
12/12  -  Nel villaggio di Aneen viene devastata una vasta zona di terreni
agricoli e sradicate decine di alberi: la terra e gli alberi appartengono al
sig. Assad Marwan. Quest'aggressione serve per aprire una nuova strada ad
uso dei coloni nei pressi della linea verde. Nello stesso villaggio anche
una parte della pianura, coltivata con cereali,  è stata distrutta.
15/12  -  L'esercito distribuisce avvertimenti relativi alla demolizione di
decine di case e negozi nel villaggio di Bartàa Sharqiya: il villaggio si
trova nei pressi della linea verde e la costruzione del muro di separazione
lo rende isolato, tra il muro e la linea verde.
21/12  -  L'esercito  scava una serie di trincee, attorno al villaggio di
Aba, chiudendo i suoi abitanti in una grande prigione: essi sono già stati
vittime della devastazione e della confisca della maggior parte delle loro
terre, specialmente quelle dislocate ad ovest del villaggio, a favore del
cosiddetto muro di separazione.
24/12  -  I bulldozer continuano il loro lavoro sradicando centinaia
d'alberi d'ulivo nel villaggio di Annen.  La terra colpita appartiene ai due
fratelli Saleh e Rezeq Yassin.
I soldati  non permettono ai contadini della parte est di Jenin di coltivare
la terra poichè in quella zona passa una by-pass road. Così 2.000 dunums,
appartenenti ai villaggi di Deir Abu Da'eef e Aba,  sono rimasti senza
coltivazione.

RAMALLAH
3/12  -  I coloni  devastano 120 dunums di terra agricola nel villaggio di
Deir Nitham  per annetterla all'insediamento di Halmish, la terra appartiene
al sig. AbdelHafiz Tamimi.
21/12  -  Coloni e soldati  confiscano quasi 800 capi ovini che pascolavano
nei pressi del villaggio di Al-Mughaiye, situato a nord est di Ramallah.
26/12  -  I bulldozer  demoliscono 15 tende e capannoni che si trovavano ad
est del villaggio di Deir Dibwan. Le tende e i capannoni erano in quella
zona da oltre 50 anni e appartenevano a decine di  famiglie, la scusa per la
demolizione è che si trovavano nella zona C. Queste famiglie, che adesso
sono senza tetto, vivevano in quella zona ed allevavano ovini.

JERUSALEM
1/12  -  L'esercito israeliano aggiunge nuovi blocchi di cemento
all'incrocio di Kubsa (Abu Deis-Jerusalemme), i bulldozer, nella stessa
zona, demoliscono i muri di sostegno e sradicano gli alberi d'ulivo dopo
aver devastato la terra (1.500mq) dei fratelli Sàid e Ibrahim Khateeb.

BETHLEHEM
15/12  -  L'esercito israeliano costringe cittadini palestinesi a tagliare
200 alberi forestali nel centro agricolo di Al-Aroub, situato sulla strada
Hebron -Betlemme. Il centro appartiene al Ministero dell'Agricoltura.
25 dicembre  - I bulldozer  sradicano 150 alberi forestali, coltivati da più
di dieci anni nei pressi del campo profughi di Al-Aroub, sulla strada
Hebron-Betlemme. Gli alberi sradicati sono stati portati via dai soldati per
essere piantati in Israele.
30/12  -  I soldati  sradicano 50 alberi forestali nel centro agricolo di
Al-Aroub, situato sulla strada principale Hebron-Betlemme. La settimana
scorsa, nella stessa zona, i soldati avevano sradicato oltre 100 alberi.

HEBRON
1/12  -  Una nuova ondata di devastazioni, da parte dei coloni, ha colpito
una vasta area, nella zona di Al-Baqía,  coltivata con ulivi, viti e alberi
forestali appartenente a Sufian Sultan, Zuhdi Sultan, Abdelrahman Sultan,
Ghaleb Zàtari, e Wael Abu Sharkh
4/12  -  Nella zona di Wàar Al-Shayeb,  presso l'insediamento di Kiryat
Arbà, i bulldozer  iniziano i lavori di devastazione dei terreni agricoli:
l'esercito intende aprire una nuova strada militare.
Continuano i lavori di devastazione dei terreni agricoli nella zona di Wadi
Al-Sus,  presso il villaggio di Daheriya, e dei terreni agricoli nei pressi
dell'insediamento Kharsina
10/12  -  I bulldozer  terminano i lavori per l'apertura della nuova strada,
lunga 250 m e larga 12 m che è stata aperta nei terreni dei fratelli Arafat,
Ibrahim ed Ismail Jàbari. Contemporanemente i bulldozer iniziano a devastare
altri terreni per l'apertura di una strada che parte dallo stesso
insediamento e arriva alla Moschea dí Abramo. Questi terreni  appartengono
alle famiglie Jaber, Dàna ed altri.
21/12  -  I bulldozer  continuano i lavori di devastazione della terra dei
palestinesi nella città di Hebron per consentire l'apertura della nuova
strada dei coloni che passa per il centro della città, un appezzamento della
famiglia Jaber è stato devastato.
23/12  -  Per facilitare i lavori d'espansione degli insediamenti nella
zona, vengono  demolite sei case, tre serre ed un capannone a Hebron per la
mancanza del permesso di costruzione. La prima casa era situata nei pressi
dell'insediamento Kiryat Arba' e apparteneva al sig. Nasser Da'na, le altre
cinque case, che si trovavano nei pressi dell'insediamento Kharsina,
appartenevano ai sig. Judi Jaber, AbdelJawad Jaber, Majed Fakhuri, Marwan
Jaber e Salah E'seila. Le serre appartengono alla famiglia Misswada mentre
il capannone appartiene al sig. Ghazi Qafisha.
Vengono devastati 35 dunums di terreni agricoli, coltivati con ulivi, nella
zona di Dawara, appartenenti al sig. Abdel Jalil Mutur.  Anche nella zona di
Edeissa, una vasta zona subisce la stessa sorte: i proprietari di questi
terreni sono contadini della famiglia Mutur. Entrambe le zone si trovano  ad
est della by-pass road N. 60.
24/12 -  Bulldozer  demoliscono tre case, sette negozi, tre aziende agricole
e tre officine necessarie per riparare le macchine e i pozzi per la raccolta
dell'acqua piovana a Hebron. Le tre case si trovano nella zona di Khalet
Eida nei pressi della by-pass road N. 60 e appartengono a Fuad Zarru, Hani
Rajabi e Ramadan Rajabi: la loro superficie media era di 170 mq /casa. Anche
un pozzo di raccolta dell'acqua piovana, di 250 mc, è stato demolito. Due
stalle della famiglia Rajabi sono state demolite insieme all'azienda
agricola del sig. Anwar Missawadadi, dove sono stati devastati nove dunums
di terra: due stanze e un pozzo, sradicati gli alberi d'ulivi. Sono demoliti
anche sei negozi del sig. Hamed Karamah e tre officine di riparazione di
macchine appartenenti al sig. Farid Juneidi.
25 dicembre Per la terza giornata consecutiva i bulldozer devastano i
terreni agricoli della zona di Dawarah, ad est di Hebron. La terra colpita
appartiene al sig. Abdelhalim Emtur del villaggio Sa'ir.
25 dicembre L'autorità israeliana installa cinque cancelli metallici nel
cuore della città vecchia di Hebron, sotto coprifuoco da più di 40 giorni.
30/12  -  Bulldozer israeliani devastano una vasta area di terreni agricoli
nella zona di Baruq ad est di Yatta, nei pressi della by-pass road 60.
L'esercito aveva già recintato 50 domus della zona dove intende costruire
una caserma militare.

STRISCIA di GAZA
1/12  -  Nella zona di Abu Rashwan, a sud di Khan Younis, i bulldozer
devastano i terreni agricoli della famiglia Zíurob: sono stati sradicati gli
alberi e distrutte le infrastrutture esistenti, tra le quali un pozzo
d'acqua.
2/12  - L'esercito demolisce la casa del Sig. Yasser Salqawi di Deir
Al-balah  e devasta i 25 dunums che la circondano: la casa dista 300 m dalla
strada che porta agli insediamenti di Gush Qatif.
I bulldozer devastano tre dunums, coltivati con alberi fruttiferi, nella
zona di Beit lahia: la terra colpita appartiene alla famiglia Nàim.
4/12  -  Un pollaio, del sig. Jamal Baheisi,  e alcune casette  sulla
spiaggia di Deir Al-Balah, sono state distrutte dai bulldozer.
I bulldozer  devastano 15 dunums di terreni agricoli coltivati con mandorle
e ulivi ad est del quartiere Al-Salam:  la terra colpita appartiene al sig.
Fayez Abu Rabah.
5/12  -  I bulldozer  sono al lavoro nei terreni agricoli della zona di
Al-Baraka  e di  Khuzàa dove  una vasta zona è rimasta colpita.
10/12  -  Nuove terre agricole  vengono devastate nella zona di Beit Lahia e
di Beit Hanun: decine di alberi di agrumi sradicati e numerose serre
colpite dal fuoco dei soldati.
I bulldozer  devastano cinque dunums di terra coltivata con alberi d'ulivo e
con orti nella zona di Abu Rashwan, al sud di Khan Younis. I soldati aprono
il fuoco sulla zona colpendo il serbatoio di un generatore e causando così
un incendio ed enormi danni: il generatore appartiene al sig. Mohammed
Masri.
13/12  - Da due giorni i bulldozer sono all'opera nella zona di Al-Qarara:
sono stati devastati  60 domus e sradicati 300 alberi di palme e ulivo che
appartenevano alla famiglia Sumeiri.
15/12  - I bulldozer  devastano 80 dunums  nel villaggio di Al-Mighraqa, a
sud della città di Gaza. La zona dista 800 m dall'insediamento di Natsarim.
La devastazione della terra è stata accompagnata dalla distruzione della
rete idrica e delle strade
28/12  -  L'esercito recinta 20 dunums,  nei pressi dell'insediamento di
Kfar Darum (ad est della città di Deir Al-Balah): la terra confiscata
appartiene alla famiglia Tawashi, che aveva già perso altri terreni durante
questa intifada.
L'esercito  sta ultimando  i lavori per la creazione di una barriera
elettronica a nord della SG che include 6.000 dunums di terreni palestinesi
che saranno utilizzati dai coloni dei tre insediamenti della zona (Nitsanit,
Eli Sinnai e Dugheit). La barriera parte dall'insediamento Nitsanit ed
arriva al confine dell'insediamento Dugheit.


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