[Nonviolenza] Telegrammi. 5186



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5186 del 30 aprile 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Alfio Pannega era un uomo buono come il pane
2. Primo maggio
3. Carogno Mozzarecchi: Also sprach
4. Alcune poesie di Ingeborg Bachmann
5. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
6. NDN Collective: Compassionate Release for Leonard Peltier, now!
7. Perche' occorre scrivere ora a Biden per chiedere la liberazione di Leonard Peltier
8. Ripetiamo ancora una volta...
9. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
10. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
11. Segnalazioni librarie
12. La "Carta" del Movimento Nonviolento
13. Per saperne di piu'

1. MEMORIA. ALFIO PANNEGA ERA UN UOMO BUONO COME IL PANE

Alfio Pannega era un uomo buono come il pane.
Visse una vita di estrema poverta' e di duro lavoro manuale.
Sapeva a memoria la Divina Commedia e sempre era stato antifascista.

Non conosceva limiti la sua generosita'.
Condivideva tutto cio' che aveva con chiunque un aiuto gli chiedesse.
Conosceva tutti i segreti della natura e sapeva parlare con le piante e gli animali.

Con l'esempio educo' alla nonviolenza i giovani che nei suoi tardi anni si posero alla sua scuola.
Li educo' alla lotta contro tutte le ingiustizie e le violenze contro tutte le oppressioni e le menzogne.
Fu il migliore dei militanti comunisti, fu il migliore dei compagni libertari.

Non gli vidi mai fare del male ad alcuno.
Non lo vidi mai arrendersi al male.
sempre lotto' per la giustizia la liberta' la misericordia.

Sempre si oppose alla guerra e alle armi.
Sempre si oppose al razzismo e al fascismo.
Sempre si oppose al potere che sfrutta e rapina e devasta ed uccide.

Amo' l'intera umanita' e l'intero mondo vivente.
Volle essere un giusto e lo fu.
Averlo conosciuto significa sapere che l'umanita' puo' essere umana.

2. I COMPITI DELL'ORA. PRIMO MAGGIO

Ogni giorno piu' necessaria e' la lotta del movimento delle lavoratrici e dei lavoratori: per la pace, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la salvezza dell'intero mondo vivente.
Ogni giorno piu' necessaria e' la lotta del movimento delle lavoratrici e dei lavoratori: per far cessare tutte le stragi; le stragi sul lavoro, le stragi dei femminicidi, le stragi della guerra, le stragi conseguenza dello sfruttamento schiavista, le stragi conseguenza della catastrofe ambientale.
Ogni giorno piu' necessaria e' la lotta del movimento delle lavoratrici e dei lavoratori: per la liberta', per l'uguaglianza, per la fraternita'.
*
In questi ultimi anni e' nuovamente enormemente cresciuta la violenza dei poteri dominanti.
E' cresciuta la schiavitu'. E' cresciuta la rapina dei beni comuni dell'umanita' intera. E' cresciuta la devastazione e la distruzione del mondo vivente.
E' cresciuto il razzismo e il neocolonialismo, e' cresciuto l'imperialismo e il militarismo, e' cresciuto il maschilismo e il fascismo, sono cresciuti i poteri mafiosi e i regimi terroristi, sono cresciute le ideologie e le prassi necrofile e totalitarie.
Sempre piu' necessaria e' la resistenza nonviolenta del movimento delle lavoratrici e dei lavoratori, di tutti i popoli oppressi, di ogni persona i cui diritti e la cui dignita' e' negata dalla violenza dai poteri dominanti.
Sempre piu' necessaria e' la lotta nonviolenta del movimento delle lavoratrici e dei lavoratori, dell'umanita' intera, per realizzare una societa' dell'universale solidarieta', in cui a ciascuna persona sia dato secondo i suoi bisogni e da ciascuna persona sia dato secondo le sue capacita'.
*
Il primo maggio, giorno di memoria e di lotta del movimento delle lavoratrici e dei lavoratori, convoca l'umanita' intera all'impegno comune per la salvezza comune.
Contrastare ogni violenza con la scelta nitida e intransigente dela nonviolenza.
Contrastare ogni oppressione con la scelta concreta e coerente della nonviolenza.
Abolire le guerre, gli eserciti, le armi.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Condividere fra tutte e tutti tutto il bene e tutti i beni.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.

3. SEGNI DEI TEMPI. CAROGNO MOZZARECCHI: ALSO SPRACH

Un candidato alle elezioni ripete oggi le stesse corbellerie che 50, 60 anni fa sentivamo dire a tutti i fascisti avvinazzati al bar dello sport del paese.
Solo che allora tutti, e dico proprio tutti noi avventori del bar sapevamo che erano corbellerie di fascisti avvinazzati e non ci facevamo neppure caso, li consideravamo sguaiati deliri e finiva li'.
Oggi invece sono sulle prime pagine di tutti i giornali, aprono i notiziari di tutte le radio e le televisioni e l'intero ceto politico le discute come se fossero argomenti degni di dibattito, mentre sono solo il solito letame.

4. MAESTRE. ALCUNE POESIE DI INGEBORG BACHMANN
[I seguenti testi - gia' piu' volte ripubblicati nel nostro notiziario - sono estratti da Ingeborg Bachmann, Poesie, Guanda, Parma 1978, Tea, Milano 1996 (traduzioni di Maria Teresa Mandalari) e da Ingeborg Bachmann, Invocazione all'Orsa Maggiore, SE, Milano 1994, Mondadori, Milano 1999 (traduzioni di Luigi Reitani).
Ingeborg Bachmann, scrittrice e poetessa austriaca (Klagenfurt 1926 - Roma 1973) di straordinaria bellezza e profondita', maestra di pace e di verita'. Tra le opere di Ingeborg Bachmann: versi: Il tempo dilazionato; Invocazione all'Orsa Maggiore; Poesie. Racconti: Il trentesimo anno; Tre sentieri per il lago. Romanzi: Malina. Saggi: L'elaborazione critica della filosofia esistenzialista in Martin Heidegger; Ludwig Wittgenstein; Cio' che ho visto e udito a Roma; I passeggeri ciechi; Bizzarria della musica; Musica e poesia; La verita' e' accessibile all'uomo; Il luogo delle donne. Radiodrammi: Un affare di sogni; Le cicale; Il buon Dio di Manhattan. Saggi radiofonici: L'uomo senza qualita'; Il dicibile e l'indicibile. La filosofia di Ludwig Wittgenstein; La sventura e l'amore di Dio. Il cammino di Simone Weil; Il mondo di Marcel Proust. Sguardi in un pandemonio. Libretti: L'idiota; Il principe di Homburg; Il giovane Lord. Discorsi: Luogo eventuale; Letteratura come utopia. Prose liriche: Lettere a Felician. Opere complete: Werke, 4 voll., Piper, Muenchen-Zuerich. Interviste e colloqui: Interview und Gespraeche, Piper, Muenchen-Zuerich. In edizione italiana cfr. almeno: Poesie, Guanda, 1987, Tea, Milano 1996; Invocazione all'Orsa Maggiore, SE, Milano 1994, Mondadori, Milano 1999; Il dicibile e l'indicibile. Saggi radiofonici, Adelphi, Milano 1998; Il buon Dio di Manhattan, Adelphi, Milano 1991; Il trentesimo anno, Adelphi, Milano 1985, Feltrinelli, Milano 1999; Tre sentieri per il lago, Adelphi, Milano 1980, Bompiani, Milano 1989; Malina, Adelphi, Milano 1973; Il caso Franza, Adelphi, Milano 1988; La ricezione critica della filosofia di Martin Heidegger, Guida, Napoli 1992; In cerca di frasi vere, Laterza, Roma-Bari 1989; Letteratura come utopia. Lezioni di Francoforte, Adelphi, Milano 1993. Su Ingeborg Bachmann un'ampia bibliografia di base e' nell'apparato critico dell'edizione italiana di Invocazione all'Orsa Maggiore, cit.]

Il tempo dilazionato

S'avanzano giorni piu' duri.
Il tempo dilazionato e revocabile
gia' appare all'orizzonte.
Presto dovrai allacciare le scarpe
e ricacciare i cani ai cascinali:
le viscere dei pesci nel vento
si sono fatte fredde.
Brucia a stento la luce dei lupini.
Lo sguardo tuo la nebbia esplora:
il tempo dilazionato e revocabile
gia' appare all'orizzonte.

Laggiu' l'amata ti sprofonda nella sabbia,
che le sale ai capelli tesi al vento,
le tronca la parola,
le comanda di tacere
la trova mortale
e proclive all'addio
dopo ogni amplesso.

Non ti guardare intorno.
Allacciati le scarpe.
Rimanda indietro i cani.
Getta in mare i pesci.
Spengi i lupini!

S'avanzano giorni piu' duri.

*

Tutti i giorni

La guerra non viene piu' dichiarata,
ma proseguita. L'inaudito
e' divenuto quotidiano. L'eroe
resta lontano dai combattimenti. Il debole
e' trasferito nelle zone del fuoco.
La divisa di oggi e' la pazienza,
medaglia la misera stella
della speranza, appuntata sul cuore.

Viene conferita
quando non accade piu' nulla,
quando il fuoco tambureggiante ammutolisce,
quando il nemico e' divenuto invisibile
e l'ombra d'eterno riarmo
ricopre il cielo.

Viene conferita
per la diserzione dalle bandiere,
per il valore di fronte all'amico,
per il tradimento di segreti obbrobriosi
e l'inosservanza
di tutti gli ordini.

*

Nella bufera di rose

Ovunque ci volgiamo nella bufera di rose,
la notte e' illuminata di spine, e il rombo
del fogliame, cosi' lieve poc'anzi tra i cespugli,
ora ci segue alle calcagna.

*

Discorso ed epilogo

Non varcare le nostre labbra,
parola che semini il drago.
E' vero, l'aria e' soffocante,
la luce schiuma di acidi e fermenti,
sulla palude nereggia un velo di zanzare.

Ama le bicchierate la cicuta.
E' in mostra una pelle di gatto:
la serpe s'avventa soffiando,
lo scorpione inizia la danza.

Non raggiungere le nostre orecchie,
fama dell'altrui colpa:
parola, muori nella palude
da cui la pozzanghera sgorga.

Parola, stai al nostro fianco
tenera di pazienza
e d'impazienza. Bisogna
che questa semina abbia fine!

Non domera' la bestia colui che ne imita il verso.
Chi rivela segreti d'alcova, rinunzia per sempre all'amore.
La parola bastarda serve al frizzo per immolare uno stolto.

Chi ti richiede un giudizio su questo straniero?
Se non richiesto lo formuli, prosegui tu il suo cammino
da una nottata all'altra con le sue piaghe ai piedi: va'! e non ritornare.

Parola, sii nostra,
libera, chiara, bella.
Certo, dovra' avere fine
ogni cautela.

(Il gambero si ritrae,
la talpa dorme troppo,
l'acqua dolce dissolve
la calce, che pietre ha filato).

Vieni, benevolenza fatta di voci e d'aliti,
questa bocca fortifica
quando la sua fralezza
si inorridisce e inceppa.

Vieni e non ti negare,
poiche' in conflitto siamo con tanto male.
Prima che sangue di drago protegga l'avversario
questa mano cadra' dentro il fuoco.
O mia parola, salvami!

*

Prender paese

Nella terra del pascolo giunsi
quand'era gia' notte,
fiutando le cicatrici nei prati
e il vento, prima che si levasse.
L'amore piu' non pascolava,
le campane erano spente
e i cespugli affranti.

Un corno piantato nel terreno,
ostinato dalla guidaiola,
confitto nel buio.

Dalla terra lo presi,
al cielo lo levai
con piena forza.

Per colmare
questo paese con suoni
soffiai nel corno,
volendo nel vento incombente
e tra steli increspati
vivere di ogni origine!

*

Colle di cocci

Giardini in amplessi col gelo -
il pane bruciato nei forni -
fiabesco il serto di messi
e' miccia tra le tue mani.

Taci! Conserva i tuoi stracci,
le frasi, sgomente di lacrime,
ai piedi del colle di cocci
che i solchi sempre succinge.

Se tutte le brocche s'infrangono,
che resta nella brocca del pianto?
Giu' in basso crepe roventi
e lingue guizzanti di fuoco.

Si creano ancora vapori
tra clamori di acqua e di fuoco.
O scala di nubi, di frasi,
affidata al monte dei cocci!

*

Ombre rose ombre

Sotto un cielo straniero
ombre rose
ombre
su una terra straniera
tra rose e ombre
in un'acqua straniera
la mia ombra

*

Dai Canti lungo la fuga

XV.

L'amore ha un trionfo e la morte ne ha uno,
il tempo e il tempo che segue.
Noi non ne abbiamo.

Solo tramontare intorno a noi di stelle. Riflesso e silenzio.
Ma il canto sulla polvere dopo,
alto si levera' su di noi

5. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
*
Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
*
Donna, vita, liberta'.

6. DOCUMENTAZIONE. NDN COLLECTIVE: COMPASSIONATE RELEASE FOR LEONARD PELTIER, NOW!
[Dal sito www.ndncollective.org riprendiamo e diffondiamo]

On February 6, 2024, Leonard Peltier began his 49th year of incarceration, continuing his time as the longest-held Indigenous political prisoner in U.S. history. Peltier was a member of the American Indian Movement during the height of the Red Power Movement and was convicted in an unfair trial that could not prove his guilt. Since his arrest and nearly five decades of incarceration, he has become a symbol of the fight against systemic racism and the persecution by the federal government of community movements advancing justice and equity.
Peltier, 79, has been in prison for the majority of his life, following a trial filled with discrepancies and rooted in racism. NDN Collective and other justice and human rights  advocates, including Native Organizers Alliance, are demanding Peltier be granted compassionate release based on his time served, advanced age, and declining health.
"Leonard Peltier is 79 years old, in his 49th year of incarceration, and his health is deteriorating. He is dying in the custody of the United States government,"  said Nick Tilsen, NDN Collective CEO & President. "His civil rights were violated repeatedly throughout his prosecution and imprisonment. His incarceration is now at the stage where it is both cruel and unusual punishment."
"We are asking the Department of Justice to consider the compassionate release of Leonard Peltier urgently," said Judith LeBlanc, Executive Director of Native Organizers Alliance. "Leonard, who is 79 years old, is currently confronting serious chronic health issues. As the longest-serving political prisoner in the United States, Leonard has become a symbol of resilience. At a time when democratic values are being challenged, DOJ should take action as he nears the end of his life and allow him to return to his family on his ancestral homeland. We implore the DOJ to grant Peltier's compassionate release."
According to the American Bar Association, compassionate release is available for incarcerated people who seek early release due to extraordinary or compelling circumstances. Access to and eligibility for compassionate release has recently broadened following the COVID-19 pandemic and because of advocacy to end mass incarceration.
"Attorney General Merrick Garland stood in front of hundreds of Tribal leaders at the 2022 White House Tribal Nations Summit and made a commitment that the civil rights of Native Americans are a priority for this administration," Tilsen said. "Given the recognition of the many prosecutorial and constitutional violations from every level of those involved in his prosecution, there is now an unprecedented opportunity for this Administration to recognize the injustice of Peltier's continued incarceration and support his compassionate release. Attorney General Garland, we need you to follow through on your commitment to Tribal leaders."
Leonard Peltier has been a political prisoner for 49 years as the result of a flawed and corrupt prosecution. Following the death of two FBI agents in a 1975 shoot-out on the Pine Ridge Indian Reservation, Peltier and two other Indigenous men were tried for the murders. While the two co-defendants, who were tried in a separate trial before Leonard, were acquitted of all charges due to self-defense, Leonard was charged with "aiding and abetting" in a separate trial. However, if there was no murder committed, and the deaths of FBI agents were deemed the result of self-defensive gunshots, then there is no crime to "aid and abet." He has been held at a maximum security prison for decades.
As an enrolled citizen of the Turtle Mountain Band of Chippewa in North Dakota, Leonard hopes to return to his homelands to spend his remaining years there. While incarcerated, Leonard's overall health has declined: he is losing his eyesight, his diabetes is worsening, and he is facing a potentially fatal abdominal aortic aneurysm.
"Many of the people who have advocated for Leonard Peltier's freedom since he was wrongfully incarcerated have become elders or have transitioned from this world before witnessing his freedom," said Janene Yazzie, NDN Collective Director of Policy & Advocacy. "We continue to fight for his freedom because we deeply believe in our right and responsibility to take care of our elders, to learn from them, and to honor and cherish them while we still have the privilege of their presence."
Healthcare for inmates in the prison system is known to be subpar. According to a report by The Sentencing Project, incarcerated people have an equivalent health status of someone 10-15 years older. Prisons are ill-equipped to support the process of aging and declining health.
"Keeping our elder in a maximum security prison far from his homelands and community without access to medical care sends the message that the purpose of the carceral system is not to uphold justice, but to ensure the continued criminalization of Indigenous Peoples," Yazzie said.
Peltier's prosecution has been widely acknowledged by human rights organizations, the United Nations, and a former federal agent as unjust and unfair, with racism against Indigenous people at its core. The lead prosecutor on Leonard's trial, James Reynolds, called for his release in 2017, noting Peltier was convicted as an accomplice in the crime and admitted it was wrong to keep him behind bars after more than 40 years.
The FBI's narrative since the Jumping Bull shoot-out maintains Leonard's alleged guilt and fails to acknowledge the Bureau's involvement in the atmosphere in Pine Ridge at the time, Coleen Rowley told the Guardian in 2023. Rowley, a retired FBI agent who worked directly with prosecutors on Leonard's case, wrote to President Biden supporting Leonard's release, citing the lack of factual evidence to continue his incarceration.
"If you really care about justice, then the real issue now is mercy, truth, and reconciliation. To keep this going for almost 50 years really shows the level of vindictiveness the organization has for Leonard Peltier," Rowley said. "The bottom line is there are all kinds of problems in the intelligence service which by and large never get corrected for the same reasons: group conformity, pride and an unwillingness to admit mistakes so systemic problems are covered up and never fixed."
Despite the growing number of those who have stepped forward from within their own ranks, the FBI continues to oppose Peltier's requests for parole, clemency, and other means that could lead to his release.
On March 15, seven members of the United States Senate, including Senator Brian Schatz (D-HI) the Chairman of the Senate Committee on Indian Affairs, submitted a signed letter to Attorney General Merrick Garland calling for the release of Leonard Peltier.
"It is time that the federal government rectifies the grave injustice of Mr. Peltier's continued imprisonment, and strongly urge you to allow for his compassionate release," the letter states. "Mr. Peltier, who has been imprisoned for the past 49 years and is suffering from severe health conditions should be able to return home and live out his remaining days among his own people."
Additionally, more than fifty current and former Tribal leaders have signed a letter urging President Biden to support a compassionate release for Leonard. Those signatories include National Congress of American Indians President, Mark Macarro; former NCAI President, Fawn Sharp; Chairman of the Indian Gaming Association, Ernest Stevens Jr.; Cheyenne River Sioux Tribal Chairman, Ryman Lebeau; Oglala Sioux Tribal President Frank Star Comes Out and Traditional Chief, Timothy Swallow; and Obama Medal of Freedom Recipient Suzan Harjo.
You can support by calling your Representatives and Senators and asking them to contact Attorney General Garland and urge him to support a compassionate release for Peltier.
"Compassionate release will not only recognize the injustice of Peltier's continued incarceration, it will allow him access to healthcare he both needs and deserves. It's tragic that we are now at the stage where if he doesn't receive immediate and necessary basic  health care, he will  die in prison - further perpetuating the tragic injustice of his entire prosecution." Tilsen said. "Bring Leonard home now. Have some compassion, Mr. Garland Peltier deserves to come home; Indian country deserves for him to come home. Will you be the attorney general who released Leonard Peltier, or will you be the one who let him die on your watch? One of these things will be a part of your legacy. Act now, everyday matters."
In his letter to supporters on February 6, 2024 - the day marking 49 years of imprisonment - Leonard wrote: "People think of me as a symbol. I suppose I am, but I am a man - a man who wants to go home to his family. Let this be the year that common sense prevails. Let this be the year that 'liberty and justice for all' are not words that ring hollow. Let this be the year that America learns to live up to its own principles."
Let this year be Leonard's last in prison.
*
TO HELP FREE OUR ELDER LEONARD, TAKE ACTION BY:
Calling The Department of Justice asking for the compassionate release of Leonard Peltier: (202) 353-1555
Write a message to the Attorney General asking for the compassionate release of Leonard Peltier: https://ndnco.cc/dojgarland
Write your Reps & Senators and ask them to urge Attorney General Garland to support the compassionate release for #LeonardPeltier: ndnco.cc/FindYourRep
Write to Leonard Peltier: LEONARD PELTIER #89637-132, USP COLEMAN I, P.O. BOX 1033, COLEMAN, FL 33521
Text FREELEONARDNOW to 50302 to join the campaign and help in urging for the compassionate release of our elder!
Learn more at https://freeleonard-peltier.com/

7. REPETITA IUVANT. PERCHE' OCCORRE SCRIVERE ORA A BIDEN PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Perche' quest'anno negli Stati Uniti d'America ci saranno le elezioni presidenziali.
Ed e' abitudine dei presidenti al termine del mandato di concedere la grazia ad alcune persone detenute.
Quindi e' in questi mesi che Biden decidera' in merito.
E quindi e' adesso che occorre persuaderlo a restituire la liberta' a Leonard Peltier.
*
Di seguito le indicazioni dettagliate per scrivere alla Casa Bianca e una proposta di testo in inglese
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 48 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 48 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.

8. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

9. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)

Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
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Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
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Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
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All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
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All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
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Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
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Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

10. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)

Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
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Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
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E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

11. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Furia Berti, L'affondamento della Kater i Rades, Rcs, Milano 2024, pp. 156, euro 5,99.
- Ettore Gobbato, Mafie e letteratura, Rcs, Milano 2024, pp. 160, euro 5,99.
- Luca Nicola, Il conflitto nel Chiapas, Rcs, Milano 2024, pp. 160, euro 5,99.
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Riletture
- Mario Alighiero Manacorda, Storia dell'educazione dall'antichita' a oggi, Eri, Torino 1983, pp. 392.
- Antonio Santoni Rugiu, Storia sociale dell'educazione, Principato, Milano 1979, 1987, pp. VIII + 760.
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Riedizioni
- Ken Mogi, Il piccolo libro dell'Ikigai, Einaudi, Torno 2018, 2024, Mondadori, Milano 2024, pp. IV + 130, euro 9,90.
- Tomas Navarro, Wabi Sabi, Giunti, Firenze-Milano 2019, Mondadori, Milano 2024, pp. 256, euro 9,90.
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Classici
- Danilo Dolci, Banditi a Partinico, Laterza, Bari 1955, Sellerio, Palermo 2009, pp. 444.
- Danilo Dolci, Processo all'articolo 4, Einaudi, Torino 1956, Sellerio, Palermo 2011, pp. 440.
- Danilo Dolci, Racconti siciliani, Einaudi, Torino 1963, Sellerio, Palermo 2008, 2010, pp. 428.

12. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

13. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5186 del 30 aprile 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
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