[Nonviolenza] "Fermare l'emorragia. Salvare le vite". Un incontro a Viterbo il 7 luglio 2018



"FERMARE L'EMORRAGIA, SALVARE LE VITE". UN INCONTRO A VITERBO IL 7 LUGLIO 2018

La mattina di sabato 7 luglio 2018 a Viterbo si e' svolto presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di testimonianza contro il razzismo.
L'incontro e' stato realizzato in occasione dell'iniziativa "Una maglietta rossa per fermare l'emorragia di umanita'" promossa da don Luigi Ciotti, presidente nazionale Libera e Gruppo Abele, Francesco Viviano, giornalista, Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci, Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente, Carla Nespolo, presidente nazionale Anpi.
L'iniziativa vuole rendere visibile la solidarieta' del popolo italiano con le vittime dell'ecatombe che si consuma da anni nel Mediterraneo e l'impegno a far cessare questo massacro.
Le persone partecipanti all'incontro viterbese condividendo l'appello e l'iniziativa di don Ciotti hanno altresi' espresso la necessita' e l'urgenza di promuovere concrete azioni nonviolente per ottenere al piu' presto quattro fini specifici, senza l'ottenimento dei quali ogni dichiarazione di solidarieta' con le vittime dell'ecatombe rischia di restare effettualmente inane. Ed i quattro fini dell'azione nonviolenta necessaria per salvare tante vite umane innocenti sono i seguenti:
1. le immediate dimissioni del governo delle persecuzioni razziste, dell'omissione di soccorso, della violazione della Costituzione;
2. che i ministri responsabili di crimini gravissimi siano processati e condannati secondo le leggi vigenti;
3. riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro;
4. riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese: il principio "una persona, un voto" e' il fondamento della democrazia e della civile convivenza.
L'incontro si e' aperto con la lettura dell'appello "Una maglietta rossa per fermare l'emorragia di umanita'" seguito da un minuto di silenzio in memoria di tutte le vittime.
Sono poi stati letti e commentati alcuni brevi testi di Hannah Arendt, Mohandas Gandhi, Martin Luther King, Julia Kristeva, Primo Levi, Nelson Mandela, Franca Ongaro Basaglia, Simone Weil.
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L'incontro e' stato concluso dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, che ha proposto alla riflessione comune le seguenti dieci tesi.
I. In ogni nostra riflessione morale e politica dobbiamo collocarci dal punto di vista dell'umanita' intera: tutto il nostro agire deve essere coerente col principio del riconoscimento degli stessi diritti a tutti gli esseri umani; la regola aurea di ogni morale e' "agisci verso le altre persone come vorresti che le altre persone agissero verso di te".
II. Salvare le vite e' il primo dovere; ogni essere umano in quanto essere umano e' parte dell'umanita' ed ha diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta'.
III. Una  e la stessa cosa sono l'impegno contro la guerra e tutte le uccisioni, l'impegno contro il razzismo e tutte le persecuzioni, l'impegno contro il maschilismo e tutte le oppressioni, l'impegno contro ogni schiavitu' ed ogni devastazione di quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita'.
IV. L'emigrazione e' l'esito di globali iniquita', di secoli di violenza colonialista e razzista, di un persistente regime di globale apartheid. Chi e' costretto dalla violenza ad abbandonare il luogo in cui e' nato ha diritto di essere soccorso ed accolto ove possa vivere una vita degna. Il riconoscimento del diritto di asilo e' la prova fondamentale della legittimita' morale e politica ovvero della qualita' pienamente umana di un ordinamento giuridico e di un consorzio umano.
V. I governi europei che negano all'immensa maggioranza dell'umanita' il diritto di ingresso legale e sicuro nel continente (mentre lo stesso diritto di recarsi in modo legale e sicuro in ogni parte del mondo rivendicano e tutelano per i propri cittadini) sono i responsabili primi dell'ecatombe nel Mediterraneo: innumerevoli vite umane sarebbero salvate se finalmente si riconoscesse ad ogni essere umano lo stesso diritto gia' riconosciuto ai cittadini europei: il fondamentale diritto umano a muoversi liberamente in quest'unico mondo vivente casa comune dell'intera umanita', il fondamentale diritto umano a salvare e migliorare la propria vita.
VI. Il governo italiano dell'estrema destra razzista, che non fa mistero del suo programma di persecuzioni razziste, sta commettendo crimini abominevoli: il crimine abominevole di negare soccorso ai naufraghi chiudendo i porti italiani alle navi che li traevano in salvo; il crimine abominevole di diffamare, minacciare, aggredire e sabotare i soccorritori volontari che salvano vite umane in mare; il crimine abominevole di operare al fine di impedire agli esseri umani innocenti prigionieri nei lager libici di trovare salvezza fuggendo in Europa. Le conseguenze di questi crimini abominevoli sono evidenti ad ogni persona. Un governo che commette questi crimini e' un'associazione a delinquere, e' un'organizzazione criminale. E chiunque non si adoperi per far cessare la commissione di questi crimini se ne rende complice.
VII. Chiamiamo quindi ogni persona senziente e pensante ad insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa della legge che salva le vite, per ottenere le immediate dimissioni del governo delle persecuzioni razziste, dell'omissione di soccorso, della violazione della Costituzione.
VIII. Chiamiamo quindi ogni persona senziente e pensante ad insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa della legge che salva le vite, per ottenere che i ministri responsabili di crimini gravissimi siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
IX. Chiamiamo quindi ogni persona senziente e pensante ad insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa della legge che salva le vite, per ottenere di far cessare la strage nel Mediterraneo riconoscendo a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro.
X. Chiamiamo quindi ogni persona senziente e pensante ad insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa della legge che salva le vite, per ottenere di far cessare la segregazione e la schiavitu' in Italia ottenendo pienezza ed eguaglianza di diritti per tutte le persone, ed innanzitutto che finalmente si riconosca il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese; il principio "una persona, un voto" e' il fondamento della democrazia e della civile convivenza.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Aprire gli occhi e il cuore al dolore degli altri.
Sii tu il buon samaritano, sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 7 luglio 2018

Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com (segnaliamo che il Centro cura dal 2000 la pubblicazione del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" cui e' possibile abbonarsi gratuitamente attraverso il sito www.peacelink.it)