[Nonviolenza] Telegrammi. 2911



 TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2911 del 10 dicembre 2017
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

Sommario di questo numero:
1. Nell'interesse dell'umanita'
2. In digiuno nella Giornata internazionale per i diritti umani
3. La Casa siamo tutte. Un appello
4. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
5. Il Senato approvi la legge sullo "ius soli / ius culturae"
6. "Una persona, un voto". Un appello all'Italia civile
7. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
8. Carovana delle donne per il disarmo nucleare
9. Segnalazioni librarie
10. La "Carta" del Movimento Nonviolento
11. Per saperne di piu'

1. HIC ET NUNC. NELL'INTERESSE DELL'UMANITA'

Nell'interesse dell'umanita': sia destituito il Presidente degli Stati Uniti d'America.
Torni ad essere un privato cittadino e non perseguiti piu' tanti innocenti, non provochi altri disastri, non metta piu' in pericolo l'umanita' intera.
Nell'interesse dell'umanita': sia destituito il Presidente degli Stati Uniti d'America.

2. EDITORIALE. IN DIGIUNO NELLA GIORNATA INTERNAZIONALE PER I DIRITTI UMANI

Domenica 10 dicembre 2017, nell'anniversario della proclamazione da parte dell'Onu della "Dichiarazione universale dei diritti umani", molte persone nel nostro paese digiuneranno per chiedere che sia abrogato l'ergastolo. E tra loro anche chi dagli anni '70 del secolo scorso anima l'esperienza del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo.
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Noi crediamo che ogni essere umano abbia diritto alla vita e alla dignita'.
Chi commette un crimine, anche gravissimo, non cessa di essere un essere umano. E tutta la cultura penale moderna sostiene che la pena debba avere come fine non la distruzione della persona che il crimine ha commesso, ma il suo recupero al patto fondamentale di solidarieta' con gli altri esseri umani che col suo crimine ha rotto.
La riflessione giuridica mondiale da anni muove verso il concetto di giustizia riparativa, e molte sono le esperienze gia' in corso che alla mera segregazione in un tempo svuotato di significati e aperture e nella compressione dei corpi in spazi astratti e cubicolari, sostituiscono invece attivita' pratiche socialmente utili in luoghi e strutture e relazioni orientate al bene comune, ad un'operosa fraternita' e sororita', in cui sia realmente possibile riconoscere e fare il bene, tornare a sentirsi ed essere realmente umani tra umani.
Ed esperienze luminose come quella sudafricana della "Commissione per la verita' e la riconciliazione" indicano la via a un diritto penale fondato sul veritiero pieno riconoscimento di responsabilita' e sul dono del persuaso perdono da parte delle vittime, sull'autentica conversione e reintegrazione del reo all'umanita'.
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Nel nostro paese in anni che oggi sembrano appartenere ad un'altra era geologica, e che invece sono appena alle nostre spalle e ancora di fronte a noi, persone che venivano dalla lotta allora infine vittoriosa contro le istituzioni della violenza asilare per i sofferenti psichici e per i diversamente abili promossero il fine civile e il concreto programma di "liberarsi dalla necessita' del carcere". Di questa proposta noi siamo ancora convinti.
Cosi' come l'umanita' nel corso del tempo ha riconosciuto l'illiceita' della vendetta privata e della faida familiare delegando ai pubblici poteri il monopolio dell'uso lecito della violenza, ha sostituito lo strazio dei corpi con la detenzione, ha riconosciuto l'orrore e l'infamia della barbara spettacolarizzazione della sofferenza inflitta dai poteri giurisdizionali, ha abolito nei paesi civili l'assurda e scellerata pena di morte, cosi' ancora e ancor piu' sapra' progredire, e sapra' quindi anche liberarsi dalla necessita' del carcere: gia' oggi - lo ricordavamo sopra - sono in corso molte esperienze che alla detenzione sostituiscono un programma costruttivo di impegno reale di chi ha commesso un reato a riparare concretamente al male fatto - nella residua misura del possibile - impegnandosi in attivita' socialmente utili in pro delle vittime del male, in pro del bene comune, e soprattutto a sostegno delle persone piu' fragili e piu' bisognose di aiuto, come della natura la cui difesa e il cui risanamento sono indispensabili alla vita dell'umanita'.
E per muovere in questa direzione, per proseguire questo cammino dalla notte della violenza al giorno della nonviolenza occorre estendere ed intensificare le esperienze alternative alla segregazione e perseverare nell'impegno di civilta' per il superamento di tutte le istituzioni totali.
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Nell'ambito della normativa penale vigente in Italia abolire l'ergastolo e' un passo iniziale e indispensabile. Esso prosegue e sviluppa in modo concreto e coerente quell'immenso progresso dell'umanita' che consiste nell'abolizione della pena di morte, ovvero nel riconoscimento che il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto alla vita, e quindi che nessuno ha il diritto di togliere la vita a un essere umano.
Ha detto nitidamente papa Bergoglio: "L'ergastolo e' una pena di morte nascosta".
Con l'ergastolo infatti si toglie alla persona che lo subisce tanta parte di cio' che sostanzia e degnifica un'umana esistenza. Gli si lascia la vita, ma gli si toglie per sempre ogni speranza di liberazione, di reinserimento sociale, di riscatto e ritorno al consorzio civile, alla pienezza del mondo delle relazioni e degli affetti, del sapere e del fare, del riconoscimento e della riconoscenza.
Con l'ergastolo si impone alla persona che lo subisce una perpetua afflizione e una perpetua tortura.
E' del tutto evidente che l'ergastolo e' incompatibile con quanto la Costituzione della Repubblica Italiana afferma; la Costituzione infatti proibisce e punisce "ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di liberta'" (art. 13), e sancisce che "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita' e devono tendere alla rieducazione del condannato" (art. 27).
Una pena che si pretende "per sempre" confligge con la lettera stessa della legge fondamentale del nostro ordinamento giuridico.
Una pena che si pretende "per sempre" confligge con le radici stesse di un'etica condivisa, con qualunque tavola dei valori morali.
Una pena che si pretende "per sempre" confligge con lo stesso statuto antropologico.
E' proprio dell'essere umano, di ogni riflessione morale e di ogni sistema giuridico il presupposto fondamentale che a nessun essere umano possa essere negata da un qualsivoglia umano potere la vita e la dignita', che a nessun essere umano possa essere imposta da un qualsivoglia umano potere una sofferenza infinita.
*
Il digiuno e' una forma di intervento sociale caratteristica della tradizione nonviolenta: con esso si denuncia un'ingiustizia e si assume la propria parte di responsabilita' per essa. Chi digiuna assume volontariamente una parte di sofferenza per smascherare un'iniquita', suscitare un'attenzione, testimoniare una condivisione, invitare a una conversione al bene comune, affermare l'umanita' dell'umanita'.
Come persone amiche della nonviolenza noi affermiamo che fare il male e' sempre un male; noi affermiamo che il primo dovere di ogni essere umano e' salvare le vite; noi affermiamo che ad ogni violenza occorre opporsi senza riprodurla; noi affermiamo che la difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano e dell'intero mondo vivente e' il compito primo e il fine ultimo della civilta' umana.
Siamo una sola umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Giustizia e misericordia, non violenza e vendetta.
La nonviolenza e' la civilta' umana in cammino verso la piena autocoscienza, verso l'universale mutuo soccorso e la piena condivisione dei beni, verso la comune liberazione.
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L'ergastolo e' contrario a un ordinamento giuridico democratico.
L'ergastolo e' contrario al fondamento stesso di tutti i diritti umani.
L'ergastolo va abrogato.
Per questo digiuniamo il 10 dicembre, anniversario della proclamazione da parte dell'Onu della "Dichiarazione universale dei diritti umani".

3. SOLIDARIETA'. LA CASA SIAMO TUTTE. UN APPELLO
[Dalla Casa Internazionale delle Donne riceviamo e diffondiamo]

Sostegno alla Casa
lacasasiamotutte (lacasasiamotutte at gmail.com)
#lacasasiamotutte
A tutte le amiche e gli amici,
come avrai saputo dalla stampa o dalla televisione, la Casa Internazionale delle Donne ha bisogno di aiuto.
Abbiamo ricevuto moltissime dimostrazioni di affetto e vicinanza che ci hanno molto commosso, e ve ne siamo grate, ma anche siamo state sollecitate a richiedere un aiuto economico a quante, come te, ci conosce, ha lavorato nella Casa e con la Casa.
Essere luogo di riflessione politica delle donne, ospitare in modo sostenibile tante associazioni e tante attivita', costruire, produrre attivita' culturali, tenere aperto il piu' grande archivio della storia e della produzione femminista, mantenere decorosamente un edificio storico, farlo restare aperto, fruibile a disposizione delle donne e di tutta la citta', fornire servizi di assistenza, consulenza, sostegno al lavoro e alla vita delle donne e dei bambini, promuovere formazione, costa e costa molto.
Per questo ti chiediamo di contribuire alla sopravvivenza della Casa, per farla essere sempre di piu' e sempre meglio quel luogo unico a Roma, in Italia, in Europa che e' la nostra Casa Internazionale delle donne.
Ringraziandoti fin d'ora e ricordandoti che la Casa si sostiene solo con l'autofinanziamento, ti chiediamo anche di far partecipare le persone a te vicine al sostegno della Casa.
Per la donazione:
http://www.casainternazionaledelledonne.org/index.php/it/sostienici-support-us
IBAN IT38H0103003273000001384280
causale: "Donazione per la Casa Internazionale delle Donne"

4. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

5. APPELLI. IL SENATO APPROVI LA LEGGE SULLO "IUS SOLI / IUS CULTURAE"

Non e' possibile che un bambino ovvero una bambina, un ragazzo ovvero una ragazza, nati in Italia, cresciuti in Italia, che studiano in Italia, che vivono nella comunita', nella lingua e nella cultura italiane, possano essere ritenuti alieni: sono con tutta evidenza cittadine e cittadini italiani ancor prima di aver compiuto i diciotto anni, quando la legge vigente gia' riconosce loro il diritto di decidere di essere cittadini italiani con una semplice dichiarazione personale.
Perche' quindi continuare a umiliare e perseguitare dei bambini?
Perche' quindi continuare a negare la flagrante realta' che chi nasce e vive in Italia e' un cittadino italiano?
Ad eccezione di un'infima minoranza di pervertiti, nessuno in Italia vuole essere un persecutore di bambini.
Ad eccezione di un'infima minoranza di razzisti, nessun senatore potrebbe in scienza e coscienza negare il suo voto a una legge che prende atto della realta' e riconosce a bambine e bambini, ragazze e ragazzi, un diritto che loro appartiene: il riconoscimento giuridico del fatto inconfutabile che sono parte del popolo italiano, che sono cittadini italiani.

6. INIZIATIVE. "UNA PERSONA, UN VOTO". UN APPELLO ALL'ITALIA CIVILE

Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.
Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.
Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.
Una persona, un voto. Il momento e' ora.

7. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

8. INIZIATIVE. CAROVANA DELLA DONNE PER IL DISARMO NUCLEARE
[Riceviamo e diffondiamo]

Carovana delle donne per il disarmo nucleare da lunedi' 20 novembre a domenica 10 dicembre 2017 promossa dalla Wilpf
Evento nazionale di avvio della Carovana: 19 novembre, ore 10, Livorno, piazza della Repubblica.
La Wilpf Italia ha partecipato, come una delle componenti della societa' civile unite in Ican (Campagna internazionale per l'abolizione delle armi nucleari), Premio Nobel per la Pace 2017, al lungo percorso diplomatico che si e' concluso con la stesura del Trattato di proibizione delle armi nucleari (Tpnw) adottato il 7 luglio 2017 dall'Onu (122 paesi). Ora il Trattato e' aperto alle firme e ratifiche da parte degli Stati, ed entrera' in vigore alla 51ma ratifica: ha gia' ottenuto 53 firme e tre ratifiche. Gli Stati nucleari e quelli Nato (ad eccezione dell'Olanda) non hanno partecipato alla Conferenza Onu di New York che ha portato al Trattato, e anche l'Italia era assente.
*
Antefatti: nel nostro paese si e' avviata una Campagna "Bando delle armi nucleari: Italia ripensaci" perche' l'Italia aderisca al Trattato. Il 14 settembre 2017 e' stato inviato alle Istituzioni - Presidente della Repubblica, Presidenti di Camera e Senato, Capo del Governo - una specifica petizione promossa da Disarmisti Esigenti, Wilpf Italia, Comitato No Guerra No Nato, Pax Christi, Ipri-Ccp, Pressenza, Ldu, Accademia Kronos, Energia felice, Fermiamo chi scherza col Fuoco Atomico (Campagna Osm-Dpn), PeaceLink, La Fucina per la Nonviolenza di Firenze, Chiesa Valdese di Firenze, Comitato per la pace, la convivenza, la solidarieta' "Danilo Dolci" di Trieste, Mondo senza guerre e senza violenza.
Nella Petizione (https://www.petizioni24.com/italiaripensacisulbandodellearminuclearine) si chiede al Governo italiano di firmare il Trattato, avviando previamente il necessario processo di denuclearizzazione del territorio italiano che ospita circa 70 bombe nucleari Usa, stoccate nelle basi militari di Ghedi ed Aviano, e che accoglie, nei suoi 11 porti nucleari, sottomarini a propulsione nucleare con bombe nucleari a bordo. E questo in violazione dell'art. 2 del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp) firmato dall'Italia nel 1976. La Petizione ora e' aperta alle firme a livello individuale o collettivo. L'orologio dell'apocalisse nucleare segna due minuti e mezzo alla mezzanotte: e' urgente informare, sensibilizzare e mobilitare la gente perche' comprenda che l'impegno su queste tematiche e' di vitale importanza per ottenere la sicurezza dei territori, per tutelare la salute della cittadinanza nonche' per esigere una economia di pace che e' l'unica che puo' garantire la realizzazione dei diritti oggi negati.
Ruolo delle Donne: il Trattato di proibizione delle armi nucleari (Tpnw) sottolinea l'importanza della partecipazione delle donne per l'implementazione del Trattato stesso e questo anche in ragione del fatto che le donne sono le prime vittime delle radiazioni nucleari. Si aggiunge poi il grande potere trasformativo delle donne quando esse agiscono in nome dei diritti collettivi che si ispirano alla giustizia sociale, alla pace e alla tutela dell'ambiente. La Carovana delle donne per il disarmo nucleare sara' un evento inclusivo aperto alla partecipazione di tutti coloro che vogliono impegnarsi per il pieno rispetto della nostra Costituzione, a partire dall'art. 11 che nell'affermare il ripudio della guerra richiede che l'Italia svolga un ruolo attivo nella promozione di politiche di pace.
Durata della Carovana da lunedi' 20 novembre a domenica 10 dicembre 2017: periodo durante il quale nei diversi territori che aderiscono alla Carovana si svolgeranno autonome iniziative di informazione, sensibilizzazione, mobilitazione attorno alla mozione citata.
Partenza: lunedi' 20 novembre 2017 "Giornata Internazionale dei diritti dell'infanzia": il nostro obiettivo e' quello di evidenziare che vogliamo garantire un futuro alle giovani generazioni perche' possano vivere in un mondo liberato della minaccia nucleare.
Chiusura: domenica 10 dicembre 2017 "Giornata Internazionale dei Diritti Umani": il nostro obiettivo e' quello di evidenziare che il disarmo nucleare e' indispensabile per garantire la sicurezza dell'intera umanita' e che le ingenti spese militari devono essere impegnate per investimenti sociali rivolti a garantire il pieno godimento dei diritti (istruzione, sanita', casa, sicurezza dei territori, tutela dell'ambiente, lavoro). In quella data si chiede che una delegazione della Carovana venga ricevuta dal Presidente della Repubblica, in quanto garante della Costituzione.
Partenza congiunta da vari luoghi: non avendo fondi a disposizione, abbiamo pensato alla partenza congiunta della Carovana da alcuni luoghi simbolici: Ghedi e Aviano (le basi militari dove sono stoccate bombe nucleari Usa), Livorno e Pisa (porto nucleare in sinergia con Camp Darby e Hub militare di Pisa), Trieste (porto nucleare), Napoli (porto nucleare e VI Flotta), alcuni siti della Sicilia e della Sardegna e naturalmente tutte le altre realta' territoriali che vorranno partecipare.
La Carovana si muovera' all'interno del proprio territorio durante il periodo 20 novembre - 10 dicembre, con azioni specifiche di cui sotto diamo alcune indicazioni.
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Attivita'
- Conferenza stampa;
- Incontri con: Comandante della base militare, Presidente dell'autorita' portuale, Sindaco e Prefetto e consegna della Petizione, del Trattato di proibizione delle armi nucleari, Studio dell'Onu sugli effetti delle radiazioni nucleari;
- Presidi cittadini e raccolta di firme per la petizione (https://www.petizioni24.com/italiaripensacisulbandodellearminuclearine);
- Conferenze, presentazioni di libri sulla tematica, proiezioni di filmati, ecc.;
- Incontri con gli studenti sul tema del pericolo nucleare, presentazione del libro di Carlo Cassola, "La rivoluzione disarmista";
- FlashMob;
- Attivita' di arte per la pace con un focus specifico sul disarmo nucleare e la tutela dell'ambiente;
- Partecipazione alla manifestazione di NonUnaDiMeno in occasione del 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
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Materiali
- Striscione con la scritta "Carovana delle donne per il disarmo nucleare. 20 novembre - 10 dicembre 2017";
- Mostra "Esigete il disarmo nucleare" (esiste in due versioni: 13 pannelli grandi in Pvc oppure 13 locandine plastificate);
- Testo della petizione;
- Testo del Trattato di interdizione delle armi nucleari;
- Libro di Carlo Cassola, "La rivoluzione disarmista", in occasione del centenario della nascita.
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Per informazioni: Antonia Sani: antonia.sani.baraldi at gmail.com e Giovanna Pagani: gioxblu24 at gmail.com

9. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Edgar Morin, Sette lezioni sul pensiero globale, Raffaello Cortina Editore, Milano 2016, pp. XII + 116, euro 11.
*
Riletture
- Giovanni Bollea, Le madri non sbagliano mai, Feltrinelli, Milano 1995, 2009, pp. 176.
*
Riedizioni
- Dino Buzzati, In quel preciso momento, Rcs, Milano 2017, pp. 256, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
*
Gialli
- Agatha Christie, Un messaggio dagli spiriti, Mondadori, Milano 1983, 2017, pp. 252, euro 5,90.
- Franco Pulcini, Delitto alla Scala, Salani, Milano 2016, Gedi, Roma 2017, pp. 528, euro 7,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica" e al settimanale "L'Espresso").
- Oriana Ramunno, Antonio Tenisci, Elisa Bertini, Amori malati, Mondadori, Milano 2017, pp. 476, euro 6,90.

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

11. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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