[Nonviolenza] Archivi. 238



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Numero 238 del 12 dicembre 2016

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di aprile 2015 (parte sesta e conclusiva)

2. Per Alfio, nel quinto anniversario della morte

3. In memoria di Ludwig Wittgenstein

4. Le vite, salvarle

5. L'associazione "Respirare" ricorda Alfio Pannega

6. Dei governi e dei popoli europei

7. Con Alfio

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI APRILE 2015 (PARTE SESTA E CONCLUSIVA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di aprile 2015.

 

2. PER ALFIO, NEL QUINTO ANNIVERSARIO DELLA MORTE

 

Ricorre il 30 aprile il quinto anniversario della morte di Alfio Pannega, che e' stato per me un amico saggio e generoso, un lucido e impavido compagno di lotte, un maestro di vita.

Era il piu' buono degli uomini, uno strenuo combattente per la causa della liberazione dell'umanita' e della difesa della natura, un esempio di come ogni persona e l'umanita' intera potrebbe e dovrebbe essere: libera, giusta, solidale.

Proprio perche' conosceva la fatica e il dolore, conosceva lo sfruttamento e l'oppressione, conosceva la violenza di tutti i poteri iniqui, aveva sempre combattuto contro il fascismo, contro lo sfruttamento, contro la corruzione, contro ogni menzogna e violenza, contro ogni offesa e umiliazione.

Sapeva lottare senza risentimento, senza meschinita', senza incertezze, con il coraggio di chi sa che gli oppressi hanno da perdere solo le loro catene, e con la tenerezza di chi sa che gli oppressi hanno solo la loro dignita', e che combattendo per la loro dignita' combattono per la dignita' di tutti gli esseri umani, per la liberazione di tutta l'umana famiglia, per la verita' dell'intero genere umano cosi' come s'incarna in ogni persona che viene al mondo e che e' pur destinata a perire in breve volger di tempo: che si faccia dunque il possibile perche' la vita di ogni creatura sia degna e felice, che l'intera umanita' si stringa in un unico abbraccio che tutte le persone sostenga, soccorra, conforti: pensava cio' che pensava Leopardi; pensava i forti, i giusti pensieri che solo puoi pensare se insieme sai agire con la tenerezza e con la fermezza dei forti e dei giusti.

Amava la vita di un amore gioioso: per lui tutto era grazia, tutto era gioia, tutto era belta' il mondo vivente: nutriva un amore creaturale per tutte le creature - le persone, gli animali, le piante -, che conosceva di una conoscenza sapiente e savia, empatica ed esatta; conosceva il cuore degli uomini e del mondo.

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Era un poeta e un militante - comunista, libertario e nonviolento - del movimento delle oppresse e degli oppressi per la liberazione dell'umanita': la sua poesia e la sua militanza erano una medesima cosa, sapeva che tutta la civilta' umana ha questo solo fine: salvare le vite, soccorrere il fragile e l'indifeso, prendersi cura delle persone e del mondo.

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Scrisse Einstein di Gandhi che l'umanita' avvenire avrebbe stentato a credere che un simile uomo fosse davvero vissuto; e nel suo movimento oratorio questa frase coglie ed ostende profonda una verita'; ma e' vero anche - e' vero anche - che innumerevoli sono state e sono e saranno le persone buone, meravigliosamente buone, buone come il pane, cosi' buone che la loro esistenza e' gia' un miracolo (ma in verita' ogni nascita e' un miracolo, come scrisse una volta Hannah Arendt la cui parola e' infallibile); tra queste persone buone che hanno illuminato la mia vita vi e' stato - vi e' - Alfio Pannega. Che grande fortuna averlo conosciuto. Qui lo ricordo e lo ringrazio ancora.

La lotta per un'umanita' di persone libere ed eguali in diritti continua; continua la lotta per salvare le vite; nel ricordo, nella fedelta' alla testimonianza e al legato di Alfio Pannega la nonviolenza e' in cammino.

 

3. IN MEMORIA DI LUDWIG WITTGENSTEIN

 

Ricorre il 29 aprile l'anniversario della scomparsa di Ludwig Wittgenstein (Vienna, 26 aprile 1889 - Cambridge, 29 aprile 1951), l'autore del Tractatus logico-philosophicus, una delle opere piu' influenti e problematiche della ricerca filosofica del XX secolo.

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Anche nel ricordo di Ludwig Wittgenstein proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

4. LE VITE, SALVARLE

 

Consenta l'Italia a tutte le persone in fuga dalla fame e dalla morte di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Metta a disposizione l'Italia mezzi di trasporto pubblici e gratuiti per salvare le vite.

Appronti l'Italia un piano adeguato per soccorrere, accogliere ed assistere nel nostro paese tutte le persone in pericolo di vita.

Si adoperi l'Italia affinche' l'Unione Europea abbandoni le politiche razziste e assassine e s'impegni a salvare tante persone innocenti che soffrono e muoiono oggi per primaria responsabilita' dei governi europei.

Cessi l'Italia di partecipare alle guerre e di produrre armi, si impegni per la pace e il disarmo.

Vi e' una sola umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

5. L'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" RICORDA ALFIO PANNEGA

 

L'associazione "Respirare" ricorda Alfio Pannega nel quinto anniversario della scomparsa.

Insieme ad Alfio abbiamo preso parte ad alcune delle iniziative piu' rilevanti a Viterbo in difesa dei beni comuni, dell'ambiente, del diritto alla salute.

Insieme ad Alfio abbiamo costituito il comitato che ha salvato la preziosa area del Bullicame dalla devastazione che sarebbe stata prodotta dal folle progetto di un mega-aeroporto.

Con Alfio abbiamo condiviso riflessioni ed esperienze, tempo liberato ed azioni nonviolente.

Da Alfio abbiamo appreso la gioia di vivere, il valore della convivialita', la sollecitudine per il bene di ogni essere vivente.

Resta un dono indimenticabile il suo esempio: la sua generosita' senza riserve, la sua capacità di ascolto e di comprensione, la sua fermezza nel contrastare ogni menzogna ed ogni violenza, la sua sorgiva bonta', la semplicita' con cui recava aiuto a chiunque di aiuto avesse bisogno.

 

6. DEI GOVERNI E DEI POPOLI EUROPEI

 

Dinanzi all'infinita strage nel Mediterraneo i governi europei si spremono qualche lacrimuccia di circostanza, rimbombano solenni processioni di parole vuote, attribuiscono a remoti capri le colpe che sono invece loro, e si guardano bene dal fare la sola cosa veramente necessaria e urgente: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di muoversi liberamente sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera; consentire a tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalla morte di giungere in Europa in modo legale e sicuro e trovarvi accoglienza, protezione e assistenza; garantire mezzi di trasporto pubblici e gratuiti a tutti i fuggiaschi in pericolo di vita; cessare di fare le guerre e di armare gli assassini; cessare di rapinare gli altri continenti.

I governi europei.

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E i popoli europei, perche' tacciono i popoli europei? Perche' non insorgono contro il razzismo assassino? Perche' non impongono ai governi di rispettare la prima delle leggi: non uccidere, salvare le vite?

Ai popoli europei incombe il dovere di costringere i governi europei alla pace, alla solidarieta', al rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Ai popoli europei incombe il dovere di un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze che imponga ai governi europei di tornare alla legalita' che salva le vite, di tornare alla democrazia che salva le vite, di tornare alla civilta' che salva le vite, di tornare all'umanita' che salva le vite.

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Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

7. CON ALFIO

 

Nel quinto anniversario della scomparsa, riproponiamo alcuni dei ricordi di Alfio Pannega pronunciati e scritti negli scorsi anni.

Sono cinque anni che Alfio e' morto, ma e' ancora vivo ovunque un essere umano si solleva a lottare contro l'ingiustizia.

Ovunque si resiste all'oppressione, li' e' Alfio Pannega.

Ovunque si reca soccorso all'indifeso, li' e' Alfio Pannega.

Su ogni barricata, ad ogni capezzale, dove la verita' e' in marcia, quando compi l'azione buona, li' e' Alfio Pannega.

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Una breve notizia su Alfio Pannega

Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i  motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.

Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622, 1623, 1624, 1763, 1971, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" n. 687, 688, 689 (tutti disponibili dalla pagina web http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ ).

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

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Numero 238 del 12 dicembre 2016

 

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