[Nonviolenza] Telegrammi. 3500



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3500 del 5 settembre 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Ricordando Albert Schweitzer
2. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
3. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
4. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
5. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
6. "Questa mattina tra queste lapidi". Un discorso commemorativo tenuto a Viterbo il 10 dicembre 2018
7. Un discorso una mattina di gennaio nei pressi di una lapide e di tre pietre d'inciampo
8. Segnalazioni librarie
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'

1. L'ORA. RICORDANDO ALBERT SCHWEITZER

Ricorrendo l'anniversario della scomparsa di Albert Schweitzer, il 4 settembre 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" si e' svolta una commemorazione del grande amico dell'umanita', commemorazione che e' stata altresi' occasione per riflettere sui compiti dell'ora delle persone amiche della nonviolenza, con particolar riferimento alla situazione internazionale ed alla situazione italiana attuale.
Il discorso commemorativo e' stato tenuto dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, che ha rievocato la figura, l'azione, le opere e il pensiero dell'indimenticabile filantropo, e che proprio alla luce della riflessione, dell'azione, della testimonianza di Schweitzer, ha proposto alcune piste d'impegnativa riflessione sulla e nella situazione presente.
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Una minima notizia su Albert Schweitzer
Albert Schweitzer, nato a Kaysersberg il 14 gennaio 1875, insigne filantropo, e' stato filosofo e teologo, pastore evangelico, organista, illustre studioso di Bach, medico a Lambarene' nell'ospedale da lui stesso fondato nella foresta africana, promotore dell'impegno contro le armi atomiche; ha pubblicato opere di teologia, filosofia e musicologia; premio Nobel per la pace nel 1952; e' scomparso a Lambarene' il 4 settembre 1965.
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Una riflessione sull'oggi
Ricordare Albert Schweitzer significa porsi alla sua scuola, proseguirne la trama di ragionamenti, proseguirne l'opera nonviolenta per il bene comune dell'umanita'.
E cosi' questa commemorazione e' intrinsecamente un'occasione di riflessione e di esame di coscienza su noi stessi e sui nostri compiti attuali.
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1. I compiti dell'ora
Dopo un "annus horribilis", di infame omissione di soccorso e di persecuzioni scellerate, e' finalmente caduto il governo razzista e golpista; ma e' caduto non grazie alla lotta antirazzista del popolo italiano, ne' grazie all'intervento della magistratura o delle istituzioni democratiche internazionali contro i crimini mostruosi da quel governo commessi, bensi' soltanto per i conflitti interni alle due forze politiche razziste e totalitarie che lo componevano, e piu' particolarmente perche' dopo un anno di insaziabile saccheggio del pubblico erario le mirabolanti promesse di abolizione delle tasse e di regalie generalizzate si scontravano con la necessita' di una legge finanziaria che quelle menzogne avrebbe smascherato. E tuttavia, anche se solo per risse intestine tra predoni, il governo razzista e golpista e' finalmente caduto. E questo e' comunque un bene.
Ora occorre avviare una transizione che porti di nuovo alla democrazia e alla legalita' costituzionale, ed a tal fine occorre:
I. abrogare immediatamente tutte le infami e scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita';
II. soccorrere tutte le persone in pericolo, salvare tutte le vite;
III. far cessare immediatamente tutte le persecuzioni, lo schiavismo e l'apartheid in Italia;
IV. tornare al pieno rispetto della Costituzione repubblicana antifascista;
V. riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro;
VI. riconoscere il diritto di voto, e tutti i diritti sociali, civili e politici, a tutte le persone che vivono nel nostro paese;
VI. non dimenticare mai che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta';
VII. non dimenticare mai che salvare le vite e' il primo dovere.
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2. Una contraddizione in termini
Nel nuovo governo permangono personaggi - lo stesso presidente del consiglio - che hanno fatto parte del governo razzista e golpista ora caduto, e che in quanto tali sono corresponsabili dei crimini contro l'umanita' e dell'attentato contro la Costituzione, i delitti piu' colossali da quel governo commessi.
E' bene che le competenti magistrature intervengano, e che questi personaggi siano al piu' presto esclusi per sempre non solo dall'esecutivo, ma anche da tutti i pubblici uffici.
Chiunque capisce che la transizione da un regime razzista e golpista alla democrazia e al ripristino della legalita' costituzionale non e' cosa che avvenga in laboratorio, ma nel vivo di conflitti e contraddizioni, e finanche tra ambiguita', confusioni ed incertezze. Fu cosi' anche alla caduta del fascismo, con il mantenimento nelle loro posizioni di potere di tanta parte dei funzionari del regime; ma chiunque capisce anche che almeno i gerarchi del regime, almeno i responsabili primi delle persecuzioni e delle omissioni di soccorso, devono essere allontanati per sempre dal governo della cosa pubblica.
E quindi vi e' qui una contraddizione che non ci stancheremo di segnalare.
Come non ci stancheremo di ricordare e denunciare e contrastare l'orrore dei lager libici e la strage degli innocenti nel Mediterraneo che tuttora continuano; come non ci stancheremo di ricordare e denunciare e contrastare il regime di segregazione e di schiavitu' in Italia che tuttora continua.
Lo ripetiamo ancora, e ancora: sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; sia riconosciuto il diritto di voto, e tutti i diritti sociali, civili e politici, a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
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3. "L'autobiografia della nazione"
L'orribile vicenda di quest'ultimo anno ha confermato che il fascismo e' un rischio immanente alla societa' italiana; che e' - per usare ancora una volta la formula gobettiana - "l'autobiografia della nazione": e quindi l'impegno antifascista non e' un'esperienza del passato da consegnare alla storia una volta per tutte, ma un dovere costante di ogni persona di volonta' buona: ieri, oggi, domani.
Non solo: se il fascismo - il razzismo, il totalitarismo - puo' tornare in una societa' cosi' meticcia come quella italiana, che fin dall'antichita' e' frutto dell'incontro e della convivenza di cosi' tanti popoli e culture e che reca nel suo patrimonio monumentale le tracce meravigliose di questa ricchezza di esperienze culturali e civili, a maggior ragione esso e' un rischio per l'umanita' intera, poiche' in ogni luogo del mondo il fascismo puo' nuovamente irrompere nella storia a far scempio dell'umanita', ed oggi con risorse distruttive di gran lunga maggiori, immensamente, sciaguratamente maggiori, di quelle di cui disponevano Mussolini e Hitler.
Ne discende che l'impegno antifascista, il riconoscimento dell'umanita' di tutti gli esseri umani, la civilta' come universale benevolenza e cura per il bene comune, costituiscono il primo dovere di ogni persona e di ogni umano istituto. Chiamiamo nonviolenza questa piena consapevolezza; la nonviolenza e' l'antifascismo concreto e coerente, persuaso e adeguato, nitido e intransigente, dell'epoca presente, del tempo scaturito dagli orrori di Auschwitz e di Hiroshima, dell'umanita' vivente ed avvenire.
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4. L'umanita' e la tecnica
Le nuove tecnologie possono essere utilizzate a fini di solidarieta' e di liberazione, ma recano anche rischi impliciti di totalitarismo: la presunzione che il sapere (l'apprendimento, il linguaggio, il ragionamento, la comunicazione e la deliberazione) possano esser delegati alle macchine e non essere invece impegno diuturno degli esseri umani; col conseguente delirio di onnipotenza, l'adorazione della tecnologia come feticcio, la deresponsabilizzazione e l'autoinflitto degrado intellettuale, morale e civile.
I piu' grandi pensatori e le piu' grandi pensatrici del Novecento, da Guenther Anders a Bertrand Russell, da Martin Buber a Emmanuel Levinas, da Rosa Luxemburg a Franca Ongaro Basaglia, da Simone Weil a Hannah Arendt, ci hanno chiarito quanto grande e irreversibile sia il pericolo e messo in guardia dal cadere in una barbarie tecnologicamente avanzata e proprio per questo ancor piu' ferina.
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5. "Le tre verita' di Hiroshima"
E in questo mondo interconnesso e periclitante sull'orlo dell'abisso, ripetiamo ancora una volta quelle "tre verita' di Hiroshima" che l'indimenticabile padre Balducci argomento' con rigore logico e persuasione morale ineguagliabili: che il genere umano ha un unico destino di vita o di morte; che ormai l'imperativo morale della pace e' arrivato a coincidere con l'istinto di conservazione; che la guerra e' uscita per sempre dalla sfera della razionalita'.
Ripetiamo ancora una volta con padre Balducci che e' necessario essere un'umanita' planetaria, l'orizzonte della cui responsabilita' coincide con l'intero mondo vivente; che e' necessaria la scelta della nonviolenza.
*
6. Ergo
E quindi riproponiamoci ancora una volta i doveri piu' urgenti, i doveri irrinunciabili:
a) la lotta contro il razzismo, per la democrazia planetaria e i diritti umani di tutti gli esseri umani;
b) la lotta contro la distruzione della biosfera;
c) la lotta contro il modo di produzione intrinsecamente schiavista e onnidistruttivo;
d) la lotta per la pace e il disarmo;
e) la lotta contro il maschilismo, prima radice e primo paradigma di ogni violenza e oppressione;
f) la lotta per la condivisione della conoscenza e dei beni, per la condivisione della responsabilita' e della solidarieta'; contro la barbarie dilagante veicolata da tecnologie - e forme di comunicazione ed organizzazione sociale - intrinsecamente tendenzialmente totalitarie, asservitrici, deresponsabilizzanti, disumananti.
*
7. Hic et nunc, quid agendum
Alla scuola di Albert Schweitzer rinnoviamo l'impegno in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Alla scuola di Albert Schweitzer rinnoviamo l'impegno per la liberazione comune dell'umanita'.
Alla scuola di Albert Schweitzer rinnoviamo l'impegno per la salvaguardia di quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.
Sii tu il buon samaritano.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Chi salva una vita salva il mondo.

2. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

3. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

4. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

5. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA

L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org

6. REPETITA IUVANT. "QUESTA MATTINA TRA QUESTE LAPIDI". UN DISCORSO COMMEMORATIVO TENUTO A VITERBO IL 10 DICEMBRE 2018

Breve un riassunto del discorso tenuto la mattina del 10 dicembre 2018 a Viterbo dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", nel LXX anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani.

I. Questa mattina tra queste lapidi

Siamo qui questa mattina tra queste lapidi
per ricordare chi ci ha lasciato e rinnovare
la prima fedelta' che impegna a non lasciare
che tutto sia stato vano che tutto sia stato nulla
ed esistere o non esistere la stessa cosa
siamo qui per riaffermare che una e' l'umanita'.

In questo dieci dicembre dell'anno duemiladiciotto
vogliamo anche ricordate che settanta anni fa
dopo l'orrore di due guerre mondiali
rappresentanti dell'umanita' riuniti
nell'assemblea delle nazioni unite
vollero deliberare la Dichiarazione
universale dei diritti umani
che riconosce che ogni persona
ha diritto alla vita, alla dignita', all'aiuto.

E' forse fatta una persona unicamente
per subire paura e sofferenze?
Noi diciamo di no.

Esistono forse gli esseri umani
soltanto per subire oppressione e morte?
Noi diciamo di no.

La nostra vita di esseri pensanti
deve essere solo pietra esposta alla pioggia
frasca di foglie che subito avvizziscono
esca alla furia del fuoco dell'odio
e fumo che il vento subito disperde?
Noi diciamo di no.

Noi diciamo che ogni essere umano
ha diritti consustanziali
come le sue carni
come la sua anima.

Noi diciamo che ogni essere umano
ha il dovere di riconoscere
l'umanita' degli altri esseri umani
reciprocamente aiuto recandosi.

Settant'anni fa racchiusi in trenta articoli
vollero uomini usciti di pianto in ragione
affermare altrettante verita'
altrettanti doveri
virtu' e conoscenza seguendo.

Il primo degli articoli di quella
dichiarazione nessuno piu' dimentichi:
"Tutti gli esseri umani nascono liberi
ed eguali in dignita' e diritti.
Essi sono dotati di ragione
e di coscienza e devono agire
gli uni verso gli altri
in spirito di fratellanza".

Questo sappiamo
questo dobbiamo fare.

II. Il primo dovere

Il primo dovere di ogni essere umano
e' non uccidere
e' salvare le vite
e' recare aiuto a chi soffre
il primo dovere di ogni essere umano
e' la giustizia e la misericordia
opporsi ad ogni violenza
recare la pace e il sollievo
soccorrere accogliere assistere
ogni persona bisognosa di aiuto.

E poiche' nessun crimine e' piu' atroce
della guerra che sempre e solo uccide
gli esseri umani il tuo compito sia
innanzitutto abolire la guerra
e per abolire la guerra
abolire gli eserciti e le armi
abolire i rapporti di dominio
che sulla rapina la minaccia e l'uccisione
si reggono.
Abolire la guerra e tutte le uccisioni
e' il primo passo per l'umanizzazione.

E poiche' nessun crimine e' piu' infame
del razzismo che nega l'altrui umanita'
del razzismo che perseguita esseri umani
del razzismo che divora e annienta
l'umanita' dell'umanita'
il tuo compito sia innanzitutto
abolire il razzismo e realizzare
il riconoscimento dell'umanita'
di ogni essere umano e realizzare
i doveri che ne derivano
la condivisione del bene e dei beni.
Abolire il razzismo e tutte le persecuzioni
e' il primo passo per l'umanizzazione.

E poiche' di tutti i crimini il primo
prima radice e primo modello
di tutti i rapporti di dominazione
di tutte le forme di violenza
e' il maschilismo
che spacca in due l'umanita' e trasforma
ogni essere umano in vittima o in drago
innanzitutto il tuo compito sia
abolire il maschilismo.
Se non si abolisce la violenza maschile
se non si abolisce il sistema di potere maschile
se non si abolisce l'ideologia maschilista
mai sara' libera l'umanita'
mai sara' solidale
mai sara' felice.
Abolire il maschilismo e tutte le oppressioni
e' il primo passo per l'umanizzazione.

Condividere il bene ed i beni
ciascuna persona donando
secondo le proprie capacita'
e ciascuna persona ricevendo
secondo i propri bisogni
e' l'impegno necessario.

Condividere il bene ed i beni
cessando di distruggere e invece accudendo
questo unico mondo vivente casa comune
dell'umanita' intera
rispettando proteggendo salvando
la vita e le vite del mondo
senza di cui cessa la nostra stessa vita
salvare la natura salva l'umanita'
e' l'impegno necessario.

III. Qui e adesso

Chi prende sul serio i propri doveri
chi prende sul serio l'impegno dichiarato
nella Dichiarazione dei diritti umani
chi sa che il proprio diritto alla vita
sul riconoscimento e' fondato dell'eguale diritto
di ogni essere umano
non puo' sottrarsi alla lotta necessaria
alla lotta per contrastare
la violenza assassina
alla lotta per inverare
i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Oggi e qui nell'Italia del 2018
un governo di golpisti sta compiendo
scellerati atti di razzismo
violando ogni legge morale e civile
restaurando la barbarie
provocando sofferenze e morte
imponendo un regime di violenza e di anomia.

Oggi e qui nell'Italia del 2018
il governo propaganda il disprezzo
per le persone piu' sofferenti
ed istiga all'odio razzista.

Oggi e qui nell'Italia del 2018
il governo compie il delitto
dell'omissione di soccorso dei naufraghi
violando il piu' basilare dei diritti.

Oggi e qui nell'Italia del 2018
i soccorritori volontari che vite umane salvano
il governo aggredisce e sabota
negando loro approdo in porto sicuro.

Oggi e qui nell'Italia del 2018
con un decreto incostituzionale
il governo compie un colpo di stato razzista
e perseguita innumerevoli innocenti
con violenza bestiale inaudita.

Oggi e qui nell'Italia del 2018
tu hai il dovere di opporti a tanto orrore.

Ogni persona decente s'impegni
affinche' siano revocare le scellerate misure naziste
imposte dal governo della disumanita'.

Ogni persona decente s'impegni
per le immediate dimissioni
del governo della disumanita'.

Ogni persona decente s'impegni
affinche' siano processati e condannati i ministri razzisti
resisi responsabili di crimini abominevoli.

Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

IV. La nonviolenza

La Dichiarazione dei diritti umani
e' ancora il nostro programma
la sua realizzazione richiede
la scelta della nonviolenza.

La Dichiarazione dei diritti umani
e' ancora il nostro programma
i suoi principi e i suoi valori sono gli stessi
della Costituzione della Repubblica Italiana
la sua realizzazione richiede
la scelta della nonviolenza.

La Dichiarazione dei diritti umani
e' ancora il nostro programma
essa e' il frutto della Resistenza
dell'umanita' che sconfisse il fascismo
sono una cosa sola antifascismo e nonviolenza.

La Dichiarazione dei diritti umani
e' ancora il nostro programma
pace giustizia diritti umani responsabilita' per il mondo
democrazia condivisione mutuo aiuto
sono una cosa sola sono la nonviolenza.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'
solo la nonviolenza puo' inverare i diritti umani
solo facendo il bene si puo' sconfiggere il male.

Con la scelta della nonviolenza
con la forza della verita'
insorga ogni persona senziente e pensante
per sconfiggere ed abolire la barbarie razzista
per sconfiggere ed abolire l'anomia e la violenza
per affermare i diritti di tutti gli esseri umani.

7. REPETITA IUVANT. UN DISCORSO UNA MATTINA DI GENNAIO NEI PRESSI DI UNA LAPIDE E DI TRE PIETRE D'INCIAMPO

I. In quella casa viveva una famiglia

In quella casa viveva una famiglia
che fu venduta ai nazisti e fu
deportata ad Auschwitz e non fece ritorno.

Per tanto tempo questa citta'
ne ha perso o nascosto la memoria
ma ora una lapide e dopo la lapide
tre pietre d'inciampo ricordano i nomi
di quelle vittime innocenti e tu ricordale
e con loro tutte le vittime ricorda.

II. Ormai vecchio

Ormai anch'io vecchio
ho conosciuto nella mia vita
alcuni superstiti dei lager
ne ho ascoltato e meditato le parole
ne ho scrutato e ne ho colto nei volti
e nella voce
il dolore infinito e l'infinita dignita'
grandi come il mare che sempre respira
grandi come il cielo tutto tremante di stelle.

Mi sono chiesto molte volte
se giunto alla prova avrei saputo anch'io resistere
se avrei saputo anch'io restare umano
dinanzi a quell'immensa mole di male
a quella macchina spietata di tortura
a quei luoghi creati per vendemmiare sangue
come loro riuscirono a resistere
come loro riuscirono a restare umani
a difendere l'umanita' di tutti
a difendere l'umanita' che e' una.

III. Tutte le vittime

Tutte le vittime sono la stessa vittima
hanno tutte lo stesso volto il tuo
hanno tutte lo stesso sguardo il tuo
hanno tutte la stessa paura gli stessi sogni i tuoi
hanno tutte la stessa disperata speranza la tua
la stessa fame lo stesso sonno lo stesso freddo
le stesse piaghe lo stesso pianto lo stesso canto muto
la stessa gioia infinita di essere vivi
lo stesso bruciante terrore di non essere piu'
lo stesso stupore dinanzi al carnefice
lo stesso svuotarsi come un sacco sventrato e trascinato
che lascia una traccia di chicchi di grano nel fango
lo stesso spegnersi di candela consumata
in un resto di gocce indurite
che prima era la luce che teneva testa
all'infinita notte all'infinito vuoto.

Tutte le vittime sono l'umanita'
e tu sei l'umanita'
chi uccide una persona tutte ci uccide
chi salva una vita tutte le salva
chi vede l'altro e' se stesso che vede.

Sappiamo che siamo una sola umanita'
nessuno sia abbandonato al dolore e alla morte
nessuno sia gettato nella botola
nessuno sia fatto precipitare nel baratro
nessuno sia lasciato tra le onde o tra le fiamme
nessuno sia vestito di filo spinato
nessuno debba conoscere il colpo che spezza le ossa
siamo una sola umanita' lo sappiamo
nessuno sia trasformato in sasso o in vento
nessuno sia trafitto dai chiodi o dalle zanne
nessuno finisca sotto le ruspe sotto le fruste
perche' siamo una sola umanita'
e ogni vittima ha il volto di Abele.

IV. Il primo dovere

Tu poniti all'ascolto delle vittime
alla sequela delle vittime tu poniti
tu poniti all'ascolto dei resistenti
alla sequela dei resistenti tu poniti
tutte le vittime sono resistenti
in quanto vittime esse sono
l'umanita' intera l'umanita' integra
in loro straziata lacerata fatta a brani
in loro e solo in loro resta integra
l'umanita'.

Chi non si riconosce nelle vittime
ha gia' cessato di sentirsi umano
chi non si batte per salvare le vittime
gia' non capisce piu' i propri pensieri
il cuore gli devasta gia' il deserto
e un avvoltoio gli divora l'anima.

Umani siamo e lo siamo soltanto
quando tra le vittime ci riconosciamo
quando lottiamo per salvare le vittime
perche' solo salvando le vittime
si salva l'umanita'.

Non essere uccisi e' il primo diritto
salvare le vite e' il primo dovere.

V. All'ascolto della voce dei sommersi

Se ti poni
all'ascolto della voce dei sommersi
quella voce ti dice cose vere
quella voce ti chiama al tuo dovere.

Oggi qui in questa via di tramontana
in questa citta' di tufo e peperino
dinanzi a questa casa a queste pietre d'inciampo
a questa distesa di fantasmi tutti occhi
tu ascolti la voce dei morti
la voce degli assassinati ad Auschwitz
la voce di tutte le vittime
le vittime di tutte le guerre
le vittime di tutti i regimi assassini
la voce esile come un filo d'erba
e tonante come una tempesta
il coro delle vittime ti chiama
al tuo primo dovere
salvare le vite.

Ti dice quella voce tu non puoi
ormai salvare le vite nostre estinte
ma puoi serbare la nostra memoria
e questa nostra voce puoi sentire
e quindi sentila la nostra voce
che questo ti comanda
di salvare
chi oggi e' vivo ed e' perseguitato
chi oggi ancora puo' essere salvato
dalla violenza assassina nazista
che nuovamente infuria qui e adesso.

Se la memoria ha un significato
e un valore
se veramente tu vuoi ricordarci
e nel ricordo farci ancora vivere
questo la nostra voce ti comanda
di salvare chi qui e adesso
sta subendo la nostra stessa sorte
questo la nostra voce ti comanda
di opporti al nazismo qui e adesso
questo la nostra voce ti comanda
di soccorrere accogliere assistere
ogni persona in pericolo
ogni persona perseguitata
ogni persona abbandonata
ogni persona negli artigli e nelle fauci
dei poteri malvagi e disumani
che oggi qui sono ancora il nazismo.

VI. La memoria e l'appello

Questo e' quello che sento nel mio animo
e questo e' quello che significa per me
ricordare le vittime dei lager
per me significa continuare oggi
la lotta contro i lager e le stragi
la lotta contro segregazioni e persecuzioni
la lotta contro deportazioni e uccisioni
la lotta contro schiavitu' e razzismo
continuare oggi continuare qui
la lotta contro il nazismo.

Chi crede che fare memoria delle vittime sia
visitare un museo una volta all'anno
o una casa abbandonata o un cimitero
strofinando via le ragnatele
o celebrando in fretta solenni cerimonie
per finir prima dell'ora di pranzo
non fa memoria delle vittime le oltraggia
non ne ascolta la voce addolorata
le calpesta ancora una volta
ne fa merce per la propria vanita'
per la propria tracotanza onnivora
di complice del nazismo di oggi
e di ieri e di sempre.

Sola memoria delle vittime dei lager
e' quella che ne ascolta l'appello infinito
alla lotta contro il fascismo
alla lotta per salvare le vite
per salvare tutte le vite
alla lotta qui e adesso.

VII. Insorgere occorre

Ecco questo discorso volge al termine
abbiamo tutti freddo siamo stanchi
tutti dobbiamo andare al nostro lavoro
cosi' questo discorso volge al termine
ma la sua fine e' questa e solo questa
che occorre insorgere contro il fascismo
per salvare tutte le vite.

E dico allora cio' che occorre dire
e dirlo sempre e dopo detto farlo
insorgere contro il governo razzista
insorgere contro i suoi crimini infami
insorgere contro il fascismo che torna
insorgere per salvare tutte le vite.

Io dico che il governo italiano
commette il delitto di omissione di soccorso
e fa morire naufraghi innocenti
negando loro un porto sicuro.

Io dico che il governo italiano
commette il delitto d'istigazione all'odio razziale
e commette e promuove la violenza razzista
perseguitando e facendo morire persone innocenti.

Io dico che il governo italiano
perseguita persone innocenti
fa morire persone innocenti
e per realizzare questi crimini
viola la Costituzione della Repubblica Italiana
tradisce le leggi e il popolo italiano
viola il diritto internazionale
tradisce e opprime l'umanita'.

Io dico che il governo italiano
negando ingresso legale e sicuro
a chi ha pieno diritto di venire in Italia
non solo viola la Costituzione
ma e' complice delle mafie schiaviste
dei trafficanti di esseri umani.

Io dico che il governo italiano
che agisce per impedire che le vittime
dei lager libici possano salvarsi
fuggendo dai lager e venendo in Italia
non solo viola le leggi e la morale
ma e' complice e patrono dei lager libici.

Io dico che il governo italiano
e' criminale razzista e golpista.

Io dico che il governo italiano
viola i diritti umani
commette crimini contro l'umanita'.

E dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
in difesa della vita della dignita' e dei diritti
di tutti gli esseri umani.

E dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
in difesa della legalita' che salva le vite.

E dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
in difesa della Costituzione repubblicana
democratica e antifascista.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
per opporci qui e adesso al nazismo.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
affinche' l'Italia sia ancora
una repubblica democratica
uno stato di diritto
un paese civile
che salva le vite
che soccorre accoglie assiste chi ha bisogno di aiuto
il paese civile per cui diedero la vita
i martiri della Resistenza.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
affinche' sia riconosciuto ad ogni persona il diritto
di giungere qui in modo legale e sicuro
per salvare la propria vita per vivere una vita degna.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
affinche' sia riconosciuta in Italia ad ogni persona
la pienezza dei diritti umani
e in primo luogo il diritto di voto.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
affinche' siano immediatamente revocate
tutte le scellerate misure razziste
imposte dal governo razzista e golpista.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
per far dimettere il governo razzista e golpista.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
affinche' i ministri razzisti responsabili
di crimini gravissimi e infami contro l'umanita'
siano processati e condannati secondo la legge.

Siamo una sola umanita'
salvare le vite e' il primo dovere
questo e' cio' che sento nel lago del cuore
questo e' il solo modo che conosco
per ricordare e onorare
le vittime del nazismo
del secolo scorso e di oggi.

Ogni vittima ha il volto di Abele
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere
opponiti tu al nazismo che torna
salvare le vite e' il primo dovere.

8. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- Laura Boella, Annarosa Buttarelli, Per amore di altro. L'empatia a partire da Edith Stein, Raffaello Cortina Editore, Milano 2000, pp. 118.
- Margarete Buber-Neumann, Prigioniera di Stalin e Hitler, Il Mulino, Bologna 1994, 2005, pp. XVIII + 424.
- Robin Morgan, Sessualita', violenza e terrorismo, La Tartaruga, Milano 1998, 2003, pp. 250.
- Adrienne Rich, Nato di donna, Garzanti, Milano 1977, 2000, pp. 422.
*
Riedizioni
- Umberto Galimberti, Schopenhauer e il pessimismo, Gedi, Roma 2019, pp. 124, euro 5,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica" e al settimanale "L'Espresso").
*
Classici
- Miguel de Cervantes Saavedra, Tutte le opere, Mursia, Milano 1972, 1978, 2 voll. rispettivamente di pp. XII + 1310 e pp. VI + 1266.

9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

10. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3500 del 5 settembre 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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