[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 980



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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Numero 980 del 2 ottobre 2018

In questo numero:
1. Una conversazione a Viterbo sul magistero e le opere di Elena Croce
2. Un profilo di Elena Croce (1915-1994)
3. Alcuni testi del mese di luglio 2018 (parte quinta)
4. Una richiesta di intervento al Presidente della Camera dei Deputati
5. Per questo
6. Lodovico Grassi
7. La stagione di caccia
8. Un regime di persecuzioni razziste
9. De senectute
10. "Nelle fratture della societa'"
11. Il dottor Satanasso protesta con vivissimo sdegno
12. Insorgere contro il criminale regime delle persecuzioni razziste

1. INCONTRI. UNA CONVERSAZIONE A VITERBO SUL MAGISTERO E LE OPERE DI ELENA CROCE

Si e' svolta la mattina di martedi' 2 ottobre 2018 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" una conversazione sul magistero e le opere di Elena Croce (Napoli, 1915 - Roma, 1994).
Nel corso dell'incontro e' stata rievocata la figura e sono state lette e commentate alcune pagine dalle opere dell'illustre saggista e memorialista, studiosa di immensa cultura, intellettuale di generoso e luminoso impegno per la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani e in difesa tanto della natura quanto della civilta', scrittrice di nitido pensiero e di limpido stile.
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Nel ricordo e alla scuola di Elena Croce le persone partecipanti all'incontro hanno riaffermato il loro impegno contro il razzismo e il totalitarismo; contro tutte le violenze e le menzogne, le oppressioni e le devastazioni; in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano e dell'intera civilta' civilta'; cosi' come in difesa dell'intero mondo vivente, unica casa comune dell'umanita', valore infinito e primaria relazione senza di cui - e' lapalissiano - ne' felicita' di agire e contemplare ne' lume di pensiero e sentimento possono darsi e consistere.
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Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso la lettera al Presidente della Repubblica del 29 settembre scorso (il cui testo di seguito si riproduce) affinche' non ratifichi l'incostituzionale decreto razzista approvato dal Consiglio dei Ministri il 24 settembre 2018 che intende introdurre in Italia un criminale ed infame regime di apartheid.
"Al Presidente della Repubblica
Oggetto: segnalazione di profili di flagrante incostituzionalita' di norme contenute nello schema di decreto approvato dal Consiglio dei Ministri il 24 settembre 2018 recante "Misure urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, etc." (cosiddetto "decreto sicurezza")
Egregio Presidente della Repubblica,
lo schema di decreto approvato dal Consiglio dei Ministri il 24 settembre 2018 recante "Misure urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, etc." (cosiddetto "decreto sicurezza"), attualmente sottoposto al suo esame, presenta evidenti profili di incostituzionalita' come segnalato da numerosi giuristi, operatori umanitari, rappresentanti delle istituzioni, autorevoli personalita' della vita civile e della riflessione morale.
Esso intende introdurre nell'ordinamento flagranti violazioni di fondamentali diritti, misure prefiguratrici di un regime di apartheid, palesi elementi di discriminazione e persecuzione razzista: tutto cio' e' semplicemente criminale e totalmente incompatibile con la Costituzione della Repubblica italiana, con lo stato di diritto, con la democrazia, con il rispetto dei diritti umani.
Siamo pertanto ad aggiungere la nostra voce a quella di tante altre persone nel chiederle di rigettare le parti palesemente incostituzionali, criminali, persecutorie e razziste di quello sciagurato provvedimento di un governo barbaro e folle che fin dal suo insediamento sta attuando una scellerata politica eversiva di flagrante violenza razzista".
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Le persone partecipanti all'incontro hanno altresi' condiviso l'appello - gia' diffuso alcune settimane fa - "Denunciamo i ministri criminali", il cui testo di seguito si riproduce ancora una volta.
"Chiediamo ancora una volta a tutte le persone di volonta' buona ed a tutte le associazioni democratiche di denunciare i ministri responsabili di gravissimi crimini.
Chiediamo di scrivere a tutte le Procure della Repubblica, a tutti i Presidenti dei Tribunali, a tutti i Questori ed a tutti i Prefetti, a tutti i Sindaci ed a tutti i Presidenti delle Province e delle Regioni, come ai Presidenti delle Camere ed al Presidente della Repubblica, affinche' i pubblici ufficiali che ne hanno il dovere d'ufficio, avendo ricevuto la "notitia criminis" relativa ai gravissimi reati commessi dai ministri criminali, promuovano la necessaria e obbligatoria azione penale nei loro confronti.
Infatti alcuni ministri del governo in carica da mesi stanno commettendo gravissimi reati:
- impediscono che siano accolti e soccorsi nei porti italiani i superstiti di naufragi, cosi' commettendo il reato di omissione di soccorso;
- diffamano, aggrediscono e sabotano soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, cosi' ostacolando quei salvataggi ovvero favoreggiando de facto l'abbandono di naufraghi alla morte;
- operano al fine di impedire che le vittime superstiti dei lager libici possano trovare salvezza in Europa, adoperandosi affinche' esse non riescano a lasciare la Libia e siano riconsegnate di fatto ai loro aguzzini;
- propagandano stereotipi razzisti ed istigano al disprezzo e all'odio razzista e religioso;
- minacciano schedature razziste in palese violazione della Costituzione;
- fanno l'apologia di azioni ed espressioni razziste, cosi' favoreggiandole e di fatto istigando al razzismo;
- sminuiscono la gravita' di gravissimi fatti di violenza razzista, negando che di razzismo si tratti.
Questi ministri stanno commettendo reati gravissimi, e li stanno commettendo abusando delle loro pubbliche funzioni e violando la Costituzione della Repubblica italiana cui pure hanno giurato fedelta'.
E' dovere e diritto di ogni cittadino segnalare alle competenti magistrature questi reati chiedendo che si avvii la necessaria e doverosa azione penale che quei reati faccia cessare e condanni i ministri che li hanno commessi.
Ci verra' chiesto conto del nostro atteggiamento di fronte alla violenza razzista oggi dispiegata; ebbene, che ognuno di noi possa dire: non fui complice delle persecuzioni razziste, non fui complice dell'omissione di soccorso che condannava a morte innumerevoli innocenti, non fui complice del regime di segregazione e schiavismo che criminali poteri pretesero imporre nel nostro paese; non fui complice, mi opposi, mi adoperai in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della Costituzione della Repubblica italiana, in difesa della democrazia, in difesa dello stato di diritto, in difesa della civilta', in difesa dell'umanita'.
Ad ogni persona rispettosa e sollecita della dignita' umana propria ed altrui chiediamo di impegnarsi per le dimissioni del governo delle persecuzioni razziste e dell'omissione di soccorso; chiediamo di impegnarsi a segnalare alle competenti magistrature la "notitia criminis" dei reati commessi dai ministri del governo della disumanita' affinche' essi siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
L'omissione di soccorso e' il piu' infame dei delitti.
Salvare le vite e' il primo dovere".

2. MAESTRE. UN PROFILO DI ELENA CROCE (1915-1994)
[Dal sito della Fondazione Biblioteca Benedetto Croce (www.fondazionebenedettocroce.it) riprendiamo il seguente profilo]

Elena Croce nacque a Napoli il 3 febbraio 1915. Si laureo' in giurisprudenza all'universita' di Napoli con una tesi su I Parlamenti Napoletani sotto la dominazione spagnola, pubblicata nel 1936 nell'"Archivio storico per le province napoletane". Del 1941, sulla rivista "Civilta' moderna", e' il suo saggio su Baltasar Gracian. Successive sono le sue traduzioni, per la Biblioteca di cultura moderna dell'editore Laterza: Robert Vischer, Raffaello e Rubens (1945); Herbert L. Matthews, I frutti del fascismo (1946) e Jean Paul, Siebenkaes (1947). Curo' anche il volume di Scritti di Ferdinando Verdinois per Ricciardi (1950) [recte: Federigo Verdinois, Profili letterari e ricordi giornalistici, Le Monnier, Firenze 1949]. In questi anni pubblico' sui "Quaderni della Critica" una serie di saggi raccolti poi nel volume Poeti e scrittori tedeschi dell'ultimo Settecento (Laterza 1951), a cui seguira' nel 1962 una seconda raccolta dal titolo Romantici tedeschi (ESI). Nel 1948, col marito Raimondo Craveri, fondo' e poi diresse la rivista "Lo Spettatore Italiano", che cessera' le pubblicazioni nel 1956, su cui scrisse saggi, recensioni, note critiche. Fu tra i fondatori della rivista di Margherita Caetani "Botteghe Oscure", diretta da Giorgio Bassani.
Al 1955 risale l'atto di fondazione dell'Associazione Italia Nostra a cui partecipo' con Zanotti Bianco, Pietro Paolo Trompeo, Giorgio Bassani, Desideria Pasolini, Hubert Howard, Gino Magnani Rocca, Filippo Caracciolo, Clemente Aldobrandini. Avrebbe in seguito dato vita - con Emilio Cerulli e Giovanni Pugliese Carratelli - al Comitato per la difesa dei beni culturali del Mezzogiorno, che opero' soprattutto a Napoli e nel salernitano. Sull'insieme delle iniziative promosse in difesa del patrimonio artistico e naturale scrisse La lunga guerra per l'ambiente (Mondadori, 1971).
Cessata la pubblicazione de "Lo spettatore italiano", (1956), Elena Croce prese a collaborare assiduamente alla Rai, con rassegne sulla letteratura spagnola e tedesca e a "Il Mondo" e "Nord e Sud". I suoi Ricordi familiari sono del 1961, e verranno editi in una collana di saggi da lei diretta per l'editore Vallecchi (poi ampliati e ripubblicati da Adelphi), in cui uscira' anche il suo Lo specchio della biografia (1962). Nel 1962 era uscita per Einaudi la sua antologia Poeti del Novecento, italiani e stranieri. Nel 1960 il Canto di vita di Hugo von Hofmannstal. Gli anni '60 saranno quelli della sua piu' intensa attivita' di scrittrice: Lo snobismo liberale (1963), la biografia di Francesco De Sanctis con la sorella Alda (1946), la biografia di Silvio Spaventa (1969), l'antologia, curata con la sorella Alda, Narratori meridionali del secondo Ottocento (1969). Risale a questi anni la sua collaborazione a "La Stampa", "La Nazione", "Il Mattino". Nel 1970 promosse la rivista "Prospettive Settanta". Del 1972 e' una raccolta di racconti In visita, e del 1974 La patria napoletana; due lavori di critica letteraria, Periplo italiano (1975) e La fine del romanzo (1977). Del 1979 e' la sua traduzione de I sonetti di Crimea di Adam Mickiewicz. Ha fatto parte del consiglio di amministrazione della Rai dal 1975 al 1977. Degli anni '80 e' il volumetto Le due citta' (Adelphi) e la prefazione al Carteggio Croce - Pancrazi (Passigli). L'ultimo suo lavoro pubblicato e' la traduzione dell'Oberon di Wieland, da Mondadori.

3. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI LUGLIO 2018 (PARTE QUINTA)

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di luglio 2018.

4. UNA RICHIESTA DI INTERVENTO AL PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

Al Presidente della Camera dei Deputati
Oggetto: Una richiesta di intervento
Egregio Presidente della Camera dei Deputati,
nelle scorse settimane in piu' occasioni lei si e' espresso pubblicamente contro la violenza razzista, contro il criminale sfruttamento schiavistico dei migranti nelle campagne italiane, per il diritto dei naufraghi ad essere soccorsi ed accolti, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Sono cose ovvie per qualunque persona civile, e soprattutto per chi, come lei, e' investito della terza carica istituzionale della repubblica italiana, che e' una repubblica democratica, antifascista, che riconosce e difende i diritti umani.
E tuttavia non sono ovvie oggi in Italia, poiche' lo stesso governo invece viola diritti fondamentali, non accoglie i superstiti di naufragi, e addirittura insulta, minaccia e sabota i soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo; ed a cio' si aggiunga che il ministro dell'Interno (che tutti riconoscono essere il reale "dominus" del governo, e che da anni svolge una forsennata propaganda di istigazione all'odio razzista) ha finanche ripetutamente minacciato incostituzionali censimenti etnici e flagranti persecuzioni razziste e religiose.
C'e' di che inorridire.
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Un appello promosso lo scorso mese da prestigiosi docenti universitari, sottoscritto da migliaia di cittadini e successivamente consegnato al Presidente della Repubblica, recitava: "Siamo insegnanti, docenti universitari, scrittori, artisti, medici, economisti, membri della societa' civile. Denunciamo come incostituzionale, moralmente inaccettabile e contraria ai piu' elementari diritti umani la politica sull'immigrazione del governo Salvini-Di Maio. Nel futuro non assisteremo senza opporci con tutti i possibili mezzi legali al respingimento di navi umanitarie, alla minaccia di 'censimenti' di tipo etnico-razzista o ad altri fatti di questa gravita'. Denunciamo come ugualmente pericoloso, anti-costituzionale e inaccettabile l'intero asse politico europeo di orientamento razzista e nazionalista cui questo governo guarda ideologicamente. Da sempre i flussi migratori sono naturali ed essenziali per le civilta' umane; il rispetto della diversita' culturale, del diritto d'asilo e del diritto all'integrazione, principi duramente conquistati dall'Europa con la sconfitta del nazifascismo, sono l'unica strada che e' necessario regolare e percorrere, naturalmente a livello europeo. Chiediamo al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di ostacolare in quanto incostituzionale ogni provvedimento ispirato a discriminazione etnico-razzista o lesivo del diritto d'asilo".
Da allora ad oggi non solo la politica governativa non e' cambiata, ma anzi tanto l'atteggiamento e i proclami sprezzanti e razzisti quanto le concrete decisioni persecutorie ed irresponsabili sono continuati, e pare quasi che vi sia una sorta di assuefazione dell'opinione pubblica e una sorta di acquiescenza o indifferenza da parte di altre istituzioni della Repubblica a questa politica fatta di atti empi e truculente dichiarazioni, di flagranti violenze e menzogne sesquipedali.
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Come accade anche a tanti altri cittadini mi ferisce e mi indigna tanta crudelta' e tanta protervia.
Come ogni persona ragionevole infatti credo che ogni essere umano abbia diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta'; credo che salvare le vite sia il primo dovere di ogni persona ed a maggior ragione di ogni umano istituto; credo che la regola aurea di ogni morale sia agire verso le altre persone come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Constato che il governo italiano, in flagrante violazione delle leggi e della morale, persiste nel negare soccorso ai naufraghi chiudendo i porti italiani alle navi che li traggono in salvo; persiste nel diffamare, minacciare, aggredire e sabotare i soccorritori volontari che salvano vite umane in mare; persiste nell'operare al fine di impedire agli esseri umani innocenti prigionieri nei lager libici di trovare salvezza fuggendo in Europa.
Constato che i mezzi d'informazione non danno notizia di adeguate iniziative di contrasto da parte degli organi istituzionali che a si' flagranti illegalita' dovrebbero opporsi in nome della legge, e ne ricavo la dolorosa percezione che tale doverosa azione di contrasto forse ancora non viene esercitata da nessun organo giurisdizionalmente competente (nonostante che tutti i pubblici ufficiali del nostro paese siano stati raggiunti dalla "notitia criminis" dei fatti sopra citati, ampiamente resi noti dai mass-media, e che quindi tutti abbiano il dovere, ope legis, di promuovere l'azione giudiziaria di contrasto alla propaganda che istiga all'odio razzista, agli atti di persecuzione razzista, al reato di omissione di soccorso, alle flagranti violazioni dei diritti umani).
Constato che la testimonianza e la denuncia da parte di tante persone di volonta' buona sembra non aver ancora trovato adeguato ascolto nelle istituzioni che dovrebbero esercitare i controlli di legalita' e difendere la democrazia, il paese, la Repubblica, e soprattutto i concreti esseri umani vittime di violenza, dagli abusi ministeriali, dai reati contro l'umanita', dalle violazioni della Costituzione.
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Cittadino italiano sono (e pubblico amministratore sono stato nelle ultime decadi del secolo scorso, quando ero piu' giovane e in miglior salute), e so che e' anche in capo alla mia persona il dovere, prima ancora che il diritto, di opporsi a flagranti reati, a palesi violazioni di diritti umani fondamentali. Ho cercato e sto cercando di fare quanto in mio potere, nei limiti di quanto e' possibile a un semplice cittadino senza incarichi istituzionali.
E quindi con il presente esposto la sollecito a volere, con l'autorevolezza della sua carica pubblica, promuovere ogni opportuna iniziativa di sua competenza, ed in primo luogo - in quanto pubblico ufficiale e terza carica istituzionale del Paese - l'azione giudiziaria necessaria a contrastare e far cessare le violenze sopra indicate.
Personalmente ho gia' sollecitato in tal senso il Capo dello Stato e la Presidente del Senato, ed ho altresi' scritto al Prefetto, al Questore e alla Presidente del Tribunale di Viterbo, la citta' in cui vivo, affinche' agissero in difesa dei diritti umani, della legalita' e della stessa Costituzione della Repubblica, ma ignoro se questi miei precedenti esposti abbiano avuto adeguata attenzione e soprattutto ignoro se abbiano dato luogo agli interventi auspicati.
Pertanto ho ritenuto opportuno rivolgermi personalmente anche a lei, valorizzando le sue dichiarazioni citate in apertura di questa missiva, sperando in un suo efficace e tempestivo intervento.
Ringraziandola per l'attenzione e restando a disposizione per ogni ulteriore eventuale opportuno chiarimento, augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 23 luglio 2018
Post scriptum: poiche' oggi e' purtroppo abituale eludere il merito delle reali questioni dirottando l'attenzione su presunte recondite intenzioni di chi le pone, forse sara' non inopportuno che io chiarisca fin d'ora che sono una persona anziana e un amico della nonviolenza, che in anni lontani coordinai per l'Italia la piu' vasta campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano, che ebbi l'onore di promuovere il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi all'indomani della sua scomparsa, e che mi sto impegnando ancora oggi contro la barbarie razzista per le stesse ragioni per cui mi impegnavo gia' allora: semplicemente perche' credo nella dignita' umana e nell'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani, con i doveri di solidarieta' che ne conseguono. Confido che anche lei condivida questa fondamentale convinzione.
Allego in calce alcuni miei precedenti esposti (che credo di averle gia' inviato per opportuna conoscenza, ma - come si suol dire - repetita iuvant).
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Allegato primo: Al Presidente della Repubblica: una segnalazione e un quesito
Al Presidente della Repubblica italiana
Oggetto: una segnalazione e un quesito
Egregio Presidente della Repubblica,
credo che lei come ogni persona ragionevole sia indignato e crucciato per quanto sta accadendo in questi giorni: un ministro che annuncia una schedatura razzista palesemente incostituzionale; il governo italiano che rifiuta di accogliere i superstiti di naufragi e scatena una campagna di aggressione contro i soccorritori; ministri della Repubblica diuturnamente impegnati in una ripugnante, criminale, ossessiva propaganda di menzogne, di diffamazioni e di odio razzista.
Come tante altre persone (la reale maggioranza del popolo italiano, poiche' il governo dell'estrema destra razzista ha si' a suo sostegno la maggioranza effettiva dei seggi in Parlamento, ma non ha affatto la maggioranza reale dei voti di chi vive in Italia) anch'io la prego di intervenire, nelle forme e nei modi previsti dall'ordinamento, in difesa di tante vite innocenti in grave pericolo, in difesa della legalita' e della democrazia, in difesa della Costituzione della Repubblica di cui e' supremo garante.
Egregio Presidente della Repubblica,
mi permetta inoltre di porle il seguente quesito.
Tra i ministri che alcune settimane fa hanno giurato nelle sue mani fedelta' alla Costituzione della Repubblica ve ne sono alcuni che nella loro propaganda e nel loro programma avevano gia' precedentemente esplicitamente annunciato la volonta' di realizzare persecuzioni razziste e religiose in evidente, flagrante violazione della Costituzione.
Questi stessi ministri, una volta ottenuta la fiducia del Parlamento, hanno subito iniziato a mettere in pratica quanto avevano precedentemente pubblicamente e reiteratamente annunciato dando evidente esecuzione al dichiarato disegno criminoso.
Questi stessi ministri in queste poche settimane hanno gia' commesso flagranti reati ed hanno ripetutamente annunciato l'intenzione di commetterne degli altri in esplicita violazione della Costituzione.
Il quesito che le pongo e' il seguente: poiche' all'atto di giurare fedelta' alla Costituzione questi signori avevano gia' manifestato l'intenzione di violarla, cio' non e' motivo di invalidita' del giuramento reso?
E non implica quindi che il governo attuale, perlomeno nelle persone di alcuni suoi ministri (che peraltro di esso effettualmente sono, ancor piu' che magna pars, maestri e donni), sia in carica illegittimamente?
E non e' necessario che ai ministri rivelatisi ab origine palesemente spergiuri, mendaci, fraudolenti e quindi traditori dell'impegno giurato nelle sue mani siano imposte immediate dimissioni e nei loro confronti si avvii un procedimento giudiziario ai sensi delle leggi vigenti?
Le pongo questo quesito in tutta la sua gravita', con vivissima preoccupazione per l'operato delittuoso e fin disumano del governo e segnatamente di alcuni ministri che non fanno mistero di essere gli effettuali padroni dell'esecutivo nonche' i caporioni dell'estrema destra razzista.
Ringraziandola per l'attenzione ed augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 30 giugno 2018
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Allegato secondo: Alla Presidente del Senato della Repubblica: una segnalazione
Alla Presidente del Senato della Repubblica
e per opportuna conoscenza:
al Presidente della Repubblica
al Presidente della Camera dei Deputati
Oggetto: segnalazione relativa alla condotta di un senatore attualmente anche ministro che ha commesso e annunciato l'intenzione di commettere atti immorali e illegali con cio' violando altresi' l'art. 54 della Costituzione; e conseguente richiesta di un suo tempestivo e adeguato intervento in merito.
Egregia Presidente del Senato della Repubblica,
fa parte dell'organo legislativo da lei presieduto un senatore che ha altresi' l'incarico di ministro dell'Interno e vicepresidente del Consiglio dei ministri, e che da anni e' massimo dirigente e principale portavoce di una forza politica che istiga al disprezzo, alla discriminazione e all'odio razziale e religioso.
Egregia Presidente del Senato della Repubblica,
le segnaliamo i seguenti fatti che peraltro sono gia' tutti di pubblico dominio:
a) il citato senatore e ministro da anni conduce una campagna di propaganda di vera e propria istigazione all'odio razziale e religioso;
b) il medesimo senatore e ministro ha reiteratamente annunciato l'intenzione di procedere a una schedatura etnica delle persone di origine rom (atto palesemente incostituzionale);
c) il medesimo senatore e ministro, imponendo de facto la chiusura dei porti italiani a navi di soccorritori che recavano superstiti di naufragi, non solo sta rendendo piu' difficili le operazioni di soccorso dei naufraghi, ma rende l'Italia responsabile, con il mancato accoglimento dei superstiti, della violazione di fondamentali norme italiane ed internazionali e - flagrantemente - del reato di omissione di soccorso;
d) il medesimo senatore e ministro sta conducendo una campagna di diffamazione, di minaccia, di aggressione e di sabotaggio nei confronti dei soccorritori volontari che stanno salvando le vite dei naufraghi nel Mediterraneo; questa forsennata campagna ha costretto i soccorritori a diminuire i loro interventi di salvataggio, con le ovvie drammatiche conseguenze;
e) il medesimo senatore e ministro sta conducendo un'iniziativa politica tesa di fatto a impedire ai fuggiaschi dai lager libici di giungere in salvo in Europa;
f) il medesimo senatore e ministro, in quanto segretario nazionale del suo partito ha assunto la responsabilita' di una propaganda e di un programma politico in cui sono previsti atti palesemente configurabili come persecuzioni razziste e religiose.
Egregia Presidente del Senato della Repubblica,
con gli atti sopra citati quel senatore e ministro ha violato altresi' l'art. 54 della Costituzione che stabilisce che "tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge".
Egregia Presidente del Senato della Repubblica,
questa segnalazione ha tre finalita':
I. rivolgendoci a lei in quanto pubblico ufficiale (e seconda carica dello Stato) le chiediamo di valutare se quanto in essa riportato configuri a carico del senatore e ministro citato una "notitia criminis" tale per cui - nelle forme e nei modi previsti dall'ordinamento - le incomba l'obbligo di procedere a promuovere ope legis un'azione giudiziaria nei suoi confronti;
II. rivolgendoci a lei specificamente in quanto Presidente del Senato di cui il citato ministro e' membro le chiediamo di valutare se quanto in essa riportato configuri a carico del senatore e ministro citato condotte non conformi al dovere di adempiere le funzioni pubbliche allo stesso affidate "con disciplina ed onore" tali per cui - nelle forme e nei modi previsti dall'ordinamento - le incomba il dovere di procedere a promuovere un'iniziativa di carattere amministrativo, regolamentare e/o disciplinare ai sensi delle sue funzioni di Presidente del Senato;
III. e soprattutto le chiediamo di valutare se quanto in essa riportato configuri a carico del senatore e ministro citato violazioni della Costituzione cui pure all'atto di assumere l'incarico ministeriale lo stesso aveva giurato fedelta'; non puo' sfuggirle la particolare, estrema gravita' di quest'ultima circostanza.
Ci sembra evidente che si imponga la necessita' delle dimissioni dei parlamentari ovvero dei ministri riconosciuti responsabili di violazioni della Costituzione; come ci sembra evidente che sia ineludibile dovere di ogni pubblico ufficiale promuovere la necessaria azione giudiziaria nei loro confronti.
Egregia Presidente del Senato della Repubblica,
poiche' gia' lo scorso mese le abbiamo inviato per conoscenza due esposti indirizzati a varie figure istituzionali e una lettera aperta indirizzata al Presidente della Repubblica, puo' forse essere non inutile riprodurli in calce per rammemorarli.
Egregia Presidente del Senato della Repubblica,
ringraziandola fin d'ora per l'attenzione e confidando nel suo impegno a verificare quanto segnalato e ad assumere tutti gli eventuali conseguenti provvedimenti di sua competenza, cogliamo l'occasione di questa lettera per ricordare ancora una volta che salvare le vite e' il primo dovere, che l'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto e un paese civile, che l'omissione di soccorso e' un reato, che il razzismo e' un crimine contro l'umanita', che un governo che viola la Costituzione si pone ipso facto fuori della legge.
Augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 21 luglio 2018
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Allegato terzo: Lettera del 21 giugno 2018 Al Prefetto di Viterbo, al Questore di Viterbo, alla Presidente del Tribunale di Viterbo
Al Prefetto di Viterbo
al Questore di Viterbo
al Presidente del Tribunale di Viterbo
e per conoscenza:
al Presidente della Repubblica
alla Presidente del Senato della Repubblica
al Presidente della Camera dei Deputati
Oggetto: una lettera aperta al Prefetto, al Questore ed al Presidente del Tribunale di Viterbo recante la segnalazione di gravi reati commessi e annunciati dal ministro dell'Interno che oggi sara' a Viterbo, reati tali per cui lo stesso dovrebbe dimettersi immediatamente dal suo incarico e nei suoi confronti dovrebbe essere avviata un'azione giudiziaria ai sensi delle leggi vigenti.
Egregio Prefetto,
egregio Questore,
egregio Presidente del Tribunale,
i mezzi d'informazione annunciano che oggi il ministro dell'Interno pro tempore sara' a Viterbo per un'iniziativa di propaganda elettorale.
Segnalo a voi, autorevoli pubblici ufficiali, la seguente notitia criminis.
Il ministro dell'Interno ha commesso gravi reati ed altri ha annunciato di volerne commettere; essi sono:
1. istigazione all'odio razziale attraverso una pluriennale campagna di propaganda razzista;
2. omissione di soccorso avendo proibito l'approdo nei porti italiani di una nave che recava naufraghi raccolti in mare in operazioni coordinate dalla Guardia costiera italiana;
3. intenzione di effettuare una schedatura etnica dei rom e sinti presenti in Italia, misura la cui flagrante incostituzionalita' e' stata dichiarata dallo stesso presidente del Consiglio dei ministri di cui il ministro dell'Interno e' magna pars ed effettuale dominus;
4. enunciazione della volonta' di effettuare atti di umiliazione, vessazione e persecuzione razzista e religiosa, come esplicitato in reiterate dichiarazioni e nello stesso programma di governo.
Egregio Prefetto,
egregio Questore,
egregio Presidente del Tribunale,
poiche' il nostro e' un paese civile, uno stato di diritto, un ordinamento giuridico democratico, il ministro dell'Interno che cosi' caratterizza la sua azione di governo, in palese conflitto con i valori e i principi della Costituzione della Repubblica italiana, in palese conflitto con le norme di legge in Italia vigenti, ha il dovere di dimettersi immediatamente; e tutti i pubblici ufficiali cui giunge la notitia criminis contenuta in questa lettera aperta hanno il dovere di promuovere un'azione giudiziaria nei suoi confronti.
Augurandovi ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 21 giugno 2018
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Allegato quarto: "Sicut lex obligat". Una seconda lettera aperta ad alcuni pubblici ufficiali che segnala gravi reati
Al Prefetto di Viterbo
al Questore di Viterbo
al Presidente del Tribunale di Viterbo
e per conoscenza:
al Presidente della Repubblica
alla Presidente del Senato della Repubblica
al Presidente della Camera dei Deputati
Oggetto: una seconda lettera aperta al Prefetto, al Questore ed al Presidente del Tribunale di Viterbo recante la segnalazione di gravi reati commessi e annunciati da personaggi che hanno responsabilita' di governo
Egregio Prefetto,
egregio Questore,
egregio Presidente del Tribunale,
vi scrivo nuovamente, facendo seguito alla mia precedente lettera aperta a voi medesimi indirizzata il 21 giugno 2018, che ad ogni buon fine allego in calce alla presente.
E vi scrivo per segnalarvi quanto segue:
I. che il ministro dell'Interno persiste tuttora, come da anni, in dichiarazioni che si configurano come una propaganda che istiga all'odio razziale, reato previsto e punito dalle leggi vigenti;
II. che lo stesso ministro dell'Interno persiste nel dichiarare la volonta' di procedere ad azioni contro i beni e i diritti delle persone rom, e finanche ad una loro schedatura etnica nonostante che autorevolissime personalita' istituzionali lo abbiano reso edotto che tale misura e' palesemente incostituzionale;
III. che il governo in almeno due specifiche circostanze ha rifiutato di accogliere nei porti italiani imbarcazioni che ospitavano naufraghi soccorsi in mare, con tale rifiuto violando fondamentali norme morali e giuridiche universalmente riconosciute;
IV. che il governo ha condotto nei giorni scorsi una vera e propria campagna di diffamazione, minaccia e aggressione nei confronti di organizzazioni non governative che stanno salvando vite umane in mare: con questa immorale e brutale campagna ostacolando la loro attivita' di salvataggio, e quindi mettendo ancor piu' in pericolo le vite di numerosi innocenti a rischio di naufragio nel Mediterraneo che le organizzazioni non governative si sforzano di trarre in salvo;
V. che non solo nella propaganda delle forze politiche che lo compongono, ma finanche nel suo dichiarato programma di governo, l'attuale esecutivo annuncia e prevede iniziative che si configurano come vere e proprie violazioni dei diritti umani, atti di omissione di soccorso, atti di persecuzione razzista, atti di persecuzione religiosa, flagranti violazioni di norme di legge vigenti e finanche della Costituzione della Repubblica italiana.
Egregio Prefetto,
egregio Questore,
egregio Presidente del Tribunale,
con la presente lettera aperta vi si segnala tutto quanto precede, e che palesemente costituisce "notitia criminis", affinche' in quanto pubblici ufficiali procediate (sicut lex obligat) a promuovere la necessaria azione giudiziaria per far cessare la commissione di reati e punirne ai sensi di legge i responsabili.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile: salvare le vite e' il primo dovere.
Augurandovi ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 29 giugno 2018

5. PER QUESTO

Nel corso della mia vita sono entrato nell'acqua del mare solo una manciata di giorni, ho sempre vissuto in luoghi dal mare lontani.
Ma nella mia esperienza (quindi: nella riflessione morale che ha orientato le mie scelte di vita, le scelte irreversibili) molto hanno contato alcuni libri letti, e tra essi l'Odissea, Giona, Moby Dick, Lord Jim, ed altri racconti di naufragi.
E potra' sembrare buffo, ma sono uno di quelli che molto hanno riflettuto sulla vicenda della battaglia delle Arginuse e del terribile processo che ne segui': ne ho memoria piu' salda ed acuta di tante vicende che mi sono personalmente occorse e di tanti eventi storici meno remoti.
Che c'entra? Che ce ne cale? chiedera' il lettore spazientito. Lo dico subito: so che la civilta' umana, l'ominizzazione dell'essere umano, il formarsi a un medesimo tempo della persona e della societa', del pensiero e delle relazioni, lo scaturire dei valori sentiti e delle agite virtu', ebbene, tutto cio' nasce con questa scelta: la scelta di salvare la vita di chi e' in pericolo.
Soccorrere, accogliere, assistere il naufrago - o il ferito trovato sulla strada per Gerico - e' l'esperienza cruciale, la decisione e il kairos con cui sorge l'umanita'.
*
Questi pensieri vado rivolgendo nell'animo in questi giorni in cui il governo italiano attua una politica criminale di omissione di soccorso ai naufraghi e addirittura di sabotaggio e persecuzione dei soccorritori.
Mi chiedo quanto abissale debba essere l'offuscamento non solo morale e civile, ma mentale, antropologico, per giungere a un tale orrore, a una tale disumanita'. Un offuscamento pari a quello che indago' nei suoi capolavori Hannah Arendt.
Mi dico che nessuna persona senziente e pensante potrebbe disporre la chiusura dei porti ai naufraghi, nessuna persona senziente e pensante potrebbe negare accoglienza e salvezza ai superstiti dei lager libici, nessuna persona senziente e pensante potrebbe insultare, minacciare, aggredire e sabotare i soccorritori volontari che stano salvando vite umane nel Mediterraneo. Nessuna persona senziente e pensante. Ma sembra quasi che chi siede oggi al governo del paese, i caporioni dell'estrema destra razzista e golpista e i loro caudatari, abbia divorato e deietto la sua stessa umanita', in un impeto estremo di folle antropofagia finanche contro se stessi rivolta.
*
Per questo con tutto il cuore sostengo l'impegno nonviolento affinche' si dimetta il governo della disumanita' e siano processati e condannati i ministri criminali, affinche' l'Italia torni al rispetto della sua Costituzione, torni alla legalita' che salva le vite.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

6. LODOVICO GRASSI

E' deceduto Lodovico Grassi.
Ogni persona impegnata per la pace perde un amico, un maestro, un fratello.

7. LA STAGIONE DI CACCIA

Si e' aperta la stagione di caccia ai bambini rom
e' ora di farla finita con questo buonismo

Chi appicca il fuoco a un campo di baracche
chi passa per le armi gli schiavi ribelli
avra' un encomio e una prebenda
e' ora di farla finita con questo buonismo

Presto il governo fornira' gli arpioni
ai patrioti volontari nel Mediterraneo
e' ora di farla finita con questo buonismo

8. UN REGIME DI PERSECUZIONI RAZZISTE

Dinanzi a un regime di persecuzioni razziste tu sai quale sia il tuo dovere: opporti a questo regime.
Salvare le vite, difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
*
Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, opponiti al governo della disumanita'.
Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, impegnati per la legalita' che salva le vite.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
*
Si dimetta il governo della disumanita'.
Siano processati e condannati i ministri responsabili di gravi reati.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.

9. DE SENECTUTE

I.

E cosa vuoi chiedergli a un vecchio compagno
le previsioni del tempo?
se ha cento lire o una sigaretta?

Ma qualunque cosa gli chiedi a un vecchio compagno
rischi di trovarlo troppo dolce o troppo amaro
e di vedere come lavora il martello del tempo.

Pero' i vecchi compagni sanno perdonare
gli errori veniali di un tempo e riderne ormai
non sanno perdonare invece le ingiustizie
che durano ancora.

Per questo lottano ancora.
Per questo lottano sempre.

II.

Mi guardo indietro e vedo che l'intera
mia vita e' stata nulla. E nulla. E nulla.
E mescolata di menzogna e male.
Mi guardo indietro e non mi riconosco.

Potessi ancora resuscitare i morti.

III.

Non altro che questo credo di sapere
che occorre opporsi ad ogni ingiustizia
ad ogni menzogna ad ogni violenza
ad ogni oppressione - non altro che questo.

Salvare le vite e' il primo dovere
se non ti opponi tu chi si opporra' al fascismo?

10. "NELLE FRATTURE DELLA SOCIETA'"

Riferiscono le agenzie di stampa che la piu' autorevole voce della repubblica ha dichiarato che "il veleno del razzismo si insinua ancora nelle fratture della societa'".
Vero.
E il governo italiano, oggi come nel 1938, ne e' il piu' forsennato propagatore.
*
Si dimetta il governo delle persecuzioni razziste.
Siano processati i ministri delle persecuzioni razziste.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

11. IL DOTTOR SATANASSO PROTESTA CON VIVISSIMO SDEGNO

Riceviamo dal professor Enotrio Romano jr., responsabile dell'ufficio stampa del dottor Satanasso:
"Avendo letto sui social di essere stato paragonato a un eminente caporione della destra razzista e golpista nonche' ministro e dominus del governo della disumanita', il dottor Satanasso protesta con vivissimo sdegno per tale irriguardoso accostamento.
Sono solo un povero diavolo, ha dichiarato il dottor Satanasso, e ho diritto anch'io a non essere diffamato.
A tutto c'e' un limite, ha concluso il dottor Satanasso, preannunciando azioni legali".

12. INSORGERE CONTRO IL CRIMINALE REGIME DELLE PERSECUZIONI RAZZISTE

Nella loro propaganda e nel loro programma di governo i caporioni dell'estrema destra razzista e golpista lo avevano spudoratamente annunciato: che avrebbero attuato brutali persecuzioni razziste. Ed e' quello che stanno facendo.
E per farlo ovviamente violano fondamentali leggi positive e norme morali condivise dall'umanita' intera fin dalla notte dei tempi.
*
La politica razzista del governo italiano e' semplicemente criminale. Mostruosamente criminale. Disumana. Il razzismo e' infatti un crimine contro l'umanita'.
E poiche' l'Italia non e' un regime fascista ma una repubblica democratica, il primo dovere di ogni persona decente, ed a maggior ragione di ogni pubblico ufficiale, e' agire per ripristinare la legalita' che salva le vite, e' agire con la forza della verita' e la scelta della nonviolenza affinche' il governo razzista sia costretto alle immediate dimissioni ed i ministri responsabili di abominevoli reati siano processati e condannati ai sensi delle leggi vigenti.
*
Ogni persona decente insorga adesso in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Ogni persona decente insorga adesso in difesa della Costituzione della Repubblica italiana che riconosce e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Ogni persona decente insorga adesso in difesa della democrazia, dello stato di diritto, della civilta', dell'umanita'.
*
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Numero 980 del 2 ottobre 2018
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