[Nonviolenza] La nonviolenza contro il razzismo. 315



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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 315 del 5 settembre 2019

In questo numero:
1. Il nuovo governo e noi. Un ragionamento in poche parole
2. Nessuno (un testo di qualche mese fa)
3. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
4. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
5. Neerja  Bhanot
6. Emilio Cecchi
7. Ottavio Cecchi
8. Edoardo Cecere
9. Carlo M. Cipolla
10. Luigi Cipriani
11. Michele Arcangelo De Palo
12. Velso Mucci
13. Lewis Nkosi
14. Italo Pietra
15. Joan Puig Elias
16. Georg Solti
17. Madre Teresa di Calcutta
18. Jefferson Thomas
19. Angelo Vassallo
20. Litania dei morti in preghiera (un testo di una ventina d'anni fa)
21. Ballata per una Regina morta ammazzata sulla strada tra Tuscania e Tarquinia nell'estate del duemilauno

1. L'ORA. IL NUOVO GOVERNO E NOI. UN RAGIONAMENTO IN POCHE PAROLE

Il nuovo governo e' composto per meta' di adepti di un partito razzista e totalitario (incluso lo stesso presidente del Consiglio dei ministri), e per l'altra meta' di persone perlomeno democratiche e civili.
La speranza e' che la parte democratica e civile riesca a sconfiggere la barbarie della parte sua alleata, ed a ripristinare la legalita' costituzionale.
Il primo, e decisivo, banco di prova sara' l'abrogazione delle scellerate misure razziste imposte nell'ultimo anno dal governo della disumanita' caduto da qualche settimana e nominalmente guidato (il vero dominus essendo stato il "fascistissimo" ministro plenipotenziario) dal medesimo inquilino di palazzo Chigi del nuovo governo. Senza l'immediata abrogazione di quelle misure infami e scellerate, la barbarie razzista, il regime di apartheid e schiavitu', le persecuzioni di innocenti e l'omissione di soccorso proseguiranno, proseguira' la strage degli innocenti nel Mediterraneo, e proseguira' da parte del nuovo governo la commissione di crimini contro l'umanita' e l'attentato contro la Costituzione che hanno caratterizzato il governo precedente. Cosi' non sia.
Anche noi vogliamo sperare che la parte non razzista e non totalitaria del nuovo governo prevalga sulla parte fascista.
E, da parte nostra, continueremo a denunciare il razzismo e il fascismo, e continueremo quindi ad impegnarci per i seguenti immediati, irrinunciabili obiettivi:
- abrogare immediatamente tutte le infami e scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita';
- soccorrere tutte le persone in pericolo, salvare tutte le vite;
- far cessare immediatamente tutte le persecuzioni, lo schiavismo e l'apartheid in Italia;
- tornare alla Costituzione repubblicana antifascista;
- riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro;
- riconoscere il diritto di voto, e tutti i diritti sociali, civili e politici, a tutte le persone che vivono nel nostro paese;
- allontanare per sempre dal governo della cosa pubblica i responsabili di crimini contro l'umanita';
- che i responsabili di crimini contro l'umanita' e di attentato contro la Costituzione siano chiamati a rispondere dei loro delitti nei tribunali della Repubblica.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

2. REPETITA IUVANT. NESSUNO (UN TESTO DI QUALCHE MESE FA)

I. Da un lato

Sfuggito finalmente al lager libico
naufrago sulla zattera che affonda
congelato affamato terrorizzato
nel cerchio della danza delle onde
dure come pugnali
alte come montagne
gigantesche bocche sbavanti
nella brama furiosa d'ingoiarmi
in questa notte corrusca e irrimediabile
di sacchi di orecchie di occhi di lingue strappate
in cielo osservo lontane silenziose
le mobili luci degli aereoplani e so

che li' viaggiano i privilegiati
del potere che mi destina al lager
che mi condanna a morire affogato
che vuole che io sia schiavo o morto

E so
che se per disgrazia morissero loro
tutto il mondo ne sarebbe addolorato
anch'io ne proverei compassione
mentre della mia morte nessuno

E nessuno e' anche il mio nome
e avrei anch'io da raccontare una storia
come tutte le storie bella e orribile
di una guerra infinita e di un lungo viaggio
e della nostalgia che brucia l'anima

Ma gia' le onde m'afferrano e mi sbalzano
nell'acqua fredda e gia' sento i miei piedi
tirati giu' dai mostri dell'abisso

II. Dall'altro

Non e' il mare che uccide i naufraghi
ma i governi europei e tra essi primo il nostro

Non sono sorti da soli come funghi i lager libici
li hanno voluti i governi europei e tra essi primo il nostro

Il nazismo che torna non piove dal cielo per malefico incanto
non viene vomitato dalla roccia spaccata dal fendente del mago
non lo sputa nel mondo un rospo o un drago
torna per volonta' dei governanti
ad opprimere i popoli a distruggere il mondo

E contro il nazismo che torna
contro il razzismo assassino
contro le stragi ed i lager
contro il governo della disumanita'
tu devi insorgere per restare umano
tu devi insorgere per non mutarti in mostro
tu devi insorgere per salvare le vittime

Tu devi insorgere
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
se non lo farai tu chi altri lo fara'?

III. Ancora un messaggio nella bottiglia

Ogni vittima ha il volto di Abele
ogni essere umano ha diritto alla vita alla dignita' alla solidarieta'
sii tu il buon samaritano
salvare le vite e' il primo dovere

3. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

4. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA

L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org

5. MEMORIA. NEERJA  BHANOT

Il 5 settembre 1986 moriva Neerja Bhanot, assistente di volo, assassinata durante un dirottamento dopo esser riuscita a salvare molte vite umane.
Con gratitudine la ricordiamo.

6. MEMORIA. EMILIO CECCHI

Il 5 settembre 1966 moriva Emilio Cecchi, critico e saggista.
Con gratitudine lo ricordiamo.

7. MEMORIA. OTTAVIO CECCHI

Il 5 settembre 2005 moriva Ottavio Cecchi, militante del movimento operaio, resistente, giornalista e scrittore.
Con gratitudine lo ricordiamo.

8. MEMORIA. EDOARDO CECERE

Il 5 settembre 1944 moriva Edoardo Cecere, partigiano, assassinato dai nemici dell'umanita'.
Con gratitudine lo ricordiamo.

9. MEMORIA. CARLO M. CIPOLLA

Il 5 settembre 2000 moriva Carlo M. Cipolla, storico dell'economia.
Con gratitudine lo ricordiamo.

10. MEMORIA. LUIGI CIPRIANI

Il 5 settembre 1992 moriva Luigi Cipriani, militante del movimento operaio.
Con gratitudine lo ricordiamo.

11. MEMORIA. MICHELE ARCANGELO DE PALO

Il 5 settembre 1944 moriva Michele Arcangelo De Palo, partigiano, ucciso dai nemici dell'umanita'.
Con gratitudine lo ricordiamo.

12. MEMORIA. VELSO MUCCI

Il 5 settembre 1964 moriva Velso Mucci, scrittore e militante del movimento operaio.
Con gratitudine lo ricordiamo.

13. MEMORIA. LEWIS NKOSI

Il 5 settembre 2010 moriva Lewis Nkosi, scrittore e militante antirazzista.
Con gratitudine lo ricordiamo.

14. MEMORIA. ITALO PIETRA

Il 5 settembre 1991 moriva Italo Pietra, comandante partigiano, giornalista e saggista.
Con gratitudine lo ricordiamo.

15. MEMORIA. JOAN PUIG ELIAS

Il 5 settembre 1972 moriva Joan Puig Elias, educatore, militante anarchico, resistente antifascista.
Con gratitudine lo ricordiamo.

16. MEMORIA. GEORG SOLTI

Il 5 settembre 1997 moriva Georg Solti, illustre direttore d'orchestra.
Con gratitudine lo ricordiamo.

17. MEMORIA. MADRE TERESA DI CALCUTTA

Il 5 settembre 1997 moriva madre Teresa di Calcutta, religiosa, soccorritrice dei piu' fragili ed oppressi.
Con gratitudine la ricordiamo.

18. MEMORIA. JEFFERSON THOMAS

Il 5 settembre 2010 moriva Jefferson Thomas, militante antirazzista, uno dei "Little Rock Nine".
Con gratitudine lo ricordiamo.

19. MEMORIA. ANGELO VASSALLO

Il 5 settembre 2010 moriva Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, assassinato dalla camorra.
Con gratitudine lo ricordiamo.

20. REPETITA IUVANT. LITANIA DEI MORTI IN PREGHIERA (UN TESTO DI UNA VENTINA D'ANNI FA)

Leggo sul giornale la notizia assente
lungo una strada una discarica abusiva
sulla discarica deposti, scaricati
morti asfissiati sei giovani migranti:
sei clandestini, leggo sul giornale
che aggiunge: il tir
partendo in fretta e furia
con una ruota ha calcato il capo spento
di uno dei morti, schiacciandolo
facendone scempio.

Vedo
la scena tutta: la strada, il grande camion
il cumulo maleodorante dei rifiuti
la fretta di sgravare a terra il carico
inerte, lo sguardo da lupo il fiato affannoso
le bestemmie masticate in gola
di chi scaglia tra i residui i residui
corpi. Vedo
il camion pesante macigno, il fumo
dei gas di scappamento, il crocchiare
orribile che non posso, non posso dire.
E vedo ancora
come sacchi quei corpi rotti
che attendono l'alba, il giorno, il passaggio
delle automobili, il sole
che alto si leva, il tempo
che passa e che fermenta, finche' viene
qualcuno e si ferma
ed e' tardi.
Poi vedo che arrivano uomini molti,
si fermano auto e furgoni, ed e' tardi.
Vengono le telecamere, le macchine
fotografiche, un momento ancora,
ancora un momento prima di gettare
un velo pietoso, il pubblico cannibale
vuole vedere il sangue, lo scempio.
Poi tutto si avvolge. Tutto torna nero.
Tutto resta nero, e nel nero un piu' cupo
nero che sembra quasi rosso. E un silenzio
tumescente.

Leggo il giornale, uno dei poveri
cristi ammazzati cosi' dalle leggi di Schengen e dalle mafie
transnazionali cui lo stato ha appaltato
il mercato del diritto a fuggire
dalla morte altra morte trovando,
leggo il giornale uno dei cristi poveri
stringeva ancora in mano una piccola, una piccola coroncina
da preghiera.

Mentre affogavano tra le balle di cotone
pregavano, pregavano i miseri clandestini.

Ascoltala tu la loro pia preghiera.
Ascoltala tu, che leggi queste righe.
Tu poni mano a far cessar la strage.

Ipocrita lettore, mio simile, mio frate.
Ascoltala tu la voce dei morti
e poni mano tu, poniamo mano insieme, a far cessar la strage.

21. REPETITA IUVANT. BALLATA PER UNA REGINA MORTA AMMAZZATA SULLA STRADA TRA TUSCANIA E TARQUINIA NELL'ESTATE DEL DUEMILAUNO

Ci sono cose che non sai come dirle
e allora le scrivi a righe interrotte.

Dilaniata dai randagi la salma
e' stata scoperta giorni addietro
di una giovane donna nigeriana
resa schiava in Italia e venduta
come carne e cavita' sulla strada
tra Tuscania e Tarquinia, tra le tombe
etrusche, le romaniche chiese, le ubertose
campagne che vanno alla maremma.

Leggo sui giornali gli impietosi
dettagli di cronaca nera, gli empi
segni di sempre da quando Caino
al campo invito' suo fratello.

Leggo sui giornali, i giornali locali
(non e' notizia da cronaca italiana
una persona annientata e abbandonata ai cani:
e' invece fatto
che sconvolge l'ordine del mondo, ma di questo
sapevano dire Eschilo e Mimnermo, non le aulenti
di petrolio pagine quotidiane).

E dunque leggo sui giornali locali:
dicono che si chiamasse Regina, venisse
dalla Nigeria, presa e recata
schiava in italia, dicono
chi l'abbia uccisa non sapersi.

E invece io so chi l'ha uccisa:
anche se non l'ho mai vista ne' da viva ne' ormai resa cosa
immota e deturpata. Io so
chi l'ha uccisa, e lo sappiamo tutti.

E non solo l'eventuale fruitore di servigi
che in un raptus puo' averle torto il collo
a quel piccolo giocattolo che costava quattro soldi

e non solo il racket che fornisce
carne giovane e fresca di fanciulle ai lupi
che usciti di scuola o dall'ufficio
sulle loro carcasse di ferro perlustrano
i fiumi d'asfalto alla caccia di prede

e non solo lo stato italiano che vede
tanto orrore per le sue strade
e non agisce per salvare le vite
concrete di esseri umani, non agisce
per far valere quella legge che vieta
nel nostro paese la schiavitu'

e non solo.
Io stesso mi sento le mani
sporche di sangue, io stesso che so
che a questo orrore resistere occorre
e che da anni non so fare altro
che spiegare come applicare
quell'articolo della legge 40
combinato con quell'altro articolo
del codice penale e come e qualmente
le istituzioni potrebbero salvare
la vita di tante Regine assassinate.
E nulla di piu' ho saputo fare.

E queste parole che ho aggiunto
avrei voluto tacerle.

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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 315 del 5 settembre 2019
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