[Nonviolenza] Telegrammi. 3354



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3354 del 9 aprile 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. In memoria di Dietrich Bonhoeffer. Un incontro a Viterbo
2. Alle persone di volonta' buona una proposta di appello all'Onu (con una bozza di testo ed alcuni indirizzi utili)
3. Proposta di lettera al Presidente della Commissione Europea (con bozza di testo e indirizzi utili)
4. Proposta di lettera al Presidente della Regione Lazio (con bozza di testo, indirizzi utili ed alcune considerazioni ulteriori)
5. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
6. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
7. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
8. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
9. Daniele Lugli ricorda Emilio Lussu
10. Segnalazioni librarie
11. La "Carta" del Movimento Nonviolento
12. Per saperne di piu'

1. MAESTRI. IN MEMORIA DI DIETRICH BONHOEFFER. UN INCONTRO A VITERBO

Ricorrendo il 9 aprile l'anniversario della morte di Dietrich Bonhoeffer, il grande teologo e resistente assassinato dai nazisti il 9 aprile 1945, lunedi' 8 aprile 2019 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ne ha ricordato ancora una volta con un incontro commemorativo la luminosa figura, la profonda meditazione, la ferma testimonianza, l'appello alla solidarieta' in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Nel corso dell'incontro sono state lette e commentate alcune pagine da Resistenza e resa, la raccolta delle lettere e degli scritti da Bonhoeffer redatti mentre era detenuto nel carcere di Tegel tra il 1943 e il 1945.
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Dietrich Bonhoeffer, nato a Breslavia nel 1906, pastore e teologo, fu ucciso dai nazisti il 9 aprile del 1945; non e' solo un eroe della Resistenza, e' uno dei pensatori fondamentali del Novecento.
Tra le opere di Dietrich Bonhoeffer: Resistenza e resa (lettere e scritti dal carcere), Paoline, Cinisello Balsamo (Mi) 1988; Etica, Bompiani, Milano 1969; presso la Queriniana di Brescia sono stati pubblicati molti degli scritti di Bonhoeffer (tra cui ovviamente anche Sanctorum Communio, Atto ed essere, Sequela, La vita comune); e' in corso presso la Queriniana l'edizione italiana dell'edizione critica delle opere di Bonhoeffer.
Tra le opere su Dietrich Bonhoeffer: Eberhard Bethge, Dietrich Bonhoeffer, amicizia e resistenza, Claudiana, Torino 1995; Italo Mancini, Bonhoeffer, Morcelliana, Brescia 1995; AA. VV., Rileggere Bonhoeffer, "Hermeneutica" 1996, Morcelliana, Brescia 1996; Giuseppe Ruggieri (a cura di), Dietrich Bonhoeffer, la fede concreta, Il Mulino, Bologna 1996; AA. VV., Dietrich Bonhoeffer: un pensiero per il futuro, "Testimonianze" n. 443-444, settembre-dicembre 2005; Eric Metaxas, Bonhoeffer. La vita del teologo che sfido' Hitler, Fazi, Roma 2012.
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Nel ricordo di Dietrich Bonhoeffer proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
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Nel ricordo di Dietrich Bonhoeffer le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta denunciato la criminale disumanita' del governo italiano che nega soccorso e accoglienza ai naufraghi in pericolo di morte nel Mediterraneo.
Nel ricordo di Dietrich Bonhoeffer le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta espresso pieno sostegno ai sindaci ed ai presidenti delle Regioni che hanno denunciato l'incostituzionalita' delle scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita' con il cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Nel ricordo di Dietrich Bonhoeffer le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro sostegno all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, ed all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Nel ricordo di Dietrich Bonhoeffer le persone partecipanti all'incontro hanno riaffermato il dovere di opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni; il dovere di impegnarsi in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Nel ricordo di Dietrich Bonhoeffer le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso gli appelli all'Unione Europea ed all'Onu affinche' intervengano nei confronti del governo italiano per farne cessare le criminali politiche razziste.

2. REPETITA IUVANT. ALLE PERSONE DI VOLONTA' BUONA UNA PROPOSTA DI APPELLO ALL'ONU (CON UNA BOZZA DI TESTO ED ALCUNI INDIRIZZI UTILI)

Carissime amiche e carissimi amici, gentili signore e gentili signori,
vi scriviamo per proporvi di scrivere lettere all'Onu affinche' intervenga al piu' presto nei confronti del governo italiano per contrastare i crimini razzisti che esso da mesi sta commettendo contro l'umanita'.
Di seguito trascriviamo una bozza di lettera che potete utilizzare tal quale o variare come meglio riterrete.
Ancora sotto indichiamo alcuni indirizzi utili cui inviarla.
E' ovvio che scrivere all'Onu per chiederne l'intervento non puo' sostituire altre forme di impegno contro il razzismo e in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, ma e' altrettanto evidente che un adeguato intervento dell'Onu potrebbe contribuire in misura decisiva a contrastare la folle violenza razzista del governo in carica, e soprattutto potrebbe contribuire a salvare tante vite umane che quella folle violenza razzista sta mettendo o abbandonando o ricacciando nel piu' estremo pericolo.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Fin d'ora vi ringraziamo per quanto vorrete fare.
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Bozza di lettera
Egregio Segretario Generale dell'Onu,
rivolgiamo a lei, e tramite lei anche al Consiglio di Sicurezza e all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, un urgente appello ad intervenire nei confronti del governo italiano per contrastare i crimini razzisti che esso da mesi sta commettendo contro l'umanita'.
In particolare segnaliamo i seguenti crimini:
1. Omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
2. Conclamata volonta', espressa in piu' forme ed occasioni, di far si' che i naufraghi superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte.
3. Persecuzione razzista ed effettuale favoreggiamento della riduzione in schiavitu' attraverso criminali e criminogene misure contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
4. Sequestro di persona aggravato, reato per il quale i complici del governo che siedono in Senato hanno impedito alla magistratura italiana di procedere nei confronti del Ministro dell'Interno reo confesso, garantendo cosi' una scandalosa impunita' al ministro e al governo.
5. Reiterata istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso.
6. Violazione di convenzioni internazionali, di leggi ordinarie, e della stessa Costituzione della Repubblica italiana, al fine di attuare una criminale politica razzista.
E' in atto in Italia un vero e proprio colpo di stato che mira ad instaurare un regime razzista, violatore dei diritti umani, negatore dei principi fondamenti e dei supremi valori della democrazia, dello stato di diritto, della dignita' umana.
L'Onu, che ha proclamato la Dichiarazione universale dei diritti umani, deve intervenire in difesa delle vittime dei crimini razzisti commessi dal governo italiano, deve intervenire a sostegno dell'ordinamento giuridico costituzionale democratico italiano, deve intervenire per impedire che in Italia s'imponga il razzismo, l'anomia, la barbarie.
Cento anni fa in Italia nasceva il fascismo: averlo lungamente sottovalutato ai suoi esordi e negli anni successivi, ha poi provocato la piu' immane tragedia del XX secolo.
Non si commetta di nuovo lo stesso errore.
Si contrasti subito la criminale politica razzista e golpista del governo italiano.
Ci si opponga subito alle abominevoli violazioni dei diritti umani di cui essa consiste.
Ci si adoperi subito per difendere in Italia la democrazia, la legalita' costituzionale, lo stato di diritto, la civile convivenza.
Nelle forme adeguate ed opportune, ma subito, senza esitazioni e senza ambiguita', l'Onu intervenga nei confronti del governo italiano per far cessare i crimini razzisti in corso.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Firma, luogo e data, recapito postale, telefonico ed e-mail del mittente
*
Alcuni indirizzi utili
italy at unric.org, unicri at unicri.it, unicri.publicinfo at un.org, unicri.romeoffice at un.org, unicri.roma at unicri.it, marina.mazzini at un.org, itaro at unhcr.org, sami at unhcr.org, itaropi at unhcr.org, Edwards at unhcr.org, baloch at unhcr.org, mahecic at unhcr.org, mantoo at unhcr.org, pouilly at unhcr.org, spindler at unhcr.org, throssel at unhcr.org, yaxley at unhcr.org, fleming at unhcr.org, patterso at unhcr.org, fossi at unhcr.org, molinarb at unhcr.org, romerog at unhcr.org, media at ohchr.org, InfoDesk at ohchr.org, civilsociety at ohchr.org, onuitalia at onuitalia.it, comitato at unicef.it, redazione at onuitalia.com, info at undesa.it, florence at unicef.org, wwap at unesco.org, veniceoffice at unesco.org, mail at icj-cij.org, FAO-HQ at fao.org, ilo at ilo.org, secretariat at unccd.int,
*
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Salvare le vite e' il primo dovere.

3. REPETITA IUVANT. PROPOSTA DI LETTERA AL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA (CON BOZZA DI TESTO E INDIRIZZI UTILI)

Carissime e carissimi,
vorremmo pregarvi di scrivere al Presidente della Commissione Europea per sollecitare che l'Unione Europea intervenga nei confronti del governo italiano in relazione ai crimini razzisti che ha commesso e continua a commettere.
Di seguito una bozza di testo e un elenco di indirizzi.
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Bozza di testo
Egregio Presidente della Commissione Europea,
da molti mesi il governo italiano commette il delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
Addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte.
Con il cosiddetto "decreto sicurezza" il governo italiano ha imposto misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la stessa Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid".
Ministri del governo italiano persistono in una propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso.
Nel commettere e per commettere i summenzionati crimini razzisti il governo italiano non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana...
Questo e' cio' che accade in un paese dell'Unione Europea.
Chiediamo che l'Unione Europea intervenga nei confronti di un governo che commette flagranti crimini razzisti; chiediamo che l'Unione Europea intervenga in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ringraziandola per l'attenzione, voglia gradire distinti saluti.
Firma, luogo e data, recapito postale, telefonico ed e-mail del mittente
*
Alcuni indirizzi utili
- Presidente della Commissione Europea: president.juncker at ec.europa.eu, clara.martinez-alberola at ec.europa.eu, richard.szostak at ec.europa.eu, sandra.kramer at ec.europa.eu, luc.tholoniat at ec.europa.eu, paulina.dejmek-hack at ec.europa.eu, michael.shotter at ec.europa.eu, telmo.baltazar at ec.europa.eu, christiane.canenbley at ec.europa.eu, leon.delvaux at ec.europa.eu, antoine.kasel at ec.europa.eu, luiza.bara at ec.europa.eu, charmaine.hili at ec.europa.eu, annabelle.arki at ec.europa.eu, marit.sillavee at ec.europa.eu, virginie.blancher at ec.europa.eu, solenn.geidel at ec.europa.eu, beata.kovalova at ec.europa.eu, john.lageson at ec.europa.eu, adina-elena.apetroi at ec.europa.eu, marta.salmonowicz at ec.europa.eu, sabine.quadflieg at ec.europa.eu, claudia.bergmann at ec.europa.eu, shpresa.ismajlaj at ec.europa.eu, Stephanie.FRIEDRICH at ec.europa.eu, gabriela.dodekova at ec.europa.eu, eleonora.latini at ec.europa.eu, jan.ryckaert at ec.europa.eu, sandrine.dupret at ec.europa.eu, corinne.nachi at ec.europa.eu, elisa.bettelli at ec.europa.eu, constance.hubert at ec.europa.eu, michele.D'ADDETTA at ec.europa.eu,
- Alta rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza: federica.mogherini at ec.europa.eu, stefano.grassi at ec.europa.eu, joanna.HAMBORG at ec.europa.eu, delphine.LEBAS at ec.europa.eu, maja.kocijancic at ec.europa.eu, claire.struss at ec.europa.eu, judith.hebekeuser at ec.europa.eu, lauranne.deville at ec.europa.eu, adam.kaznowski at ec.europa.eu, esther.osorio at ec.europa.eu, daniel.puglisi at ec.europa.eu, christina.wunder at ec.europa.eu, alceo.smerilli at ec.europa.eu, carlos.martin at ec.europa.eu,
- Commissario per la migrazione: dimitris.avramopoulos at ec.europa.eu, diane.schmitt at ec.europa.eu, sofia.asteriadi at ec.europa.eu, olivier.bergeau at ec.europa.eu, george.rossides at ec.europa.eu, francesco.luciani at ec.europa.eu, milica.petrovic at ec.europa.eu, ilias.papastamatiou at ec.europa.eu, maria.kafetzidou at ec.europa.eu, carine.cloot at ec.europa.eu, panos.tsouliaridis at ec.europa.eu, annalisa.logoluso at ec.europa.eu, simona.giorgini at ec.europa.eu, mihai.corcodel1 at ec.europa.eu, ulrike.prammer at ec.europa.eu,
- Commissaria per la giustizia: vera-jourova-contact at ec.europa.eu, renate.nikolay at ec.europa.eu, daniel.braun at ec.europa.eu, monika.ladmanova at ec.europa.eu, eduard.hulicius at ec.europa.eu, simona.constantin at ec.europa.eu, kevin.oconnell at ec.europa.eu, wojtek.talko at ec.europa.eu, Miriam.HARTIEL at ec.europa.eu, anezka.machackova at ec.europa.eu, myriam.lemahieu at ec.europa.eu, pavol.virag at ec.europa.eu, martina.del-ministro at ec.europa.eu, marek.dvorsky at ec.europa.eu, panagiota.stylianou at ec.europa.eu, marinela-gabriela.goga at ec.europa.eu, Ana-Claudia.TORRE-UNGUREANU at ec.europa.eu, anna.ledvinkova at ec.europa.eu, julia.schimeta at ec.europa.eu

4. REPETITA IUVANT. PROPOSTA DI LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO (CON BOZZA DI TESTO, INDIRIZZI UTILI ED ALCUNE CONSIDERAZIONI ULTERIORI)

Carissime e carissimi,
scusandoci per l'insistenza vorremmo pregarvi di voler inviare al piu' presto una lettera al Presidente della Regione Lazio affinche' la Regione presenti ricorso alla Corte costituzionale contro le misure mostruosamente razziste, criminali e criminogene contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Di seguito una traccia di testo che potete utilizzare, e una serie di indirizzi cui inviare la lettera.
*
Traccia di testo
Gentilissimo Presidente della Regione Lazio,
l'ente da lei presieduto ha annunciato alcune settimane fa la disponibilita' a presentare un ricorso alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" in relazione ai suoi profili di flagrante incostituzionalita'.
Apprezzando l'intenzione espressa, vorremmo sollecitare la realizzazione dell'iniziativa.
Anche la tempestivita' e' importante: e' infatti noto che i tempi del lavoro della Corte Costituzionale sono necessariamente non brevi, mentre gli effetti (che sono stati autorevolmente definiti "disumani, criminali e criminogeni") del cosiddetto "decreto sicurezza" si stanno gia' brutalmente dispiegando in danno di molte persone innocenti.
Con sollecitudine, voglia gradire distinti saluti.
Firma, luogo e data, recapito postale, telefonico e di posta elettronica del mittente
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Indirizzi utili
a) indirizzo del Presidente della Regione Lazio: presidente at regione.lazio.it,
b) indirizzi delle strutture che direttamente collaborano con il Presidente: MVELOCCIA at REGIONE.LAZIO.IT, SEGRETERIA.PRESIDENTE at REGIONE.LAZIO.IT, GABINETTO.GIUNTA at REGIONE.LAZIO.IT, abonamoneta at regione.lazio.it, mborelli at regione.lazio.it, ccatena at regione.lazio.it, ichiavarini at regione.lazio.it, rtavani at regione.lazio.it,
c) altri indirizzi cui e' opportuno inviare per conoscenza la lettera: vicepresidenza at regione.lazio.it, MABALDINI at REGIONE.LAZIO.IT, asscasaurbanisticaerifiuti at regione.lazio.it, SVILUPPOECONOMICO at REGIONE.LAZIO.IT, assagricolturaeambiente at regione.lazio.it, ass.sanita at regione.lazio.it,
assbilancio at regione.lazio.it, asslavoripubblici at regione.lazio.it, asspolitichesociali at regione.lazio.it, mpalozzi at regione.lazio.it, s.ercolani at regione.lazio.it, SEGRETERIAGIUNTA at REGIONE.LAZIO.IT, UFFICIOLEGISLATIVO at REGIONE.LAZIO.IT, VGAGLIANICAPUTO at REGIONE.LAZIO.IT, ACAPPELLI at REGIONE.LAZIO.IT, UFFICIOSTAMPA at REGIONE.LAZIO.IT, ELANFRANCHI at REGIONE.LAZIO.IT, PTAGARIELLO at REGIONE.LAZIO.IT, GCERASI at REGIONE.LAZIO.IT, ESERPIERI at REGIONE.LAZIO.IT, VICEPRESIDENZA at REGIONE.LAZIO.IT, SGUGLIELMO at REGIONE.LAZIO.IT, SEGRETERIA.LAVORO at REGIONE.LAZIO.IT, EPARIBONI at REGIONE.LAZIO.IT, FPRONI at REGIONE.LAZIO.IT, CDEBARDI at REGIONE.LAZIO.IT, ESCHIAVETTI at REGIONE.LAZIO.IT, CPONZO at REGIONE.LAZIO.IT, MABALDINI at REGIONE.LAZIO.IT, RMURRA at REGIONE.LAZIO.IT, RAGHAI at REGIONE.LAZIO.IT, GALPESTRI at REGIONE.LAZIO.IT, RLAZZARI at REGIONE.LAZIO.IT, EPETRUCCIOLI at REGIONE.LAZIO.IT, ATARDIOLA at REGIONE.LAZIO.IT, AGALLUZZO at REGIONE.LAZIO.IT, GCARDARELLI at REGIONE.LAZIO.IT, LFERRARA at REGIONE.LAZIO.IT, ISCARSO at REGIONE.LAZIO.IT, SDORINZI at REGIONE.LAZIO.IT, VMANTINI at REGIONE.LAZIO.IT, RLONGO at REGIONE.LAZIO.IT, ANMASSIMI at REGIONE.LAZIO.IT, INCLUSIONE at REGIONE.LAZIO.IT, VMORACE at REGIONE.LAZIO.IT, TBIOLGHINI at REGIONE.LAZIO.IT,
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Riteniamo di fondamentale importanza sollecitare le Regioni che ancora non l'abbiano fatto a presentare al piu' presto ricorsi alla Corte costituzionale. Le Regioni hanno infatti la facolta' di poter presentare tali ricorsi, facolta' che i cittadini, le associazioni, gli stessi enti locali non hanno.
La presentazione dei ricorsi alla Corte costituzionale puo' e deve anche essere un'importante occasione di informazione e coscientizzazione dell'opinione pubblica.
Ad esempio sul fatto che tra le misure razziste e persecutorie del cosiddetto "decreto sicurezza della razza" vi e' l'abolizione della protezione umanitaria, misura che letteralmente criminalmente getta nella piu' terribile emarginazione, nel piu' grave pericolo e nella disperazione piu' profonda centinaia di migliaia di persone che non hanno commesso alcun reato, persone oneste, persone gia' vittime di gravi sofferenze che in Italia avevano trovato legale e doverosa accoglienza, persone che ora diventano vittime innocenti ed inermi di una persecuzione razzista semplicemente barbara e abominevole, la persecuzione razzista imposta dal folle e scellerato "decreto sicurezza della razza".
Ebbene, la presentazione dei ricorsi alla Corte costituzionale puo' e deve essere parte e fulcro di un piu' ampio impegno in difesa della Costituzione, della democrazia, dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Un impegno che deve essere per quanto possibile tempestivo ed esteso.
Inoltre si consideri che se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza, nulla impedisce che lo stesso Parlamento possa rendersi conto del colossale, sciagurato errore commesso accondiscendendo alla richiesta governativa di approvare il "decreto sicurezza della razza", e possa quindi revocare in tempi rapidi con una nuova legge le incostituzionali, disumane, criminali e criminogene misure razziste che esso contiene.
Se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza, i sindaci che gia' hanno colto quei profili di incostituzionalita' saranno confortati nel loro impegno in difesa della legalita' costituzionale, in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, contro il razzismo criminale e le criminali persecuzioni.
Se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza le vittime innocenti che ne hanno diritto soggettivo e legittimo interesse saranno confortate nel rivolgersi alla magistratura ordinaria in difesa delle proprie esistenze, e la magistratura ordinaria adita sara' a sua volta confortata nel chiedere il pronunciamento della Corte costituzionale sui profili di flagrante incostituzionalita' del cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza tutti i pubblici ufficiali che verranno raggiunti dalla palese "notitia criminis" dell'incostituzionalita' del cosiddetto "decreto sicurezza della razza" saranno confortati nel farne doverosa segnalazione alla magistratura ordinaria affinche' essa possa chiedere il pronunciamento della Corte costituzionale.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Grazie fin d'ora per l'attenzione e per quanto vorrete fare.
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... E cinque cose da ricordare
I. Il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.

5. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

6. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

7. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

8. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA

L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org

9. MEMORIA. DANIELE LUGLI RICORDA EMILIO LUSSU
[Dal sito di "Azione nonviolenta" riprendiamo e diffondiamo]

Mi e' venuto alla memoria Emilio Lussu (Armungia, 4 dicembre 1890 - Roma, 5 marzo 1975). Forse ha contribuito, per contrasto, la notizia che il presidente del - gia' glorioso - Partito Sardo d'Azione e' divenuto governatore della Sardegna.
Da un decennio il PSd'Az si e' collocato a destra. Ora, in stretta alleanza con la Lega, si e' posto all'estrema. Niente a che vedere dunque con Lussu, di quel partito fondatore, mentre il fascismo muoveva i primi e decisi passi. L'antologia di suoi scritti politici, uscita poco dopo la sua morte, e' infatti intitolata "Essere a sinistra: democrazia, autonomia e socialismo in cinquant'anni di lotte".
Sono passati 44 anni dalla sua morte. Ne scrisse allora Vittorio Foa sul "Manifesto" un bel ricordo, riportato anche nel libro "Per una storia del movimento operaio". Ci restituisce Lussu, nella sua leggenda e ruvida realta'. "Il giovane capitano della brigata Sassari, che torna alla sua isola dopo una sanguinosa esperienza di trincea, raccontata in un libro di sconvolgente bellezza, "Un anno sull'altipiano", si fa organizzatore di pastori e pescatori, di contadini poveri e di minatori, si fa assertore di giustizia e di autonomia in una societa' oppressa dall'ingiustizia e dal centralismo statale". Ricorda pure lo "scontro fisico coi fascisti che egli, consapevolmente volle affrontare da solo nella sua casa di Cagliari... congedo' la vecchia governante, si armo' e attese da solo gli aggressori". Li avverti' di essere armato e pronto a colpire. "Entrarono dalle finestre con delle scale, Lussu uccise freddamente il primo che si affaccio' mettendo in fuga la torma". Altri esempi ha dato "di indomito coraggio nella lotta contro il fascismo avanzante", mentre attorno a lui si moltiplicavano le conversioni. Non aggiungo nulla della sua intensa, avventurosa, coraggiosa vita, condivisa dal '38 in poi con la straordinaria compagna Joyce.
Al momento della morte di Lussu io concludevo la mia esperienza di assessore al Comune di Ferrara. Nei primi anni '60 ero nel Psi, lo stesso partito di Lussu e Foa. Di Foa leggevo e condividevo molto, anche se il mio riferimento era Riccardo Lombardi. Emilio Lussu - avevo letto di lui quanto potevo - era un mito, un eroe, una leggenda. Non l'ho mai incontrato, prima che se ne andasse, fondando con altri lo Psiup in opposizione al primo Centro-sinistra. Al Congresso, ottobre 1963, che fece la scelta da lui non condivisa, descrisse questo approdo. "Al governo, al governo, si gridava nelle sezioni e si ripete qui, con l'ansia e la febbre con cui una carovana arsa dalla sabbia del deserto avvista l'oasi... mi sembra di vederla questa carovana che esce dal deserto e si avvicina all'oasi... in testa Nenni e De Martino tutti e due montati su cammelli; indietro, leggermente distanziato, c'e' solo e ieratico Riccardo Lombardi, montato su un dromedario". Poi anch'io lasciai il Psi, che si unificava col Psdi. Neppure nello Psiup pero' ebbi modo di incontrarlo. Aveva lasciato l'impegno attivo nel partito, confermando la sua scelta "sempre a sinistra".
Alla sua morte il vecchio Psi aveva sciolto l'unificazione con il Psdi e stava passando da De Martino alle mani di Craxi, Lo Psiup si era sciolto nelle elezioni del '72 e una sparuta pattuglia, con Foa e Miniati, aveva fondato il Pdup e sperimentava una non felice unione con Il Manifesto. Io ero li' e per me Lussu era una figura rispettata e lontana. Mi e' tornata vicina mentre facevo una ricerca approdata nel libro su Silvano Balboni, ritrovandone qualche traccia nel percorso di Silvano e nei rapporti con Capitini, nell'immediato dopoguerra, con ripresa dei contatti del periodo clandestino e intensificazione nel tempo in cui Capitini insegnava a Cagliari. Netto era l'apprezzamento di Lussu per la proposta dei Centri di Orientamento Sociale e per il prioritario impegno per la pace: "Da questa scelleratezza, generalizzata nell'esercito da Cadorna, causa della morte di migliaia di soldati sardi, nasce la mia primissima rivolta morale alla guerra e alla classe che la provoca. Di guerre non ne vogliamo piu' e vogliamo collaborare e allontanare la guerra vita natural durante nostra e dei nostri figli e a renderla impossibile per sempre, disarmandola".
C'e' un altro aspetto che a me sembra particolarmente attuale di fronte a un'offensiva di destra, estranea e ostile ai principi fissati in Costituzione, alla quale sembra non si sappia rispondere. Dice Foa della resistenza solitaria all'assalto fascista alla casa: "Egli negava in un sol colpo tutta la realta' che lo circondava fatta di compromessi e capitolazioni e rinunce, una realta' di ripieghi e pretesti per non battersi, per giustificare prima l'inerzia e poi la subordinazione al nemico. Egli illustrava quella sera, meglio che con un trattato di etica politica, che quando il destino ti mette di fronte al nemico per agguerrito che esso sia non puoi voltare le spalle. Vivere questo imperativo da solo, in una condizione limite, e' solo un modo, peraltro molto efficace, di proporla al livello di massa". Forse quello che ancora piu' mi colpisce e commuove e' la conclusione del ricordo di Foa: "Nel settembre 1945, quando Lussu era ministro nel governo Parri, chi scrive ando' a chiedergli, per aiutare finanziariamente il partito di cui entrambi facevano parte, di mettere una firma sotto una autorizzazione, cosa consueta nel sottobosco politico del tempo. Lussu rispose: 'Compagno, puoi chiedermi di montare a cavallo e andare in via Nazionale a rapinare l'oro della Banca d'Italia e io - per il partito - lo faccio subito. Ma mettere una firma sotto una cartaccia, giammai'. Nell'irrealismo dell'immagine il poeta riusciva a cogliere e giudicare la squallida realta' del mondo in cui ci avvolgevamo e ad avanzare, almeno come ipotesi, un mondo diverso".

10. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Francesco, Christus vivit, Rca, Milano 2019, pp. 240, euro 3,90.
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Riletture
- Nagib Mahfuz, Un uomo da rispettare. Il giorno in cui fu ucciso il leader, Newton Compton, Roma 2006, Mondolibri, Milano 2007, pp. 384.
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Riedizioni
- Anna Foa, Diaspora. Storia degli ebrei nel Novecento, Laterza, Roma-Bari 2009, 2011, Rcs, Milano 2019, pp. VIII + 288, euro 9,90.
- Siri Ranva Hjelm Jacobsen, Isola, Iperborea, Milano 2018, Gedi, Roma 2019, pp. 154, euro 9,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica" e al settimanale "L'Espresso").

11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

12. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3354 del 9 aprile 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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