[Nonviolenza] La biblioteca di Zorobabele. 18



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LA BIBLIOTECA DI ZOROBABELE
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Segnalazioni librarie e letture nonviolente
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo"
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 18 del 12 marzo 2021
 
In questo numero:
Con volto di donna
 
REPETITA IUVANT. CON VOLTO DI DONNA
[Riproponiamo il seguente testo, gia' diffuso come comunicato il 7 marzo 2021]
 
Approssimandosi l'8 marzo, sperando di far cosa non sgradita vi proponiamo i seguenti testi gia' apparsi negli scorsi anni nel notiziario "La nonviolenza e' in cammino".
L'oppressione maschile e' la prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze.
Solo la liberazione delle donne liberera' l'umanita' intera. Solo la liberazione delle donne salvera' l'intero mondo vivente.
Con voce e con volto di donna la nonviolenza e' in cammino.
 
*
 
Etty Hillesum, o la forza della verita'
 
Scegliere il bene, pensare col cuore,
condividere il dolore, avere cura
degli afflitti, totalmente ripudiare
la violenza, rifiutare
la salvezza per se' che affoga gli altri.
 
Fare la scelta della compassione
in nulla cedere al male
salvare tutti dinanzi all'orrore
salvare almeno l'umanita' futura.
 
*
 
La coscienza di Virginia Woolf
 
Alla corsa per l'accaparramento
sottrarsi, e preferire
altro sentiero, la propria autonomia
l'uso corretto delle tre ghinee
l'analisi serrata che connette
e smaschera per sempre
il maschilismo, il fascismo, la guerra.
 
E la guerra, il fascismo, il maschilismo
combattere con voce e forme proprie
trovando in  se' la stanza denegata.
 
E' questo che chiamiamo nonviolenza.
 
*
 
Maria Callas inventa l'amore
 
E' la voce che chiama e che trae
fuori dal gorgo verso la salvezza.
 
E' la voce che rompe del niente
il deserto, che la solitudine
svela, e consente che l'io si faccia noi.
 
*
 
Cathy Berberian, la festa dell'umanita'
 
Era sapiente di tutte le sapienze
parlava tutte le lingue, sapeva
e sapeva fare tutto.
 
Scioglieva in canto una voce che incantava
ed al convivio ed alla convivenza
l'umanita' chiamava intera a festa.
 
*
 
La sobrieta' di Rosa Luxemburg
 
Quando e' normale prendere il fucile
e strappare la vita alla gente
allora la galera e' il posto giusto
per le persone giuste, e li' era Rosa.
 
Quando e' normale che la gente buona
per prima venga presa e assassinata
per prima Rosa viene data ai pesci.
 
Ma questa norma dei vampiri Rosa
insegno' a smascherare, a contrastare,
per costruire un mondo non piu' barbaro
in cui normale sia esser d'aiuto.
 
*
 
La giustizia secondo Hannah Arendt
 
Sempre all'opposizione, sempre nitida
nella ricerca della verita'.
 
E sempre innamorata e sempre agile
nell'inseguire i pensieri fino in fondo
come riflessi nelle acque cangianti
vivi guizzanti pesciolini d'oro.
 
Sempre nemica dei poteri assassini
sempre nemica dell'astratto che uccide,
sempre il dialogo e lo spazio politico
in cui si possa vivere da umani
pronta a tessere di nuovo, a ragionare,
invito al concreto, invito al vivo incontro.
 
Del nascere il miracolo incessante,
il gesto morale del pensare,
la liberta fondata sul dialogo,
nessuno seppe dire come lei
nessuno come lei seppe donare.
 
*
 
Simone de Beauvoir, maestra di liberazione
 
Cosa sarebbe la Francia che amiamo
senza i libri di Simone de Beauvoir?
Cosa sapremmo senza quei libri
di cio' che conta del pensiero e della vita
d'Europa del secolo ventesimo?
 
Ma soprattutto quante lotte
sarebbero state sconfitte e cancellate
senza la voce del Castoro, senza
la sua presenza, la sua dedizione?
 
Ci insegno' tutto
in verità e in errore
Simone de Beauvoir:
l'ascolto e l'arte
della parola, e l'essere vicini
- che e' l'unica cosa che conta.
 
*
 
Luce Fabbri, il potere di tutti
 
La prima scoperta fu la guerra: l'orrore sovrano
che uomini accettassero di uccidere
e di essere uccisi.
 
L'intera vita dedico' alla lotta
contro la guerra, contro ogni oppressione,
per un'umanita' di liberi ed eguali.
 
Se avra' l'umanita' degno un futuro
come nel canto comunardo e' detto
e se tanto dolore avra' riscatto
nell'internazionale futura umanita',
in quel futuro che e' gia' compresente
ogni volta che fai l'azione buona
ci attende luminosa Luce Fabbri.
 
*
 
Frida Kahlo, della bellezza
 
Sognare tutti i sogni, raccontare
di se' e di tutti il volto e il cammino.
 
Rosa gelata, fiore appena nato
felicita' promessa a tutti e data
per sempre nel piu' lieve dei sussurri.
 
*
 
Simone Weil e la persuasione
 
Una così profonda liberta'
nessuno deve averla mai provata
ed un cosi' profondo lucido strazio.
 
Maestra di attenzione e verita'
che tutti rovescia i pigri pregiudizi
e tutte combatte le intime vilta'.
 
Figura dell'umanita'
lo specchio e l'enigma piu' chiaro
l'ardua la cruda la candida e lucente
incandescente
nonviolenza in cammino fatta donna.
 
*
 
Carla Lonzi, o della forza della verita'
 
Piu' passa il tempo e piu' diventa chiaro
che quelle parole scritte sulla carta vetrata
trent'anni fa, ancora c'interpellano.
 
Piu' passa il tempo e piu' diventa urgente
quel nitore di sguardo e di voce
per contrastare l'orrore presente.
 
*
 
Maria Zambrano, o della coscienza
 
La coscienza e' l'esilio
e l'esilio e' il ritrovarsi.
 
Perso tutto, allora resti tu.
 
Ed il pensiero che pensa e che ricrea
un mondo intero infine abitabile
da tutte tutte le persone umane.
 
*
 
Marina Cvetaeva, o dell'amore
 
Nessuno mai amo' quanto Marina:
amo' la luce e la terra, i corpi e i sogni e le parole.
 
Amo' le vite delle persone
si oppose sempre al cenno del carnefice.
 
*
 
Violeta Parra, o della festa
 
Conosceva la tristezza dalla coda lunga
come la Ande e fino in Patagonia.
 
Sapeva stringere i denti e lottare
masticando le erbe piu' amare, senza arrendersi mai.
 
Smascherava i fascisti col grido e col riso
e col ragionamento,
insegnava ad ascoltare lo zittito, l'offesa, gli inermi.
 
Ed abbracciata alla chitarra con la voce
rompeva catene, cavalcava le nuvole, dava sollievo
muovendo al coro e alla danza.
 
Al popolo restituiva
la dignita' rubata dai padroni.
 
*
 
Georgia O'Keeffe, o della sobrieta'
 
Per arrivare all'essenzialita'
occorre liberarsi dai feticci
spogliarsi dai viluppi di fantasmi
alla lusinghe del superfluo dire no.
Ed asciugarsi, andare nel deserto.
 
E solo allora trovi la scala
che dalla terra porta alla luna.
 
*
 
Marianella Garcia, o della giustizia
 
Salvare anche i morti
restituir loro il volto,
allo scempio compiuto dai carnefici
opporre infinita la pieta'.
 
E cosi' salvare coloro che verranno
dalla ripetizione incessante dell'orrore,
cosi' salvare l'umanita' presente,
cosi' rendere bene per male.
 
*
 
Rosanna Benzi, o della liberazione
 
Io la ricordo come una voce
che mi giunse qualche volta da un telefono
da Genova, dal polmone d'acciaio.
 
Ma la ricordo anche come donna
che volle vivere una vita piena
di affetti e di lotte, di verita'
che affronta il dolore e nessuno abbandona
nelle fauci dell'orco, nessuno
nel pozzo nero della solitudine
lascia che sia gettato.
 
Di liberazione maestra
non piu' dimenticata.
L'apertura che Capitini disse
in lei si era incarnata.
 
*
 
Ginetta Sagan, o del potere di tutti
 
Partecipo' alla Resistenza
fondo' Amnesty International
rese l'umanita' piu' buona e piu' forte.
 
Ancora chiama la sua voce all'azione
e chiama te.
 
*
 
Emily Dickinson, o della bellezza
 
Si puo' condurre una vita segreta
e donare al mondo tanta luce
che io che leggo ogni volta mi chiedo
quanto dolore costo' tanta gioia
quanta fatica tale levita'.
 
Si puo' essere sola e in solitudine
essere gia' figura dell'intero
genere umano, e lieve silenziosa
essere gia' di quella
societa' delle estranee che il mondo
ha da salvare, da mettere al mondo.
 
*
 
Margarete Buber-Neumann, o della persuasione
 
I campi, e nei campi l'umanita'.
I campi, e contro i campi l'umanita'.
 
Dire la verita', salvare quel che resta
delle vittime, contrastare
il totalitarismo che genera i campi
ed ogni ora si riproduce.
Ed ogni ora devi contrastare.
 
Saper distinguere tra i ruoli, le idee
astratte, e concreta la carne che soffre.
Saper riconoscere il bene e non sottrarsi.
Fare la scelta di salvare le persone.
 
*
 
Mary Wollstonecraft, della forza della verita'
 
Tutto puo' essere detto, ma prima
deve essere sentito, vissuto, e solo allora
tutto si fa chiaro, e tutto
il dolore il tormento la paura
si fa parola di rivendicazione
di umanita', cammino
di liberazione.
 
Per se', per tutte e tutti.
 
Conobbe tutto e non si arrese mai
sempre lotto' per la liberazione
di tutte, di tutti.
 
*
 
Edith Stein, della coscienza
 
Tutto e' pensiero e storia e tutto si rovescia
nella coscienza, e tutto vi si specchia.
 
Sta a te tenere limpido lo specchio
vedervi riflessa la via
tendere le braccia
salvare in te il mondo, aprire
porta dopo porta il varco
alla liberazione di tutti.
 
*
 
Ada Gobetti, dell'amore
 
Nessun uomo fu piu' intransigente di Piero Gobetti
ma una donna si', che ancora per molti anni
quella lotta comune che nel loro amore
era come una perla condusse.
 
Nessun uomo fu piu' educatore civile, al pubblico bene suscitatore
di Piero Gobetti, ma una donna si'
che per molti anni ancora quel magistero
seppe e volle recare, adempiere, consegnare
come un legato dai morti ai vivi.
 
Nessun uomo fu piu' di Piero Gobetti innamorato
della ragione e della virtu'
ma una donna si', che fu innamorata
della ragione, della virtu', di lui, del mondo.
 
Cadde giovane lui, lei
attraverso lunghi anni
sempre piu' giovane divenne e sempre
gentile e saggia seppe rimanere.
 
*
 
Isadora Duncan, della festa
 
Il corpo il movimento l'aria come acqua
tutto diviene luce quando la coscienza
si sente creatura fra creature
e si fa gesto, invito, amore, festa.
 
*
 
Ingeborg Bachmann, della sobrieta'
 
Concentrarsi, trovare il proprio centro
fare il vuoto, il deserto entro se',
 
e tendere alla patria da venire
e questa e' la virtu' dell'attenzione,
 
scavare la pietra del discorso
fino a raggiungere sorgiva la parola,
 
istituire cosi' quella comunita'
finora soltanto immaginata.
 
*
 
Anna Kuliscioff, della giustizia
 
In un possente rivolgimento d'amore
all'umanita' intera parlare la lingua
della carne che soffre, dello spirito che anela
dell'occhio che respira e che canta.
 
Col gesto largo del seminatore
fecondare il mondo, restituire
speranza agli oppressi, risanare
le ferite.
 
Il volto, il cuore d'Anna in sogno vidi
segno, impronta, aura della classe
che liberando se' liberi tutti.
 
*
 
Alice Paul, della liberazione
 
Una persona un voto. Lo diceva
in marcia per le vie della citta'.
 
Una persona un voto. Lo diceva
dal fondo della galera di qua e di la' dall'oceano
in sciopero della fame.
 
Una persona un voto. E poi ancora
la pace, il pane, le rose.
 
*
 
Flora Tristan, del potere di tutti
 
Noi che abbiamo conosciuto la miseria
e la miseria che sta sotto la miseria
ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:
da adesso no.
 
Noi che abbiamo sofferto la fame e le percosse
e cio' che genera la fame e le percosse
ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:
da adesso no.
 
Noi che ci siamo riconosciute e riconosciuti
uguali nella maschera del dolore e uguali nel sogno della gioia
ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:
da adesso no.
 
E avendo detto no allo sfruttamento
avendo detto no alla guerra e alla paura
e al calpestare gli altrui corpi piagati
ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:
da adesso si' che facciamo cominciare
la nuova storia.
 
*
 
Milena Jesenska', della bellezza
 
Vi e' una prima Milena, l'amica di Kafka
che e' il pozzo silenzioso che il praghese
colma delle parole in cui cerca di sciogliere
l'infinito auscultarsi nella notte: acque,
e delle acque la rottura che non viene
e il mistero che non affiora, e la luna,
la luna nel pozzo.
 
E vi e' una seconda Milena, la Milena restituita
da Margarete che la incontro' nel lager.
Oscuro mistero, che la sua vita
sia stata salvata dalla memoria
di chi la incontro' nell'inferno nazista.
 
Ed e' la Milena delle rotture
e del coraggio, la donna
che sa dire di no e di si',
che lotta inesausta, che e' uno
dei volti piu' belli della Resistenza.
 
*
 
Emma Thomas, della persuasione
 
Teneva insieme la vita attiva, poiche' senza le opere buone
le sofferenze dell'umanita' che incontri
tu alleviarle non puoi,
e la contemplativa,
poiche' nel silenzio e nella preghiera
libera e comune s'incontra l'altro e all'altro ci si apre.
 
Io sempre restai sconcertato di queste persone
cosi' diverse da me.
Molti anni mi occorsero per cogliere
quanto preziosa mi fosse la loro diversita', quanto
l'enigma che recano e' anche
uno specchio e un appello che mi tocca.
 
*
 
Olympe de Gouges, o la forza della verita'
 
Credette Olympe che la rivoluzione
fosse fatta per liberare tutti
- e dunque tutte -
e fosse fatta perche' le uccisioni
cessassero - ed a tutti
e tutte fosse la vita fatta salva.
 
Tratta al patibolo perche' affermava
sia l'uguaglianza che la differenza
tratta al patibolo perche' affermava
che e' delitto uccidere, e demenza.
 
*
 
Saffo, o della coscienza
 
Fu prima lei, nel corso della storia,
a educare alla nonviolenza
nitida e forte avendone coscienza.
E tu serbane grata la memoria.
 
*
 
Margarete Buber Neumann, o dell'amore
 
Essere stata tedesca quando la Germania
era il cuore e il vulcano dell'Europa
aver potuto chiamare signor padre
il grande Martin Buber, esser stata
subito e sempre contro il fascismo.
 
E nel partito e nel paese dei soviet
aver scoperto il fascismo dei maschi,
il fascismo di Stalin, il fascismo
degli apparati e dell'ideologia.
 
Poi il gulag, poi la consegna
ai nazisti ed il lager. E nel lager
resistere ancora, incontrarvi Milena.
 
Poi sopravvissuta e tornata dal ponte
dei corvi la lotta continuare ancora
per far memoria degli assassinati
e ancora e ancora per la verita'.
 
Contrastare le menzogne
affermare il buono e il giusto
continuare ad amare le persone.
 
Anche dei morti salvare la vita, la verita'
ultima. Mai
pronunciare la parola vile.
 
*
 
Bessie Smith, o della festa
 
Tenere nei polmoni e nella gola
del mondo tutta l'infelicita'
sapendo poi restituirne in canto
quanto ci unisce e trasformarlo in gioia.
 
*
 
Laura Conti, o della sobrieta'
 
Era ragazza ancora quando i nazi
calarono in Italia e necessario
fu scegliere e lei scelse di lottare
per l'umanita'.
 
Medico fu, perché salvare vite
e' cosa buona, e per salvare vite
nel movimento fu anche lei operaio
per l'umanita'.
 
Capi' tra i primi i rischi per l'ambiente
se tutto il capitale surdetermina,
scienziata e militante per l'ambiente
e per l'umanita' sempre lotto'.
 
*
 
Luce d'Eramo, o della giustizia
 
Sempre scelse la strada piu' difficile.
Lei figlia di gerarca fu nel lager
per aver scelto la parte degli oppressi
per aver scelto la via della giustizia.
 
Sempre scelse la strada piu' difficile.
Della lucidita' che nel dolore
soffre di piu' e piu' se ne raffina
per aprir vie alla liberazione.
 
Sempre afferrarsi amo' alla verita'.
 
E questo agire chiamo nonviolenza.
 
*
 
Bertha von Suttner, o della liberazione
 
Che cosa resta di lei?
Ma la vera domanda e': perche'
a milioni, a miliardi si danno gli umani la morte?
 
E la vera risposta e' ancora quella
che diede allora la saggia e gentile:
giu' le armi.
 
E' il disarmo la scelta necessaria
per aprire la necessaria via.
 
*
 
Ruth First, o del potere di tutti
 
Convincerla  a piantarla di pensare, di parlare, di opporsi al razzismo
non era possibile.
Cosi' la spensero con un pacco bomba
un pomeriggio dell'ottantadue.
 
Era stato spedito quel pacco molti anni
prima, era l'anno sessantatre, fu allora
che non bastando quei centodiciassette
giorni di carcere il regime razzista
spedi' quel pacco che vent'anni dopo
la raggiunse a Maputo. Le poste
sudafricane erano forse lente
ma inesorabili. Lei
non aveva cessato un solo giorno
di lottare contro l'apartheid
di costruire il potere di tutti
di resistere ad ogni razzismo.
 
Non era possibile farla tacere
cosi' la spensero con un pacco bomba.
Ma ancora lotta, ancora parla, ancora pensa
Ruth ogni volta che qualcuno ovunque
nel mondo si ribella alla menzogna
alla violenza all'ingiustizia all'odio
ogni volta che ovunque qualcuno
afferma il potere di tutti, l'umanita' comune,
li' Ruth First e' stata ascoltata
e quindi il pacco bomba non riusci'
a raggiungere l'intento, nel tragitto
si perse, e Ruth First l'assassinata
e' ancora qui, ed e' invece crollato
il regime che pensava di annientarla.
 
*
 
Joyce Lussu, o della bellezza
 
Era cosi' temeraria
che la sua vita sembra un unico gettarsi
nella mischia infinita contro il fascismo.
Un tuffo senza respiro
per il pane, per la pace, per la terra:
una terra in cui vivere sia cosa
degna, sia cosa bella.
 
E insieme amava il racconto e le parole
che vengono da lontano, tradusse
poesie, che e' come dire
che seppe ascoltare, meditare, contemplare,
e anche cosi' dar mano a coltivare
una terra, edificare un mondo
in cui vivere sia cosa degna, sia
cosa bella.
 
*
 
Maria Montessori, o della persuasione
 
Capire che la pace li' comincia:
dall'accoglienza fatta ai bambini.
 
E costruire un mondo in cui bambini
e adulti infine possano convivere.
 
Non piu' stranieri, non piu' abbandonati,
non piu' nemici, non piu' aggressori,
ma una umanita' riconoscente.
 
*
 
Luce Fabbri come educatrice
 
Illuminava tutto quella luce
e quella luce era Luce Fabbri
dell'anarchia memoria, storia, volto
e della nonviolenza.
 
Contrasto' sempre il male e sempre volle
giustizia e liberta'. Insegno' sempre
la scienza e la coscienza, e degli oppressi
sempre fu voce, e braccio, e intelligenza.
 
Illuminava tutto quella luce
e quella luce era Luce Fabbri.
 
*
 
Lacrime per Miriam Makeba
 
Stava sul palco come su una barricata
la nostra sorella Miriam Makeba
con la sua voce combatteva il fascismo.
 
Contro il fascismo aveva combattuto
in Sud Africa, aveva combattuto
in America, aveva combattuto
ovunque nel mondo il fascismo assassino.
La nostra compagna Miriam Makeba
con la sua voce che resuscitava i morti.
 
Venne infine qui tra noi dove il fascismo
col nome di camorra col nome di governo
perseguita e assassina.
La nostra sorella Miriam Makeba
la nostra compagna Miriam Makeba.
 
Contro i poteri criminali tutti
lottava Miriam Makeba
per l'umanita' che e' una soltanto
lottava Miriam Makeba.
 
Stava sul palco come su una barricata
la nostra sorella Miriam Makeba
con la sua voce combatteva il fascismo.
 
E la sua lotta tu portala avanti.
 
*
 
Rachele
 
Quelli di noi che hanno passato notti
al freddo e al gelo sanno che vuol dire
non avere una casa.
 
E quelli di noi che hanno avuto paura
subendo minacce e percosse, di essere uccisi
sanno cos'e' la paura.
 
E quelli di noi che ai padri hanno chiuso
sul letto di morte gli occhi, sanno sanno
sanno la morte che orrendo nemico e' di tutti.
 
E quelli di noi che hanno avuto lo strazio
di vedere morire gli amici e di vedere
eserciti muovere alla caccia
di carne umana, come possono, come possiamo
tacere, restare nelle tiepide case
col cibo caldo tra i visi amici.
 
Cosi' Rachele mosse di lontano
verso quel cuore del mondo che ha nome Palestina.
 
Cosi' Rachele mise l'anima sua e il suo corpo
tra l'esercito e le vittime
tra le ruspe che demoliscono
e le case in cui poter vivere ancora.
 
Cosi' Rachele la molto amata
torno' in Palestina.
Lo dico a te Labano, lo dico a te Giacobbe.
 
Cosi' Rachele fu uccisa e questa morte
e' la morte di tutte le donne che portano vita
lungo i tornanti di questa preistoria
di Margarete dai capelli d'oro
di Sulamith dai capelli di cenere.
 
Non ho parole, ho solo greve un pianto
e molte amare memorie e una speranza sola:
che resusciti Rachele
nella pace tra i popoli, nel ricordo
dell'orrore, nell'alleanza nuova
che a tutte e tutti riconosca vita,
che a tutte e tutti riconosca dignita'.
 
E' questa resurrezione
questa compresenza dei morti e dei viventi
nella comune lotta per l'umano
cio' che qui chiamo ancora nonviolenza.
 
E' la lotta di Rachele
la nonviolenza in cammino.
 
*
 
Una canzone per Marianella Garcia
 
Ay Marianella, Marianella Garcia
potevi fare la vita dei signori
i tuoi buoni studi, il tuo seggio in parlamento
ma tu scegliesti di stare con noi poveri.
Ay Marianella che pioggia di sangue.
 
Era Marianella sorella di noi morti
perche' amava la vita e che la vita
fosse degna di essere vissuta.
Ay Marianella si spensero le stelle.
 
Era intrepida e vestita di umilta'
sapeva che i fascisti la cercavano
e ti raggiunse la furia dei fascisti.
Ay Marianella la furia dei fascisti.
 
Parlava la lingua dei contadini e degli angeli
sapeva le parole che guariscono
parole di luce e di pane.
Ay Marianella la terra nera e rossa.
 
Sapeva tutte le cose e anche le cose
che tutti sanno e e' difficile dire
e lei le diceva con voce di uccellino.
Ay Marianella che fredda e' la notte.
 
Ti ammazzarono come hanno ammazzato
i morti che cercavi e che il tuo sguardo
resuscitava nel cuore del popolo.
Ay Marianella che pianto infinito.
 
Cosi' dura e' la nostra dura vita
che anche nella gioia noi piangiamo
ma mentre ti piangiamo ricordiamo
con gioia che sei stata e resti viva.
Ay Marianella, Marianella Garcia.
 
*
 
Anna Politkovskaja
 
Ci sono le parole
e ci sono le pallottole.
E solo le parole salvano le vite.
 
Ci sono i corpi palpitanti e fragili
e ci sono le pallottole.
E dopo le pallottole i corpi diventano sasso.
 
C'e' la verita' viva
e ci sono le pallottole
che tutto riducono a menzogna, strazio, nulla.
 
C'e' l'umanita' fatta di persone
e ci sono le guerre
che l'umanita' estinguono.
 
Scegliere le parole, i corpi, le persone,
scegliere l'umanita'. Salvare le vite. Dire
ancora e sempre la verita'. Contrastare
tutte le uccisioni.
 
E' questo che chiamiamo nonviolenza.
 
*
 
Per Franca Ongaro Basaglia
 
Sempre sentii che era Franca Ongaro
la mente filosofica piu' viva
degli anni e le rotture che in quel tempo
compiere fu mestieri. E sempre seppi
che con sguardo e con voce di donna
si sarebbe visto e detto l'essenziale.
 
Sempre seppi che la lotta contro il male
deve salvare tutti, deve infrangere
le intime catene e le esteriori
e che la lotta contro le totali
istituzioni questo ci insegnava:
a contrastare a un tempo la miseria
e dittatura, guerra e patriarcato
e l'apartheid che ancora impera e opprime
e la paura e la violenza sempre.
 
Lo seppi sempre, Franca Ongaro Basaglia
di tutti i miei maestri la maestra
fu piu' segreta, e l'ultima e la prima.
 
*
 
Anna Moffo
 
Ricordi, quando il canto era canto
e noi eravamo giovani e la vita
lucente. A quel tempo
tutti amavamo Anna Moffo.
 
Io la ricordo Serpina
in quel trattato magno di dialettica
di storia e coscienza di classe, d'interpretazione
(ironica e capovolta - diderotiana, certo)
dei sogni avanti lettera, ed insieme
smascheramento della complicita'
tra patriarcato e rendita, il potere
del capitale che tutto aliena e rompe.
 
Quanto mi sono interrogato, e ancora
continuo a interrogarmi su quel gioco,
tragico gioco, e quel muto Vespone,
e doppia e tripla l'ansia e la passione
in uno specchio e come per enigma
di Oberto che non sa pensare a se'.
 
E quella voce di cristallo e argento
che era di Anna Moffo reco incisa
nel cuore come acqua che scintilla
e limpida la luna che rischiara.
 
*
 
Felicia
 
Sento alla radio che non e' piu' viva
Felicia Bartolotta Impastato.
 
So che la radio mente: Felicia
Bartolotta Impastato e' ancora qui.
 
Perche' se e' vero che la nostra lotta
contro la mafia non e' ancora finita
allora Felicia qui deve essere ancora.
 
Poi, quando avremo vinto,
potra' lei anche prendere riposo.
 
E adesso poso la penna. E piango.
 
*
 
Susan Sontag
 
Diecimila cose ci ha insegnato Susan Sontag
e la prima: a non arrendersi all'orrore
non accettare la menzogna, non inchinarsi alla violenza.
 
Le diecimila cose ci ha insegnato Susan Sontag
che tutto sapeva e innanzitutto questo:
non inchinarsi alla violenza, non accettare la menzogna
all'orrore non arrendersi mai.
 
*
 
In memoria di Alice Paul
 
Sono passati cosi' tanti anni
e la memoria si affievolisce a tal punto
che nessuno ricorda piu' neppure
il colore delle rose dell'altr'anno
o la fragranza del pane di quando
eravamo giovani e affamati.
 
Quasi nessuno ricorda piu' le vittime
della guerra di pochi mesi fa
o di quelli che nel nostro paese
furono ammazzati dalla strategia
della tensione, dal terrorismo, dalla mafia.
 
Tutto e' appiattito su un presente
sottile come una lama
che diventa nulla.
 
Ma io ricordo ancora Alice Paul
con gratitudine le rendo omaggio
brucio per lei questo grano d'incenso.
 
So che senza di lei, senza Emmeline
ed infinite altre, anche la mia
sarebbe vita piu' oppressa e indegna.
 
*
 
Da Assisi a Gubbio ricordando Darina Silone
 
Lungo la strada che da Assisi giunge
a Gubbio dove il povero persuase
il lupo ad altre imprese
nella coscienza della stessa fame
che si raddoppia in scienza dell'insieme
ed opera da farsi, condiviso
bene donato dalla compresenza,
anche sara' Darina nel ricordo.
 
Sara' Darina, poiche' quel cammino
prosegue di Darina e Secondino
il viaggio lungo e la memoria bella,
face e favella, e aprire strada andando.
 
Poiche' la nonviolenza e' questo: il varco
- diceva Capitini - attuale
si' della storia, che al gorgo del male
oppone comprensione e dignita',
e resistenza che fa forte il frale
e solidarieta' che non si estingue
e riconosce umanita' ed invera.
 
*
 
Ballata in memoria di Dorothy Day
 
Dorothy Day, persona amica
all'oppressione si ribello'
conobbe il carcere e la fatica
ma alla sua lotta non rinuncio'.
 
Dorothy Day, persona viva
con chi soffriva fu solidale
alla menzogna non fu mai corriva
e mai si arrese dinanzi al male.
 
Dorothy Day, nostra sorella
fu religiosa e fu libertaria
a questo mondo la cosa piu' bella
e' condivider la sorte dei paria.
 
Dorothy Day, nostra compagna
tanto era dolce quanto era forte
non ammetteva la fuga o la lagna
e combatteva il male e la morte.
 
Dorothy Day, acuta coscienza
tenace agire, sguardo profondo:
fu la sua scelta la nonviolenza
per rovesciare e per salvare il mondo.
 
*
 
Ancora per Dorothy Day
 
"Sentir tudo de todas as maneiras"
(Fernando Pessoa)
 
Si puo' essere anarchici e cattolici
la gioia condividere e il dolore
si puo' essere concreti e anche simbolici
si puo' esser tutto insieme, se ne hai il cuore.
 
Si puo' esser libertari ed apostolici
condividere le tenebre e le aurore
si puo' essere inurbati e ancor bucolici
si puo' esser tutti insieme, se hai l'amore.
 
Condividere la fame, e lo spauro,
nella notte greve e gelida il giaciglio,
la prigione condividere e l'oscuro
 
faticare per un sorso di vermiglio
poco vino e per un tozzo di pan duro:
esser fuoco che divampa, ed albo giglio
 
che non ve n'e' il simiglio:
compagna degli oppressi, seguace all'agnus dei
"di Dio il dono" Dorotea Day.
 
*
 
Hannah Arendt
 
Politica e' l'umanita' plurale
nel nascere e' la chiave di ogni fare
e tu devi sapere contrastare
il male radicale ed il banale.
 
*
 
Virginia Woolf
 
Un'altra via, un'altra intelligenza
un altro amore del vero e del mondo
un altro movimento, piu' profondo:
il femminismo e' la nonviolenza.
 
*
 
Rachel Corrie
 
Alla violenza, lei gentile e lieve
col fragile suo corpo s'interpose.
Come l'arcobalen, come le rose
fu la sua vita luminosa e breve.
 
*
 
Simone de Beauvoir
 
Sempre lotto' contro tutti i fascismi
sempre affronto' ogni contraddizione
mai accetto' vilta' e sopraffazione
mai si piego' alla forza ne' ai sofismi.
 
*
 
Etty Hillesum
 
Finche' le scorse sangue nelle vene
sempre fu giusta, lieta, solidale
sempre si oppose integralmente al male:
chi vuole il bene faccia solo il bene.
 
*
 
Rosa Luxemburg
 
La nonviolenza e' lotta, e' quella lotta
che all'ingiustizia e alla menzogna oppone
la resistenza e la liberazione.
Che' la barbarie il mondo non inghiotta.
 
*
 
Simone Weil
 
Conobbe tutte le esperienze e tutti
penso' i pensieri e fece cose buone
alla sventura oppose l'attenzione
e ancora dona a noi infiniti frutti.
 
*
 
Maria Zambrano
 
Pensava, e il suo pensare era una festa
soffriva, e il suo soffrire diveniva
sapienza, e la sapienza voce viva
che rende ogni persona degna e onesta.
 
*
 
Franca Ongaro Basaglia
 
Della violenza ideologie e strutture
istituzioni e prassi smascherava
a tutti umanita' riconquistava
e tutte combatte' le dittature.
 
*
 
Susan Sontag
 
Di stile, intelligenza, tratti e gusto
sottili come lame e come veli
di contro ai vacui e di contro ai crudeli
combatte' sempre per il vero e il giusto.
 
*
 
Edith Stein
 
E' l'empatia la qualita' essenziale
che rende umano un essere umano
e che ad ogni potere disumano
oppone il bene che resiste al male.
 
*
 
Germaine Tillion
 
Se un volto sempre avra' la Resistenza
e' il volto di Germaine che mai cedette,
sempre volle giustizia e mai vendette:
per sempre volto della nonviolenza.
 
*
 
Felicia Bartolotta Impastato
 
No, non soltanto mater dolorosa
ma combattente per la liberta'
con quella forza della verita'
ch'e' altro nome della nonviolenza.
 
*
 
Olympe de Gouges
 
Cosi' le vollero tagliar la testa
ma quella testa aveva gia' parlato:
per l'uguaglianza e contro il patriarcato.
E quella sua parola ancora resta.
 
*
 
Billie Holiday
 
Con quella voce che incantava i cuori
degli alberi del sud lo strano frutto
diceva al mondo. Possa esser distrutto
l'orco razzista e tutti i suoi orrori.
 
*
 
Miriam Makeba
 
Contro il razzismo e contro la camorra
visse, lotto', mori' Miriam Makeba.
Mai piu' ci siano servi della gleba,
che ogni persona ogni altra soccorra.
 
*
 
Anna Achmatova
 
Lo leggi e ti riafferra per la gola
quel Requiem tra l'orrore e la vergogna:
ogni suo verso attacca la menzogna
esorta alla pieta' ogni sua parola.
 
*
 
Rosanna Benzi
 
Checche' ogni insipiente or ne sentenzi,
ci fu un'Italia bella, pia, civile
nemica di ogni prepotenza vile:
aveva il volto di Rosanna Benzi.
 
*
 
Annarita Buttafuoco
 
Perche' si possa dalla preistoria
uscire al regno della liberta'
occorre fare intanto verita'
e cominciare a scriver l'altra storia.
 
*
 
Emily Dickinson
 
Mi capita di usare dei suoi versi
come fosser sentenze di sibilla
della mia vita specchio, e vi scintilla
cio' che trovai, che non trovai, che persi.
 
*
 
Marianella Garcia
 
Prendersi cura degli assassinati
restituirne il volto e la memoria
alla realta', l'umanita', la storia.
Nel coro ora e' dei giusti e dei beati.
 
*
 
Violeta Parra
 
Dell'umile e l'oppresso le parole
salvare e raccontar la sofferenza
ed esortare alla resistenza
perche' dell'avvenire sorga il sole.
 
*
 
Ginetta Sagan
 
La lotta antifascista proseguiva
nella difesa di chi e' prigioniero
perche' usa la parola ed il pensiero
e finche' lotti l'umanita' e' viva.
 
*
 
Bertha von Suttner
 
Nessuno si puo' fare piu' illusioni:
occorre sceglier tra le armi e il pane
solo la pace salva vite umane
solo il disarmo ferma le uccisioni.
 
*
 
Emma Thomas
 
Tutto e' preghiera e tutto e' verita'
e poiche' la guerra e' distruzione
ad essa opponi tutta la passione,
tutta la forza, tutta la bonta'.
 
*
 
Sofia Vanni Rovighi
 
Aveva una chiarezza di pensiero
che ti rendeva il mondo trasparente
ed all'orrore del male e del niente
sapeva opporre il buono, il giusto, il vero.
 
*
 
Adriana Zarri
 
Conobbi or son tant'anni un'eremita
amante della terra e anche del cielo
viveva il verbo letto nel vangelo
ed era una danza la sua vita.
 
*
 
Dina Bertoni Jovine
 
Se si educa e' alla liberta'
Se si educa e' alla uguaglianza
Se si educa e' alla fratellanza
Se si educa e' alla dignita'.
 
*
 
Anne Frank
 
La uccisero i nazisti: una bambina.
Ma le parole di quella fanciulla
ancora oppongono l'umano al nulla
e al buio oppongono nuova mattina.
 
*
 
Anna Freud
 
Fu Anna vera amica dei bambini
li aiuto', li ascolto' e difese
dalle violenze e dalle pretese
di adulti tracotanti e belluini.
 
*
 
Ada Gobetti
 
Conobbe quel dolor che non si smorza,
fu fiera antifascista, partigiana,
educatrice. A ogni poter che sbrana
oppose sempre del bene la forza.
 
*
 
Di Anna Bravo ascoltando le parole
 
E improvviso un raggio di luce
rompe talora queste grevi tenebre.
 
Come la voce di Anna Bravo, un'oasi
senza di cui non altro che deserto.
 
Come la voce di Anna Bravo, specchio
che splendida riflette intera integra
l'umanita'.
 
*
 
Per Teresa Sarti
 
Continuo' ad opporsi alla guerra.
Continuo' a salvare le vite.
Non saprei dire lode piu' grande.
 
*
 
Per Tullia Zevi
 
Sempre difese l'umanita'
sempre la pace e la verita'.
 
*
 
Cesaria Evora
 
Come e' ancora piu' triste il mondo
senza piu' quella voce triste,
quei canti tristi, quel triste dolce volto.
 
E come lieve e' il pensiero che Cesaria
sia pur esistita e la sua musica resti.
 
*
 
Wislawa Szymborska
 
Tradusse in poesia la nonviolenza.
 
*
 
Adrienne Rich
 
Dalle sue opere imparammo tanto.
Ci parla ancora e ancora la sua voce.
 
*
 
Whitney Houston
 
Con quella voce che incantava gli angeli
come ha potuto pensare la morte
che fosse lecito rapirla?
 
*
 
Per Françoise Collin
 
"Tosto che fu la' dove l'erbe sono"
(Dante, Purg., XXVIII, 61)
 
Questa maestra cosi' acuta, tagliente.
Dove tocca apre e risana.
Questa maestra cosi' profonda, presente.
Non posso credere che sia scomparsa.
 
Non e' vana farsa la vita
se vivono spiriti amanti
del vero, del bene, che il mondo
di nuovo e di nuovo mettono al mondo.
 
Di aspri veri e di infiniti incanti
ci fece dono.
Fonte infinita, fiume profondo.
 
*
 
Gae Aulenti
 
Se la bellezza salvera' il mondo
de le fangose e festinate genti
belta' e salvezza reco' Gae Aulenti
al gran cantiere del disperato mondo.
 
*
 
Rita Levi Montalcini
 
E' deceduta Rita Levi Montalcini.
Insigne per sapere e per bonta'.
 
*
 
Vittoria Ottolenghi
 
Talvolta mi avvenne di pensare
che da Parmenide a Bergson nessuno forse
meglio di lei sapesse spiegar cosa
sia tempo, e spazio, e vivo movimento
e corpo e ritmo e divenire ed essere,
come si possa combattere la morte,
un senso dare al flusso della vita,
creare armonia nel caos del mondo.
 
*
 
Marisa Vitale
 
Non v'e' solo dolore, paura e morte nel mondo
anche vi sono esseri umani
e umana l'opera loro.
 
*
 
Maria Callas
 
Non ebbero, non avranno potere
la tempesta e la polvere
che tutto cancellano
di cancellare la sua voce.
 
*
 
Luce Fabbri
 
Luce che non si offusca
fiaccola dell'anarchia
nella quotidiana lotta
speranza e prova di un'umanita'
finalmente pienamente umana.
 
*
 
Mariangela Melato
 
Recava quella vocazione tragica
il cui nucleo profondo era un bisogno
d'impegno civile, una scelta morale.
 
*
 
Per Teresa Mattei
 
L'ultima delle costituenti
la partigiana eroica
la sorella di Gianfranco
la donna che difendeva i diritti di tutti gli esseri umani
e' deceduta.
 
Non muore la sua lotta.
 
*
 
Caterina, o della resistenza necessaria
 
I.
Alessandria e' antica citta', biblioteca del mondo.
L'Egitto e' paese di antica sapienza.
L'impero romano lo sa.
Giunge da Roma il nuovo governatore
pretende l'ossequio, onori e sacrifici,
l'adorazione del potere e dell'ideologia imperiale.
Si genuflettono i pavidi, si genuflettono gli indifferenti
sgozzano le povere bestie agli altari.
Caterina no.
 
II.
L'impero e' potente: il suo cinema, i suoi droni,
la musica pop, i social network, non puo' tollerare
che una donna dica di no.
Una donna di buona famiglia, una donna sapiente, una donna
di si' luminosa bellezza che Raffaello dipingera'.
Convincerla occorre a piegarsi
a rendere omaggio al potere
al potere imperialista, al potere
maschilista e patriarcale, al potere
consumista e postmoderno, liquido,
militarista, mafioso, totalitario.
Le inviano i migliori agenti, i migliori
produttori, i migliori
specialisti della comunicazione
di Hollywood e di Wall Street
per convertirla. Invece
lei converte loro.
Li converte all'eguaglianza di diritti
di tutti gli esseri umani, li converte
al rispetto per la vita, la dignita', i diritti
di tutte e tutti, del mondo vivente.
L'imperatore non puo' tollerarlo: tutti
li condanna a morte, tutti
a Guantanamo, nella Kolyma, a Bhopal
vengono ghigliottinati.
 
III.
Resta la donna. Per essa non basta la sedia che frigge,
la camera a gas, l'iniezione letale.
Prima la si vuol fare schiava di un uomo: essa rifiuta.
Allora la tortura: la ruota dentata. Si rompe la ruota.
Infine: la decapitazione. Bisogna impedire
- dice il dittatore - a questo cervello di pensare ancora.
Cosi' ne spezzano in due il corpo
non l'anima, che integra resta.
 
IV.
Cosi' questa storia finisce, cosi' ricomincia.
Cosi' Caterina fini', cosi' rinasce e resta
nostra compagna di lotte
contro il potere imperiale che uccide
contro l'ideologia della violenza
contro ogni oppressione
ancora e sempre negando il consenso
alla menzogna e al male,
ad ogni potere assassino.
 
Figura
dell'internazionale futura umanita',
della nonviolenza in cammino
voce e volto.
Sorella della Rosa bianca. Sorella
della Rosa rossa. Sorella
d'Ipazia.
 
*
 
Hannah Arendt
 
Un cosi' vivo amore per la verita'
e' la risorsa estrema
per la salvezza dell'umanita'.
 
Leggi Hannah Arendt e l'anima ti trema
invasa dalla luce, dalla felicita'.
 
*
 
Laura Conti
 
Piu' passano gli anni e piu' ci manca
la tua saggia parola
la tua lotta inesausta
il tuo amore per l'umanita', la tua cura
per quest'unico vivente mondo.
 
Piu' passano gli anni e piu' ci fa luce
la tua riflessione, la tua azione, la tua
testimonianza che non si estingue.
 
*
 
Bianca Guidetti Serra
 
Il 24 giugno 2014 e' deceduta
Bianca Guidetti Serra partigiana.
Per sempre lottatrice
per l'umanita'.
 
Dinanzi alla bruta violenza che sbrana
nessuno si arrenda, la lotta continua.
 
Dinanzi alla menzogna che nega ogni valore
nessuno si spezzi all'urto del dolore
e trovi invece forza nell'altrice
memoria, nella felice
certezza
che non e' mai vana
la lotta delle persone buone.
 
Non prevarra' il male finche' tu resisti.
 
*
 
Simone Weil
 
Parole di nudo pensiero
Testimonianza che rompe ogni menzogna
Coraggio che smaschera ogni vilta'
Nonviolenza in cammino
 
L'irrompere del nudo vero
dal cuore dal coro che sogna e che veglia
dal volto dal corpo dolente piagato vicino
La forza della pieta'
 
*
 
Olympe de Gouges
 
Quella testa che pensava i pensieri
che gli estremi oppressori non vogliono si pensi
gli estremi oppressori spiccarono dal collo
ma quei pensieri ancora e ancora vivono
e vive Olympe de Gouges ed il suo nome
e' ancora la nostra bandiera, compagne e compagni.
 
*
 
Mary Wollstonecraft
 
Sempre i diritti sono li', nascosti nello scrigno
sotterrato sotto strati di argilla e pietrisco
e gli scorpioni e le frustate
e il drago guardiano sopra.
 
Ma quando una persona dal profondo del cuore
li scava e li reca alla luce e li mette in parole
li schiude ed allora fioriscono
e nessun drago potra' piu' affogarli.
 
Cosi' Mary Wollstonecraft
armata solo di carta e di penna
per sempre libero' l'umanita'
dalla prima menzogna, dalla prima schiavitu'.
 
Forse molti anni ancora occorreranno
generazioni si avvicenderanno
ma quando diverra' l'umanita' umana
grata sara' a Mary Wollstonecraft.
 
*
 
Flora Tristan
 
La lotta degli oppressi non e' la lotta
per la liberazione di tutti gli oppressi
se non e' anche la lotta delle oppresse
per la liberazione di tutte le oppresse.
 
La lotta delle oppresse liberando
tutte le oppresse libera al contempo
anche gli oppressi, e gli oppressori stessi
estingue trasformandoli in compagni.
 
Solo la lotta delle oppresse libera
l'umanita', l'intera umanita'
l'umanita' di tutte e di ciascuna
l'umanita' di tutti e di ciascuno.
 
*
 
Harriet Hardy
 
Non e' forse una donna un essere umano?
Non nascono forse da donna gli esseri umani tutti?
Non e' diritto di ogni persona il sapere?
Non e' diritto di ogni persona la propria indipendenza?
Non e' diritto di ogni persona pienamente partecipare
alla vita comune che ogni persona riguarda?
 
Chiamiamo civilta', chiamiamo repubblica
la societa' proposta da Harriet Hardy.
Il mondo pensato da Harriet Hardy
e' il mondo in cui vorremmo vivere.
Nostra e' la lotta iniziata da Harriet Hardy.
 
*
 
Una vecchia fotografia
 
Sembra camminino sul selciato
di una citta' che e' tutte le citta'
la punta di una scarpa che sporge dalle lunghe gonne
Clara con un berretto che pare una frittella
Rosa con una paglietta da guappo
intorno degli uomini che non le vedono
tranne forse uno poco dietro
che guarda verso la macchina fotografica.
 
La bocca di Rosa socchiusa sembra che parli
quella di Clara forse sorride.
L'immagine sgranata, la mia presbiopia
non mi consentono di cogliere lo sguardo.
 
Vedono forse il fotografo, e forse
guardano oltre e in quell'oltre
c'e' anche la nostra lotta di oggi
le donne insorte danzando il 14 febbraio
questo nostro otto marzo del duemilaquindici
l'internazionale futura umanita'.
 
*
 
Storia di Gelsomina
 
La ferma luna il silenzioso mare
colmo il gommone di occhi di respiri
e di ricordi che dimenticare
e' necessario se a scampare miri
 
poi giungi qui e trovi il lupanare
sul ciglio della strada altri martiri
la schiavitu' nei campi le erbe amare
di Babilonia ancora gli empi giri
 
la bestia che ti stringe nelle chele
la gerarchia fascista ed assassina
le vesti di catene e ragnatele
 
nel pianto il tremolar della marina
la zuppa di scorpioni il vin di fiele
la coltellata che via ti trascina.
 
*
 
Della nonviolenza dispiegata al sole ad asciugare
 
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza la politica necessaria.
Chiamiamo nonviolenza l'occhio che vede e piange.
Chiamiamo nonviolenza la lotta per l'abolizione di tutte le guerre.
Chiamiamo nonviolenza la lotta che abroga ogni servitu'.
Chiamiamo nonviolenza questo accampamento notturno nel deserto.
 
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza l'amicizia che non tradisce.
Chiamiamo nonviolenza il ponte di corda teso sull'abisso.
Chiamiamo nonviolenza la fine della paura della morte.
Chiamiamo nonviolenza la fine della minaccia della morte.
Chiamiamo nonviolenza aver visto e alba e tramonto con limpido cuore.
 
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il tappeto volante.
Chiamiamo nonviolenza il voto unanime per la salvezza degli assenti.
Chiamiamo nonviolenza il cielo stellato.
Chiamiamo nonviolenza il rispetto della vita altrui.
Chiamiamo nonviolenza il sonno dei giusti e dei giusti la veglia.
 
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il silenzio che non spaventa.
Chiamiamo nonviolenza la telefonata che ferma l'esecuzione.
Chiamiamo nonviolenza il libro che ti fa ridere e piangere.
Chiamiamo nonviolenza il viaggio senza bagagli.
Chiamiamo nonviolenza il suono dell'arcobaleno.
 
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il pasto in comune.
Chiamiamo nonviolenza il miracolo della nascita.
Chiamiamo nonviolenza la voce che risponde.
Chiamiamo nonviolenza la porta che si apre allo straniero.
Chiamiamo nonviolenza la lotta contro la violenza.
 
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il dono e la rinuncia.
Chiamiamo nonviolenza la leggerezza sui corpi.
Chiamiamo nonviolenza la parola che suscita le praterie.
Chiamiamo nonviolenza il soffio che estingue gli incendi.
Chiamiamo nonviolenza l'infinito respiro del mare.
 
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza l'umanita' come dovrebbe essere.
Chiamiamo nonviolenza la coscienza del limite.
Chiamiamo nonviolenza il ritrovamento dell'anello di Salomone.
Chiamiamo nonviolenza gl'immortali principi dell'Ottantanove.
Chiamiamo nonviolenza l'ironia e la pazienza.
 
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il riconoscimento della pluralita' delle persone e dei mondi.
Chiamiamo nonviolenza la distruzione di tutte le armi assassine.
Chiamiamo nonviolenza non nascondere la nostra ignoranza.
Chiamiamo nonviolenza rifiutarsi di mentire.
Chiamiamo nonviolenza la scelta di fare la cosa che salva le vite.
 
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza una giornata di sole sulla strada.
Chiamiamo nonviolenza la scuola di Spartaco e della Rosa Rossa.
Chiamiamo nonviolenza la certezza morale del figlio della levatrice.
Chiamiamo nonviolenza la legge nuova del figlio del falegname.
Chiamiamo nonviolenza le tre ghinee di Virginia.
 
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza questo atto di riconoscimento e di riconoscenza.
Chiamiamo nonviolenza il giro della borraccia.
Chiamiamo nonviolenza questo colloquio corale.
Chiamiamo nonviolenza la Resistenza antifascista.
Chiamiamo nonviolenza l'uscita dallo stato di minorita'.
 
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza parlare e ascoltare.
Chiamiamo nonviolenza la stazione sempre aperta.
Chiamiamo nonviolenza lo specchio e la sorgente.
Chiamiamo nonviolenza sentire il dolore degli altri.
Chiamiamo nonviolenza prendersi cura del mondo.
 
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
 
*
 
Mildred Harnack
 
Il 16 febbraio 1943
veniva assassinata dai nazisti
Mildred Harnack, resistente.
 
La testa che i nazisti le spiccarono
ancora parla e ti dice quale sia
il tuo dovere oggi.
 
*
 
Berta Caceres
 
Il due marzo di due anni fa
veniva assassinata Berta Caceres.
 
Ma ogni donna e ogni uomo che respira
e lotta e condivide i sogni e il pane
e' Berta Caceres che ancora vive.
 
*
 
Dal femminismo molti doni
 
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che vi e' una sola umanita', composta di persone tutte differenti le une dalle altre e tutte eguali in diritti.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che sfera personale e sfera politica non sono separate da un abisso: sempre siamo esseri umani.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza del partire da se'.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza dell'incontro con l'altro.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che e' la nascita, l'esperienza e la categoria che fonda l'umana convivenza, l'umano sapere.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la pluralita', e quindi la relazione, e' la modalita' di esistenza propria dell'umanita'.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che i corpi contano, che noi siamo i nostro corpi.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che ogni forma di autoritarismo, ogni forma di militarismo, ogni forma di dogmatismo reca gia' la negazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la prima radice dell'organizzazione sociale e della trama relazionale violenta e' nel maschilismo e nel patriarcato.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo la nonviolenza contrasta la violenza, che solo il bene vince il male, che solo l'amore si oppone alla morte, che solo l'ascolto consente la parola.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' generare e proteggere la vita, prendersi cura delle persone e del mondo per amore delle persone e del mondo.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' opporsi ad ogni oppressione, ad ogni sfruttamento, ad ogni ingiustizia, ad ogni umiliazione, ad ogni denegazione di umanita', ad ogni devastazione della biosfera.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo l'arte della compassione fonda la lotta di liberazione.
Il femminismo che e' il massimo inveramento storico della nonviolenza.
Il femminismo che e' la corrente calda della nonviolenza.
Il femminismo che e' il cuore pulsante del movimento di autocoscienza e di liberazione dell'umanita'.
E diciamo femminismo e sappiamo che dovremmo dire femminismi, che dovremmo dire pensiero delle donne e movimenti delle donne.
Ma diciamo femminismo e pensiamo a una tradizione che lega infinite donne che hanno praticato l'etica della responsabilita' e della liberazione, da Saffo a Vandana Shiva, da Simone Weil a Virginia Woolf, da Edith Stein a Milena Jesenska, da Etty Hillesum a Ginetta Sagan, da Rosa Luxemburg ad Hannah Arendt, da Germaine Tillion ad Anna Politkovskaja, da Simone de Beauvoir a Franca Ongaro Basaglia, da Olympe de Gouges a Luce Fabbri.
Dal femminismo molti doni tutte e tutti abbiamo ricevuto.
In questo otto marzo di ascolto, di memoria, di lotta, diciamo anche la nostra gratitudine.
 
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Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 18 del 12 marzo 2021
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