Porto Alegre: percorso di approfondimento e manifestazione 12.1.2002



Cari/e amici/che del Bergamo Social Forum,
vi inviamo, due documenti importanti:
- Il volantino dell'iniziativa "Verso porto Alegre 2002 per la pace",
iniziativa organizzativa dal Bergamo Social Forum che si propone un percorso
di studi sui temi della globalizzazione. Il primo appuntamento è l'11
gennaio.
- L'appello per la partecipazione alla manifestazione provinciale del 12
gennaio 2002 contro il DDL Bossi-Fini sull'immigrazione.

Vi inviatimo a leggerli con la massima attenzione e a fali circolare il più
possibile tra tutti coloro che ritenete possano essere interessati.

Grazie,

i portavoce pro-tempore



Per quel che riguarda la manifestazione nazionale contro il DDL Bossi-Fini
del 19 gennaio 2002 a Roma, stiamo organizzando i pullman: per maggiori
informazioni e prenotazioni potete contattare l'Arci di Bergamo  035 239565,
il contributo richiesto sarà al massimo di Lit. 40.000 (Euro 20,66),
naturalmente se qualche organizzazione decidesse di dare un contributo il
costo del viaggio si abbatterebbe...
La partenza è fissata per le ore 5 del 19/1 dal piazzale della Malpensata
(via Carnovali), l'arrivo a Roma per le ore 13 circa del 19/1. La
manifestazione partirà alle ore 15. Si prevede di essere di ritorno a
Bergamo intorno alle ore 2 di domenica 20.


Come si può notare abbiamo alcuni problemi con la posta. Provvederemo nei
prossimi giorni...


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BERGAMO SOCIAL FORUM MAILING LIST
per informazioni bgsocialforum at bergamoblog.it

Ringraziamo www.BergamoBlog.it per l'ospitalità.




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Bergamo Social Forum
"Verso Porto Alegre 2002 per la pace"
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Il Bergamo Social Forum, per rilanciare lo spirito che ci ha portato a
Genova, organizza 4 tavole rotonde sui temi della globalizzazione
economico-finanziaria, su pace e guerra, sulle disuguaglianza crescenti,
sulla democrazia ed il governo del mondo, sugli effetti della
globalizzazione sull'ambiente e sulla nostra vita quotidiana.
Attraverso riflessioni con esperti ed una discussione comune si vogliono
condividere obiettivi e quindi impegnarci insieme per raggiungerli, facendo
vivere il movimento dei popoli di Seattle, di Porto Alegre e di Genova.
Mettere insieme i diversi punti di vista, confrontare le proprie
esperienze, scambiarsi analisi e proposte, ci permette di costruire un
progetto nostro, un comune cammino, un'azione unitaria per contrastare gli
effetti negativi della globalizzazione neoliberista nel mondo e nella
nostra comunità locale.
Vogliamo coinvolgere l'opinione pubblica e la nostra area di riferimento:
chi è venuto al presidio in via Quarenghi contro i leghisti, chi al Blob
House ha visto il film di Ferrario su Genova, chi era alla
Perugia-Assisi,chi ha partecipato alle iniziative di Rifondazione, delle
Acli, del Pacì Paciana, di Emergency, delle cooperative sociali, dell'ARCI,
della Sinistra giovanile, del centro La Porta, ecc.
Vogliamo far incontrare le diverse sensibilità.
Vogliamo costruire un linguaggio comune, far circolare tesi e tematiche
sviluppate a Genova ma che non hanno avuto poi grande visibilità e farle
diventare patrimonio condiviso.

Venerdì 11 gennaio 2002 alle ore 20.15
"Il patto di lavoro" dei Social Forum in Italia

Raffaella Bolini
Portavoce del Genoa Social Forum e ARCI
Sabina Siniscalchi
Segreteria Mani Tese


Giovedì 24 gennaio 2002 alle ore 20.15
"Mondializzazione economico-finanziaria e guerre globali"

 Riccardo Bellofiore
Università di Bergamo
Marco Bersani
Attac Italia

 Martedì 05 febbraio 2002 alle ore 20.15
"Globalizzazione e disuguaglianze"


 Luciano Gallino
Università di Torino





Martedì 26 Febbraio 2002 ore 20.15
"Dopo Porto Alegre"
globalizziamo la democrazia

Vittorio Agnoletto
Portavoce del Genoa Social Forum e Presidente LILA
José Luiz Del Roio
Forum mondiale delle Alternative

Tutti gli incontri si terranno presso la Fondazione Serughetti - La Porta,
viale Papa Giovanni XXIII, 30

Realtà aderenti al Bergamo Social Forum
ACLI, ARCI, Ass. culturale "Il Punto di svolta di Ponteranica", Ass.
culturale TAE Teatro di Treviglio, Ass. Infanzia & Città, Ass. Insieme per
Piazzo, Ass. per il rinnovamento della sinistra, Ass. Sguardi oltre il
confine, Ass. Tutti diversi tutti uguali di Seriate, Carta, Centro di
iniziativa politica e culturale "La Sinistra" di Trescore,
CESVI-Cooperazione Sviluppo, Chiama l'Africa, Circolo Omosessuale Triangolo
Rosa, Comitato Chiapas-Maribel, Comunità Ruah, Coop. Alchimia, Coop.
Amandla, Coop. Biplano, Coop. Il Pugno Aperto, Coop. Il Seme, Coop. La
Miniera, C.S.A. Pacì Paciana, C.S.G. La Locomotiva di Casnigo, Cum Sortis,
Democratici di sinistra, Emergency, ETICA onlus, Federazione giovanile dei
comunisti italiani, FIOM-Cgil, FISAC-Cgil, Giovani comunisti, Lavoro e
Società (Cgil), Legambiente, Lega per l'abolizione della caccia, Libreria
Terzo Mondo, Lista civica "Senza confini" di Vertova, Movimento
studentesco, Museo africano di Calcinate, Partito dei comunisti italiani,
Partito della Rifondazione comunista, Progetto Adozione a Distanza-PAD
Memorial Sandino, Sinistra Giovanile, SLAI-COBAS del Comune di Bergamo,
Solco Bergamo, Solco Città Aperta, Solco del Serio, Ufficio Diritti Cgil.

Per informazioni sul Bergamo Social Forum rivolgersi alle realtà aderenti
allo stesso oppure via e-mail: bgsocialforum at bergamoblog.it




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Appello ai cittadini, ai lavoratori, alla società civile,
ai partiti, ai sindacati, alle associazioni
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Nelle prossime settimane entrerà in discussione in Parlamento la proposta
di legge governativa di modifica della legislazione sull'immigrazione.
Guardiamo con preoccupazione a questo progetto legislativo, perché, invece
di superare i limiti della legislazione vigente, intende istituire una
normativa organicamente discriminatoria nei confronti dei migranti e delle
loro famiglie.
Si vogliono infatti trasformare i migranti in meri strumenti di lavoro,
privi di diritti, pronti ad essere espulsi non appena risultino
inutilizzabili. La stretta dipendenza che si vuole sancire tra diritto di
soggiorno e il lavoro costringerà migliaia di lavoratori ad una condizione
semischiavistica: con le nuove norme infatti, il migrante che perde il
lavoro, perderà rapidamente il diritto al soggiorno.
Per questi cittadini tutto sarà più precario e difficile: il
ricongiungimento familiare, la possibilità di ottenere la carta di
soggiorno, la richiesta d'asilo.
In sostanza sarà per loro più difficile la vita quotidiana stessa, nei
luoghi di lavoro e nella società, tanto da prefigurare una sorta di "
apartheid".
Se una parte della società risulta discriminata, è tutto l'insieme della
società che vede messo in discussione il suo grado di democrazia e libertà.
Malgrado questo prezzo altissimo in termini di perdita di civiltà, non c'è
alcuna garanzia che le pesanti restrizioni nei diritti di cittadinanza, si
traducano in un più efficace controllo delle situazioni a rischio sociale.
L'esperienza dimostra invece che le restrizioni nell'accesso ai diritti di
soggiorno e cittadinanza, generano ulteriore clandestinità e favoriscono
proprio l'estensione dell'economia sommersa e dell'illegalità.
Quanti puntano a rendere precarie le condizioni di vita e di lavoro dei
migranti, vogliono colpire anche i diritti di tutti i lavoratori e di tutti
i cittadini italiani, per renderci tutti più ricattabili e precari ,con
licenziamenti facili, i tagli alla sanità, alla scuola e alle pensioni.
In un momento come questo avvelenato dal clima di guerra e odio, anche le
nostre comunità (che fino a non molti anni fa hanno conosciuto la
drammatica e dura esperienza dell'emigrazione di massa) possono dare un
segnale di solidarietà e conciliazione verso i cittadini stranieri che
lavorano con noi, vivono con noi, studiano con noi e con i quali
respingendo le campagne xenofobe e razziste, impariamo a comunicare e a
capirci.
Facciamo pertanto appello alle comunità, alle loro espressioni sociali,
culturali, sindacali, politiche ed amministrative perché facciano sentire
la loro voce e contribuiscano a fermare le nuove norme inique e
discriminatorie previste dal disegno di legge che entrerà in discussione in
Parlamento.

Chiediamo in alternativa per i migranti il diritto alla regolarizzazione
contro la clandestinità, contro il lavoro nero e contro lo sfruttamento;
 Chiediamo il diritto di voto nelle elezioni locali di tutti i cittadini
che risiedono in un terrritorio.
Chiediamo, per i migranti e per tutti icittadini, una politica volta a
soddisfare i diritti al lavoro, alla casa, alla salute, alla formazione.
Chiediamo un impegno di tutta la società civile per combattere tutte le
discriminazioni e per costruire una società multiculturale, aperta, libera
e promotrice di pace.

Invitiamo pertanto i cittadini e i lavoratori a partecipare alla

Manifestazione Provinciale contro il DDL "Bossi-Fini"
Sabato 12 Gennaio 2002 ore 15.00
(Piazzale FS)

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