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 Il rispetto degli accordi di Kyoto sulla riduzione dei gas serra e' tema  su
cui il governo Berlusconi e' fino a oggi molto timido, forse perche' il suo
piu' potente ispiratore, Bush, non pare intenzionato a tenerne conto, e
probabilmente anche perche' rispettare quell'accordo, costerebbe, pare, 2.582
milioni di euro.

 In effetti si tratta di uno stupendo argomento per coloro che accusano ora i
pacifisti, ora gli ecologisti, di muovere accuse senza proporre i modi per
realizzare le proprie proposte, e 2.582 milioni di euro vanno pur trovati prima
di strillare allo scandalo per la mancata adesione al protocollo di Kioto. Sono
stati trovati: sarebbe sufficiente bloccare la costruzione della portaerei che
lo stato italiano ha stabilito di realizzare, e si avrebbe un primo risparmio
pari a 2.066 milioni di euro. Sono sicuro che con un po' d'impegno si
troverebbe il modo di recuperare il restante mezzo milione. Per esempio, altri
112,6 milioni di euro sono stati stanziati dall'Italia per incentivi ai
trasporti su gomma, e se proprio non ne vogliamo sapere di incentivare, semmai,
il trasporto su rotaia, potremmo forse fare a meno di spendere quella cifra per
un settore che, S.Gottardo a parte, non mi sembra necessiti di particolari
sostegni. Ma, anche, portare le detrazioni fiscali ad 1.000.000 di lire per
figlio a carico e' cosa buona e giusta e fonte di salvezza, ma davvero ne hanno
cosi' tanto bisogno le famiglie con un reddito di 70 milioni di lire annue per
ciascun coniuge? Forse fermarsi un po' piu' in basso potrebbe far risparmiare
qualcosa, da destinare a Kioto o comunque da utilizzare in modo piu' equo.

 Ma forse sbaglio i conti.




                                                        Giuseppe Ricciardi
                                                        velarossa at tiscalinet.it