[Nonviolenza] Telegrammi. 2532



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2532 del 14 novembre 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Il 26 novembre, il 4 dicembre

2. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia

3. L'appello "Non una di meno"

4. "Non una di meno": verso il 26 e 27 novembre

5. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

6. Una bozza di lettera da inviare ai parlamentari

7. Alcuni testi del mese di agosto 2016 (parte decima e conclusiva)

8. Ancora

9. Del lutto

10. Non sarebbe ora?

11. Malvolio Straccani: Vendicatore

12. "La letteratura dinanzi alla sofferenza. L'opera di Giovanni Verga". Un incontro di studio a Viterbo

13. Lazzaro Casusceri: Il sapere

14. Segnalazioni librarie

15. La "Carta" del Movimento Nonviolento

16. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. IL 26 NOVEMBRE, IL 4 DICEMBRE

 

Il 26 novembre a Roma, per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, si svolgera' la manifestazione nazionale "Non una di meno".

Ed occorre sia far circolare l'informazione, sia promuovere la partecipazione, sia valorizzare l'iniziativa organizzando in questi giorni ulteriori incontri di riflessione e di mobilitazione ovunque possibile.

A Viterbo il punto di riferimento fondamentale e' il centro antiviolenza "Erinna" con cui le persone, le associazioni, i movimenti e le istituzioni che vorranno contribuire all'iniziativa possono utilmente mettersi in contatto: tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998

*

Il 4 dicembre si terra' il referendum sulla riforma costituzionale golpista del governo degli apprendisti stregoni.

Una volta ancora diciamo il nostro No: no al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Il 4 dicembre votiamo No "senza odio, senza violenza, senza paura"; come voto' No "sin odio, sin violencia, sin miedo" il popolo cileno nel referendum del 1988 con cui abbatte' la dittatura di Pinochet.

Votiamo No per difendere la Costituzione repubblicana, democratica, antifascista; per difendere la sovranita' popolare; per difendere lo stato di diritto e la separazione dei poteri; per difendere la liberta' e l'eguaglianza di diritti di tutte le persone.

*

Ed ogni giorno continuiamo nell'impegno in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani; in difesa della biosfera casa comune dell'umanita'.

Contro la guerra e tutte le uccisioni.

Contro il razzismo e tutte le persecuzioni.

Contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Il primo dovere e' salvare le vite.

Vi e' una sola umanita'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.

La nonviolenza e' in cammino.

 

2. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

 

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

 

3. HIC ET NUNC. L'APPELLO "NON UNA DI MENO"

[Dal sito nonunadimeno.wordpress.com riprendiamo il seguente appello]

 

Non una di meno!

Tutte insieme contro la violenza maschile sulle donne

Verso una grande manifestazione: il 26 novembre tutte a Roma

*

Il 25 novembre e' la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne. Vogliamo che sabato 26 novembre Roma sia attraversata da un corteo che porti tutte noi a gridare la nostra rabbia e rivendicare la nostra voglia di autodeterminazione.

Non accettiamo piu' che la violenza condannata a parole venga piu' che tollerata nei fatti. Non c'e' nessuno stato d'eccezione o di emergenza: il femminicidio e' solo l'estrema conseguenza della cultura che lo alimenta e lo giustifica. E' una fenomenologia strutturale che come tale va affrontata.

La liberta' delle donne e' sempre piu' sotto attacco, qualsiasi scelta e' continuamente giudicata e ostacolata. All'aumento delle morti non corrisponde una presa di coscienza delle istituzioni e della societa' che anzi continua a colpevolizzarci.

I media continuano a veicolare un immaginario femminile stereotipato: vittimismo e spettacolo, neanche una narrazione coerente con le vite reali delle donne. La politica ci strumentalizza senza che ci sia una concreta volonta' di contrastare il problema: si riduce tutto a dibattiti spettacolari e trovate pubblicitarie. Non c'e' nessun piano programmatico adeguato. La formazione nelle scuole e nelle universita' sulle tematiche di genere e' ignorata o fortemente ostacolata, solo qualche brandello accidentale di formazione e' previsto per il personale socio-sanitario, le forze dell'ordine e la magistratura. Dai commissariati alle aule dei tribunali subiamo l'umiliazione di essere continuamente messe in discussione e di non essere credute, burocrazia e tempi d'attesa ci fanno pentire di aver denunciato, spesso ci uccidono.

Dal lavoro alle scelte procreative si impone ancora la retorica della moglie e madre che sacrifica la sua intera vita per la famiglia.

Di fronte a questo scenario tutte siamo consapevoli che gli strumenti a disposizione del piano straordinario contro la violenza del governo, da subito criticato dalle femministe e dalle attiviste dei centri antiviolenza, si sono rivelati alla prova dei fatti troppo spesso disattesi e inefficaci se non proprio nocivi. In piu' parti del paese e da diversi gruppi di donne emerge da tempo la necessita' di dar vita ad un cambiamento sostanziale di cui essere protagoniste e che si misuri sui diversi aspetti della violenza di genere per prevenirla e trovare vie d'uscita concrete.

E' giunto il momento di essere unite ed ambiziose e di mettere insieme tutte le nostre intelligenze e competenze.

A Roma da alcuni mesi abbiamo iniziato a confrontarci individuando alcune macro aree - il piano legislativo, i Cav e i percorsi di autonomia, l'educazione alle differenze, la liberta' di scelta e l'Ivg - sappiamo che molte altre come noi hanno avviato percorsi di discussione che stanno concretizzandosi in mobilitazioni e dibattiti pubblici.

Riteniamo necessario che tutta questa ricchezza trovi un momento di confronto nazionale che possa contribuire a darci i contenuti e le parole d'ordine per costruire una grande manifestazione nazionale il 26 novembre prossimo.

Proponiamo a tutte la data di sabato 8 ottobre per incontrarci in una assemblea nazionale a Roma, e quella del 26 novembre per la manifestazione.

Proponiamo anche che la giornata del 27 novembre sia dedicata all'approfondimento e alla definizione di un percorso comune che porti alla rapida revisione del Piano Straordinario Nazionale Anti Violenza.

Queste date quindi non sono l'obiettivo ma l'inizio di un percorso da fare tutte assieme.

Realta' promotrici: Rete IoDecido, D.i.Re - Donne in Rete Contro la violenza, UDI - Unione Donne in Italia

 

4. HIC ET NUNC. "NON UNA DI MENO": VERSO IL 26 E 27 NOVEMBRE

[Dal sito nonunadimeno.wordpress.com riprendiamo il seguente appello]

 

Verso la manifestazione nazionale del 26 novembre contro la violenza maschile sulle donne.

Per la costruzione dell'assemblea nazionale con tavoli tematici del 27 novembre.

*

Un terzo delle donne italiane, straniere e migranti, subisce violenza fisica, psicologica, sessuale, spesso fra le mura domestiche e davanti ai suoi figli. Dall'inizio dell'anno decine e decine di donne sono state uccise in Italia per mano maschile. La violenza maschile sulle donne non e' un fatto privato ne' un'emergenza ma un fenomeno strutturale e trasversale della nostra societa', un dato politico di prima grandezza che affonda le sue radici nella disparita' di potere fra i sessi. Le politiche di austerity e riforme come quelle del lavoro e della scuola, in continuita' con quanto accaduto negli ultimi dieci anni, non fanno altro che minare i percorsi di autonomia delle donne e approfondire le discriminazioni sociali, culturali e sessuali.

La violenza attraversa ogni aspetto dell'esistenza, controlla e addomestica i corpi e le vite delle donne: in famiglia, sui luoghi di lavoro, a scuola, all'universita', per strada, di notte, di giorno, negli ospedali, sui media, sul web.

La violenza maschile sulle donne puo' essere affrontata solo con un cambiamento culturale radicale, come ci hanno insegnato l'esperienza e la pratica del movimento delle donne e dei Centri Antiviolenza, che da trent'anni resistono a ogni tentativo delle istituzioni di trasformarli in servizi di accoglienza neutri, negando la loro natura politica e di cambiamento.

Adesso basta! e' il grido che si alza da piu' parti nel mondo.

In Polonia, in Argentina, in Spagna gli scioperi e le proteste delle donne che si ribellano alla violenza e al femminicidio e lottano per l'autodeterminazione femminile hanno paralizzato interi paesi. I corpi delle donne invadono le strade, costruiscono ponti e narrazioni comuni da una parte all'altra del mondo. La mobilitazione dilaga ben al di la' dei confini nazionali e porta alla ribalta la potenza politica delle donne.

Anche a Roma lo scorso 8 ottobre, dopo mesi di mobilitazione, un'assemblea affollata da centinaia di donne ha deciso di scendere in piazza, di riprendere parola di fronte alla strage di donne e alle tante forme di quotidiana violenza.

Questa lotta appartiene a tutte, cancella i confini e non conosce geografie. Va in tal senso rispedita al mittente qualsiasi strumentalizzazione razzista che tenti di ridurre la violenza a un problema di ordine pubblico. Con la stessa forza va denunciata ogni forma di violenza contro lesbiche e transessuali, tesa a imporre un modello eteronormato di societa' non rispondente ne' alla realta' ne' ai desideri delle persone. Se toccano una toccano tutte!

Per queste ragioni il prossimo 26 novembre, in corrispondenza con la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, scenderemo in piazza a Roma da tutta Italia dietro lo striscione comune con lo slogan Non Una di Meno!, per una grande manifestazione delle donne aperta a tutt* coloro che riconoscono nella fine della violenza maschile una priorita' nel processo di trasformazione dell'esistente.

Il corteo partira' da piazza della Repubblica alle 14, attraversera' le vie del centro di Roma toccando alcuni luoghi simbolici, e terminera' in Piazza San Giovanni. Non saranno accettati all'interno del corteo bandiere, slogan, striscioni istituzionali di organizzazioni di partito e sindacali. L'obiettivo sara' al contrario di articolare, diffondere e comunicare, nel modo piu' efficace possibile, i contenuti e le parole d'ordine emersi nella costruzione condivisa a livello nazionale e territoriale della mobilitazione. A questo scopo, il blog https://nonunadimeno.wordpress.com/ si mette a disposizione come spazio di confronto e di condivisione di materiali comunicativi e contributi di approfondimento in vista del 26 novembre.

Consideriamo il 26 la prima tappa di un percorso capace di proporre un Piano Femminista contro la violenza  maschile e una grande mobilitazione che affermi e allarghi l'autodeterminazione femminile.

E' quindi convocata per il 27 novembre dalle 10, nella scuola elementare Federico Di Donato (via Nino Bixio 83), una nuova assemblea nazionale, articolata per tavoli tematici, definiti nel corso dell'assemblea dell'8 ottobre, e che si concludera' con una plenaria in cui discutere di come dare continuita' e respiro al percorso di elaborazione, di confronto e proposta.

#NonUnaDiMeno!

 

5. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

6. REPETITA IUVANT. UNA BOZZA DI LETTERA DA INVIARE AI PARLAMENTARI

 

Al/alla parlamentare ...

Oggetto: proposta di un impegno suo personale affinche' al piu' presto si addivenga alla discussione nelle competenti Commissioni parlamentari dei vari disegni di legge per la formazione alla nonviolenza delle forze dell'ordine

Gentile parlamentare ...,

le scriviamo per formularle la richiesta di un suo personale impegno affinche' al piu' presto si addivenga alla discussione nelle competenti Commissioni parlamentari dei vari disegni di legge per la formazione alla nonviolenza delle forze dell'ordine.

Come gia' sapra', dal 2014 sono state presentati sia al Senato che alla Camera vari disegni di legge che propongono la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza. Al Senato il disegno di legge n. 1515 recante "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle Forze di polizia" presentato in data 10 giugno 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 258 del 10 giugno 2014; il disegno di legge n. 1526 recante "Norme per l'inclusione della conoscenza e dell'addestramento all'uso delle risorse della nonviolenza nell'ambito dei percorsi didattici per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle forze di polizia" presentato in data 16 giugno 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 263 del 17 giugno 2014; il disegno di legge n. 1565 recante "Norme per l'inclusione della nonviolenza nei percorsi formativi del personale delle forze di polizia" presentato in data 14 luglio 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 279 del 15 luglio 2014; disegni di legge sottoscritti da numerosi senatori di varie forze politiche: Loredana De Petris, Luigi Manconi, Rita Ghedini, Valeria Fedeli, Paolo Corsini, Silvana Amati, Sergio Lo Giudice, Daniela Valentini, Rosa Maria Di Giorgi, Miguel Gotor, Elena Ferrara, Marco Scibona, Adele Gambaro, Marino Germano Mastrangeli, Daniele Gaetano Borioli, Maria Spilabotte, Erica D'Adda, Monica Cirinna', Manuela Serra, Francesca Puglisi, Pasquale Sollo, Francesco Giacobbe. Ed alla Camera il disegno di legge recante "Norme per l'inclusione della conoscenza e dell'addestramento all'uso delle risorse della nonviolenza nell'ambito dei percorsi didattici per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle Forze di polizia" (atto Camera 2698) presentato il 4 novembre 2014; e il disegno di legge recante "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle Forze di polizia" (atto Camera 2706) presentato il 5 novembre 2014; disegni di legge sottoscritti da deputati di varie forze politiche: Arturo Scotto, Celeste Costantino, Donatella Duranti, Giulio Marcon, Michele Piras, Stefano Quaranta, Massimiliano Bernini.

Ricordera' anche che gia' nel 2001 fu presentato al medesimo fine di istituire la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza un disegno di legge sottoscritto da decine di senatori di tutte le forze politiche (ed in particolare i senatori Occhetto, Acciarini, Baratella, Battafarano, Battaglia, Bonfietti, Boco, Calvi, Chiusoli, Cortiana, Coviello, Crema, Dalla Chiesa, D'Ambrosio, Dato, De Paoli, De Petris, De Zulueta, Donati, Falomi, Fassone, Filippini, Formisano, Liguori, Longhi, Malabarba, Marini, Martone, Murineddu, Pascarella, Petruccioli, Ripamonti, Salvi, Tessitore, Turroni, Veraldi, Vicini, Viserta, Zancan), sostenuto anche dall'attenzione e dall'apprezzamento di deputati e parlamentari europei (tra cui i deputati: Bandoli, Bimbi, Bolognesi, Cento, Cima, Deiana, De Simone, Grandi, Grillini, Luca', Lucidi, Panattoni, Pecoraro Scanio, Pinotti, Pisapia, Preda, Realacci, Rognoni, Russo Spena, Ruzzante, Siniscalchi, Tolotti, Valpiana, Violante; tra i parlamentari europei: Imbeni, Di Lello, Fava, Morgantini e Pittella); ma allora quel disegno di legge non giunse ad essere esaminato nelle competenti Commissioni parlamentari.

Le segnaliamo anche che vari altri senatori e deputati hanno espresso il loro sostegno all'iniziativa legislativa per la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza; e che, sempre nel 2014, la stessa Presidente della Camera dei Deputati, on. Laura Boldrini, trasmise alla competente Commissione Parlamentare, "affinche' i deputati che ne fanno parte possano prenderne visione", la documentazione a tal fine predisposta dal "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" che dal 2000 ha proposto al Parlamento di legiferare in tal senso.

Non vi e' bisogno di ripetere ancora una volta quanto sia opportuno che nel proprio percorso formativo e conseguentemente nella propria operativita' gli appartenenti alle forze dell'ordine possano disporre anche delle straordinarie risorse che la nonviolenza mette a disposizione di tutti gli attori sociali impegnati in situazione critiche per la sicurezza comune e la difesa dei diritti di tutti.

Con questa lettera vorremmo sollecitare il suo personale impegno affinche' quei disegni di legge giungano al piu' presto all'esame delle competenti Commissioni parlamentari e possano avere esito in un disegno di legge unificato ampiamente meditato e condiviso che possa divenire nel piu' breve tempo possibile legge dello stato.

Distinti saluti,

Firma, luogo e data, recapito del mittente

 

7. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI AGOSTO 2016 (PARTE DECIMA E CONCLUSIVA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di agosto 2016.

 

8. ANCORA

 

Mentre innumerevoli persone hanno bisogno di soccorso, c'e' ancora chi pensa a fabbricare armi, ad addestrare a uccidere, a commettere stragi.

*

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

 

9. DEL LUTTO

 

Il lutto per le vittime, che deve anche essere solidarieta' concreta e operante per i superstiti.

Il lutto per le vittime, che ci richiama alla coscienza della nostra comune umanita'.

*

Soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone bisognose di aiuto.

Cessare di uccidere, salvare le vite.

 

10. NON SAREBBE ORA?

 

Non sarebbe ora di far cessare le guerre?

Con il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti.

Con l'aiuto umanitario ovunque occorra.

Con la scelta della nonviolenza.

Con la legalita' che salva le vite.

Con la democrazia che salva le vite.

Con la civilta' che salva le vite.

Contrastando le organizzazioni criminali, non le loro vittime.

Contrastando i regimi e i poteri terroristi, non le loro vittime.

Contrastando le dittature e le mafie, non le loro vittime.

Contrastando le ideologie e le prassi maschiliste, razziste, schiaviste, imperialiste, non le loro vittime.

*

Che la guerra consista di massacri, solo gli stolti negano sapere.

Che gli eserciti e le armi guerra fanno, lo ignora solo chi vive nelle favole.

La guerra e' nemica dell'umanita'.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

11. MALVOLIO STRACCANI: VENDICATORE

 

Siamo cosi' abituati a berci qualunque panzana ci raccontino che mille volte mi sono detto che se non facessi il mestiere che faccio quasi quasi mi piacerebbe farlo anch'io il truffatore.

La gente crede a qualunque balla, e piu' sono grosse e piu' ci credono. E non ha nessuna importanza che l'imbroglione venga smascherato, la volta successiva gli credono ancora. Hai un bel dire: "Ma vi ha gia' turlupinato una volta", non desiderano altro che di ripetere l'esperienza. Hai visto quante volte quello li' ha vinto le elezioni? E che non lo sapevano chi era?

Al cinema i truffatori sono sempre simpatici e intelligenti; nel mondo vero di solito sono degli imbecilli dall'aspetto ripugnante: le vittime abboccano lo stesso.

Al cinema parlano bene, sono eleganti, profumano di pulito; nella realta' faticano a mettere insieme piu' di quattro parole, vestono da guappi e sanno di sordido e marcio lontano un chilometro: e' uguale, gli va bene lo stesso.

Al cinema usano trucchi che sembrano congegni a orologeria, miniature scacchistiche, minuetti e rondo'; quelli veri usano trucchi talmente stupidi, e sempre gli stessi, che tu pensi che non ci cascherebbe neppure l'ultimo dei fessi, e invece.

Sentite questa: ti fanno pagare la tassa sulla televisione nella bolletta della luce. E se uno non la guarda la televisione? E che, e' obbligatorio?

Sentite quest'altra: coi soldi delle tasse di chi le tasse le paga ci fanno il regalo - e che regalo - ai banchieri che i soldi li hanno rubati. Da non crederci, eh?

Sentite quest'altra ancora, poi basta. Per fare un'analisi, una lastra, una visita medica specialistica, liste d'attesa lunghe dieci anni, e ogni finanziaria tagliano sempre sulla sanita' e l'assistenza; e invece un fiume di milioni per le spese militari.

E questo il governo. Se poi passiamo ai privati, apriti cielo: dottori, avvocati, preti, imprenditori, e' tutto un magna magna.

Fino a quello che vende i numeri al lotto in televisione, che se li sapesse davvero se ne starebbe in televisione a fare il beccamorto? No, starebbe in villeggiatura tutto l'anno.

Fino a quello che entra nelle case dei vecchietti con la scusa che deve consegnare una bolletta, o che il figlio sta male, o che hanno vinto alla lotteria e quelli gli aprono e lui si porta via pure il servizio da te'.

Capito? Roba da non crederci, e invece e' tutto vero.

E' per questo che ho deciso di fare quello che faccio, il vendicatore.

Lo so che e' illegale. Ma e' immorale? Io dico di no. E poi dobbiamo intenderci sui limiti della legalita': procedure lunghe, farraginose, una fatica della malora; basta che il delinquente abbia rubato abbastanza da permettersi un buon avvocato e santi benedetti. Io sono per la legalita', e' naturale; ma quando non funziona, allora ci penso io. Ripeto: e' immorale punire un criminale? Occhio per occhio, dente per dente. Non l'ho inventato io.

No, non lo ho letti i Misteri di Parigi. Vale la pena? Si', di film di Robin Hood ne ho visti diversi. Ma non e' che il paragone sia proprio esatto. Io non rubo ai ricchi per dare ai poveri. Io punisco i criminali. Lo so che lo stato pretende di avere il monopolio della violenza, ma se vi decidete ad aprire gli occhi ve ne accorgete anche voi che forse avra' il monopolio dei sali e tabacchi, o dei francobolli, ma quello della violenza fatemi il piacere, qualunque babbeo con un taglierino in mano se ne prende una fetta e ne usa e ne abusa a piu' non posso. E a me la violenza non piace. Mai. Sono antimilitarista, se volete saperlo. Certo che la uso, ma a fin di bene e nella forma piu' limitata possibile.

Andiamo, ma dove le trovate? Non faccio ne' il giudice ne' il boia. Sono solo una persona che cerca di raddrizzare le cose quando gli capita di poterlo fare. No che non ho dubbi. E che dubbi dovrei avere? Certo che sono una persona civile, mi piace vivere tranquillo e sono contento quando tutti rigano dritto.

Non mi posso occupare di tutto. Ho scelto di limitare il mio campo di attivita' ai truffatori. E gia' ho fin troppo lavoro cosi'. Che c'entra? Ci pensasse lo stato a risarcire le vittime, o l'assicurazione se ce l'hanno (e tutti dovrebbero avere un'assicurazione; ho fatto anche l'assicuratore parecchi anni fa, ho pure venduto le enciclopedie porta a porta, s'imparano un sacco di cose). Non e' questo il punto, io faccio il vendicatore, non il restitutore, che poi spesso e' pure difficile quantificare.

Non e' per essere pignolo, ma visto che non ci arrivate, allora bisogna che ve lo dica chiaro e tondo: ho un sacco di spese. I servizi sociali costano. Ed io non ricevo ne' stipendi ne' rimborsi dallo stato. Si', fanno tutti tanto i comunisti, i libertari, ma poi gratta gratta che scopri? che quando non sono gia' professori, assessori, funzionari, uscieri, portaborse e parassiti vari, aspirano tutti all'impiego pubblico, all'incarico al Ministero, alla consulenza alla Regione, all'appaltino al Comune, alla congrua, al progettuolo, al rimborsetto, alla pensioncella, al vitaliziuccio, al patrocinio, al contributo, al partenariato, al finanziamento dell'Unione Europea, dell'Unesco, della Fao, della Pro Loco, della Consulta, della Commissione, de li mortacci loro, insomma ad attaccare le labbrozze loro sugatutto alla mammella dello stato. Vogliamo dirlo o no? Io sono uno pane al pane e vino al vino. Mi fanno ridere, mi fanno. Ma andassero tutti quanti a lavorare, a lavorare nelle zolfare, nelle miniere del sale.

Come funziona il lavoro mio? A dire il vero sono domande che non si dovrebbero fare, e' come chiedere al mago i trucchi del mestiere. Ma io me ne frego, campo del mio. Se proprio ci tenete ve lo dico.

La prima mossa e' individuare il truffatore. Basta guardare la televisione e avere un'agendina e una matita. Io poi leggo pure i giornali. L'edicolante me lo dice sempre, se non ci fossi io... Ve ne siete accorti che queste novita' di internet, dei telefonini, hanno distrutto il giornalismo? All'edicola sotto casa mia per sopravvivere hanno dovuto mettere le macchinette mangiasoldi e vendere giocattoli, roba per la casa, dvd, grattaevinci, dolciumi. Una volta c'erano i giornali e le figurine, adesso pare un bazar. I giornali non li compra piu' nessuno. A parte io e altri come me che li compriamo per lavoro. Non che mi servano, mi basterebbe la televisione. Che dicevo? Si', individuare il truffatore.

Poi c'e' la seconda mossa: trovarlo. Di solito e' facile. E fino a qui sarebbero capaci tutti, il lavoro vero comincia adesso, con la terza mossa.

La terza mossa e' quando lo vai a trovare. E qui c'e' una varieta' di casi assai interessante. Penso di scriverci un libro, un giorno o l'altro. Per esempio: c'e' quello che non si nasconde per niente. C'e' quello che invece conosce qualche trucco, e tu devi essere abbastanza sveglio da capire in tempo se vale la pena di occupartene o se e' tempo perso, se l'impresa non vale la spesa, se i rischi sono maggiori dei ricavi. Certo, si devono fare questi calcoli, e' un lavoro. Io ci campo del mio lavoro. Il vendicatore, si'. E' naturale che e' un'attivita' privata e che richiede una certa discrezione, un certo riserbo; come si dice oggi? una certa privacy.

Quando lo vado a trovare il bel tomo gli faccio questo discorsetto: "Egregio signore, lei ha fatto un'azionaccia e io sono qui per punirla; puo' scegliere se restare vivo oppure no, per me non cambia. Se vuole restare vivo, domani consegni all'incaricato che le inviero' il seguente importo (e qui dico una cifra, che calcolo secondo certi parametri che adesso non sto a dire); se preferisce morire in peccato mortale me lo dica subito e la servo all'istante; se vuole prima confessarsi telefoni a questo numero (e gli do' il numero di telefonino di un prete amico mio sempre disponibile per salvare un'anima, che confessa e assolve per telefono ed e' tutto regolare) e tra cinque minuti la mando in un mondo migliore".

Se funziona? Certo che funziona. Non sempre al cento per cento. Ho fatto anche delle statistiche, per il libro, si'. Di solito preferiscono la risposta numero uno, e di solito il giorno dopo quando mando il mio collaboratore gli danno la valigetta, quasi sempre con meta' dell'importo stabilito, ma siccome io lo so dico sempre il doppio cosi' ottengo quasi sempre il giusto, e quando ottengo il doppio sono ancora piu' soddisfatto.

Il collaboratore? Questa e' la parte ingrata del lavoro. Dopo che mi ha consegnato i baiocchi lo devo ammazzare. E' sempre per la privacy. Certo che mi dispiace, e' pur sempre un mio dipendente. Se fosse possibile fare altrimenti lo farei. Qualche volta e' capitato che lo ha fatto ammazzare il cliente. Allora non la prendo bene. Gli accordi vanno rispettati, pacta sunt servanda, no? Se io il giorno prima non ti ho ammazzato e tu ti sei impegnato a darmi tot euro il giorno dopo, come sarebbe a dire che io ti mando il garzone e tu lo fai fuori? E che ti aspetti, che ti denuncio e tu metti l'avvocato che vince? Te lo sogni. Ti faccio saltare prima la casa, poi la bottega, o l'ufficio, o quel che e', poi la macchina con te dentro (ve l'ho detto che sotto il militare facevo l'artificiere? Bel mestiere pure quello).

E no, questa poi no, questa non la posso proprio accettare. C'e' una bella differenza: quelli sono mafiosi, io sono un vendicatore. Che c'entra che usiamo gli stessi metodi per uccidere. Non e' una questione di metodi, di tecnica, ma di etica, e di diritto. Quelli fanno parte di un'organizzazione criminale e sono criminali. Io non faccio parte di nessuna organizzazione criminale e non solo non sono un criminale, ma sono uno che combatte contro i criminali, sono un vendicatore.

 

12. "LA LETTERATURA DINANZI ALLA SOFFERENZA. L'OPERA DI GIOVANNI VERGA". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

 

Si e' svolto la sera di martedi' 30 agosto 2016 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sul tema: "La letteratura dinanzi alla sofferenza. L'opera di Giovanni Verga".

L'incontro si e' aperto con un ricordo delle vittime del terremoto e con una riflessione sulla necessita' di recare il piu' tempestivo e adeguato soccorso ai superstiti, in particolare destinando all'assistenza alle persone e alla ricostruzione delle abitazioni le ingente risorse pubbliche che attualmente il governo sperpera follemente e criminalmente a vantaggio dei mercanti di morte dell'industria armiera e nella sciagurata e scellerata partecipazione alle guerre.

All'incontro ha preso parte Paolo Arena...

 

13. LAZZARO CASUSCERI: IL SAPERE

 

Prego, prego, mettetevi pur comodi. Posso offrire loro un bicchier d'acqua, una limonata, un te' alle signore? Senza complimenti, senza complimenti, signore e signori.

E' una modesta magione, ma non sia mai detto che io venga meno ai sacri doveri dell'ospitalita'.

Di li' comincia la mia biblioteca, grazie, grazie, troppo buoni, ma quella e' solo la prima sala, se aguzzate lo sguardo vedrete quella porticina in fondo, che da' sulla seconda sala... se vi fa piacere piu' tardi avrete agio di visitarla tutta, la mia biblioteca, la mia consolazione.

Si', l'intera mia vita l'ho dedicata al sapere. C'e' forse qualcosa che non va bene in questo, signori miei?

Volevo ben dire. Cosa c'e' di piu' degno dell'uomo del sapere, e' nel sapere che virtu' e conoscenza si fanno tutt'uno, e' nel sapere che l'uomo s'eterna, e' nel sapere il tutto di questo tutto che e' nulla. Si', il sapere.

No che non e' uno sport facile. Proprio no, signori miei belli e mie gentilissime signore. Si comincia da piccoli, alti un soldo di cacio, e non si smette piu'. E veglie, e libri, e libri, e veglie. E impara tutte le lingue per leggere tutti i libri, e viaggia per tutti i paesi per visitare tutte le biblioteche, e le notti nel deserto? E il pericolo dei naufragi? No che non e' uno sport facile.

E poi le persone che incontri, le persone; che ve lo dico a fare? Cosa sono le persone? Basti questo: che e' meglio incontrarle nei libri, almeno li' non hanno la tentazione di estrarre il coltello, di saltarti alla gola, di derubarti di tutto. Le persone. Ve le raccomando, le persone.

E la paura di dimenticare tutto ogni volta che dimentichi qualcosa? Voi sorridete, ma sorridete perche' siete giovani, beati voi, ed io invece sono cosi' vecchio, vedete, ho un occhio solo, e sapete cosa vuol dire vederci da un occhio solo? Cosa credete che sogni tutte le notti? Che venga un signor nessuno e me lo cavi, questo sogno. Esistono forse incubi peggiori per uno studioso compito come me?

E il fatto che basta un incendio, ma che dico: un topo. Basta un topo e il distillato di tutti i tuoi sforzi deposto in gocce d'inchiostro sulle sudate carte, quello se le trangugia come niente e tutto torna nulla, sterco, humus, mondo. Vanitas vanitatum et omnia vanitas.

Ma l'angoscia piu' grande e' quando ti sembra di essere li', proprio li', ad un passo, un passo solo dalla verita' e quella ti sfugge, fa la sua capriola e si dilegua. E tu con un palmo di naso, e la rabbia, la rabbia infinita.

Ho dedicato al sapere l'intera mia vita, si'.

E le spese, le spese che non vi dico. Gia' solo di corrispondenza con i librai di mezzo mondo. E per climatizzare la biblioteca? Non basta avere due scaffali, proprio no, la carta e' stanca, deperisce, vuole essere coccolata, la maledetta. Spese, spese su spese. La polvere, poi. La polvere che non vi dico. E' chiaro, vivo qui in questo mio modesto abituro lungi dal frastuono della citta' che impedirebbe di concentrarsi a Giobbe. La manutenzione, la servitu', e le tasse. Le tasse di quel maledetto stato ladrone che ti spella vivo ti spella. Spese, spese, spese. Uno studioso che e' uno studioso, come io lo sono, dovrebbe poter concentrarsi sui suoi studi, nevvero? Non dovrebbe perdere tempo in vili attivita' da uomini meccanici e di picciolo affare. C'e' la servitu' per questo, tra poco ve la faccio conoscere, ah si'. Una repubblica ben congegnata dovrebbe garantire a chi studia una vita consona, dico bene? E invece. Invece. Lo vedete anche voi. Io, per esempio, mi sono dovuto isolare dal mondo, non esco piu' neppure di casa, ma le spese, ah quelle non finiscono mai.

Come faccio? Come faccio, dite? Non c'e' bisogno che proviate a indovinare, tra un attimo lo saprete, oh se lo saprete. Sara' l'ultima cosa che saprete, ospiti graditissimi.

 

14. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Letture

- Amos Oz, Fania Oz-Salzberger, Gli ebrei e le parole, Feltrinelli, Milano 2013, 2015, pp. 240, euro 9,50.

*

Riletture

- Luciano Gallino (diretto da), Manuale di sociologia, Utet, Torino 1994, pp. XIV + 528.

*

Strumenti

- Luciano Gallino, Dizionario di sociologia, Utet, Torino 1978, Tea, Milano 1993, pp. XVIII + 774.

 

15. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

16. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2532 del 14 novembre 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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