[Nonviolenza] La domenica della nonviolenza. 493



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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Numero 493 del 16 dicembre 2018

In questo numero:
1. Lelio Basso
2. Quid agendum
3. Anche il Consiglio d'Europa acquisisce la denuncia dei crimini razzisti del governo italiano
4. Dalla Commissione Europea una prima risposta alla denuncia delle politiche razziste del governo italiano

1. MEMORIA. LELIO BASSO

Quarant'anni fa, il 16 dicembre 1978, ci lasciava Lelio Basso, antifascista, costituente, acuminato pensatore e generoso militante del movimento operaio, infaticabile animatore della lotta e della riflessione per il diritto e la liberazione dei popoli.
Ricordando la sua meditazione, la sua azione, la sua testimonianza, il suo lascito all'umanita', come non sentire il dovere di proseguirne la lotta?
Ed a maggior ragione oggi, che imperialismo, schiavismo, razzismo impongono un totalitario sfruttamento ed esercitano una violenza mostruosa sugli esseri umani oppressi e la biosfera devastata; oggi, che i poteri dominanti stanno conducendo l'umanita' alla catastrofe; oggi, che contrastare la follia onnicida del sistema di potere rapinatore e giugulatore e' divenuta questione di vita o di morte per l'umanita' intera.
La memoria di Lelio Basso ci guida ancora nella lotta necessaria per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, per la difesa dell'intero mondo vivente casa comune dell'umanita', per la liberazione comune necessaria alla convivenza di tutti, per la condivisione del bene e dei beni, per la solidarieta' che ogni essere umano riconosce e difende e sostiene e conforta e avvicina, e che rende la vita degna di essere vissuta.

2. REPETITA IUVANT. QUID AGENDUM

1. Il governo della disumanita' da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
2. esponenti di primario rilievo del governo della disumanita' da anni conducono una forsennata propaganda xenofoba e di istigazione al razzismo;
3. il recente decreto-legge n. 113 del 4 ottobre 2018 del governo della disumanita' (il cosiddetto "decreto sicurezza") mira a introdurre nell'ordinamento italiano misure di discriminazione razzista - che sono state autorevolmente definite "apartheid giuridico" - palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con lo stato di diritto, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale.
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4. Occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere l'immediata cessazione di ogni atto criminale, persecutorio, razzista ed incostituzionale da parte del governo della disumanita';
5. occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere le dimissioni del governo della disumanita';
6. occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere che i ministri del governo della disumanita' responsabili di crimini abominevoli siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
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7. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta';
8. vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera;
9. salvare le vite e' il primo dovere.
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10. Agisci nei confronti delle altre persone come vorresti che esse agissero verso di te;
11. l'altro dell'altro sei tu;
12. sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

3. REPETITA IUVANT. ANCHE IL CONSIGLIO D'EUROPA ACQUISISCE LA DENUNCIA DEI CRIMINI RAZZISTI DEL GOVERNO ITALIANO

Anche il Consiglio d'Europa, con una missiva a firma di Tomas Bocek, il Rappresentante speciale per l'immigrazione e i rifugiati del Segretario generale, risponde all'esposto presentato dal "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo che denunciava le politiche razziste del governo italiano chiedendo un adeguato intervento europeo in difesa della legalita' e dei diritti umani violati.
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Il Rappresentante speciale per l'immigrazione e i rifugiati del Segretario generale del Consiglio d'Europa, facendo anche riferimento al proprio rapporto dell'ottobre 2016 sulle violazioni dei diritti umani dei migranti in Italia, assicura che il Consiglio d'Europa continua a seguire gli sviluppi della situazione dei migranti e dei rifugiati in Italia, e dichiara che la denuncia dei crimini razzisti del governo italiano presentata dal "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e' stata acquisita e le informazioni in essa contenute messe a disposizione di tutti i servizi del Consiglio d'Europa che si occupano dei temi li' segnalati.
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Ringraziando per l'attenzione, il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, Peppe Sini, chiede che dall'acquisizione della denuncia il Consiglio d'Europa passi ad azioni positive per contribuire a contrastare le flagranti violazioni della legalita' commesse dal governo italiano, per contribuire a fermare la violenza razzista in Italia, per contribuire a ripristinare in Italia e in Europa il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
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Lo ripetiamo una volta ancora, argomenta il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani": il governo italiano da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia; esponenti di primario rilievo del governo italiano da anni conducono una forsennata propaganda xenofoba e di istigazione al razzismo; il recente decreto-legge n. 113 del 4 ottobre 2018 (il cosiddetto "decreto sicurezza") ha introdotto nell'ordinamento italiano misure di discriminazione razzista - che sono state autorevolmente definite "apartheid giuridico" - palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana e con i trattati internazionali dall'Italia sottoscritti che difendono i diritti umani.
Occorre far cessare immediatamente questa scellerata politica di persecuzione razzista attuata dal governo italiano.
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Pertanto, conclude il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", rinnoviamo l'appello affinche' le istituzioni europee e le altre istituzioni sovranazionali competenti intervengano con atti concreti, con provvedimenti cogenti, per far cessare immediatamente la commissione di crimini razzisti da parte del governo italiano.
Ancora una volta rinnoviamo l'appello affinche' intervengano le competenti magistrature italiane, europee, internazionali.
Ancora una volta ricordiamo che il razzismo e' un crimine contro l'umanita'; che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; che salvare le vite e' il primo dovere.
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 15 dicembre 2018
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Allegato: il testo integrale della lettera del Rappresentante speciale del Segretario generale del Consiglio d'Europa
COUNCIL 0F EUROPE
SPECIAL REPRESENTATIVE 0F THE SECRETARY GENERAL
ON MIGRATION AND REFUGEES
Strasbourg, 13 December 2018
Dear Mr Sini,
The Secretary General has asked me to respond to your e-mail of 3 November.
In my capacity as the Special Representative of the Secretary General on Migration and Refugees, I gather information on the fundamental rights of migrants and refugees in Europe, including through fact-finding missions, and make proposals for action. My fact-finding mission to Italy took place from 16 to 21 October 2016 and the report with the issues identifled is available at this address https://search.coe.int/cm/Pages/result_details.aspx?Obiectld=09000016806f9d70.
I would like to assure you that the Council of Europe continues to follow developments in the field of migration (and related areas) in Italy very closely. Information contained in your mail has been shared with all the relevant services of the Organisation.
Yours sincerely,
Tomas Bocek

4. REPETITA IUVANT. DALLA COMMISSIONE EUROPEA UNA PRIMA RISPOSTA ALLA DENUNCIA DELLE POLITICHE RAZZISTE DEL GOVERNO ITALIANO

Con una lettera a firma del direttore Henrik Nielsen, Capo dell'Unita' per il Diritto d'Asilo della Direzione generale per l'Immigrazione e gli Affari interni, la Commissione Europea risponde all'esposto presentato dal "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo che denunciava le politiche razziste del governo italiano chiedendo un adeguato intervento europeo in difesa della legalita' e dei diritti umani violati.
Nella lettera dell'autorevole rappresentante si evidenzia che "le regole dell'Unione in materia di asilo si basano sul rispetto dei diritti umani e del principio di non refoulement (che vieta di respingere un rifugiato verso le frontiere di uno stato dove la sua vita o la sua liberta' siano minacciate) sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, la quale e' vincolante sia per le istituzioni UE, sia per gli Stati membri nell'attuazione del diritto dell'Unione" e che quindi "ove fosse necessario, la Commissione Europea intraprendera' le azioni opportune al fine di garantire il rispetto di tali diritti e principi, esercitando il ruolo attribuitole dai Trattati".
Il direttore Nielsen evidenzia inoltre che "L'attivita' di ricerca e soccorso in mare cosiddetta SAR e' disciplinata dal diritto internazionale codificato nella Convenzione di Amburgo del 1979 e nella Convenzione per la sicurezza della vita umana in mare".
Quanto alla propaganda xenofoba e razzista l'autorevole funzionario evidenzia che "la Commissione Europea e' fortemente impegnata nella lotta contro il razzismo, la xenofobia e tutte le forme di intolleranza e ha sempre espresso la sua determinazione a utilizzare a tal fine tutti i mezzi previsti dai Trattati".
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Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, Peppe Sini, nel ringraziare per l'attenzione, rileva che con tutta evidenza, sia pur con enorme ritardo, anche nelle istituzioni europee cresce la consapevolezza dell'estrema gravita' delle illegali politiche razziste del governo italiano. Tale consapevolezza deve tradursi al piu' presto in interventi che contribuiscano a far cessare la commissione di crimini razzisti da parte del governo italiano.
Poiche' in quanto tali politiche razziste del governo italiano violano diritti umani fondamentali, violano il diritto internazionale (oltre a violare in primis la stessa Costituzione della Repubblica italiana), esse devono essere contrastate a tutti i livelli applicando le leggi e i trattati internazionali vigenti.
Rinnoviamo pertanto l'appello affinche' le istituzioni europee e le altre istituzioni sovranazionali competenti intervengano con atti concreti, con provvedimenti cogenti, per far cessare immediatamente la commissione di crimini razzisti da parte del governo italiano.
Rinnoviamo l'appello affinche' intervengano le competenti magistrature italiane, europee, internazionali.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'. Salvare le vite e' il primo dovere.
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 14 dicembre 2018
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Allegato: testo integrale della lettera del direttore Nielsen
EUROPEAN COMMISSION DIRECTORATE-GENERAL MIGRATION and HOME AFFAIRS
Directorate C: Migration and Protection
The Director
Brussels, 13/12/2018
Gentile Sig. Sini,
La ringrazio per la Sua comunicazione indirizzata al presidente della Commissione Europea Juncker, a me e ai commissari Avramopulos e Jourova.
L'Unione europea e i suoi Stati membri hanno gradualmente messo a punto una risposta strategica forte e articolata mirata a salvare vite umane e gestire meglio i flussi migratori nel Mediterraneo centrale.
Questi due grandi obiettivi si articolano nel concreto nell'intensificare la lotta contro i trafficanti; proteggere i migranti, incrementare il reinsediamento e promuovere il ritorno volontario assistito; gestire i flussi migratori attraverso le frontiere meridionali della Libia; rafforzare il dialogo e la cooperazione operativa con i partner nell'Africa settentrionale; aumentare il finanziamento del Fondo fiduciario dell'UE per l'Africa.
La gestione di tali flussi migratori inoltre non puo' che esercitarsi nel pieno rispetto delle normative internazionali ed europee in tema di protezione internazionale. Va ricordato che le regole dell'Unione in materia di asilo si basano sul rispetto dei diritti umani e del principio di non refoulement (che vieta di respingere un rifugiato verso le frontiere di uno stato dove la sua vita o la sua liberta' siano minacciate) sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, la quale e' vincolante sia per le istituzioni UE, sia per gli Stati membri nell'attuazione del diritto dell'Unione.
Ove fosse necessario, la Commissione Europea intraprendera' le azioni opportune al fine di garantire il rispetto di tali diritti e principi, esercitando il ruolo attribuitole dai Trattati.
L'attivita' di ricerca e soccorso in mare cosiddetta "SAR" e' disciplinata dal diritto internazionale codificato nella Convenzione di Amburgo del 1979 e nella Convenzione per la sicurezza della vita umana in mare cosiddetta "SOLAS".
La potesta' di intervento in materia di ricerca e soccorso e' demandata, per i Paesi contraenti le predette Convenzioni, alle autorita' nazionali competenti, nel rispetto dei vincoli derivanti dagli obblighi internazionali.
La materia di cui trattasi non rientra tra le competenze dell'Unione Europea, tuttavia sino ad oggi la Commissione europea ha sviluppato ed attuato una serie di misure finalizzate a supportare, sotto il profilo tecnico e finanziario, gli Stati membri direttamente interessati nella gestione dei soccorsi in mare in favore dei migranti.
Con riferimento alla sua doglianza circa la propaganda xenofoba che lei ritiene numerosi esponenti del governo italiano stiano ponendo in atto, voglio informarla che la Commissione Europea e' fortemente impegnata nella lotta contro il razzismo, la xenofobia e tutte le forme di intolleranza e ha sempre espresso la sua determinazione a utilizzare a tal fine tutti i mezzi previsti dai Trattati. Essa ha esercitato ed esercita tali poteri in vari modi.
La Commissione controlla rigorosamente il recepimento e l'attuazione, da parte degli Stati Membri, della legislazione comunitaria sulla lotta contro alcune forme di criminalita' razzista e xenofoba, ossia la decisione quadro sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia mediante il diritto penale, che definisce il quadro per una risposta comune ai discorsi e ai crimini motivati dall'odio, garantendo la responsabilita' degli autori dei reati. Questo strumento obbliga gli Stati Membri a sanzionare l'istigazione pubblica alla violenza o all'odio contro un gruppo di persone o un membro di tale gruppo definito in riferimento a razza, colore, religione, ascendenza o origine nazionale o etnica (discorso di odio). Inoltre, per qualsiasi altro reato, gli Stati membri devono garantire che la motivazione razzista e xenofoba sia considerata una circostanza aggravante o, in alternativa, che tale motivazione possa essere presa in considerazione nella determinazione delle sanzioni (reato di odio).
La Commissione sta lavorando intensamente per garantire che questa legislazione sia effettivamente recepita e attuata in tutti gli Stati membri.
Spero che queste informazioni possano esserle di aiuto.
Henrik Nielsen

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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 493 del 16 dicembre 2018
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