[Nonviolenza] La nonviolenza contro il razzismo. 314



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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 314 del 4 settembre 2019

In questo numero:
1. I compiti dell'ora
2. Severino Vardacampi: In breve
3. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
4. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
5. Majida Boulila
6. Henri-Marie de Lubac
7. Niccolo' Gallo
8. Wolfhart Pannenberg
9. Ernst Friedrich Schumacher
10. Albert Schweitzer
11. Ronald Syme
12. Acune parole del marzo 2018
13. Paesaggio dopo la battaglia
14. Allineo alcuni fatti
15. Un collezionista
16. Ancora una lettera agli amici suoi di Toscana
17. Scintille schegge tenebre schegge scintille
18. Ancora una doppia cantata delle vittime

1. REPETITA IUVANT. I COMPITI DELL'ORA

Abrogare immediatamente tutte le infami e scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita'.
Soccorrere tutte le persone in pericolo, salvare tutte le vite.
Far cessare immediatamente tutte le persecuzioni, lo schiavismo e l'apartheid in Italia.
Tornare alla Costituzione repubblicana antifascista.
*
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto, e tutti i diritti sociali, civili e politici, a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
*
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

2. L'ORA. SEVERNO VARDACAMPI: IN BREVE

Allineiamo alcuni fatti.
1. La frattura tra le due forze politiche razziste e totalitarie.
2. La caduta del governo responsabile di crimini contro l'umanita' e di attentato contro la Costituzione.
3. L'ormai probabile formazione di un nuovo governo in cui sara' presente una sola forza politica razzista e totalitaria in alleanza con alcune forze politiche - il Pd, Leu - non fasciste.
4. La possibilita' che siano finamente revocate le piu' scellerate e mostruose misure razziste imposte dal precedente governo.
5. La prospettiva che le due forze politiche razziste e totalitarie, una volta separate, siano fagocitate l'una dai redivivi berlusconiani e l'altra dai redivivi renziani.
6. L'urgenza di intensificare l'impegno in difesa della Costituzione repubblicana, dello stato di diritto, della democrazia, dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Allineiamo alcuni compiti.
1. La lotta contro il razzismo, per la democrazia planetaria e i diritti umani di tutti gli esseri umani.
2. La lotta contro la distruzione della biosfera.
3. La lotta contro il modo di produzione intrinsecamente schiavista e onnidistruttivo.
4. La lotta per la pace e il disarmo.
5. La lotta contro il maschilismo, prima radice e primo paradigma di ogni violenza e oppressione.
6. La lotta contro la barbarie dilagante veicolata da tecnologie - e forme di comunicazione ed organizzazione sociale - intrinsecamente tendenzialmente totalitarie, deresponsabilizzanti, disumananti.
*
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

3. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

4. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA

L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org

5. MEMORIA. MAJIDA BOULILA

Il 4 settembre 1952 moriva Majida Boulila, militante anticolonialista e per i diritti delle donne.
Con gratitudine la ricordiamo.

6. MEMORIA. HENRI-MARIE DE LUBAC

Il 4 settembre 1991 moriva Henri-Marie de Lubac, teologo.
Con gratitudine lo ricordiamo.

7. MEMORIA. NICCOLO' GALLO

Il 4 settembre 1971 moriva Niccolo' Gallo, critico letterario e militante del movimento operaio.
Con gratitudine lo ricordiamo.

8. MEMORIA. WOLFHART PANNENBERG

Il 4 settembre 2014 moriva Wolfhart Pannenberg, teologo.
Con gratitudine lo ricordiamo.

9. MEMORIA. ERNST FRIEDRICH SCHUMACHER

Il 4 settembre 1977 moriva Ernst Friedrich Schumacher, economista, autore di un libro, Piccolo e' bello, che tutti abbiamo letto.
Con gratitudine lo ricordiamo.

10. MEMORIA. ALBERT SCHWEITZER

Il 4 settembre 1965 moriva Albert Schweitzer, amico dell'umanita'.
Con gratitudine lo ricordiamo.

11. MEMORIA. RINALD SYME

Il 4 settembre 1989 moriva Ronald Syme, storico illustre.
Con gratitudine lo ricordiamo.

12. MEMENTO. ALCUNE PAROLE DEL MARZO 2018

I testi seguenti risalgono al marzo 2018, ed apparvero allora su questo stesso foglio.

13. REPETITA IUVANT. PAESAGGIO DOPO LA BATTAGLIA

Ora le truppe rastrellano i negri per le strade
sul posto fucilano gli schiavi fuggitivi

Ora il guerriero torna a casa ebbro
di maschia vittoria
si sfila la cintura ed esercita il potere
del pater familias

Ora la patria e' pronta finalmente
all'arrivo dei treni in orario
all'albero della cuccagna
alle nuove conquiste d'oltremare
all'ordine nuovo che durera' mill'anni

Dalle urne rovesciate sono usciti
oracoli infausti che annunciano il ritorno
degli dei assetati di sangue
il trionfo
del partito del filo spinato

Non dormire in casa stanotte
impara a memoria quello che ti e' caro
hanno gia' bruciato tutti i libri
hanno chiuso le porte della citta'
ad ogni varco intima un armigero
di dire la parola scibboletto

Silenti fantasmi stanno sull'attenti
rigidi come pali sulla piazza dell'appello
poi si mettono in marcia verso luoghi lontani
come le nuvole fumo nel vento
cenere e grandine polvere e sale

Sui muri manifesti col volto ridanciano
di vecchi istrioni di giovinastri algidi
ripetono motti decrepiti e lustri
si arruolano guardiani e caporali
pronti a credere obbedire combattere
al cenno di un duce al fischio di un cane

In questa palude
s'inabissa l'umanita'.

Ma non concludere questi disperati versi
senza dire una parola buona:
che nessuno si arrenda, che nessuno
si perda d'animo, la lotta
continua. La nonviolenza
e' in cammino. Finche' tu resisti
non ha ancora vinto il fascismo.

Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

14. REPETITA IUVANT. ALLINEO ALCUNI FATTI

Allineo alcuni fatti.
Un senegalese assassinato a Firenze.
Una nuova strage di migranti nel Mediterraneo.
Domenica il trionfo elettorale della destra razzista.

Sto soltanto allineando alcuni fatti.
Da se' talvolta parlano le cose.

Ogni essere umano e' un essere umano.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Abolire le guerre e le armi.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Solo la nonviolenza puo' salvarci.

15. REPETITA IUVANT. UN COLLEZIONISTA

Non ho il telefonino ne' la televisione
quello che so lo vedo per le strade
giro a piedi per le periferie
per le campagne intorno ai cantieri
nei luoghi abbandonati e le stazioni
sento le chiacchiere di chi nessuno ascolta
vedo le cose che vedono tutti
e che nessuno vede
a modo mio sono un collezionista
di cose che succedono per caso
e ci ragiono sopra e mi allontano
senza fretta senza una parola
come se fossi cieco e sordo e indifferente
come se non ci fossi o fossi un niente
non voglio che mi buchino la schena.

Succede per caso che a Firenze un italiano
spari ed uccida un senegalese
e non invece che un senegalese
spari ed uccida a Firenze un italiano?
Io non lo credo.

Succede per caso che un marito uccida
la moglie
e non invece una moglie il marito?
Io non lo credo.

Succede per caso che sul ciglio delle vie
corpi di donne e ragazzine siano in vendita
al mercato delle schiave per gli automobilisti in fregola?
Io non lo credo.

Succede per caso che i fascisti vincano
in questo luogo ed in questo momento
le elezioni
e non invece che alle elezioni
l'umanita' sconfigga odio e fascisti?
Io non lo credo.

E succede per caso che ogni giorno i ricchi
piu' ricchi diventino succhiando il sangue ai poveri
e non invece che finalmente i poveri
esproprino gli espropriatori e condividano
fra tutti gli esseri umani i beni e il bene?
Per la mia barba io proprio non lo credo
e non lo accetto io credo fermamente
che tutte le persone siano eguali
ch'abbiano tutte gli stessi diritti.

Succede per caso quello che succede
e sembra proprio che succeda per caso?
Io non lo credo gnaffe non lo credo.

Si vede proprio che sono comunista
e certo non faro' una bella fine.

16. REPETITA IUVANT. ANCORA UNA LETTERA AGLI AMICI SUOI DI TOSCANA

I. Il sangue sul ponte

Nella civile citta' di Firenze
culla della lingua e patria delle arti
lo scorso lunedi' cinque di marzo
ancora un uomo e' stato assassinato
si chiamava Idy Diene.

Sua moglie era la vedova
di Samb Modou che insieme a Diop Mor
fu assassinato dai colpi di un fascista
nella stessa citta' di Firenze
il tredici dicembre di sette anni fa.

Nella civile citta' di Firenze
in questo antico paese dalla buffa forma
di uno stivale col tacco
indigeni scendono armati per strada
e sparano a persone innocenti
rubano loro la luce dei giorni
strappano loro il battito del cuore.

Come tutte le notti catafratti
nelle loro scatole di gomma e metallo
lupi perlustrano le vie alla caccia
di giovani donne schiave
per farne preda per farne stupro e scempio
in questo antico paese
in queste civili citta'.

Il giorno prima di quest'ultimo assassinio
le truppe dell'apartheid
vincevano le elezioni
dopo anni ed anni di propagazione
dell'odio razzista a reti unificate
nell'indifferenza e con la complicita'
di chi ha dimenticato di essere
un essere umano
ipnotizzato dagli alala'
dal rimbombo del passo dell'oca sul selciato.

Chi arma le mani degli assassini?
Non vi e' una persona che lo ignori.

*

II. La madre

Non si sono accorti i razzisti
che l'Italia di cui vanno blaterando
non esiste e non e' mai esistita
se non nei deliri di Interlandi
e di Preziosi e dei loro compari.

L'Italia non ha una cultura ma mille
e' etrusca e romana e greca
e' araba e normanna e bizantina
e longobarda e ladina e albanese
e a dirla in una sola
parola e' sempre stata
meticcia
non avrebbe cosi' tanti monumenti
se non fosse il luogo di tutti gli incontri
se non fosse lo specchio del mondo
la casa comune dell'umanita' intera.

E se volessimo risalire piu' indietro
fino alle origini dell'umanita'
ogni essere umano sa di essere
un discendente di progenitori
africani.

E' l'Africa la madre comune
dell'umanita' tutta
qualcuno lo dica ai giovinotti
razzisti che hanno vinto le elezioni.

Cosi' s'adempie nei fatti la profezia
di ogni umanesimo il sogno
di ogni movimento di liberazione
l'umanita'
si scopre una e chi ancora
si attarda ad erigere muri
ad armare frontiere
a promuovere guerre
e' innanzitutto un povero stolto
febbricitante
e bisognoso di essere curato.

*

III. Siamo tutte e tutti senegalesi

Eppure ancora infuria la violenza
razzista e giunge al punto di portare
al potere in Italia e in Europa
i mostri razzisti epigoni ed eredi
dell'ordine ariano dei campi di sterminio.

E quindi ancora e ancora e' da condurre
la lotta dell'umanita' che si sa umana
contro la guerra e tutte le uccisioni
contro il razzismo e tutte le persecuzioni
e contro il maschilismo e tutte le oppressioni
ancora e ancora e' da condurre quindi
la lotta nonviolenta dell'umanita'
per la pace e la liberazione comune
per i diritti umani di tutti gli esseri umani
in difesa del mondo vivente di cui siamo parte
e che e' casa comune dell'umanita' intera.

Siamo tutte e tutti senegalesi
siamo tutte e tutti esseri umani
la nonviolenza e' in cammino
oppresse e oppressi di tutto il mondo unitevi.

*

IV. In questo giorno queste parole scrissi

Queste parole ho scritto l'otto marzo
il giorno in cui l'umanita' s'inchina
e rende onore alla lotta delle donne
per la liberazione dell'umanita'
da ogni violenza, da ogni menzogna.

E' la violenza maschile
la prima radice e il primo paradigma
di ogni violenza.

Con voce e con volto di donna
la nonviolenza e' in cammino.

Solo la lotta delle donne
e degli uomini che alla loro sequela si pongono
potra' sconfiggere il maschilismo e il fascismo
e il militarismo il razzismo la schiavitu'
e liberare l'intera umanita'.

Che sia anche il tuo impegno adesso e sempre
siamo una sola umanita'
ogni vittima ha il volto di Abele
siamo una sola umanita'
una persona un voto
siamo una sola umanita'
salvare le vite e' il primo dovere
siamo una sola umanita'
di persone tutte diverse e tutte eguali
siamo una sola umanita'
sotto un stesso cielo
lo stesso sangue lo stesso respiro
lo stesso bisogno d'amore
che sa che soltanto insieme
la vita e' degna di essere vissuta
nell'aiuto reciproco
condividendo il pane ed i sogni
il lavoro e il riparo e i pensieri
soccorrendo accogliendo assistendo
ogni persona bisognosa di aiuto
nessuna abbandonando al dolore
nessuna abbandonando alla morte.

Agisci verso le altre persone
cosi' come vorresti
che le altre persone agissero
verso di te
sii tu l'umanita'
come dovrebbe essere.

17. REPETITA IUVANT. SCINTILLE SCHEGGE TENEBRE SCHEGGE SCINTILLE

"e proseguendo la solinga via
tra le schegge e tra ' rocchi de lo scoglio
lo pie' sanza la man non si spedia"
(Inf., XXVI, 16-18)

Sono la stessa cosa la guerra e la fame
se non abolisci l'una non abolisci l'altra

Agevole sarebbe far cessare
per sempre entrambe
se infine decidessimo di essere
non solo di nome umani

*

Rileggo oggi i programmi elettorali
con cui gli ubriachi di Monaco hanno vinto
le ultime elezioni del Reich

Ad ogni suddito di razza ariana
e' promessa una pensione a vita
purche' non si sottragga all'incombenza
dei due minuti d'odio
di scendere in strada
un giorno qualunque della settimana
a scaricare il suo caricatore
nel primo uomo nero in cui s'imbatte
si sa che non e' un male
uccidere l'uomo nero
giacche' l'uomo nero
lo sanno anche i bambini
e' lui il male e noi la razza eletta

Nessuno paghi piu' le tasse
sia questo il paese di bengodi
certo di schiavi avremo un gran bisogno
e di armi e di volontari armati
addetti al filo spinato e all'appello
e di tesori da saccheggiare
a chi non piace della filibusta
l'epopea e il nero vessillo

Tornino i treni ad arrivare in orario
tra la stazione centrale e quel lontano
scalo in Polonia invaso dallo smog
che esce dal camino a Birkenau

*

La povera Ipazia che non sa
che meglio e' non sapere che sapere
perche' non piace ai capi che una donna
voglia discutere
e nessuna fronte
e' piu' dura dei sassi

*

Non avessi sprecato la mia vita
in vani sogni e strenui fallimenti
magari avrei commesso qualche grande
crimine e adesso anch'io sarei famoso
e dormirei tranquillo soddisfatto
del dovere compiuto
del sonno dei mostri

*

In questo certame
poche sono le regole e chiare
chi non uccide muore
chi uccide
muore anche lui ma piu' tardi
e mangia meglio ed ha migliore alloggio

*

Parole che ricordo di aver detto
in piazza ed era il giorno otto di marzo

che in me due persone colluttano
l'uomo che pensa e condivide il pane
che con tutto il cuore si e' posto alla scuola
del movimento di liberazione delle donne
che solo libera l'intera umanita'

ed ogni giorno livido ed ogni cieca notte
deve combattere il fascista che in lui
hanno incistato millenni di potere
maschile bramoso di tutte le brame
e innanzitutto di quella di sbranare

e solo vive nella lacerazione
e sempre combatte contro se stesso

io so che la violenza maschile
e' la prima radice e il primo modello
di ogni violenza

e so che solo la lotta delle donne
liberera' anche me
e l'intero mondo

dissi anche altro che ora non ricordo
ma soprattutto vidi ed ascoltai
e per quel poco tempo fui felice

*

Non e' la nonviolenza un'altra cosa
che questa lotta contro la violenza

nell'ora della crisi
della presenza
ti convoca a restare ancora tu
l'umanita' come dovrebbe essere

dinanzi al dolore degli altri ti chiama
ad essere tu a salvare le vite

non ha paura della paura
e sa che ogni giorno e' il giorno giusto
per fare la cosa giusta.

18. REPETITA IUVANT. ANCORA UNA DOPPIA CANTATA DELLE VITTIME

I. Una conversazione mondana

Chi resta vivo ha sempre ragione
e chi resta vivo e' sempre l'assassino

Le vittime ma si' che ci commuovono
siamo gente civile ci fanno tanta pena
ma presto poi affogano nel fiume
infinito delle infinite vittime
tutte uguali nel lezzo insostenibile
tutte cadaveri in decomposizione
impossibili da intervistare
da compatire

Gli assassini invece hanno il loro blog
il loro fascino una storia interessante
da raccontare ai microfoni e pronta
la battuta e il fisico del ruolo
funzionano bene nei tg e nei talk show
prendono voti a secchiate alle elezioni
diventano presidenti re imperatori
piacciono al pubblico e il pubblico
ha sempre ragione

Le vittime poi muoiono come le mosche
e come le mosche sono fastidiose
pare quasi pretendano chiamarci in causa
pare quasi che pensino sia colpa nostra
ti fanno venire il dubbio che alla fine
se lo siano proprio meritato
di essere soppresse
si sa bene
chi cerca trova

Per fortuna che c'e' chi le mette a posto
per fortuna che vincono i forti

II. Mollica e soffio

E poi le vittime restano vittime
nessuna evoluzione nessuna redenzione le aspetta
il piu' delle volte nel nulla dissolte
la loro roba e' di chi se l'e' pigliata
neppure il loro nome si e' salvato
e chi le ricorda dopo un po' si vergogna
nessuno piu' lo invita alle feste
il lutto e' una merce che deperisce presto

Eccome se funziona la tortura
eccome se funzionano le armi
nulla piu' resta di un essere umano
abraso dalla pressione
di una gomma da cancellare
o altro materiale equivalente

Agli assassini invece
chi nega un giro di valzer
un incarico di fiducia un posto in lista
il pubblico perdono e una pensione
e' gente di mondo e al mondo piace

III. Cala il sipario

Non vinceranno mai le vittime
che restano vittime non sanno fare altro
ed anche chi pretende in loro nome
di agire in verita' non e' dei loro
solo le vittime sono le vittime
e tutte le vittime vittime restano

E questo e' il mondo reale

IV. Ancora un'ombra e il suo viandante

Perche' non hai la forza
di concludere qui?

Perche' senti il bisogno
di dire che non e' vero?

Perche' non lasci in pace
nella sua desolazione
chi legge queste parole?

Perche' l'unico motivo per cui scrivo
e' chiamare alla lotta contro l'ingiustizia
e' chiamare alla lotta contro la violenza
e' chiamare le oppresse e gli oppressi a resistere al male
ad opporsi al fascismo che sempre torna

V. A chi legge

Anche se tutto ti dice che tutto
e' orrore
tu all'orrore non arrenderti
strappagli la maschera e gli artigli

reca tu sollievo al sofferente
soccorri tu il rapinato in fin di vita
che incontri sulla strada per Gerico

tu continua a chiamare alla lotta
le oppresse e gli oppressi sii tu
l'umanita' come dovrebbe essere

ogni essere umano ha diritto alla vita
alla dignita' alla solidarieta'
salvare le vite e' il primo dovere

questa immane mole di male
non accrescerla con la tua indifferenza

a questo regime dei lupi non recare
il vile tributo della tua resa

persona che mi leggi mia simile e sorella
finche' tu resisti
non ha vinto il fascismo

finche' tu resisti
contro tutte le violenze
contro tutte le menzogne
la nonviolenza e' in cammino
non si e' estinta l'umanita'.

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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 314 del 4 settembre 2019
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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